Una Nuova Occasione

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    Quando anche Castle venne messo fuori combattimento dalla bestia, questa ruggì a piena potenza, come a sottolineare la sua supremazia; la sua furia non sembrava essere ancora placata, difatti cercò subito di schiacciare al suolo Dark Hood, ma quest'ultimo, dopo il colpo ricevuto, stava già adottando misure per evitare di essere raggiunto nuovamente da quei tentacoli assassini, riuscendo quindi ad evitare l'impatto rotolando all'indietro.
    I proiettili delle pistole di Dex colpirono sul viso il mostruoso essere, senza provocargli però ingenti danni, se non una ferita poco a lato dell'occhio sinistro; la pelle di questo abominio pareva essere decisamente più resistente di quella delle creature incontrate finora.
    Come previsto dall'eroe incappucciato, non passarono che pochi attimi prima della carica del mostro: sbavando e latrando animaleschi versi, iniziò a correre sempre più velocemente verso l'ultimo bersaglio rimasto in piedi; quando Dex sfruttò il rampino per riuscire ad evitare l'assalto, la creatura tentò di azzannargli le gambe, ma fortunatamente per Dexter le fauci putride si chiusero poco sotto i suoi piedi.
    Subito l'aberrazione inchiodò, scivolando leggermente sul pavimento, già in procinto di voltarsi verso la preda, la quale anch'essa era già in procinto di far piovere di nuovo piombo; ma, in quel momento Dex si sarebbe accorto della presenza di Fizban al suo fianco: stavolta il vecchio aveva uno sguardo decisamente più duro, senza la vena giocosa e "folle" che lo aveva caratterizzato fin dalla prima volta che i 3 uomini in missione lo avevano conosciuto.

    È più forte dell'altra volta. Dovremo usare le maniere forti.

    Senza guardarlo, poggiò il palmo della mano sulla schiena di Dex, il quale avrebbe percepito un grande fuoco iniziare ad ardere dentro di lui, senza però provare dolore alcuno; le sue energie tornarono più ruggenti di prima, mentre il suo potere sembrava quasi voler attivarsi di sua spontanea volontà.
    L'eroe avrebbe potuto chiaramente percepire le tonalità del fuoco e dell'elettricità del suo Mantra far pressione nella sua mente, come se esse stessero prendendo vita propria, mentre il suo corpo stava iniziando autonomamente a ricoprirsi di fiamme azzurre, pervase da deboli scariche elettriche del medesimo colore.

    Possiedi un grande potere, ragazzo mio. Devi solo rilasciare il tuo vero potenziale.

    Gli disse Fizban, poi sparì con un guizzo luminoso, riapparendo in fianco a Castle.

    Guarda come ti ha ridotto..

    Gli poggiò una mano sul petto, mentre i suoi occhi passavano sulle varie ferite provocate dal precedente colpo della bestia infetta; i due uomini sparirono in un nuovo guizzo, riapparendo in un corridoio. Qui il vecchio rimase con la mano poggiata sul corpo di Frank per un altro paio di minuti, durante i quali le ferite stavano pian piano iniziando a guarire, dando la sensazione che il corpo del Punitore stesse tornando indietro nel tempo, più che guarire in modo vero e proprio.
    Di colpo, l'ex soldato si sarebbe svegliato, ritrovandosi di fronte un Fizban decisamente affannato e con delle profonde occhiaie ad adornargli il viso, nonostante gli stesse sorridendo contento.

    Sono felice di vedere che ti sei ripreso.

    Frank avrebbe notato che il suo corpo (per quanto ancora leggermente dolorante), non presentava più alcuna delle ferite subite negli scontri di prima. Nel mentre, Fizban si rialzò, visibilmente debilitato, ma ancora in grado di reggersi in piedi.

    Dexter sta tenendo impegnata quella creatura. Noi intanto dobbiamo occuparci del nostro vero obiettivo, ossia il suo creatore. Si trova da questa parte.

    Disse indicando il corridoio davanti a loro, il quale presentava un grosso portone metallico al termine. L'uomo anziano, con passo stanco, prese a muoversi in quella direzione. Una volta che i due sarebbero arrivati di fronte alla porta, toccò i due battenti con il palmo della mano, i quali presero subito a perdere consistenza, come se stessero svanendo nel nulla; in questo modo, si poteva intravedere l'interno della stanza: un grosso stanzone, ricolmo di scaffali pieni di libri, teche di vetro, attrezzi da laboratorio ed un'enorme quantità di scartoffie ed appunti, impignati ai lati della stanza oppure appesi a mobili o alle pareti.
    Si intravedeva una figura, intenta a correre qua e la, passando dallo schermo di computer ad un altro.

    Prima di entrare..

    Fizban diede un debole scappellotto alla nuca del Punitore, il quale (probabilmente già in procinto di rispondere con le mani dopo quel gesto) si sarebbe accorto che subito qualcosa era cambiato: la sua vista, ai bordi, presentava una leggera corona azzurra, la quale però non inficiava negativamente sulla sua percezione visiva, anzi; pareva addirittura che i suoi occhi vedessero molto meglio di quanto avessero mai fatto prima d'ora.
    Anche i suoi muscoli, guizzanti e forti, non avevano mai avuto tutta quella tonicità, pieni di energia in un modo che Frank non aveva mai provato sulla propria pelle; le vene sulle braccia pulsavano a vista d'occhio, pervase di una debole luce azzurrina. Il fucile di Castle, probabilmente ben stretto nelle sue mani, si sarebbe acceso della stessa luce, in particolare il caricatore, ed una lama di luce azzurra comparve appena sotto la canna, come una specie di baionetta, senza però modificare il peso dell'arma.

    Bene, vedo che anche tu non la rigetti. Perfetto, perfetto. Ora andiamo a chiudere questa storia.

    Il vecchio a quel punto oltrepassò la porta "eterea" come se questa non esistesse; quando Frank sarebbe entrato, avrebbe potuto notare che l'uomo già all'interno si era girato di soprassalto verso i due intrusi, guardandoli con occhi straniti: i suoi lineamenti apparivano strani, per quanto fosse palesemente umano; il suo viso scavato (non per l'età, visto che mostrava a dir tanto una quarantina d'anni), il taglio degli occhi, persino le proporzioni del corpo ed il colore corvino dei capelli ricordavano quelle di un normale uomo, eppure guardandolo non si riusciva a capire a quale etnia potesse appartenere quell'individuo dalla pelle innaturalmente pallida.
    Coi suoi occhi (i quali presentavano un'iride rossa) fissava Fizban in particolare, ma non ignorò Castle, passando il suo sguardo come una macchina a raggi X sul suo corpo, ed in particolare sull'arma.

    Questo... Non puoi.. È contro le leggi...
    Non parlare di leggi quando tu stesso le rinneghi. Considerala una conseguenza delle tue reiterate e folli azioni.
    Ragazzo, non credo ci sia bisogno di dirtelo, ma non devi catturarlo necessariamente vivo.

    Taci, vecchio! Non mi fermerete! Ho finalmente trovato un mondo dove posso fare ciò che voglio, non rovinerete tutto ora!


    L'uomo premette un pulsante in fianco a lui, e dei bocchettoni ai lati della stanza iniziarono a vomitare all'interno un maleodorante gas, molto simile a quello che si stava alzando dal cadavere del primo bestione che il gruppo S.H.I.E.L.D. aveva abbattuto.

    Vediamo quanto il tuo campione potrà resistere dentro qua!

    Urlò compiaciuto il bersaglio, mentre da una delle grosse teche posizionate ad un lato della stanza (ve n'era una decisamente più grande, la quale però presentava la parete adiacente sfondata, e l'interno vuoto) un essere simile agli infetti corazzati, ma decisamente più formato, iniziò ad agitarsi e, infrangendo il vetro, uscì dalla propria "culla", puntando i suoi occhi su Castle.



    Anche questa creatura presentava tratti decisamente poco umani: pelle coriacea e leggermente giallognola, muscoli ed ossa decisamente più massicci, e una serie di artigli invidiabili su mani e piedi, dai quali colava un viscoso liquido viola intenso, dall'aspetto poco amichevole. Si muoveva leggermente ingobbito, emettendo schiocchi ed altri rumori da brividi.
    Non preoccuparti del gas. Pensa solamente a quell'abominio. Io mi assicurerò che il nostro amico non se la dia a gambe una volta che avrai finito.
    Queste furono le parole che aleggiarono nella mente del Punitore un attimo prima che il nuovo infetto tentasse di balzargli addosso con le mani chiuse a martello, nel tentativo di spaccargli il cranio.
     
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    Dopo delle botte del genere, solitamente, ci si risveglia in un letto di ospedale attaccati a tanti tubicini e tante macchinari rumorosi. O in qualche sotterraneo umido e maleodorante, dove un medico abusivo ti rattoppava alla meglio. A Frank era capitato più volte questo secondo destino.
    Questa volta, in realtà, si rialzò con le sue gambe. Era stranamente sano, anzi rinvigorito. Non aveva ematomi, dolori, emicranie, fratture e tagli. Il mago era dinnanzi a lui, visibilmente affaticato, e lo guardava con aria soddisfatta.
    Quando gli diede un colpetto in fronte, Frank stava già mettendo mano alla fondina, ma capì immediatamente e senza ombra di dubbio che Fizban gli aveva fatto qualcosa: oltre a curarlo e rimetterlo in sesto, percepiva un'energia rinvigorente scorrergli nelle fibre.
    Vedeva nitidamente al buio, sentiva suoni con una sensibilità che non aveva mai avuto prima.
    Fece scrocchiare le nocche, deciso.
    Datemene uno grosso!

    Il suo desiderio fu immediatamente esaudito: da una telle teche perimetrali, visibilmente sfondata, un enorme infetto corazzato schizzò fuori pronto ad assaltarli.

    Oh sì, tu meriti di essere punito.

    Prese la mira col fucile e svuotò il caricatore dritto nel petto del mostro: con sua enorme sorpresa, anche i proiettili sembravano animati dalla stessa energia magica che lo stava permeando. In preda alla foga del combattimento, gli lanciò con molta forza l'arma verso la testa, sfilò la coppia di pugnali dalla cintola e corse all'assalto all'arma bianca. Avrebbe menato una sfuriata di fendenti atti a recidergli le articolazioni delle gambe in modo da averlo in ginocchio e poterlo decapitare.
     
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    Per un pelo il mostro non riuscì a morderlo in volo, e adesso si trovavano di nuovo l'uno di fronte all'altro ma da due parti opposte dello stanzone. Prima che quella bestiaccia potesse tornare alla carica Fizban comparve accanto a lui e quasi parlando tra se e se toccò la schiena di Dark Hood infondendolo di una strana energia.
    Possiedi un grande potere, ragazzo mio. Devi solo rilasciare il tuo vero potenziale.
    Era vero. Si sentiva di nuovo in forze e i suoi muscoli fremevano non per la stanchezza ma per la voglia di entrare in azione. Sentì il Mantra che cominciava ad agire autonomamente, di solito era lui che lo indirizzava decidendo quantità e "colore". In quel caso invece sembrava aver deciso da solo il da farsi. Ne venne ricoperto interamente, come se volesse difendere e spronare il suo utilizzatore.
    Si voltò per chiedere spiegazioni al vecchio mago ma si era già dileguato.
    Solitamente per usare due tipologie deve concentrarsi e non riesce a mantenere quello stato troppo a lungo, adesso invece non sembrava avere di questi problemi. Cominciò a ricoprirsi di fiamme e di scariche elettriche azzurre e in quel momento si accorse di come il mondo intorno a se si fosse come rallentato. Era la stessa sensazione che aveva quando usava il Mantra elettrico per potenziare riflessi e movimenti, ma in quel caso sembrava molto più accentuata. Il bestione in fondo alla stanza stava tornando alla carica muovendosi a rallentatore e Dexter non si fece di certo cogliere impreparato. Distese il braccio sinistro con il palmo della mano rivolto verso il nemico, mentre con la destra stava caricando il pugno. Sferrò l'attacco, il pugno finì il suo tragitto trovandosi di fianco alla mano aperta e in quell'istante un forte tonfo seguito da un'intenso spostamento d'aria fece sollevare in ogni direzione la polvere attorno a lui, che il pavimento aveva raccolto in tutti quegli anni di abbandono. Subito dopo scomparve lasciando al suo posto qualche crepa sul medesimo sfortunato pavimento. L'onda d'urto che aveva indirizzato contro l'abominio lo avrebbe investito con la stessa intensità di un treno in corsa e sperava di farlo schiantare contro la parete che aveva dietro. Sperava di metterlo con le spalle al muro per colpirlo con il secondo attacco. Ricomparve a mezz'aria veloce come un proiettile che puntava dritto al petto deforme e mostruoso. Non appena fu abbastanza vicino sferrò due pugni contemporaneamente con entrambe le mani, disposte verticalmente con i dorsi rivolti uno in alto e l'altro in basso. Se i colpi fossero andati a segno avrebbero generato due esplosioni indirizzate totalmente contro l'avversario causando a Dexter solo un po' di rinculo che avrebbe usato per atterrare a pochi metri dall'obiettivo.
     
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    Parlato Fizban
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    La raffica di proiettili ricoperti d'energia sparata da Punisher provocò diversi danni alla creatura sguinzagliata dallo scienziato pazzo, ritrovandosi un fiotto di sangue denso e maleodorante che colava dal petto crivellato del mostro, il quale rallentò un attimo, mugugando di dolore, mentre anche il fucile del Punitore (una volta lanciato, l'arma perse la luce azzurra che la circondava, così come la baionetta di luce svanì) lo raggiungeva senza però arrecargli danno ed andando inesorabimente in pezzi, ma l'infetto non si diede certo per vinto, riprendendo a correre verso Castle, il quale a sua volta colmava la distanza sfoderando due coltellacci.
    Quando essi furono impugnati effettivamente, vennero pervasi dalla stessa luce che prima componeva la baionetta eterea del fucile, incrementando le dimensioni delle lame di una decina di centimetri.
    Quando i due avversari si trovarono a portata, Castle fu rapido a puntare subito alle gambe del mostro, evitando così il pugno bestiale che l'avrebbe altrimenti scaraventato a diversi metri; grazie a dei chirurgici fendenti, riuscì a danneggiare le articolazioni del nemico (in particolare la destra) in modo che questi cadesse con un tonfo sordo in ginocchio, ma quando fu il momento della decapitazione, per quanto ormai le due lame erano già penetrate nel collo del mostro, quest'ultimo mosse il braccio con grande foga, sapendo di essere ormai condannato, nel tentativo di colpire al costato Castle e scaraventarlo lontano, probabilmente contro una delle innumerevoli attrezzature da laboratorio e provocargli più danni possibile.
    Nel mentre, Fizban e lo scienziato si squadravano in cagnesco, fermi immobili, gli occhi accesi di luce azzurra per il vecchio mago e di rosso per l'altro.
    Quando l'infetto cadde, il suo creatore sbatté un paio di volte le palpebre, iniziando a guardarsi in giro in preda al panico.

    No, no no no no no no no no no no no no NO! Che tu sia maledetto Fharlanhg, tu e tutti i tuoi fratelli e sorelle!

    Urlò con voce spezzata, premendo un nuovo pulsante in fianco a lui. Subito un forte scossone fece tremare l'intera struttura, mentre l'aria d'improvviso si riempiva del suono di diverse esplosioni.

    Non mi avrete mai!

    Urlò ancora, lanciandosi contro una delle pareti, mentre una porta di luce alta un paio di metri e larga uno e mezzo (uguale a quella che prima Fizban aveva creato sulla porta d'ingresso dello studio dello scienziato, ma questa era di colore rosso) si creava nel punto in cui il fuggiasco si sarebbe dovuto schiantare contro il cemento.

    Prendilo e torna indietro dalla stessa porta!

    Raccomandò Fizban a Frank, mentre spariva in un guizzo azzurro, poco prima che una lingua di fiamme -piccole esplosioni stavano iniziando a distruggere e far prendere fuoco la stanza- gli lambisse le vesti. La porta di luce rossa fu sostituita da una di luce azzurra, in modo da consentire al Punitore di inseguire il bersaglio della missione.
    Una volta entrato, si sarebbe trovato in un ambiente ampio, caratterizzato da un terreno sterile, senza avvallamenti o conche, con dei portali di luce (più o meno grandi) di diverso colore erano sparsi qua e la.
    Castle avrebbe notato il fuggiasco -lontano una trentina di metri- intento a correre verso il portale più vicino, il quale si trovava a circa un centinaio di metri da loro.




    L'onda d'urto dovuta al primo attacco di Dex investì a piena potenza il grosso abominio, colpito nel momento in cui era appena partito alla carica, facendolo schiantare contro la piccola stanza dove era situato l'allarme suonato in precedenza; non riuscì così a difendersi dal successivo attacco del combattente incappucciato, i quali incrinarono le parti della bestia colpite, e le conseguenti esplosioni bruciarono pesantemente la carne putrefatta.
    Il mostro iniziò a dimenarsi, emettendo versi di furia e dolore, coperti da un improvviso tremore che scosse l'intera stanza: dopo pochi momenti, violente esplosioni iniziarono ad illuminare l'ambiente, sfumando tutto di rosso mentre il fuoco divorava gabbie di vetro, cadaveri di infetti e cemento.
    Alcune delle fiamme iniziarono a lambire anche il ferito nemico, danneggiandolo, ma non a tal punto da impedendogli di alzare un tentacolo e muoverlo per schiacciare l'umano che si trovava di fronte.
    A metà tragitto, l'arto si sarebbe gonfiato d'improvviso, allungandosi poi per colpire Dex nonostante la distanza.
     
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    Affondò le lame, anch'esse luminose e pregne di energia mistica come le sue armi da fuoco, nei talloni del bestione che capitolò cadendo sulle ginocchia. Poco prima di riuscire a finirlo con una netta decapitazione, venne colpito brutalmente da una manata improvvisa ed iniziò a volare verso la parete. Non atterrò mai sugli scaffali verso cui era diretto, poichè attraversò un varco di luce magica.
    Ascoltò le indicazioni del mago, digrignando i denti e correndo alla caccia della sua preda.
    Poi facciamo i conti, stramboide. Lo sapevo che c'entravi qualcosa in tutto questo!
    lo minacciò, allontanandosi.
    Corse, accorciando la distanza tra lui ed il nemico sconosciuto. Sentiva il battito cardiaco accelerare, l'adrenalina montare e l'esaltazione della caccia inebriarlo. Avrebbe ucciso più che volentieri quei vigliacchi che avevano creato i mostri che devastavano il laboratorio. Quei mostri che avevano sequestrato e torturato dei bambini.
    Quando lo raggiunse, questo si girò di colpo sbigottito e lo fissò. Frank non gli concesse il tempo di ragionare, menandogli subito un pugno alla bocca dello stomaco.
    Lo scienziato accusò, piegandosi in due ma ebbe la prontezza di scartare di lato prevedendo ed evitando il secondo colpo. Vinse il dolore e si mise in posizione di difesa, composto.
    è abbastanza veloce ed è istruito nel corpo a corpo. sarà divertente.

    Rinfoderò i pugnali, alzò i pugni e lo guardò con aria di sfida, provocandolo. Fece un paio di finte per rompere la sua composta difesa, prima di tirare un calcio diretto alle parti basse: al Punitore non fregava nulla di combattere in maniera pulita, soprattutto con feccia del genere.
    Lo scienziato, stoicamente, represse il dolore e rispose con un montante: Frank non lo evitò, lasciandosi colpire sul volto. Si massaggiò la mascella, sputò del sangue a terra e sorrise divertito.
    Lo tempestò di pugni, rompendogli diverse costole e vari denti. Tirò fuori il laccio d'acciaio dalla cintola e glielo avvolse attorno al collo, accalappiandolo ed iniziò a trascinarlo verso il portale luminoso dove, dall'altra parte, il mago in rosso li attendeva.
     
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    Non prestò troppa attenzione ai versi di dolore, in un'altra occasione magari se li sarebbe goduti con soddisfazione ma adesso voleva solo terminare in fretta lo scontro. Ad avvalorare questo suo pensiero ci furono una serie di esplosioni seguite dal fiorire di lingue di fuoco per tutto lo stanzone. Ah di bene in meglio...
    Evidentemente anche il mostro voleva terminare in fretta perchè tornò all'attacco cercando di colpirlo con il tentacolo e mai come in questa situazione si disse che l'attacco è la miglior difesa. Sferrò due rapidi pugni dai quali partirono altrettanti proiettili di aria compressa. Uno diretto al tentacolo, per provare a fermare l'attacco, e l'atro alla gamba dallo stesso "arto" mirato in precedenza per cercare di fargli perdere l'equilibrio. A questo punto se la bestia sbilanciandosi e cadendo a terra avesse mostrato il lato sinistro del busto indifeso, Dexter ne avrebbe approfittato per sferrare il suo attacco finale. Con un rapido scatto si sarebbe portato quasi sotto all'addome del nemico e con una fulminea serie di pugni esplosivi lo avrebbe colpito il più a lungo possibile. Non avrebbe dato fondo a tutte le sue energie, doveva anche riuscire ad andarsene da quell'inferno. Non era in un film in cui alla fine l'eroe vittorioso e stanco viene tratto in salvo da qualcuno... e poi gli piaceva essere autonomo e affidarsi agli altri solo quando non c'era altra soluzione. Anche se di solito un'altra soluzione la trovava sempre.
     
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    Non fu difficile per Castle riuscire a sopraffare lo scienziato in fuga, il quale, nonostante l'apparente abilità nel combattimento, nulla poté contro la brutalità e la tecnica del Punitore.
    Malmenato e con qualche osso rotto, il fuggiasco non oppose resistenza quando Frank iniziò a trascinarlo indietro, verso il portale dal quale erano entrati.
    No... Tu..non capisci...
    Cercò di farfugliare, ma un colpo di tosse rauca stroncò il discorso dello scienziato, mentre piccole gocce di sangue imperlavano i lati della sua bocca.
    Allungò a fatica una mano verso il portale che stava cercando di raggiungere, ma a metà del percorso, il braccio cadde d'improvviso verso il basso, e l'uomo chiuse gli occhi, svenuto.
    Ormai, solo un paio di metri separavano Castle dalla porta di luce azzurra grazie alla quale era giunto in quel luogo dal terreno brullo e costellato di portali.




    Nel grosso stanzone dove Dark Hood era impegnato ad affrontare il gigantesco abominio, la situazione era molto simile ad un inferno in terra: i corpi degli infetti uccisi in precedenza iniziavano ad incendiarsi per vie delle lingue di fuoco generate dalle esplosioni che scuotevano l'intera struttura, eguagliate in potenza dai lamenti della belva mostruosa.
    Quando il tentacolo si stava per abbattere su Dex, questi fu rapido a sferrare un violento attacco, rallentando e danneggiando al contempo l'arto del nemico, avendo così tutto il tempo per defilarsi; anche il colpo rivolto alla gamba si rivelò una buona carta, poiché il mostro perse equilibrio -anche grazie ad una scossa più forte delle precedenti- rimanendo così scoperto al seguente assalto dell'eroe incappucciato, il quale raggiunse repentinamente il bestione, iniziando poi a tempestarlo di pugni esplosivi sul fianco.
    Incapace di reagire di fronte a quella serie di colpi fulminei e devastanti allo stesso tempo, l'abominio non poté che soccombore, ritrovandosi con il fianco sfondato, dal quale grondava un'immane quantità di sangue maleodorante e viscoso.
    Ancora un paio di lamenti, e la creatura esalò il suo ultimo respiro, restando immobile, riversa al suolo.
    Ma non era quello il momento di cantare vittoria, poiché l'integrità della struttura stava venendo sempre meno, rischiando così di venire seppellito insieme al nemico appena abbattuto.
    Un piccolo problema però si sarebbe presentato d'improvviso: il grande potere che stava fluendo in lui grazie alle azioni di Fizban si sarebbe di colpo congelato, svanendo di colpo in seguito ad una violenta onda d'urto che si sarebbe propagata proprio dal corpo di Dex, con un conseguente calo di energie ed un carico di dolore non indifferente in tutto il corpo.
    Mentre attorno a lui porzioni di cemento venivano inghiottite dalle fiamme, dandogli l'impressione di essere ormai perduto, un guizzo luminoso apparve in fianco a lui, rivelando il vecchio strambo che li aveva accolti al loro arrivo nel deserto.
    Immaginavo che il tuo corpo non avrebbe retto molto il mio potere.. Forza ragazzo, andiamocene da questo postaccio infernale.
    Disse con un sorriso quasi paterno Fizban, mentre cingeva le spalle dell'eroe incappucciato con un braccio, svanendo entrambi poco prima che una grossa fiammata riuscisse a raggiungerli.




    Quando Frank attraversò il portale azzurro, non si ritrovò nella stanza dalla quale era partito, ossia lo studio del prigioniero, come forse si sarebbe aspettato, ma apparve all'aria aperta, più precisamente ad una ventina di metri dal veivolo che il trio aveva usato per muoversi dalla base a New York fino alla struttura dentro la quale dovevano infiltrarsi: Dugan era sdraiato a terra poco lontano, apparentemente ancora privo di sensi, mentre di Dark Hood e Fizban non vi era traccia.
    Non passarono però che pochi secondi, che un piccolo lampo luminoso apparve a qualche metro dal Punitore e la sua preda, mostrando in seguito le figure dei due personaggi mancanti.
    Quando il vecchio vide che Frank era riuscito con successo a catturare lo scienziato, si stampò in viso un sorriso a 32 denti.
    Oooooh, molto molto bene! Siete stati davvero magnifici, ragazzi miei!
    In seguito a quelle parole, anche dal corpo del giustiziere col simbolo del teschio si sarebbe generata una piccola onda d'urto, seppur di proporzioni inferiori rispetto a quella precedente di Dex: l'ex marine avrebbe sentito le forze venirgli meno, tanto che avrebbe faticato a reggersi in piedi con stabilità.
    Mentre dei fasci di luce azzurra apparvero attorno ai polsi e le caviglie dello scienziato svenuto, unendoli rispettivamente a mo' di manette di energia, il vecchio assunse un'espressione rilassata.
    Non preoccupatevi di ciò che vi è successo. È solo una reazione alla mia magia, niente che una bella dormita non farà sparire. Ahahahahahah!
    Disse con tono affabile, mentre si avvicinava al corpo dello scienziato, squadrandolo con espressione seria. Rimase così qualche istante, dopodiché lo toccò con la punta del piede, ed il corpo inerme dell'uomo si sollevò in aria, iniziando a fluttuare al fianco del vecchio.
    Dopo aver fatto ciò, si rivolse di nuovo ai due compagni ancora svegli.
    Bene, direi che qui abbiamo finito. Ho pensato io ad avvisare i suoi compagni. (e nel dire cio, indicò con un cenno del capo Dugan) Dovrebbero arrivare in meno di un paio d'ore.
    Prima che me ne vada, avete qualche domanda?

    Disse d'improvviso quell'ultima frase, con uno strano tono serio che cozzava con il carattere quasi giocoso che aveva sempre mantenuto (a parte quando aveva in qualche modo potenziato Dexter). Mentre aspettava un'eventuale risposta da parte degli eroi, si girò a guardare la struttura nella quale avevano fatto irruzione venire divorata dalle fiamme e dalla terra, mentre collassava su se stessa.
     
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    trascinando il corpo privo di sensi dello scienziato, Frank attraversò il portale luminoso, sentendo di nuovo quella sensazione di voltastomaco: la magia continuava ad essergli ostica, nonostante avesse viaggiato in decine di mezzi militari e si fosse lanciato da aerei senza paracadute.
    Sbucò in un posto diverso da dove era entrato: quei dannati portali facevano come cazzo gli andava. Era all'aperto, c'era il velivolo SHIELD con cui erano arrivati e Dugan era steso a terra come un salame.

    DUGAN! sveglia!

    gli mollò un ceffone per farlo rinsavire

    Dove sono gli altri?? il posto sta crollando! DUGAN!

    ma, di colpo, in uno sbrilluccichio molto poco mascolino apparvero Fizban ed il vigilante mascherato. Sospirò, sollevato. Stava per aggredire il mago, per chiedergli informazioni, informazioni che lui SAPEVA, ma non gli fu possibile: con uno schiocco di dita le forze gli vennero meno. Si accasciò, tenendosi in piedi usando il fucile come stampella.

    Figlio di puttana! Sei in combutta con loro! DICCI LA VERITA'!
     
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    La pioggia di attacchi esplosivi dilaniò letteralmente il fianco scoperto del mostro causandone così la definitiva dipartita. Una rapida occhiata per assicurarsi che quella bestia non si muovesse più o poi iniziò a concentrarsi sulla respirazione. Aveva utilizzato un grande quantitativo di energie e il respiro frenetico e affannato lo impediva nei movimenti e nei pensieri lucidi. Cominciò quindi a fare dei respiri profondi per rallentare la respirazione e allo stesso tempo saldare il debito di ossigeno che il suo corpo stava richiedendo. Fortunatamente i filtri della maschera impedivano che si intossicasse con tutto il fumo che cominciava a riempire lo stanzone, che a poco a poco stava assumendo sempre di più l'aspetto di un gigantesco forno crematorio. La lunga esperienza nella meditazione lo aiutò a ristabilire un respiro regolare in poco tempo ma potè fare solo pochi passi verso la porta da cui era entrato che un'enorme onda d'urto si generò improvvisamente dal suo corpo lasciandolo senza forze e con un dolore pungente a tutti i muscoli del corpo. Cadde in ginocchio, puntellandosi con le mani al suolo per non cadere disteso, ormai sorretto praticamente solo dal suo orgoglio. I fatti erano chiari, sarebbe morto lì. Forse sarebbe riuscito ad uscirne in qualche modo, ma probabilmente le fiamme gli avrebbero sfregiato tutto il corpo. O magari gli avrebbero fuso la corazza e la maschera alla pelle facendolo diventare un vero e proprio mostro. Distruggendo la sua vita fasulla, la sua coperture di agente della polizia scientifica... allora forse sarebbe stato meglio lasciarci le penne e basta. Magari avrebbe finalmente trovato un po' di pace dalla continua rabbia che lo accompagnava ogni singolo giorno della sua vita. Evidentemente quello non era ancora l'ultimo capitolo della sua storia, Fitzban si materializzò accanto a lui, gli disse qualcosa che sul momento non riuscì bene a capire e poi scomparvero insieme.
    Ricomparvero nelle vicinanze del loro mezzo di trasporto, Dugan era steso a terra e Frank stava cercando di rianimarlo. C'era anche un altro individuo svenuto che non aveva visto prima d'allora. Non appena li vide il Punitore gli andò in contro con dipinta sul volto un'espressione che esprimeva veramente poca gentilezza. Ne avesse avuto modo sicuramente avrebbe aggredito il mago ma la stessa cosa capitata a lui qualche momento prima capitò anche al soldato lasciandolo senza forse.
    Prima che me ne vada, avete qualche domanda?
    Direi che ci devi un bel po' di spiegazioni... Che sei tu, chi è lui...
    Disse facendo un minimo cenno con il capo per indicare il prigioniero fluttuante.
    ... e cosa facevano a quei poveri bambini.
     
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    Il vecchio emise un sospiro quasi esasperato, all'udire le invettive di Castle, sorridendo un po' amaramente.
    Beh, credo di meritarmele, dopotutto.
    Dopo aver detto ciò, si infilò una mano sotto la tunica, all'altezza del petto, ravanando un poco come se stesse cercando qualcosa (in realtà, il braccio sembrò entrare fra le pieghe del vestito molto più del normale), finendo per estrarre 2 piccole boccette di vetro, contenente un liquido dorato. Porse la mano verso i due uomini ancora coscienti, ed un piccolo cerchio magico si scrisse in aria attorno ad ognuno dei piccoli recipienti, trasportandoli di fronte a Dex e Frank.
    Vi aiuteranno a gestire meglio il dolore.
    Liberissimi di rifiutare.

    Concluse lanciando a Castle un'occhiata leggermente canzonatoria.
    In seguito, assunse un'espressione seria, lanciando una rapida occhiata al prigioniero che gli fluttuava al fianco.
    Di nuovo, sospirò, anche se in maniera più debole a prima.
    E va bene, credo ve lo meritiate.
    Se dovessi mettermi qui a raccontarvi tutto nei minimi particolari probabilmente ci vorrebbero anni, ma, ora che ci penso, a voi non serve sapere tuuutta la mia storia e di questo furbastro -anche perché si intersecano con le storie di almeno un'altra ventina di individui..- MA! sto divagando, perció verrò subito al nocciolo della questione: il mio vero nome (scusate la piccola bugia) è Fharlang, e nel mondo dal quale provengo sono conosciuto come la divinità dei viaggi e delle strade, seppur nel tempo abbia imparato diversi trucchetti non indifferenti. Un dio bizzarro, penserete.
    Vero, ma anche uno dei pochissimi che è stato in grado di trovare il modo per spostarsi fra le varie Realtà, molti molti anni fa.
    Costui
    -e nel dire tale parola, indicò con un cenno del capo il prigioniero- si chiama Ka'hal, ed altri non è che, purtroppo, il mio più talentuoso quanto indisciplinato ormai ex-allievo. Si ribellò secoli fa, ed io stesso lo affrontai per poterlo rinchiudere in un luogo che ritenevo sicuro.
    A mio malgrado, per via delle recenti vicissitudini accadute ad Assiah, il mio Piano d'Esistenza, è riuscito a liberare parte della sua essenza e fuggire in diverse Realtà, finendo infine nella vostra, la quale è particolarmente adatta ad attrarre vagabondi dimensionali, se mi permettete di aggiungere.
    Quando sono finalmente riuscito a trovarlo, ho scoperto che questo furbetto era entrato in contatto con quello strano essere fungino, riuscendo così a stringere un accordo con lui.
    Indagando, ho scoperto parte della storia di quell'uomo, riconoscendo in lui, ahimé, molte qualità ed altrettanti difetti che caratterizzavano anche il mio allievo. Probabilmente è stato questo fattore a permettere loro di allearsi, piuttosto che scannarsi a vicenda.

    Il vecchio si prese un attimo di pausa, ma subito riprese il discorso, senza lasciare tempo ai due interlocutori di prendere parola a loro volta.
    Da quanto ho capito, Ka'hal aveva assicurato al fungone di poter aumentare a dismisura i suoi poteri, offrendo le sue doti e conoscenze magiche semi-divine.
    Da quello gli esperimenti su quei poveri innocenti: all'apparenza studiava le sostanze fungine di quell'essere per migliorarlo, quando in realtà il suo vero obiettivo era crearsi un esercito grande abbastanza da aiutarlo con il suo progetto interrotto da me ai tempi della sua sconfitta.

    Se per tutto il discorso Fizban, o meglio, Fharlang, era stato molto serio e leggermente amareggiato, ora il suo viso tornò a illuminarsi con un'espressione contenta.
    Ma ora, grazie a voi, Ka'hal verrà di nuovo imprigionato, l'uomo dei funghi si troverà con un bel pugno di mosche, e quei poveri ragazzi potranno tornare alla loro vita. Ah, a proposito di questo, li ho personalmente riportati ognuno ai propri cari.
    E con questo, dovrei aver detto tutto, o correggetemi se sbaglio.

    Disse prendendosi il mento con il pollice e l'indice, fissando il cielo pensieroso, mentre dietro il Dio ed il suo ex-pupillo un portale tondo, stavolta dorato ai bordi e bianco quasi accecante al centro, si apriva senza fare alcun rumore.
     
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    Frank, sebbene quasi privo di forze, ascoltò tutta la spiegazione fornita dal sedicente mago - che in realtà era più una divinità- su quanto appena accaduto. A quanto pare uno dei Cavalieri di Apocalisse si era alleato con un essere di un'altra dimensione. Non bastava che il mondo stesse andando a puttane, fosse prossimo alla distruzione per colpa di un malato di mente con troppa stima si se stesso, ora dovevano venirci pure da altri mondi a rompergli il cazzo.
    Quando Fharlang - così pareva si chiamasse in realtà, anche se pure l'altro nome fornito poco prima non è che a Frank desse l'impressione di essere meno strambo - finì di ciarlare e fornire informazioni che avrebbe dovuto condividere ore prima, magari permettendo allo SHIELD di sapere con chi e cosa avrebbero avuto a che fare, Frank lo guardò col suo solito grugno indisposto.
    Portò una mano alla fondina, tirò fuori la pistola, prese la mira e sparò in testa all'allievo di Fharlang.

    Vattene.

    si girò, salì sul velivolo trascinandosi Dugan di peso, attese il suo collega e prese il controllo del mezzo per riportarli alla base SHIELD da cui erano partiti.

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    Fitzban cominciò a spiegare tutta la storia, rivelando di essere una specie di essere divino e di aver mentito sul nome. Strano visto che il vero nome non gli sembrava così conosciuto da doverlo nascondere. Prima di cominciare a parlare inviò ad entrambi una misteriosa boccetta con un liquido che a detta del dio avrebbe migliorato le loro attuali condizioni fisiche. Dexter la prese ma ovviamente non la usò, la prudenza non è mai troppa. Se la passo tra le mani osservandola con accuratezza mentre la spiegazione di Fitzban andava avanti. Adesso non vedeva l'ora di tornare a casa e poter analizzare quello strano liquido nel laboratorio della scientifica. Se era veramente un tonico miracoloso sarebbe stato sicuramente utile provare a riprodurlo per non concludere un'altra missione così malconcio. Decise di potenziare i sensi olfattivi e stappando la bottiglietta ne annusò il contenuto ma nessuno degli odori che sentì sembrava provenire da questo mondo. Peccato.... Avrebbe comunque fatto altre analisi appena tornato il laboratorio.
    Concluso il racconto Frank apostrofò come al solito il povero vecchio, Dexter invece gli rivolse un cenno di saluto prima che sparisse dentro all'ennesimo portale. Alla fine quel personaggio bizzarro aveva fatto tutto il possibile per mettere le cose a posto e almeno a lui, probabilmente, aveva salvato la vita. Ormai lo considerava come un compagno alla pari di Dugan e del Punitore.
    Comunque... non era tipo da arrovellarsi troppo sulle interazioni sociali quindi si incamminò in silenzio e zoppicante verso il mezzo di trasporto senza proferire parola e una volta salito si sarebbe sincerato delle condizioni di salute di Dugan.

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    Al momento dello sparo, Fharlang si limitò ad osservare la corsa del proiettile, il quale penetrò il cranio del prigioniero senza incontrare resistenza alcuna, uccidendolo sul colpo. Il vecchio si limitò a sospirare leggermente, non perdendosi troppo d'animo quando Castle grugnì un -Vattene.-, voltandosi poi verso l'elivolo SHIELD con il quale il trio era giunto sul luogo senza aggiungere altro, trasportando di peso Dugan.
    Diverso fu il comportamento di Dexter: si limitò ad un cenno di saluto verso Fharlang, non prima di aver analizzato in parte la boccetta che la divinità aveva loro fornito; il vecchio si limitò a rispondere al cenno, rimanendo fermo sulla soglia del portale alle sue spalle, attendendo di vedere Punisher e Dark Hood decollare e dirigersi verso la base di partenza.
    Un po' te la sei cercata.
    Fizban rimproverò così il cadavere del proprio allievo, fissandolo con un triste ed amaro sorriso, rivolgendo poi lo sguardo prima a nord, e poi a nord-est.
    Ogni mondo ha i suoi tempi bui.
    Borbottò fra se e se, incamminandosi poi nel portale seguito dalla salma fluttuante di Ka'hal; una volta spariti, la tonda porta dimensionale si chiuse su se stessa, senza lasciar traccia alcuna dei due esseri extradimensionali.

    [FINE]




    I PUNTI
    Non mi dilungherò troppo nei giudizi, dopotutto siete fra gli utenti migliori del forum, perciò non ho nulla da segnalare.
    Prendete entrambi 35 punti exp, 17 da condividere con gli altri pg di livello inferiore al 10.

    Punisher passa al lv 4 con 32 punti, mentre Dark Hood rimane al lv 8 con 76 punti.


    FINE AVVENTURA

     
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57 replies since 2/2/2020, 19:35   1190 views
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