...And now we are actually going south

Age of the Fittest

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    La risposta è no: Los Angeles non invaderà una nazione straniera per inseguire un minotauro mutaforma e la sua famiglia.
    Su questo il sindaco Oswald era stato abbastanza inamovibile.
    Non che qualcuno pensasse davvero di invadere la Costa Verde, ma...agire al di fuori della legge era quello che tutti i buoni samaritani in maschera faceva da sempre, giusto?
    Quindi se ve lo chiedono, voi siete da soli.
    Niente ordini dall’alto a pararvi il culo. Trovate Thera: voglio capire che cosa di preciso ha scatenato su questa città e se sa qualcosa su Apocalisse...Dio che rottura di coglioni!
    Uno vuole rimettere ordine in una una città e si ritrova a dover...Cosa? Cosa stiamo facendo di preciso?
    Sopravvivere?
    Salvare il mondo?
    Sconfiggere un darwinista pazzo?
    Sigh!
    Thera...Clara...qualcosa deve sapere: altrimenti non sarebbe scappata e non avrei Los Angeles invasa da draghi, sfingi e PORCA PUTTANA COSA SONO QUESTI? RAGNI VOLANTI?! CHI CAZZO FA RAGNI VOLANTI???!!!
    AAAAARRRRRGH!!!!!


    La risposta per il sindaco non era semplice. Non era semplice e non sarebbe servita nemmeno per cominciare a risolvere uno dei molti problemi che lo affliggevano e che, come temeva, stavano per moltiplicarsi, neanche fossero porcellini d’india in calore.
    Cominciando da quella specie di uomo lucertola chiacchierone che apparentemente, stava saccheggiando tutti i bar e i supermercati della città e delimitando un’area di ampiezza imprecisata nella zona di Silver Lake per organizzare il (parole sue) “baccanale che porrà fine a tutti i baccanali”.
    Certo: per come andavano le cose, poteva essere l’ultimo, questo sì. L’ultimo nella storia dell’umanità.
    Fu più o meno a questo punto che PK e Jona capirono che era meglio seguire Mark Goodman, Tigra, che aveva deciso di continuare a seguirli, nonostante fosse ancora piuttosto contusa, abbrustolita e incazzata.
    Ci ho pensato e non credo di avere altro da fare, per la fine del mondo.
    E poi c'era un nuovo amico: Eugene Judd, per gli stronzi che lo chiamavano “nano di £$%&”: Puck.

    La presenza di Eugene era puramente casuale: passava da Los Angeles per motivi personali e come molti altri, era stato “risucchiato” nel caos scatenato dalle teste di fungo (e non solo).
    Aveva messo insieme in fretta e furia un gruppo di mutanti locali che conosceva dai tempi in cui ancora nessuno sapeva dei suoi rapporti con i servizi segreti canadesi e insieme, si erano più meno tenuti impegnati a far pulizia.
    Quando il sindaco aveva cominciato a richiamare tutte le forze sparse possibili per coordinare gli sforzi, Eugene era arrivato per primo come un onda di marea spazzando via la maggior parte dei focolai delle teste di fungo attorno al suo nuovo centro strategico.
    Una piccola cosa, se messa in prospettiva, ma che lo aveva fatto brillare come un faro di speranza in una notte buia e merdosamente fredda.

    Attualmente, svolgeva una funzione di collegamento con il governo canadese: con quale scopo e quali credenziali, non era permesso saperlo ai comuni mortali. Compreso Eugene Judd in persona.
    Comunque: doveva inviare informazioni con una ceerta regolarità e finché era puntuale e non diventava motivo di imbarazzo, poteva fare più o meno quello che gli pareva.
    Si sarebbe presentato come diplomatico, ma aveva spiegato al sindaco Oswald che nelle sue orecchie “diplomatico” suonava più o meno come “gangster di “£$%” e si erano piaciuti subito.

    Eugene Judd conosceva abbastanza bene la Costa Verde.
    Nei suoi anni d’oro, aveva viaggiato un po’ ovunque, combattendo guerre di cui nessuno sapeva niente e salvando vite di cui probabilmente, a nessuno fregava un cazzo.
    Non si era fatto pregare: gli piaceva raccontare segreti e indiscrezioni.
    Era un paese insignificante.
    I Vendicatori e lo avevano più o meno salvato un paio di volte e portato sulla strada della democrazia, un paio di volte. Da allora: zero interesse internazionale.
    Poi, le cose hanno preso una piega strana.
    Cinque anni fa il confine orientale della Costa Verde con il Messico è diventato il confine settentrionale della Costa Perdita con il Messico.
    Quei terreni erano ricchi di rame, lito e soprattutto, cobalto. ma apparentemente alla Costa Verde questo non interessava.
    Risorse abbastanza importanti per lo sviluppo di nuove tecnologie per le comunicazioni, in mano a gente che le vendeva a prezzi da saldi per incendio.
    Almeno all’inizio.
    Il governo della Costa Perdita non ci ha messo molto a diventare avido, chiedendo pagamento in centrali elettriche e strade.
    Secondo alcuni esperti (esperti di cosa, nessun lo sa), la Costa Verde ha perso qualche amico, negli ultimi tempo. Tutto per mettere insieme una catena di scambi diplomatici ed acquisire una tecnologia non meglio precisata, ma indispensabile per la costruzione di colonie subacquee.
    Perché?
    Bè: torniamo indietro di altri tre anni prima della cessione del confine. Un peschereccio costaverdano scompare nel nulla. L’esercito locale manda a controllare una “Squadra Spike”.
    Gli spikes della marina della Costa Verde sono ufficialmente un mito, una leggenda urbana, diciamo così.
    Piccoli sottomarini autosufficienti ed attrezzati con armi e tecnolgie avanzatissime, pronti per qualsiasi missione, qualsiasi scenario: dalla rimozione di rifiuti alla guerra nucleare. Praticamente, un equipaggio di 5-10 persone può viverci a bordo per sempre. Gli spikes si riparano da soli e sono predisposti per effettuare rifornimenti senza mai toccare terra
    Il nautilus di Verne, migliorato e in versione “tascabile”. Non troppo difficile da produrre in serie e senza bisogno di reattore nucleare a bordo.
    Tutte notizie non confermate: ma conosco almeno cinque governi che probabilmente, sarebbero interessati a conoscere questa tecnologia. Con tutto quello che ne consegue.
    Comunque: apparentemente, la scomparsa del peschereccio era stato un incidente. La nave aveva incrociato una colonna di profughi atlantidei, sfuggiti da un cataclisma subacqueo nel pacifico settentrionale. Una città di nome Taakh’s era stata spazzata via e i superstiti cercavano rifugio.
    Taakh’s è sempre stata molto indipendente: in effetti, hanno rifiutato la leadership di Namor e questo non è di aiuto quando hai un paio di milioni di profughi da sfamare.
    Il reggente Unak non ha preso bene certe dichiarazioni del monarca illuminato di Atlantide. Stava spostando la sua gente da una corrente all’altra, quando uno dei loro mostri marini da guardia ha attaccato la nave.
    Gli atlantidei (famosi per scuoiare a morte i loro nemici, va detto), riuscirono a recuperare e curare l’intero equipaggio.
    I militari della Costa Verde comunque non apprezzarono la loro presenza a largo delle loro coste e gli abitanti di Taakh’s non sono mai stati in buoni rapporti con la gente della terraferma.
    Cosa è successo di preciso? Nessuno lo sa.
    Si parla di un incontro al vertice che fra gli altri, vedeva presenti il reggente Unak, il presidente Rodrigo Elmirez, il ministro della marina della Costa Verde Anastasia Tumacu e il grande alfiere del reggente Unak, Koroth detto “il boia”; un atlantideo con un quarto di sangue naga che una volta ha detto in faccia a Namor in persona: “Le uniche parole dei terricoli che vale la pena imparare sono: “Arrenditi e muori!”.
    Koroth è poi diventato uno dei tre generali dell’esercito di Nuova Tartesso, il nuovo insediamento governato dal reggente Unak. Apparentemente, lui e il ministro Tumacu sono in attesa del secondo figlio.
    Lungo il suo litorale, la Costa Verde e Nuova Tartesso finiscono per confondersi. I costaverdani hanno cominciato a costruire sul mare e sotto e poi hanno chiuso i cieli.
    La tecnologia bellica atlantidea è il motivo principale per cui avvicinarsi alla Costa Verde dal cielo (e soprattutto dal mare), sarebbe un suicidio: diplomatico e non.


    Così, avevano viaggiato in fretta e facendo molta attenzione: per lo più avevano seguito percorsi alternativi via terra e ogni tanto volavano, ma facendo molta attenzione, soprattutto mentre si avvicinavano al confine.
    Nascosero i loro tratti particolari il meglio possibile: nel caso di PK e Tigra, era abbastanza difficile (non che Eugene e Jona passassero proprio inosservati). Per fortuna, la maggior part della gente sembrava non porsi troppe domande.
    Non sottovalutiamo i “Turisti”. aveva spiegato Eugene quando erano partiti. Turisti: così venivano chiamati gli agenti segreti della Costa Verde. Anche se non sono una superpotenza dello spionaggio, la Costa Cerde ha piantato occhi e orecchie molto buoni. Sicuramente in Messico e Guatemala, probabilmente in California, Arizona, New Mexico e Texas. Il vostro amico Serrano sembrava a posto. Troppo stupido anche per essere una spia. Se c’era un Turista a Losa Angeles (magari più di uno), avranno cominciato a tenere d’occhio la situazione con Apocalisse.
    Se tengono d’occhio quello che succede a Los Angeles, potrebbero sapere che siamo qui. Potrebbero avere un benvenuto in caldo per noi: un paese che chiude cielo, terra e mare, non ama gli imbucati alle loro feste.

    Si erano fermati a riprendere fiato solo una colta arrivati nel Chiapas, alla periferia della città di Comitán.
    Era un buon posto per perdersi e per raccogliere informazioni. Diventare invisibili era impossibile, ma avevano preso le loro precauzioni. Mark Goodman aveva alcuni amici da quelle parti. Amici fidati. Eugene ne aveva discusso e si era fidato.
    Il loro ospite era un commerciante locale, un indio degli altopiani di nome Augusto.
    Tipo taciturno, ma molto ospitale: qualsiasi cosa ci fosse stato fra lui e Mark non aveva esitato a mettere a disposizione la sua casa per questi bizzarri personaggi venuti dagli States.

    Aveva anche contribuito ad aggiornare Eugene sulle procedure di accesso alla Costa Verde.
    Conclusione: avevano più o meno quattro giorni di tempo per trovare Thera, poi avrebbero dovuto trovare loro un modo per superare il confine: una cazzata in cui non era saggio rimanere invischiati, onestamente.
    Eugene aveva ringraziato, ma il suo umore era sensibilmente peggiorato.
    Bella complicazione: se quello che mi hanno detto su questa Thera è vero, ha pianificato questo viaggio per molto tempo. Sicuramente si è trovata un posto sicuro da qualche parte lungo il confine, ma vai a sapere dove. E’ una zona ampia e piena di nascondigli, naturali e non e noi siamo solo in quattro.
    A questo punto, ogni idea era benvenuta. Ogni intuizione andava provata.
    Intanto, vari tipi di occhi e orecchie avevano cominciato a rivolgere le loro attenzioni verso la casa di Augusto. Con quali intenzioni, sarebbe stato difficile da prevedere, ma non ci sarebbe voluto molto, probabilmente, prima che si rivelassero da sole.

    Edited by Vandal - 29/12/2020, 17:34
     
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    Legenda Colori:
    Parlato Jona
    Pensato Jona


    [ENTRO]

    L'ultimo periodo della vita di Jona si era fatto decisamente turbolento: dopo aver preso parte alla missione di indagine sulle sorti di Clara Bennet, nome reale Thera di Cnosso, ed aver riportato quanto scoperto al sindaco Oswald, nessuno gli aveva effettivamente chiesto se volesse proseguire nella missione, così come nessuno gli aveva detto che il suo contributo era finito; perciò, come se fosse la cosa più naturale del mondo (dopo i vari controlli obbligatori ed una bella doccia), si era riunito al resto della squadra di ricerca, la quale contava un nuovo membro: Eugene Judd.
    A primo acchito, a Jona parve essere un tipo burbero, e ci aveva azzeccato, ma doveva ammettere che quel tizio sapeva il fatto suo: era a conoscenza di un gran numero di informazioni sul luogo nel quale dovevano recarsi per cercare Thera (ovvero la Costa Verde), e la situazione non era affatto delle più rosee, a quanto emergeva durante il discorso di Eugene. Un governo particolamente territoriale e con il brutto vizio di far parlare prima l'artiglieria che gli uomini.
    Il Miracolo si affidò completamente ai suoi compagni più esperti in merito alle decisioni da prendere per il viaggio, nonostante non gli andassero per niente giù le affermazioni di Oswald in merito al loro status: per chiunque altro all'infuori della loro operazione, il piccolo gruppo composto da Jona, PK, Tigra e Puck non era null'altro che una squadra di persone indipendenti, completamente slegate da qualsiasi organo governativo. Per evitare possibili ripercussioni politiche.

    E così, i quattro erano partiti, seguendo percorsi alternativi ed il più anonimi possibile, mascherando quanto più potevano i loro tratti peculiari (Jona aveva ormai scoperto che anche solo avere le orecchie a punta, in quel mondo, non ti faceva passare propriamente inosservato).

    Viaggiarono a ritmo serrato per diverso tempo, sfruttando percorsi via terra, spostandosi in volo solamente in rarissime occasioni.
    Riuscirono a concedersi una pausa quando giunsero in uno stato chiamato Chiapas, fermandosi nei dintorni di una città. Vennero ospitati da un uomo del luogo, il quale li accolse cordialmente nella sua dimora.
    E così, ora si ritrovavano a discutere di come procedere, con Eugene di nuovo come fonte di informazioni, dato che si era fatto aggiornare dal loro ospite riguardo lo status quo attuale della loro meta. L'aria era pesante, e si capiva chiaramente che non avevano molto con cui provare a formulare un piano. Tutti erano leggermente provati dal viaggio, ma nonostante quello era completamente concentrati sull'obiettivo.

    E se...

    Esordì il ragazzo, dal nulla, bloccandosi un attimo: erano diversi giorni che aveva un'idea che gli ronzava per la testa, e gli era venuta proprio perché grazie a quel viaggio, aveva potuto conoscere meglio gli altri 3 membri di quella folle spedizione; aveva scoperto che Uno, l'intelligenza artificiale che affiancava il papero mascherato, era più potente di quanto potesse apparire. E così, provò a buttare l'idea, nonostante fosse riluttante a fornire dettagli riguardo l'Agenzia.

    ...provassimo a cercare tracce di Thera attraverso i satelliti della mia Agenzia?

    Si morse il labbro, indeciso se proseguire o meno. Ohhhhh, al diavolo se mi cacceranno, qui c'è in ballo il futuro del mondo. Il Miracolo allora si schiarì la voce, riprendendo a parlare con tono deciso.

    Io faccio parte di un gruppo supersegreto di individui il cui scopo è quello di proteggere il pianeta, e la nostra Agenzia è in possesso di tecnologie avanzate, in grado di rilevare enormi quantità di dati e di fenomeni particolari; ora, io non sono molto esperto in queste cose, ma se io fornissi a PK ed Uno la mia Auricolare per potersi collegare con i droni ed i satelliti sotto il controllo della mia Agenzia, forse lavorando in coppia potrebbero riuscire a scoprire qualche traccia in più sul possibile percorso che Thera ha compiuto. Se si è spostata sfruttando espedienti magici o simili, potrebbero essere rilevati dai nostri radar.

    Guardò in particolare Paperinik.

    Pensate di esserne in grado?

    Edited by IchigoMugetsu - 30/1/2021, 15:28
     
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    CITAZIONE (IchigoMugetsu @ 30/12/2020, 19:39) 
    E se...provassimo a cercare tracce di Thera attraverso i satelliti della mia Agenzia?

    Cosa?
    Sì: era una una frase che poteva far sorgere alcune domande: Jona doveva riflettere un pochino meglio al riguardo.

    CITAZIONE
    Io faccio parte di un gruppo supersegreto di individui il cui scopo è quello di proteggere il pianeta, e la nostra Agenzia è in possesso di tecnologie avanzate, in grado di rilevare enormi quantità di dati e di fenomeni particolari; ora, io non sono molto esperto in queste cose, ma se io fornissi a PK ed Uno la mia Auricolare per potersi collegare con i droni ed i satelliti sotto il controllo della mia Agenzia, forse lavorando in coppia potrebbero riuscire a scoprire qualche traccia in più sul possibile percorso che Thera ha compiuto. Se si è spostata sfruttando espedienti magici o simili, potrebbero essere rilevati dai nostri radar.

    Anche peggio di quel che sembrava.
    Eugene ascoltò con attenzione, rivolse a Tigra con uno sguardo perplesso e un tantino inferocito. Lei scosse la testa, presa completamente alla sprovvista. Poi tutti e due fissarono Jona.
    Mi stai dicendo che c'è qualcuno che spia me, tutti quelli che conosco, amici, famiglia ecc...SENZA PERMESSO! Peggio dell'NSA?!
    E nessuno sa che lo fanno, a parte loro?!

    Gli tornò in mente che aveva già sentire una storia del genere.
    Dimmi che non sei uno di quei balordi della fondazione Atlas, o come cavolo si chiama... ringhiò sottovoce con uno sguardo che faceva pensare sia "quest'uomo sta ponderando l'omicidio" e "quest'uomo sta cercando di uccidermi incenerendomi con lo sguardo".

    Posto extra!
    Niente da vedere! Circolare! Circolare!
    Volevo mettere qualche carta in tavola per non congestionare di cose il mio prossimo post.
    L'ordine non cambia: ora tocca a Ferry e poi a me.

    Se nulla cambia, continuerò a scrivere in nero grassetto, quando parla Puck. Altrimenti vi informerò su un eventuale altro cambiamento con spoiler successivi.
    PROSEGUIRE (tempo per il prossimo post: 5 giorni come sempre)!!!
     
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    [spoiler_tag]Equipaggiamento:[/spoiler_tag]-
    - Equipaggiamento base:
    -Stivali a molla con ventose da scalata.
    -Mantello paracadute
    - Teste di fiammifero esplosive
    - Cinturone
    - Car-Can
    - Spray-Can
    - Scudo Extransformer
    -Pistola Laser
    -Berretto Mutaforma
    -Costume

    Parlato / Pensato / parlato UNO / UNO in auricolare




    PK non aveva superpoteri. Non era un superumano, anzi: un superpapero. Non aveva la super forza, non si rigenerava velocemente, non scalava le pareti, non faceva magie, non era capace neanche di allacciarsi le scarpe ed infatti di solito non ne portava; gli stivaletti di Paperinik erano auto-stringenti.
    Aveva combattuto, nel giro di un paio di giorni, contro: un cavaliere di Apocalisse ed il suo esercito di zombie, una dea-gatto che l'aveva quasi ucciso, un Iron-Man impazzito, un altro cavaliere di Apocalisse che ti faceva invecchiare con la sola imposizione delle mani, ancora un esercito di zombie, un golem di roccia che sparava fiamme dalla bocca, un gatto-lucertola, un mostro fatto di liane che sparava acido da un buco e una sfinge.
    Era sfinito. Il ragazzetto, invece, sembrava fresco come un fiore: era lì, bello pimpante, che ascoltava con attenzione tutte le informazioni che gli venivano sciorinate ed addirittura riusciva ad avere la prontezza mentale di fare delle proposte. PK si limitava a fissare gli altri, annuendo. Il viaggio, fatto in fretta e furia, non aveva aiutato il suo fisico piumato a ristorarsi. Avrebbe voluto dormire per una settimana. Persino dinnanzi la sfuriata del sindaco fece fatica ad avere una reazione composta.
    COL CAVOLO! SE MI PRENDONO, LA PRIMA COSA CHE FACCIO E' FARE IL TUO NOME, BACCALA'!
    ma poi furono allontanati e istruiti da un suo sottoposto, di cui non ricordava il nome o forse non gli era mai stato detto.
    Io credevo che lo ziastro fosse uno schiavista ingrato, invece qui mi sfruttano dieci volte peggio e mi pagano dieci volte meno. Oh, e quanti episodi di Patemi arretrati... non riuscirò mai a recuperarli senza spoiler!
    Gli parlarono della Costa Verde, di operazioni militari, di tanti nomi e posti che non avrebbe mai imparato in condizioni normali, figurarsi conciato a quel modo.
    Per fortuna fu UNO, che di rado si lasciava vedere da altre persone, ad apparire olograficamente e seguire il briefing con attenzione. Memorizzò e geolocalizzò tutti i luoghi e schedò immediatamente tutti i nomi, ricercando repentinamente nelle varie reti di telecomunicazione e negli archivi di tutto il mondo -quelli pubblici e quelli "non"- dati utili da incrociare.
    Alla proposta di Jona, PK continuò ad annuire tenendo un occhio aperto mentre l'altro stava per abbassare le serrande.
    Dovrei avere il tempo tecnico di interconnettermi con la telestruttura, capirne l'architettura, sintonizzarmi... ma sì, credo si possa fare.

    Per quanto riguarda le sue remore, signor Puck: temo che ne esistano molte più di quanto teme, di questi "occhi" che tutto vedono. io, per esempio, sul mio mondo ero uno di quelli. Eppure non ho mai ucciso nessuno. Cioè, non volontariamente.


    Edited by -Ferry- - 30/3/2021, 16:36
     
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    Non sono gli occhi indiscreti a disturbarmi, ma quelli di gente che non si capisce se sono terroristi o aspiranti dittatori.
    Non diede molte spiegazioni al riguardo, ma era abbastanza chiaro che stava omettendo un discorso del tipo "ho le mie buone ragione per pensarla così".
    Non aveva voglia, era uno spreco di tempo: a buon intenditor...
    Abbiamo già tentato una strada simile. Questa signora...Thera... ha saputo coprire le sue tracce: niente veicoli registrati a suo nome, tratti somatici probabilmente alterati per sfuggire al riconoscimento facciale, niente spese con carta di credito e chissà come, niente passaggi registrati alle frontiere.
    Il caos ha sicuramente aiutato: la gente si sta spostando ovunque, da ovest a est, a nord e a sud. Controllare tutti è impossibile.

    Eugene prese alcuni appunti che teneva in forma cartacea in una busta metallica.
    Alcuni segreti erano troppo particolari per affidarsi ad un computer.
    Comunque!
    Se fidarsi della fondazione
    Atlas vi sembra un'idea che paga, ci sono un paio di bersagli in più, su cui puntare questo particolare ordigno.

    Nella busta c'erano dei documenti molto esili: nomi, note in calce che parlavano di "mutazioni", "magia", "biologia non terrestre" e così via. Con (letteralmente) diversi punti interrogativi.
    Soprattutto, foto. Foto associate a nomi, anche se alcuni sembravano incerti e altri sembravano nomi in codice...O la scelta di genitori davvero bizzarri
    Tutto quello che sono riuscito a trovare sui "Turisti". Quando la burocrazia avrà fatto il suo corso e si apriranno le porte del passaggio garantito attraverso i confini, il governo della Costa Verde manderà uno di loro.
    Forse più di uno. Apparentrmente, avranno un ruolo di rappresentanza.
    Documenti da firmare. Alcune
    istruzioni dell'ultimo minuto. Forse la consegna di alcuni doni di benvenuto, sì?
    In realtà, saranno lui, lei o loro a fornire l'estrema garanzia che niente possa andare storto.
    Se una di queste facce si muove e se con tutti i droni e i satelliti che gli Atlas possono usare, riuscissimo a mettergli il sale sulle coda...Potremmo avere una possibilità di trovare Thera prima che la situazione diventi troppo complicata.

    Da fuori arrivò il suono di una esplosione, anticipato da una potente scossa tellurica.
    ...Oppure potremmo essere molto fortunati? commentò Puck a metà fra sarcasmo e "strano" ottimismo.

    Ad almeno tre strade di distanza, una specie di lucertola, grande poco più di un cavallo, se ne stava appesa a testa in giù sulla parete di un edificio, studiando le mosse di un uomo alto quasi tre metri, con tatuaggi sul volto, capelli tagliati a formare una cresta rossa sulla testa, muscoloso in modo quasi innaturale.
    Indossava una armatura rossa di polimeri, ma che sembrava fatta di pneumatici riciclati.
    La faccia era coperta di sangue appena coagulato, uscito da una ferita sulla fronte che si era rimarginata da poco, ma era ancora abbastanza chiara. La cosa strana era che il sangue era di un colore blu scuro.
    L'uomo (o presunto tale) teneva alti i pugni in una posizione di guardia tipica di un pugile e aveva lo sguardo fisso sul rettile.
    Un impatto di qualche genere aveva letteralmente obliterato un'automobile parcheggiata lì vicino e aveva aperto una voragine fumante nella strada.
     
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    Parlato Jona
    Pensato Jona
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    Eugene non dimostrò di essere contento all'udire dell'Agenzia, definendola un gruppo di balordi, sputando parole dure contro il ragazzo, il quale, dal canto suo, sostenne lo sguardo del suo compagno con espressione seria, mentre dentro una parte di se si riscaldava nell'udire come quell'uomo definiva non tanto lui, quanto i suoi amici, colleghi e superiori. Riuscì comunque a mantenere la calma, senza lasciarsi andare in sproloqui non opportuni.
    Fortunatamente, Uno si inserì nel discorso al momento giusto, asserendo di necessitare di tempo per provare a connettersi al database Atlas, ma che aveva delle possibilità di riuscire nella cosa.
    Aggiunse poi:
    Per quanto riguarda le sue remore, signor Puck: temo che ne esistano molte più di quanto teme, di questi "occhi" che tutto vedono. io, per esempio, sul mio mondo ero uno di quelli. Eppure non ho mai ucciso nessuno. Cioè, non volontariamente.
    A quelle parole, Eugene storse comunque il naso, dicendosi comunque diffidente riguardo alla cosa, ma proseguì nella sua spiegazione, affermando che probabilmente anche con l'aiuto della tecnologia Atlas quell'opzione si sarebbe rivelata un buco nell'acqua, poiché ci avevano già provato: quella donna misteriosa sembrava essere sparita nel nulla senza lasciare alcuna traccia dietro di se. Ci deve essere per forza un modo... Forse concentrando le risorse di Atlas in Costa Verde.. No, non mi darebbero mai il via libera.
    Nel mentre, il loro compagno di viaggio aveva tirato fuori dei documenti da una busta di metallo; quei fogli erano degli appunti su questi Turisti, il corpo segreto della Costa Verde, riguardanti tutto ciò che Puck sapeva su di loro, ma perlopiù si trattava di ipotesi ed informazioni complesse. Il Miracolo diede solo una rapida occhiata, annuendo alla proposta dell'uomo di provare a cercare informazioni su questi agenti negli archivi dell'Agenzia di Jona.

    Credo sia una buona idea cercare nei nostri archivi più informazioni su questi agenti. Se c'è la possibilità di avere a che fare con persone di quel calibro, e se sono pericolose come dici, sapere più cose possibili su di loro non sarebbe male.

    D'improvviso, una breve e piccolo sisma scosse il terreno, seguito a ruota dal rumore di un'esplosione nelle vicinanze. Subito i sensi di Jona si attivarono, tanto che le sue iridi si accesero debolmente di luce, ma non manifestò subito il suo potere; erano sotto copertura, e dovevano fare di tutto per evitare di attirare attenzioni non desiderate.
    D'altro canto, la sua innata curiosità lo stava fortemente pressando, tanto che si alzò di scatto dalla sedia.

    Voglio andare a vedere cos'è successo. Nella migliore delle ipotesi potrebbe essere una pista, e nella peggiore qualcuno da salvare.

    Sì coprì il capo con il cappuccio della felpa senza maniche che indossava, così da coprirsi le orecchie anomale, e, senza aspettare troppo per vedere se gli altri erano intenzionati a seguirlo o meno, uscì dall'abitazione, dirigendosi subito verso la fonte di quel frastuono.
    Non dovette fare tanta strada, e giusto un paio di vie oltre la loro vide cosa poteva aver provocato la scossa e l'esplosione: un omone imponente, quasi alto come due persone, estremamente muscoloso nonostante la sua taglia, fissava con i pugni sollevati a mo' di guardia una lucertola decisamente troppo cresciuta, la quale lo fissava a sua volta mentre se ne stava appesa ad una parete; il rettile sproporzionato gli ricordava lo strano essere che gli aveva consigliato di recarsi a Los Angeles, ma non era di sicuro lo stesso, mentre dell'energumeno non aveva la più pallida idea di chi fosse. Quei simboli sul volto ed i capelli strani non mi dicono nulla.. Anche il suo equipaggiamento particolare mi è nuovo. Quella strana armatura rossa non sembra molto comune.
    Al ragazzo non sfuggì il cratere fumante poco lontano da quella coppia di individui, il che la diceva gran lunga sulle capacità fisiche del bestione, probabilmente.
    Saggiamente Jona non si intromise subito nello scontro: si girò dietro di se, per vedere se i suoi compagni lo avevano seguito, ed in quel caso avrebbe chiesto loro:

    Quei due individui vi dicono qualcosa di particolare?

    Edited by IchigoMugetsu - 30/1/2021, 15:28
     
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    UNO ci tenne a rispondere a Puck, mantenendo le distanze dall'ATLAS.
    Ah, non ho idea se ci si possa fidare o meno di tale organizzazione: io non l'ho mai sentita nominare. Non siamo di questo mondo, io ed il tipo piumato, in realtà non ci fidiamo molto nemmeno del vostro governo e dello SHIELD: non vi conosciamo affatto.
    Ci fidiamo, però, dell'operato di questo ragazzo: ha già messo a rischio la propria vita per la causa. Ed, inoltre, confidiamo nel fatto che mantenere l'ordine pubblico sia un fine comune in questo momento per tutti quelli che non si siano apertamente affiliati a questi terroristi.


    La piccola detonazione a breve distanza interruppe, però, la discussione sull'etica e sugli intenti. PK sobbalzò, all'erta: la possibilità di un pericolo nelle vicinanze gli tolse momentaneamente il torpore di dosso.
    Jona, evidentemente un testa calda come lui, tirò su il cappuccio e partì in quarta. L'eroe piumato, che non era di certo un fulmine di guerra in fatto di logistica e riflessioni, colse la palla al balzo e lo seguì.
    Io seguo orecchie a punta. Puck: se vuoi parlare con UNO è collegato al tuo cellulare, al tuo pc ed a qualsiasi altro dispositivo possiedi. emh.. sì, poi ti firmo il modulo per la privacy, ciaooooooo

    Correndo insieme i due formavano una coppia davvero male assortita. UNO attivò il cammuffamento olografico, dando a PK le sembianze di un trentenne caucasico, con la barba incolta e vestito abbastanza male.
    L'energumeno che si trovarono di fronte non gli sembrò troppo strano per gli standard di quello strambo universo di scimmie nude. Ben più strambo gli risultò, invece, il rettiloide che lo fronteggiava.

    AAAAAH ECCO QUA, ci risiamo. Anche tu sei una creatura che adesso ci attacca, poi ci meniamo per un'oretta, ma alla fine mi dici "no no scusa scusa, era tutto un equivoco, io pensavo che eravate voi i cattivi"?
    No, perchè è una storia che ho già visto. Tre volte. In due giorni.


    Edited by -Ferry- - 30/3/2021, 16:36
     
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    CITAZIONE (IchigoMugetsu @ 17/1/2021, 18:33) 
    Quei due individui vi dicono qualcosa di particolare?

    Non ci fu il tempo di rispondere.
    L'intervento inatteso di PK, Jona, Tigra e Puck ruppe un equilibrio che non si era ancora stabilizzato.
    Il rettile aspettava solo un momento di distrazione, cosa che l'uomo di fronte a lui (o lei), non gli aveva concesso per almeno quindici secondi.
    Finché il papero mascherato non aveva trovato di meglio che aprire bocca e urlare.
    Con tutta la gente che fuggiva da loro, l'uomo che la gente del posto conosceva con il nome (o soprannome, difficile a dirsi) di Zuma non credeva di doversi preoccupare di passanti innocenti, anche se questi non lo sembravano affatto.
    Si trattò di una distrazione sufficientemente lunga per una frazione di secondo, ma sufficiente.
    Un attimo prima, lo strano rettile gigante muoveva la lingua e un attimo dopo spiccava un salto rapidissimo, diventando, agli occhi della maggior parte dei presenti, come una macchia indistinta nel loro campo visivo.
    Zuma urlò.
    NOOO!!!
    Cercò di colpire con il suo pugno, che era chiaramente fuori misura, solo che quando il braccio finì di estendersi in avanti, qualcosa come una terrificante onda d'urto incandescente colpì in pieno una casa, ma sfiorò appena la creatura, il suo vero bersaglio.
    Tigra reagì prima di tutti spingendo a terra Paperinik, prima che un artiglio, o una coda molto affilata lo colpisse in pieno.
    Uno sfortunato incidente di percorso: la creatura non era in cerca di una preda.
    Non ancora per lo meno!
     
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    Mentre Jona chiedeva ai compagni possibili informazioni sui due esseri di fronte a loro, PK (il quale si era camuffato da umano grazie alla sua tecnologia) approcciò subito la lucertola e l'energumeno, lasciandosi andare ad una piccola crisi di nervi.
    Modalità furtiva... Fallita. Pensò il ragazzo, picchiandosi una mano sulla fronte.
    Le urla del papero camuffato attirarono l'attenzione del lucertolone, il quale, sfoggiando una rapidità fuori dal comune, balzò ad artigli tratti contro Paperino.
    Inutile fu il tentativo di Zuma di provare a fermare il rettile fuori misura, colpendo con il suo dirompente potere una casa.
    Puutt... Esclamò mentalmente Jona, distraendosi un attimo dall'incombente attacco ai danni del suo amico e compagno; fortunatamente Tigra si mosse in tempo, buttando PK lungo disteso al suolo, evitando per un pelo di finire impalato come uno spiedino. Beh, ormai siamo in ballo...
    Pensò il Miracolo, mentre caricava indietro il braccio destro, pronto a tirare un pugno; pochi istanti dopo gli comparve la Runa di Potere in fronte, ed un grosso braccio dorato si materializzò in fianco al ragazzo, nella stessa posizione di carica del suo. Il nemico era veloce, ma sperava di riuscire a colpirlo mentre si rimetteva in guardia dopo l'assalto a Paperinik.
    L'obiettivo era colpirlo al fianco col Golden Fist sfruttando tutta la forza possibile, in modo da allontanarlo quel tanto che bastava per permettere a Zuma di poterlo attaccare a piena potenza.
     
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    in una frazione di secondo riuscì ad attirarsi addosso il rettile, farsi attaccare e far salvare da Tigra.
    Grazie, panterona
    disse, tossendo. La felina fu talmente rapida che Pk capì solo ad azione compiuta cosa era successo. Rimettendosi in piedi con un balzo, scosse la testa per darsi la carica, alzò i pugni verso l'uomo pneumatico, poi verso il rettile. Confuso, continuò a guardare prima uno, poi l'altro, poi Jona, poi Tigra.
    No, scusate, non ho capito. UNO, mi ragguagli?
    Dovevi mantenere un basso profilo, invece hai rovinato tutto. Pagliaccio.
    Ehi ma come ti... ah, oops.
    Beh ormai siamo in ballo. DJ, METTI IL MIO PEZZO!

    L'ologramma svanì, mostrando finalmente il suo aspetto piumato. Schizzò, facendo vibrare i propulsori dello scudo, verso Zuma, atterrandogli abbastanza vicino da poterci parlare.
    eeeemh piacere, PK. Che succede amico?

    Edited by -Ferry- - 30/3/2021, 16:36
     
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    La creatura-rettile venne sfiorata appena del pugno di Jona: luì sentì di aver colpito qualcosa, ma quel qualcosa gli scivolò via dalla mano (letteralmente), veloce come un pensiero.
    Lo videro roteare in aria in modo buffo, ma aggraziato, atterrare in maniera sorprendentemente agile su un tetto e poi saltare via di nuovo, continuando la sua "corsa".
    Forse, il colpo di Jona aveva avuto il suo merito, per impedire che PK venisse inavvertitamente falciato, ma era un merito condiviso con i riflessi di Tigra.
    Difficile a dirsi: quella creatura, qualsiasi cosa fosse, si muoveva troppo in fretta.
    Zuma si accasciò su un ginocchio: l'adrenalina lo aveva sostenuto a lungo, ma lo sfregio sulla testa non era l'unica ferita che quell'essere gli aveva inflitto.
    Gli sarebbe servito tempo per recuperare completamente.
    CITAZIONE (-Ferry- @ 10/2/2021, 10:02) 
    Eeeeemh piacere, PK. Che succede amico?

    Un papero parlante non era strano...Non lo era per niente.
    Aveva altri diavoli per la testa e doveva rimanere concentrato su quelli.
    QUELLA COSA...MANGIA BAMBINI!!! urlò dando fondo a tutto il fiato che gli rimaneva. Il dolore si faceva più forte. Forse la creatura era velenosa, non lo sapeva, in fondo l'aveva vista per la prima volta solo una decina di minuti prima, più o meno.
     
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    Il ragazzo non si aspettava una tale prontezza di riflessi dal nemico: la sua stazza sembrava presuppore che la velocità del nemico non doveva essere poi così elevata (nonostante il fulmineo assalto che per poco non trasformava PK in un pezzo di carne da grigliare), eppure, dopo essere stato appena sfiorato dal Golden Fist, il lucertolone sfoggiò un'agilità invidiabile, saltando sul tetto della casa più vicina; fatto questo, iniziò a muoversi a gran velocità dritto davanti a se.
    Jona, un attimo confuso, diede una rapida occhiata all'omone che sembrava combattere la creatura appena fuggita: una gamba di Zuma (l'omone) cedette, facendo cadere il possente combattente un ginocchio.

    QUELLA COSA...MANGIA BAMBINI!!!

    Urlò.
    Dopo quellq frase, qualcosa nel Miracolo scattò; con improvviso ardore negli occhi, parlò a Zuma.

    Allora quella creatura va fermata.

    Per un momento titubante, attivò il suo potere a tutti gli effetti: la Runa dorata apparve sulla sua fronte, mentre un'aura del medesimo colore circondò la sua figura; non si alzò in volo, ma partì a tutta velocità nella stessa direzione della lucertola, con l'intenzione di raggiungerla e lanciarle addosso tre meteore, cercando di non colpire o distruggere qualcosa o qualcuno nel farlo.
     
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    CITAZIONE
    QUELLA COSA...MANGIA BAMBINI!!!

    ah, le belle vecchie battute sui comunisti..
    Il tipo, però, oltre a sembrare terribilmente serio pareva anche parecchio provato. sudava, era stremato e spaventato. umh... forse non è il momento migliore per fare lo spiritoso..
    La lucertola era in fuga ma Jona non era intenzionato a lasciarglielo fare: inseguendolo iniziò a sparare meteore infuocate.
    GULP! quel ragazzino è terrificante
    Già, mi ricorda una certa vecchia amica Xerbiana..
    Cavolo se Xado ci farebbe comodo in questo mondo folle!
    maaaa, chiudiamo il momento nostalgia: aiutiamo il ragazzo. Ed evitiamo di finire arrostiti. Non per forza in questo ordine.


    Avrebbe voluto prestare soccorso a Zuma, ma non c'era tempo: se quel rettile era realmente così pericoloso doveva avere assolutamente la priorità. Facendo vibrare il reattore dello scudo, schizzò in volo alla rincorsa. Evitò la prima meteora, puntò il braccio verso il bersaglio ed attivò il commutatore gravitazionale: avrebbe tentato di rallentarlo o di spezzargli l'equilibrio in corsa, in modo da dare man forte all'attacco di Jona.

    Edited by -Ferry- - 30/3/2021, 16:36
     
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    La "lucertola" era troppo veloce. Oppure li stava deliberatamente evitando.
    Ora era anche chiaro che poteva allungare leggermente braccia, gambe, dita, collo e perfino la coda: tutti i suoi movimenti, per quanto elementari, servivano a rendere la sua fuga lievemente erratica e imprevedibile. Oltre a compiere balzi lunghi e veloci quindi, balzi, poteva improvvisamente deviare la sua traiettoria e diventare ancora più inafferrabile: magari saltava alla sua destra, ma prima ancora di cominciare ad atterrare, si spostava bruscamente alla propria sinistra.

    Inoltre, aveva un ottimo udito, o un sorprendente intuito per i pericoli in arrivo. Si scansò dall'area di impatto del commutatore gravitazionale di PK e come se non bastasse, l'onda d'urto delle meteore che colpirono a vuoto, causò molti detriti. La creatura ne approfittò (ma qui forse si trattò di un caso, difficile dirlo con certezza), per sfuggire alla vista dei suoi inseguitori.

    Puck aveva ormai rinunciato all'idea del basso profilo: era ormai impossibile. Era anche molto probabile che tutto quel trambusto, avrebbe posticipato il rendez-vous fra Thera e gli inviati della Costa Verde, ma le priorità erano cambiate.
    Lasciò che Tigra si prendesse cura di Zuma: un'altra situazione imprevista purtroppo.
    Stava per partire anche lui all'inseguimento, quando sentì un altro grido: sembrava quello di una ragazzina. Certo: con il caos che si era scatenato c'erano molte ragioni per gridare, ma comunque...
    PAPERO! QUELLA COSA E' TROPPO VELOCE PER COLPIRLA DA LONTANO...E CREDO CHE NON SIA DA SOLA! urlò cercando di richiamare l'attenzione di Paperinik. LASCIA IL RAGAZZO E TIGRA AD OCCUPARSENE E SEGUIMI. CREDO CHE IL PROBLEMA SIA PIU' GROSSO DI QUANTO PENSIAMO!
     
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    Nonostante l'aiuto di PK, che grazie ai suoi aggeggi tecnologici (come li chiamava Jona) aveva provato a colpire a sua volta la grossa lucertola ma, quest'ultima, pareva in possesso di qualità che forse il ragazzo aveva sottovalutato: durante il brevissimo inseguimento, gli parve di notare le strane movenze del nemico e dei suoi arti, i quali rendevano la sua corsa pressoché imprevedibile.
    Sfortuna volle che le esplosioni causate dalle meteore del Miracolo (evitate dal nemico) alzassero un gran nugolo di polvere e detriti, consentendo al lucertolone la possibilità di far perdere per un momento il contatto visivo del ragazzo, riuscendo così a far perdere le sue tracce.
    Per la barba di Moradin... Dove cavolo si è cacciato?!
    Imprecò Jona mentalmente, mentre iniziava a guardarsi frettolosamente a destra e sinistra, ruotando tutto il corpo nel movimento, alla ricerca di eventuali tracce del fuggitivo.

    Cavolo cavolo cavolo cavolo CAVOLO!

    Per un momento prese a fissare l'ultimo punto nel quale aveva visto il nemico, facendo due passi verso quel luogo, ma subito si fermò.
    No... Non posso permettermi di perdere tempo a seguire le sue tracce. Devo stanarlo prima di subito, quel coso non può girare a piede libero se davvero è così pericoloso.
    Sospirò un attimo, leggermente sconfortato.

    Addio profilo basso..

    Mormorò fra se e se, mentre il suo corpo iniziava a sollevarsi da terra lentamente, fino a circa un metro dal suolo, dopodiché riacquistò concentrazione, e si diresse verso l'alto in modo deciso, fermandosi ad una cinquantina di metri dal suolo. Prese una gran boccata d'aria, aguzzando al massimo la vista e tendendo le orecchie: sfruttando la posizione sopraelevata ed i suoi supersensi, avrebbe tentato di triangolare la nuova ubicazione della lucertola, in modo da ripartire all'inseguimento.

    Fatti vedere... Non puoi essere andato troppo lontano.
     
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