V-ZERO

Dove diavolo sono finito? Chi diavolo sono?
Intorno a me vedo solo dei grossi tubi pieni di uno strano liquido acquoso di colore diverso per ogni tubo. Guardo bene, provo a muovere le braccia. Mi rendo conto di essere incatenato dentro un tubo identico a quello di tutti gli altri, e di essere circondato da un liquido rossastro. Cosa diavolo succede?
Non riesco a ricordare nulla, ma sono assolutamente certo che tutto questo non è normale. Pesantissime catene mi bloccano le braccia tenendomele attaccate al corpo, mentre le gambe sono incatenate al pavimento. Non posso muovermi, sono bloccato. Sento delle voci ovattate. Vedo che ci sono tre persone. Uno sembra un ufficiale dell’esercito, mentre gli altri due indossano dei camici bianchi. Saranno dottori o scienziati, sicuramente.
“ Signore, il soggetto V-Zero sembra essersi svegliato.”
Parlano di me? Guardo gli altri tubi, notando che in tutti ci sono dei numeri romani. Sono otto in tutto, alcuni di loro sembrano svegli come me.
“ Benissimo, liberali dai tubi criogenici, vediamo se gli esperimenti hanno funzionato” dice quello con l’aria da generale “Il Comander?”
“Eccolo”
Uno dei dottori porge all’uomo una specie di telecomando con diversi bottoni disposti a semicerchio. Ora che lo noto, come diavolo faccio a vedere bene attraverso quest’acqua? E’ buffo, ma normalmente dovrei avere la vista quantomeno offuscata. Invece no, vedo tutto limpido come in uno specchio.
Il tubo si apre in un violento scatto, mentre tutto il liquido cade tutto al di fuori, in parte evaporando. I grossi pezzi di metallo che mi tenevano bloccato si sono aperti, lasciandomi libero. Finalmente riesco a guardarmi bene. Indosso una strana armatura rossa, simile a quelle che si vedevano nei film di fantascienza. Tutti gli altri avevano un’armatura simile alla mia, con leggere variazioni e con colori diversi. Chi diavolo erano?
“Bene ragazzi, da oggi voi vi allenerete per diventare più forti ed entrare a far parte della mia personale armata, a voi sarà concesso l’onore di portare la pace nel mondo. Un giorno, grazie a voi, debelleremo tutte le guerre civili, saremo potenti e ricchi, e salveremo l’umanità. Sappiate che posso decidere in qualsiasi istante di farvi esplodere nel caso voi vi ribelliate, spero che nessuno di voi mi costringa a farlo. Sappiate che ognuno di voi è dotato di un potere sovraumano. Potete essere degli eroi. Detto questo, troverete le vostre stanze in quel corridoio, dormirete in stanze doppie. E non vi azzardate a fuggire, penso che abbiate capito già che andrebbe a vostro sfavore.”
Mi guardo attorno, vedo tutti gli altri spaesati quanto me. Forse nessuno di loro ricorda nulla della loro vita, forse nessuno di loro ha più un passato. Andiamo nelle nostre stanze. Scopro di essere in stanza con V-Four un ragazzo poco più grande di me con un’armatura viola scura. Stringiamo subito amicizia, un’amicizia di quelle che nascono nel momento della mutua difficoltà. Il giorno dopo siamo subito al lavoro. Iniziamo ad allenarci per utilizzare i nostri poteri. Passano le settimane e i mesi, l’amicizia con Four oramai è un legame fraterno. Scopriamo che ci sarà un torneo, in cui dovremo combattere fra di noi ed il migliore sarebbe stato premiato con un ulteriore potenziamento, oltre che con il titolo di capo dello squadrone V, perché quello era ormai il nostro nome. Sia io che Four siamo due tipi competitivi, neanche finisce l’annuncio e già ci sfidiamo a chi diventerà il capo dello squadrone. Il torneo inizia una settimana dopo. Io e Four siamo ai lati opposti del tabellone, se ci scontreremo, sarà in finale. E noi vogliamo scontrarci. Con la furia di chi ha tutto da perdere, riusciamo a sconfiggere tutti gli altri membri ed arrivare in finale. Il nostro è uno scontro epico, ma alla fine vinco io. Una piccola distrazione e l’ho atterrato saltandogli addosso, per poi puntargli la spada alla gola. Sorrido sibilandogli un “ho vinto” soddisfatto. Lui ricambia il mio sorriso, ma la nostra allegria si spegne in brevissimo tempo. Una sola parola, pronunciata dal capo.
“Uccidilo”
Il mondo sembra fermarsi. Non posso uccidere Four. È mio fratello! Il generale stavolta urla, adirato, minaccia di uccidermi. Che lo faccia. Non ucciderò Four, mai, nemmeno se mi dovesse costare la vita. Con la spada ancora in mano chiedo al generale il perché di quella decisione, cerco di convincerlo che non è necessario che uno di noi due muoia, che insieme potevamo essere più micidiali che tutti gli altri assieme. Ma lui non sente ragioni, sta per schiacciare il pulsante. Chiudo gli occhi, attendendo che giunga la mia ora. Non sento nulla, solamente una forte pressione sul mio corpo. Cado a terra, aprendo gli occhi. Four, sopra di me, aveva la mia lama infilzata nel petto. Sbarro gli occhi, sconvolto. Urlo il suo nome, quello mi sorride.
“Sono cose che si fanno per i fratelli, idiota” mi dice, sorridendo. Uno dei suoi soliti sorrisini da so-tutto-io per cui litigavano spesso giocosamente. Chiude gli occhi. Sento la rabbia montarmi dentro. Il generale se ne accorge, è divertito.
“Uccidetelo” dice, tranquillo. Gli altri V si avvicinano minacciosamente. Peccato per loro che, oltre al fatto che sono nettamente più forte, sono anche arrabbiato come una bestia furiosa. Sarebbe stato meglio per loro se non si fossero avvicinati. Li uccido in pochissimo tempo e, all’improvviso, lancio un coltello di energia contro il comandante, distruggendo il telecomando che lui teneva in mano. Lui è terrorizzato, soprattutto quando, con un rapidissimo attacco all’indietro, infilzo la mia spada nel cuore dell’ultimo V rimasto in piedi, alzandolo poi come un crudo trofeo di guerra. Lui tenta di scappare, ma uno dei miei coltelli gli taglia il tendine della gamba destra. Lo uccido, senza alcun accenno di pietà lo uccido. Non mi fermo, uccido tutti indistintamente. La squadra di mercenari chiamata con il nome di “V-Force” non esiste più. Cerco tra gli archivi qualche notizia del mio passato, trovandovi solo pochi accenni ed il mio nome. Ray Cryse. La curiosità mi assale, prendo il fascicolo riguardante Four. Cado in ginocchio, una lacrima mi riga il volto. Il suo nome era Matthew Cryse, mio fratello.
Esco dall’edificio, deciso. Nessuno sarebbe più morto a causa sua. Nessun’altro avrebbe dovuto soffrire la perdita di un fratello.

-Forza e velocità sovraumane
-Abilità incredibile con qualsiasi arma bianca
-Capacità di creare armi di energia grazie ai suoi "Energy Blocks", che andranno ad aumentare insieme alla sua esperienza e abiilità.
Con un "Energy Block" è possibile scegliere se creare:
_una singola arma da mischia di taglia normale(Spade, ascie, lancie, catene ecc.)
_Dieci armi da lancio piccole(Coltelli, Shuriken, falcetti)
_Utilizzando due "Energy Block" si potrà creare un'arma gigantesca(Martelli dal diametro di tre metri e armi della stessa dimensione.
_Arco di energia

Le armi create saranno molto più dure dell'acciaio, riuscendo a raggiungere la resistenza dell'adamantio.

Numero di Energy Block:
Lv1: 3 Energy Blocks
Lv9: 4 Energy Blocks
Lv17: 5 Energy Blocks