PARLIAMO DI SCRITTURA

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  1. Vandal
     
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    Cinico ottimista

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    Un po' da un posto, un po' da un altro.

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    Questa discussione mi spinge ad aggiungere due cosette più personali e forse generiche.

    Gli dei attuali dell'MU in gran parte sono stati modellati dalle storie create progressivamente dagli esseri umani.
    Ma non dal nulla.
    In origine c'era della "magia" intesa come una forma di energia primordiale. Derivata dalla morte degli dei antichi.
    Meglio lo ha scritto Terry Pratchett: vecchi dei che fanno lavori nuovi. Anche Neil Gaiman in Sandman prima che in American Gods.
    Questo non intacca l'influenza umana, ma rende la cosa meno antropocentrica, che se posso, è meglio.
    Questo sottotesto di suprema importanza dell'essere umano è insieme noioso e un tantino banale. Inoltre, forse a caso forse apposta, mette l'intervento del protagonista su un piedistallo. Detta semplice, eroe non vuol dire necessariamente prescelto da forze superiori. Personalmente credo che l'eroismo sia una scelta, fra l'altro nemmeno tanto razionale, ma non per questo priva di fascino. Liberare l'eroe da qualsiasi componente di santità predestinata o infusa, fosse pure a livello di sottotesto, permette di elevarlo.

    Penso si scriva meglio una ff rispettando almeno qualche paletto della narrativa originale. Per uscire dalla propria zona di sicurezza. Più difficile! Magari più frustrante, in un certo senso, ma anche più stimolante e, provare per credere, più divertente.
    Sia chiaro: parliamo di piccoli paletti. Niente che costringa a fare ricerche estenuanti di continuty, per altro tutto, fuorché uniforme.
    Giusto qualcosa: di idee buone ce ne sono state, penso per tutti i personaggi importanti dell'MU. Tenerne conto, se non proprio rispolverarle o resuscitarle, non fa male.
     
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116 replies since 1/8/2017, 20:12   1130 views
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