Il Punto di Vista di Glen.

E chi cazzo è Glen...?

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    Pazzo Furioso

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    Video interessante che, prendendo spunto da un altro video (di tale Glen che si lamenta dei fumetti moderni), cerca di commentarlo.

    Per far partire la discussione, lancio qualche spunto:
    - scrivere Fanfiction è SOLO l'inizio del percorso di sceneggiatore?
    - quanto, un autore, deve vedersi nelle storie?
    - la politica che vediamo nei fumetti odierni deriva da una "bolla" in cui vivono gli autori?
    - perchè Donny Cates è un cazzone?

    Ah, ecco il video.

    Parliamone, se vi va.
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    Partiamo dagli spunti:
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    scrivere Fanfiction è SOLO l'inizio del percorso di sceneggiatore?

    Può rappresentare un punto d'inizio e nell'ambiente narrativo del fumetto, come in altri riferimenti della cultura popolare, penso che sia logico pensare che sia abbastanza diffuso fra gli autori in erba, alla fine se ci pensiamo attentamente le run moderne non sono altro che fan-fiction, ufficiali, curate editorialmente, senza tutti i tropi comuni che rappresentano stigma nel campo amatoriale, almeno parlando in senso classico, concordo sul fatto che molti fumetti moderni condividano tali tropi con le fan-fiction come il già citato self-insert, ma su questo posso approfondire più avanti.
    Se definiamo fan-fiction nella sua forma colloquiale, allora direi che non può essere più di un esercizio, un punto di partenza, una volta che lo scrittore entra nel mondo editoriale deve ovviamente fare i conti con un pubblico, che può essere limitatorio nelle sue libertà artistiche, ma pone dei limiti forse a volte necessari per equilibrare la storia che va a raccontare, non solo quando si parla di personaggi corporativi. E ci sono sicuramente autori che fanno una cosa propria, un progetto di passione con completa libertà, e hanno un grosso successo, ma il fatto di anteporre la voglia di raccontare una buona storia al trasmettere un messaggio personale incide. Alienare il pubblico è facile, c'è una certa linea di demarcazione fra arte e artista che credo fosse molto più evidente in passato, il che mi porta al prossimo punto.

    CITAZIONE
    quanto, un autore, deve vedersi nelle storie?

    È ovvio che uno scrittore scriva principalmente cose che conosce, e le esperienze personali e la cultura che lo circondano incidono sulla sua arte a livelli che probabilmente non sono molto chiari nemmeno allo scrittore stesso. Una storia può essere il riflesso della psiche e/o della visione del mondo dello scrittore, così come del periodo storico che vive, in questo senso possiamo analizzare le storie e i loro creatori in un modo che non era anticipato nemmeno dai creatori stessi e tale concetto rimane senza dubbio rilevante anche prendendo le storie moderne: spesso dicono qualcosa sullo scrittore della quale quest ultimo non si rende nemmeno conto, come la sua cornice etica ad esempio, il suo set di valori.
    È inevitabile, a mio parere fuori dal controllo dello scrittore, quel che può controllare invece è quanto è disposto di parlare di se stesso e di immedesimarsi in quel che scrive, può sembrare una considerazione un po' qualunquista e stantìa, ma a mio parere incide l'effetto che hanno avuto i social media, mezzi attraverso i quali parliamo di noi stessi in continuazione e condividiamo le nostre esperienze con gli altri, siamo così abituati a farlo ormai che non vedo come non possa incidere sul lavoro di determinati scrittori.
    Però non è una scusa a mio parere, per niente.
    Il self-insert depreda i social media a onor del vero, uno dei presunti self-insert più famosi è Terry Long dalle pagine di Teen Titans, nato dalla run di Marv Wolfman, che avrebbe alcune implicazioni abbastanza inquietanti fra l'altro. Solitamente i lettori hanno sempre detestato questi personaggi, cosa che trovo molto divertente, succede quando l'escapismo raggiunge velocità di fuga e schizza fuori dall'orbita inoltrandosi in spazi di mediocrità siderale, accade ormai troppo spesso, il motivo per cui dovrebbe essere evitato come la peste è che non siamo mai imparziali su di noi, se ad esempio inseriamo uno scenario della nostra vita quotidiana, tipo un'interazione spiacevole con uno sconosciuto e come avremmo voluto che finisse a nostro favore col potere della bacchetta magica, non penso che sia difficile per uno spettatore esterno ai fatti riconoscere la faziosità nella narrazione dell'episodio, come una cosa che a noi sembri bianca o nera in realtà sia tutt'altro e come la parte avversa sia dipinta in modo unidimensionale, al punto da rasentare il ridicolo delle strisce di propaganda e non metto questa meschinità al di fuori delle possibilità di nessun autore a dire il vero, intendo indipendentemente dal livello.
    Non è un fenomeno causato solo dall'escapismo becero o dal narcisismo comunque, deriva anche da un punto di vista ideologico, azzardo ma dico che stiamo vivendo una crisi d'identità, persino la cultura popolare è stagnante da molto tempo ormai, nel desiderio di trovare il proprio posto nel mondo alcuni cadono vittima di ideologie ridicole, mi riferisco ovviamente alla cultura woke.
    Per certi individui è impossibile discernere la propria identità sessuale o razziale o religiosa, il loro gruppo d'appartenenza diciamo, dalla propria persona, ciò li rende incapaci di immedesimarsi in certi personaggi perchè troppo concentrati su fattori molto più insignificanti, come il colore della pelle ad esempio.
    Se qualsiasi giovane un po' nerd un po' reietto nel mondo sarebbe in grado normalmente di rivedersi a tratti in Peter Parker, capita invece che i tipi woke non riescano a rispecchiarvici nel caso abbiano caratteristiche fisiche diverse, ecco che parte il discorso della "rappresentazione", di come secondo alcuni sia importante che una demografia venga rappresentata da un avatar fittizio che presenta determinate caratteristiche fisiche, facendo passare la personalità che il personaggio dovrebbe avere in secondo piano, col pretesto di dare una voce a una minoranza. Quindi in questo modo mi collego al punto successivo riguardante la politica che contraddistingue questo tipo di autori, e di che autori esattamente stiamo parlando.
    E sicuramente ci sarà stato un tempo in cui avere una figura positiva appartenente a demografia X potesse perlomeno controbilanciare gli stereotipi negativi del passato, ma il focus non è mai stato così pesantemente incentrato sul gruppo demografico del personaggio.
    L'incapacità di certi autori, o anche di fan, di non riuscire a identificarsi con personaggi che non gli somigliano è sinceramente ridicola, al punto che sono incapaci di immedesimarsi in un personaggio se non rappresenta un archetipo intersezionale preciso, cosa che muove le case editrici stesse a piegarsi come origami per ricreare quegli archetipi nei loro personaggi pre-esistenti.
    Esempio recente, Magdalene Visaggio, che ha poggiato buona parte della sua fama e personalità sull'essere trans:


    CITAZIONE
    la politica che vediamo nei fumetti odierni deriva da una "bolla" in cui vivono gli autori?

    Indubbiamente, e l'industria del fumetto di per se non aiuta, cole ho scritto in un altro thread, parafrasando George Carlin sui "complotti informali", è ovvio che un gruppo di persone che predilige interessi precisi si circonderà di individui con gli stessi interessi, in questo caso un gruppo che ha una presa ideologica sul mondo del fumetto che non da spazio a diversità di opinioni ed è sempre più polarizzato, lo stesso gruppo di persone che ai tempi d'oro di Anita Sarkeesian lamentava del fatto che il fumetto fosse un hobby con grossi problemi di gatekeeping, razzismo, misoginia e omofobia, che successivamente ha iniziato a spingersi dentro l'hobby per sovvertirlo, cambiandolo un passetto alla volta, aggrappandosi a quegli appigli che gli hanno permesso di reclamare ideologicamente tale spazio tracciando una congruenza fra il mondo del fumetto e la loro ideologia, fino a diventare status quo, dichiarando che "è sempre stato così", che "sono tutti gli altri che si sono spostati più a destra", lettori inclusi, e adesao fanno gatekeeping a loro volta e molti lettori si rivolgono ai manga in numeri sempre maggiori per diversità di idee e trovare storie interessanti e non sermoni preconfezionati e pezzi propagandistici.
    È un processo che vediamo in molti spazi culturali, il fumetto americano è stato fra i primi a soccombere, opponendo poca resistenza.

    CITAZIONE
    perchè Donny Cates è un cazzone?

    Perchè fa parte di una cerchia elitista che crede di avere diritto ai soldi e al plauso dei lettori, accogliendo ogni critica con profondo sdegno nei confronti del lettore poco educato percui bigotto, un plebeo.
     
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    Punto 1.

    Svrivere fan fiction è soddisfare il bisogno di vedere i personali beniamini compiere certe azioni e in determinate situazioni.

    Non è "solo" il primo passo per diventare sceneggiatori, penso che sia un mezzo passo anzi, e nemmeno indirizzato, rivolto solo all'attività creativa.
    La sceneggiatura è tanto altro, casomai sarebbe un primo modo per diventare scrittori.
    Penso l'autore del video intendesse quello, cioè: non è che se scrivi fan fiction sei automaticamente uno sceneggiature. E sono d'accordo.
    Ma la pretesa delle nuove leve è questa? Cioè, gli autori attuali sono SOLO scrittori di fan fiction senza altra esperienza?

    Punto 2.
    Quanto un autore deve vedersi nelle proprie storie?
    Per niente. XD
    Un autore deve essere in grado di scrivere qualcosa di antitetico alle proprie idee come se ci credesse egli stesso, altrimenti non si è in grado di scrivere che sempre la stessa solfa.
    Poi ovviamente cosa scrivere e perché è frutto di libera scelta.
    È pero fondamentale che sia riconoscibile lo stile, quello si che è importante XD

    Punti 3 e 4 non sono in grado di argomentare e rispondere.
    Posso dire perché mi sono disaffezionato sempre più marcatamente al fumetto: perché non ho più trovato capacità inventiva, narrativa o anche artistica di sapermi coinvolgere.
    I personaggi diventano simboli di se stessi in base alla propria notorietà o successo, finendo per esserne prigionieri senza uscita.
    L'Uomo Ragno per cui sarà sempre un adolescente/giovane appena laureato, ricettacolo di stereotipi sociali ed attuali del ragazzo medio ma con grandi potenzialità in grado di renderlo sempre brillante in ogni ambito.
    Wolverine sarà sempre il burbero inarrestabile con un'esperienza madornale di vita. Susan Storm sarà sempre la damsel in distress per buona pace di John Byrne.

    E quindi che caspito continuo a leggerli a fare?
    Non so se sia attinente però ai punti XD

    Vabbuò i miei soliti due centesimi.
     
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    Vabbè, possiamo anche uscire da quei punti, li ho messi solo per stimolare.

    Per le fanfiction: io ne ho scritte a bizzeffe e ne capisco il senso, ne capisco anche il bisogno, ma credo che cambierei registro, se dovessi buttarmi in qualcosa di serio.
    Oppure hai culo e il tuo particolare imprinting (e quì mi ricollego anche alla questione dell'autore) piace e quindi puoi andare avanti col tuo, facendo meno fatica e ottenendo comunque grandi risultati.
    Ma, credo, la cosa migliore è astrarsi, dato che si tratta di narrativa di consumo e non "grandi classici". Si, insomma, vedo lo sceneggiatore di fumetti più come un lavoratore (che ha delle robe da fare e regole da seguire, anche di storia) che come un'artista.
    Con le dovute eccezioni.

    Sulla politica, mi trovo d'accordo con Vic, per quanto ogni tanto mi senta anche io in una bolla, dall'altra parte della barricata, anche se ciò non mi impedisce di godermi certe cose. Al Ewing mette abbastanza roba woke nella sua roba, ma il suo Thor non è male per niente. Per dire.
    Cates, che con quel tweet ha dimostrato di essere uno zotico, mi ha anche tirato robine carine.
    Perchè divido autore e opera, appunto, una cosa che non tutti riescono a fare.
    E succedono i casini. E la gente perde il lavoro.

    Riguardo i manga: ricordavo che tempo fa si diceva che le sole vendite di Demon Slayer fossero superiori a tutto il fumetto americano... Era vera, 'sta cosa? Non che mi stupirebbe, eh :titanasd:
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    Un autore deve essere in grado di scrivere qualcosa di antitetico alle proprie idee come se ci credesse egli stesso, altrimenti non si è in grado di scrivere che sempre la stessa solfa.

    È un ottimo punto, penso che si leghi strettamente con la capacità di abbracciare visioni opposte o diverse alla propria per mettere in discussione le nostre credenze stesse, contribuendo al pensiero critico che contraddistingue, scusate la ridondanza, un vero pensatore da un attore passivo e riesco a vedere come possa essere una caratteristica valida in uno scrittore, gli permette di creare un mondo e personaggi più vibranti e vivi.
    Un esempio un po' fuori dal comune per il fumetto di supereroi ma comunque particolarmente trito sarebbe Watchmen e la capacità di Alan Moore di caratterizzare così tanti personaggi dalle visioni profondamente diverse finchè non hanno preso vita propria, l'esempio lampante sarebbe Rorschach ovviamente, che è quanto di più distante dalla visione che Alan Moore ha del mondo, fra tutti i personaggi di Watchmen, eppure rimane probabilmente il suo personaggio più amato.

    CITAZIONE
    Posso dire perché mi sono disaffezionato sempre più marcatamente al fumetto: perché non ho più trovato capacità inventiva, narrativa o anche artistica di sapermi coinvolgere.

    Poche persone sono più critiche di me del panorama fumettistico americano, e spesso quando ci riferiamo ad esso intendiamo principalmente Marvel e DC, per ovvie ragioni, ma non vedo tutto perduto, se non ricordo male ti avevo già dato il consiglio di ricercare storie diverse nel mercato indipendente, che si tratti di cose recenti quali i fumetti di Daniel Warren Johnson o Ultramega di James Harren o anche vecchie serie come Concrete e Zot!, credo che ti riaccenderebbero la passione per questa arte.

    CITAZIONE
    Si, insomma, vedo lo sceneggiatore di fumetti più come un lavoratore (che ha delle robe da fare e regole da seguire, anche di storia) che come un'artista.

    Anche questo deriva da una visione molto ristretta del panorama americano, uno scrittore Marvel e DC sicuramente è molto più simile a un operaio che a un artista senza dubbio.

    CITAZIONE
    Perchè divido autore e opera, appunto, una cosa che non tutti riescono a fare.
    E succedono i casini. E la gente perde il lavoro.

    È un grosso problema con cui anche io sinceramente ho difficoltà, una volta che entri nel ciclo e ricerchi quello che autore X pensa riguardo a particolari questioni è difficile uscirne, devi cercare di concentrarti di più sul valore che trai dalle sue opere e pensare che trattare idee è più importante che trattare gossip e i cazzi della gente, puoi anche leggere tali opere per puro valore istruttivo...ma cazzo è difficile, cadono le braccia a leggere certe cose.

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    Riguardo i manga: ricordavo che tempo fa si diceva che le sole vendite di Demon Slayer fossero superiori a tutto il fumetto americano... Era vera, 'sta cosa? Non che mi stupirebbe, eh :titanasd:

    Sono abbastanza sicuro che sia vero.
     
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    Anche questo deriva da una visione molto ristretta del panorama americano, uno scrittore Marvel e DC sicuramente è molto più simile a un operaio che a un artista senza dubbio.

    Beh, si, parlo del fumetto supereroistico. E' letteratura di genere, popolare, con delle regole. Nulla vieta di scrivere capolavori, sia chiaro, ma non dovrebbe essere quello l'intento.
    Dovrebbe "capitare", ecco.

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    È un grosso problema con cui anche io sinceramente ho difficoltà, una volta che entri nel ciclo e ricerchi quello che autore X pensa riguardo a particolari questioni è difficile uscirne, devi cercare di concentrarti di più sul valore che trai dalle sue opere e pensare che trattare idee è più importante che trattare gossip e i cazzi della gente, puoi anche leggere tali opere per puro valore istruttivo...ma cazzo è difficile, cadono le braccia a leggere certe cose.

    Conosci "Requiem Vampire Knight"? E' un fumetto in cui il protagonista è (circa) un nazista. E' l'esempio che infilo sempre nelle discussioni quando voglio chiedere fin quando uno è disposto a spingersi per una storia.
    A me non crea problemi immedesimarmici, perchè è davvero un personaggio complesso e fico da leggere.
    Quanto agli autori, beh, è facile per me. Difatti, come ho detto, ho apprezzato quel coglione di Cates, che - vedendolo per strada, lo metterei sotto - sa scrivere, quando vuole.

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    Sono abbastanza sicuro che sia vero.

    Minchia.
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    Ricordo che già ne parlammo su un altro thread di Requiem, sto ancora aspettando la stampa in italiano.
     
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    Campa cavallo... Inizio a pensare non arriverà mai, quel momento :titanasd:
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    Riguardo la capacità artistica ed autoriale di Alan Moore con me si sfonda un portone spalancato XD
    Il suo Jerusalem, libro, è forse una delle più coinvolgenti letture che ho fatto negli ultimi anni.
    Ma anche Gaiman è uno che ovunque lo metti ti tira fuori un lavorone.
    Per dire Grant Morrison negli XMen non sempre mi è andato a genio, ma diavolo se non potevi sentir palpabile la sua visione d'insieme.

    Credo che per colpa di alcuni scrittori osannati, tipo Aaron(ellosò... XD), ed anche una naturale tendenza personale alla ricerca di altro, non abbia cercato come in passato oltre le big two nel comics americano(ma pure occidentale tutto), che peraltro per me è solo Marvel che di Dc sono ignorante XD
    Ma ho la sensazione di essermi perso comunque poco e risparmiato tanto XD
    Sicuramente non ho più la giusta motivazione alla ricerca, ma vale anche in altri settori artistici, sono io evidentemente che ho bisogno di fare il vecchio nostalgico XD

    Poi però mi rendo conto che se trovo qualcosa di strutturato in modo assurdo, mi interessa XD

    E quindi concludo che a mio parere manca il coraggio dell'indipendente, che se esiste a sua volta non ha che pochi mezzi per farsi notare.

    Il virtuale dovrebbe venire in soccorso pripriona tutto ciò e invece noto dal mio piccolo punto d'osservazione che a livello popolare non c'è(e forse non c'è mai stata) capacità di uscire dal mainstream e dai derivati aulici di esso, scambiati per profondi.

    Vabbeh ho fatto una critica forse estrema, ma io sono sempre stato estremo riguardo l'arte XD

    E a proposito, non esiste che uno scrittore di fumetti non venga considerato un artista(non critico Trono eh, ho capito perfettamente cosa intende XD), non è un lavoro che si possa dare solo per capacità tecniche, perché per averle devi esserlo già, un artista(ok sulla definizione poi possiamo parlarne).

    Il fumetto è un arte, come il cinema e la musica, la Marvel pesca tra persone di(presunto) talento, non credo vada ad affidarsi al primo che faccia tot iscritti alla propria fanfiction di successo XD
    Spero, ne sapete più voi! XD
     
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    Il fumetto è un arte, come il cinema e la musica, la Marvel pesca tra persone di(presunto) talento, non credo vada ad affidarsi al primo che faccia tot iscritti alla propria fanfiction di successo XD

    Eh, non ne sarei più tanto sicuro.

    Quanto alla questione artista, il fumetto è arte... E' quello mainstream americano che ultimamente fa cilecca. E non c'è nulla di male nel voler essere più popolare.
    Io ho scoperto di essere allergico alla roba d'autore "troppo seria" (ricordo la noia nel leggere Persepolis e tutto quel filone lì), nei fumetti (nel cinema, invece, mi garba).
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    Eh, non ne sarei più tanto sicuro.

    Un bel problema allora XD

    Il fumetto È arte popolare, la più popolare in assoluto, gli autori di Mafalda e Peanuts sono artisti che han saputo parlare alla gente con la propria inventiva.
    Stan Lee lo stesso, come sceneggiatore non era nemmeno completo, nel senso che tante cose le indicava a parole o esempi a Kirby su tutti(per quello poi litigarono sulla paternità di tanti personaggi).
    Non ci dovrebbe essere una distinzione tra arte d'autore e non, l'arte è d'autore nel momento in cui gli viene riconosciuto un tipo di valore fuori dall'ordinario.
    Non c'è qualcosa che sia d'autore prima che non venga pubblicata o eseguita, fatta.
    Poi che Michelangelo non è capace di far cagate è un altro discorso XD
    Ma credo di capire perché non ti garbino certi prodotti cosiddetti d'autore, non so se mi son spiegato, il problema non sei tu, Trono o chi per te senta il normale bisogno di catalogare col proprio metro le cose, ma chi le "bollina" a priori. XD

    E non ne faccio questione di gusti eh sennò vale tutto.
     
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    Io traccio una distinzione fra arte e intrattenimento, che risulta pedante, lo capisco, tecnicamente se parliamo nello specifico del fumetto (ma anche di altre forme artistiche, solo che hanno specifiche tecniche diverse) nella maggior parte dei casi abbiamo pur sempre gente qualificata, soprattutto se parliamo di disegno, è arte, si, ma trovo differenza fra il mensile classico e un fumetto capace di lasciare il segno.
     
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    Il mensile classico dell'Uomo Ragno ha lasciato il segno, tante volte XD
    I classici Marvel, a giro, il segno lo hanno lasciato tutti, in diversi periodi e decenni pure.

    Da quanto tempo non lo lasciano più?
    Dal lancio delle serie Ultimates probabilmente?
    È colpa dei giovani e del momento sociale attuale? Dei figli del duemiladieci? XD
    Delle minoranze politicizzate e incattivite o ottuse?

    Boh XD
    Non riesco a determinarlo.

    Il mondo cambia costantemente.
    Forme d'arte popolari un tempo perdono attrattiva, si trasformano in qualcos'altro, simpatizzano con altre tecniche, creano forme nuove, come il cinema per il teatro o la fotografia per la pittura a suo tempo.
    Da qualche parte ci sarà sempre qualcuno che con poche linee vagamente antropomorfe cercherà di mostrare la propria versione dei fatti.

    Magari sarà un geologo XD
     
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    Beh, tutto deve finire, anche la Marvel e/o il successo che ne deriva.
    Forse il calo di qualità è inevitabile.

    Tranne questo forum, questo non morirà mai :titanasd:
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    Tranne questo forum, questo non morirà mai :titanasd:

    A me sembra piuttosto morto, è cambiato il modo di conversare su internet.
    È anche vero che quì molti non sono disposti a conversare, anche perchè non sono disposti a mettere in discussione le proprie idee.

    Off-topic a parte, io spero che le Big Two si trovino alle battute finali, è stata una bella corsa, ma tutto deve finire e sarei curioso di vedere cosa proporrebbe un nuovo panorama del fumetto.
     
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18 replies since 12/12/2023, 13:30   139 views
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