| [ENTRO]
Era una giornata calda per essere autunno inoltrato, Garou girava tranquillamente per la città, la quale aveva già visto molte volte sulla televisione o sui giornali; ma c'era qualcosa di strano, qualcosa che gli faceva capire che non era la famosa "Grande Mela" di cui aveva sempre sentito parlare. Per le strade era pieno di persone come sempre, ma ogni tanto saltavano fuori persone con la pelle colorata, con qualche braccio o gamba in più o semplicemente compievano azioni quasi impossibili per un essere umano. "potrebbero essere mostri..." ogni possibile pensiero passava per la testa a Garou, per riuscire a capire cosa succedeva intorno a lui. Tutto era iniziato circa una decina di ore prima, Garou si trovava in Giappone, stava combattendo per la sua vita contro ciò che odiava di più al mondo e anche se allo stremo delle forze stava continuando a rendere la vita difficile ai suoi avversari. All'improvviso dal terreno saltarono fuori dei mostri, i quali sostentavano di essere suoi alleati e che volevano salvarlo, infatti intrapresero uno scontro con gli avversari di Garou; Ma il ragazzo non voleva il loro aiuto, aveva già rifiutato in precedenza il loro appoggio, lui è un cacciatore solitario, per questo motivo iniziò ad attaccarli uccidendoli senza troppa difficoltà. Tutto sembrava andare per il meglio, Garou stava eliminando ondate di mostri, piano piano però iniziava a sentire il peso del suo corpo aumentare, ogni colpo diventava sempre più lento e ogni sua schivata si faceva meno precisa. Iniziò ad incassare qualche colpo e dopo poco tempo fu sopraffatto dalla valanga di mostri che lo aveva circondato, i quali lo presero con loro e lo portarono nel buco dal quale erano arrivati. Per Garou le ultime immagini prima di entrare nel buoi più totale del terreno furono le fronde degli alberi dorate che circondavano il luogo dello scontro...
Garou si risvegliò su un areo, non sapeva cosa fosse successo o come ci fosse arrivato, chiese alle hostess dove era diretto il volo e da dove era partito. Il volo era partito da Tokyo e aveva come destinazione New York, non riusciva a capire il motivo della sua presenza su quest'aereo "perchè mai l'associazione dei mostri mi ha mandato a New York??" confuso da tutto quello che gli era successo, decise che ci avrebbe pensato una volta arrivato a destinazione e che avrebbe colto l'occasione per riposare; Ma adesso si accorge che tutte le ferite e la stanchezza che aveva accumulato erano sparite, un'altra cosa che non riusciva a comprendere "lasciamo stare prima che esploda il cervello, rilassiamoci per ora". Non fece in tempo a finire il pensiero
ADESSO TUTTI HAI PROPRI POSTI! QUESTO è UN DIROTTAMENTO!
un ragazzo esile e mingherlino si era alzato dal suo posto gridando e brandendo una pistola che sembrava enorme in mano a lui. L'intero aereo iniziò a reagire, tutti si fiondarono ai propri posti, chi gridando, chi muto e chi tremante in preda al terrore
ZITTI TUTTI
calò un silenzio tombale nel volo, tranne per un leggero sussurro che risentiva venire dall'inizio del corridoio
...Si il volo è il 47240-A14, c-c'è un ter-rorista armato a bor-
BANG
Il terrorista silenziosamente si era avvicinato alla hostess che coraggiosamente stava avvisando a terra che su questo volo era presente un terrorista e presa dall'agitazione non si era accorta del suo avvicinarsi e senza dire una parola il ragazzo aveva premuto il grilletto colpendo alla testa l'hostess che inerte si accasciò al suolo. Le grida si diffusero per l'aereo, le persone più sensibili iniziarono a piangere, le più intelligenti piangevano tenendosi la mano davanti alla bocca per coprire il rumore dei singhiozzi. Garou non sarebbe intervenuto se ciò che voleva fare il terrorista era una semplice deviazione, in fin dei conti a lui non interessava la destinazione, gli bastava scendere e poi riprendere il volo per tornare in Giappone a finire il lavoro, l'unica cosa che lo aveva incuriosito era lo strano modo di parlare del terrorista, era come se parlasse tutto a macchinetta; peccato che le intenzioni del ragazzo armato erano ben altre. Dopo aver ucciso la hostess avanzò fino alla cabina di pilotaggio e si sentì un ulteriore sparo, dopo poco si accese l'altoparlante
Buona sera signore e signori, qui è il vostro dirottatore che vi parla, lo sparo che avete appena sentito ha messo fine alla vita del capitano, ma rallegratevi, l'assistente di volo è qui per aiutarmi a pilotare l'aereo, sempre se non vuole fare una brutta fine. Non preoccupatevi il volo sarà sempre diretto a New York, ma solo per oggi potrete ammirare la statua della libertà molto da vicino AHAHAHAH
"Fa anche lo spiritoso, mi sa che se non voglio morire devo agire" Garou non fu l'unico a fare lo stesso pensiero, infatti un passeggero tra le prime file dell'aereo, prese un momento per fermare il tremore che gli pervadeva il corpo, chiuse gli occhi per un secondo e si alzò con cautela dal suo posto, pensando che poichè il terrorista era impegnato a guidare l'aereo non si sarebbe accorto del suo avvicinarsi;"ecco il nostro grande 'eroe'" il dirottatore non era stupido e aveva posizionato uno specchio in modo da tenere controllato il corridoio dell'aereo e appena spostò lo sguardo sullo specchio vide l'uomo in piedi che stava venendo verso di lui si girò. Garou senza pensare agì istintivamente, si parò di fronte al fantomatico 'eroe' e, grazie alla sua tecnica di arti marziali, deviò con una mano il colpo che il terrorista sparò verso l'idiota di turno, nel mentre con l'altra prese una bustina di kechup che si trovava su un tavolino di un sedile e se la strizzò addosso circa dove il proiettile avrebbe dovuto colpire, cadendo a terra come privo di coscienza, ma cadendo fece in modo tale di rotolare un po' avanti per avvicinarsi di più alla cabina di pilotaggio.
SIEDITI! E NON CI RIPROVARE! Questa volta sei stato fortunato
[CONTINUA] |
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