Il Punto di Vista di Glen.

E chi cazzo è Glen...?

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  1. Victor Von Doom
     
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    Partiamo dagli spunti:
    CITAZIONE
    scrivere Fanfiction è SOLO l'inizio del percorso di sceneggiatore?

    Può rappresentare un punto d'inizio e nell'ambiente narrativo del fumetto, come in altri riferimenti della cultura popolare, penso che sia logico pensare che sia abbastanza diffuso fra gli autori in erba, alla fine se ci pensiamo attentamente le run moderne non sono altro che fan-fiction, ufficiali, curate editorialmente, senza tutti i tropi comuni che rappresentano stigma nel campo amatoriale, almeno parlando in senso classico, concordo sul fatto che molti fumetti moderni condividano tali tropi con le fan-fiction come il già citato self-insert, ma su questo posso approfondire più avanti.
    Se definiamo fan-fiction nella sua forma colloquiale, allora direi che non può essere più di un esercizio, un punto di partenza, una volta che lo scrittore entra nel mondo editoriale deve ovviamente fare i conti con un pubblico, che può essere limitatorio nelle sue libertà artistiche, ma pone dei limiti forse a volte necessari per equilibrare la storia che va a raccontare, non solo quando si parla di personaggi corporativi. E ci sono sicuramente autori che fanno una cosa propria, un progetto di passione con completa libertà, e hanno un grosso successo, ma il fatto di anteporre la voglia di raccontare una buona storia al trasmettere un messaggio personale incide. Alienare il pubblico è facile, c'è una certa linea di demarcazione fra arte e artista che credo fosse molto più evidente in passato, il che mi porta al prossimo punto.

    CITAZIONE
    quanto, un autore, deve vedersi nelle storie?

    È ovvio che uno scrittore scriva principalmente cose che conosce, e le esperienze personali e la cultura che lo circondano incidono sulla sua arte a livelli che probabilmente non sono molto chiari nemmeno allo scrittore stesso. Una storia può essere il riflesso della psiche e/o della visione del mondo dello scrittore, così come del periodo storico che vive, in questo senso possiamo analizzare le storie e i loro creatori in un modo che non era anticipato nemmeno dai creatori stessi e tale concetto rimane senza dubbio rilevante anche prendendo le storie moderne: spesso dicono qualcosa sullo scrittore della quale quest ultimo non si rende nemmeno conto, come la sua cornice etica ad esempio, il suo set di valori.
    È inevitabile, a mio parere fuori dal controllo dello scrittore, quel che può controllare invece è quanto è disposto di parlare di se stesso e di immedesimarsi in quel che scrive, può sembrare una considerazione un po' qualunquista e stantìa, ma a mio parere incide l'effetto che hanno avuto i social media, mezzi attraverso i quali parliamo di noi stessi in continuazione e condividiamo le nostre esperienze con gli altri, siamo così abituati a farlo ormai che non vedo come non possa incidere sul lavoro di determinati scrittori.
    Però non è una scusa a mio parere, per niente.
    Il self-insert depreda i social media a onor del vero, uno dei presunti self-insert più famosi è Terry Long dalle pagine di Teen Titans, nato dalla run di Marv Wolfman, che avrebbe alcune implicazioni abbastanza inquietanti fra l'altro. Solitamente i lettori hanno sempre detestato questi personaggi, cosa che trovo molto divertente, succede quando l'escapismo raggiunge velocità di fuga e schizza fuori dall'orbita inoltrandosi in spazi di mediocrità siderale, accade ormai troppo spesso, il motivo per cui dovrebbe essere evitato come la peste è che non siamo mai imparziali su di noi, se ad esempio inseriamo uno scenario della nostra vita quotidiana, tipo un'interazione spiacevole con uno sconosciuto e come avremmo voluto che finisse a nostro favore col potere della bacchetta magica, non penso che sia difficile per uno spettatore esterno ai fatti riconoscere la faziosità nella narrazione dell'episodio, come una cosa che a noi sembri bianca o nera in realtà sia tutt'altro e come la parte avversa sia dipinta in modo unidimensionale, al punto da rasentare il ridicolo delle strisce di propaganda e non metto questa meschinità al di fuori delle possibilità di nessun autore a dire il vero, intendo indipendentemente dal livello.
    Non è un fenomeno causato solo dall'escapismo becero o dal narcisismo comunque, deriva anche da un punto di vista ideologico, azzardo ma dico che stiamo vivendo una crisi d'identità, persino la cultura popolare è stagnante da molto tempo ormai, nel desiderio di trovare il proprio posto nel mondo alcuni cadono vittima di ideologie ridicole, mi riferisco ovviamente alla cultura woke.
    Per certi individui è impossibile discernere la propria identità sessuale o razziale o religiosa, il loro gruppo d'appartenenza diciamo, dalla propria persona, ciò li rende incapaci di immedesimarsi in certi personaggi perchè troppo concentrati su fattori molto più insignificanti, come il colore della pelle ad esempio.
    Se qualsiasi giovane un po' nerd un po' reietto nel mondo sarebbe in grado normalmente di rivedersi a tratti in Peter Parker, capita invece che i tipi woke non riescano a rispecchiarvici nel caso abbiano caratteristiche fisiche diverse, ecco che parte il discorso della "rappresentazione", di come secondo alcuni sia importante che una demografia venga rappresentata da un avatar fittizio che presenta determinate caratteristiche fisiche, facendo passare la personalità che il personaggio dovrebbe avere in secondo piano, col pretesto di dare una voce a una minoranza. Quindi in questo modo mi collego al punto successivo riguardante la politica che contraddistingue questo tipo di autori, e di che autori esattamente stiamo parlando.
    E sicuramente ci sarà stato un tempo in cui avere una figura positiva appartenente a demografia X potesse perlomeno controbilanciare gli stereotipi negativi del passato, ma il focus non è mai stato così pesantemente incentrato sul gruppo demografico del personaggio.
    L'incapacità di certi autori, o anche di fan, di non riuscire a identificarsi con personaggi che non gli somigliano è sinceramente ridicola, al punto che sono incapaci di immedesimarsi in un personaggio se non rappresenta un archetipo intersezionale preciso, cosa che muove le case editrici stesse a piegarsi come origami per ricreare quegli archetipi nei loro personaggi pre-esistenti.
    Esempio recente, Magdalene Visaggio, che ha poggiato buona parte della sua fama e personalità sull'essere trans:


    CITAZIONE
    la politica che vediamo nei fumetti odierni deriva da una "bolla" in cui vivono gli autori?

    Indubbiamente, e l'industria del fumetto di per se non aiuta, cole ho scritto in un altro thread, parafrasando George Carlin sui "complotti informali", è ovvio che un gruppo di persone che predilige interessi precisi si circonderà di individui con gli stessi interessi, in questo caso un gruppo che ha una presa ideologica sul mondo del fumetto che non da spazio a diversità di opinioni ed è sempre più polarizzato, lo stesso gruppo di persone che ai tempi d'oro di Anita Sarkeesian lamentava del fatto che il fumetto fosse un hobby con grossi problemi di gatekeeping, razzismo, misoginia e omofobia, che successivamente ha iniziato a spingersi dentro l'hobby per sovvertirlo, cambiandolo un passetto alla volta, aggrappandosi a quegli appigli che gli hanno permesso di reclamare ideologicamente tale spazio tracciando una congruenza fra il mondo del fumetto e la loro ideologia, fino a diventare status quo, dichiarando che "è sempre stato così", che "sono tutti gli altri che si sono spostati più a destra", lettori inclusi, e adesao fanno gatekeeping a loro volta e molti lettori si rivolgono ai manga in numeri sempre maggiori per diversità di idee e trovare storie interessanti e non sermoni preconfezionati e pezzi propagandistici.
    È un processo che vediamo in molti spazi culturali, il fumetto americano è stato fra i primi a soccombere, opponendo poca resistenza.

    CITAZIONE
    perchè Donny Cates è un cazzone?

    Perchè fa parte di una cerchia elitista che crede di avere diritto ai soldi e al plauso dei lettori, accogliendo ogni critica con profondo sdegno nei confronti del lettore poco educato percui bigotto, un plebeo.
     
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18 replies since 12/12/2023, 13:30   139 views
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