Posts written by Vandal

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    CITAZIONE (hacktuhana @ 6/2/2024, 15:29) 
    Beh hai tirato in ballo un gran bel problema in effetti: gli eventi. Quelli hanno cambiato tanto l'incidenza delle trame a lungo termine, ed è sicuramente un espediente editoriale per poter vendere più copie possibili.

    Diciamo che ovviamente il giusto starebbe nel mezzo, ché il personaggio deve per forza avere una sua attrattiva a prescindere dalle sue gesta XD
    Io continuo a ritenere che pensare troppo a cosa non gradisca il pubblico sia un errore, non lo abitui bene, e questo fa tendere la creatività a puntare al riciclaggio di idee, che già torna utile in ambiti di scadenze e tempi da rispettare.
    Naturalmente gli studi di marketing servono e a modo loro ci son sempre stati seppur con molto meno metodo.
    Dopotutto chi crea non lo fa mai solo per se stesso, ma per testimoniare qualcosa, evidentemente a qualcuno, e l'apprezzamento appaga e stimola.

    Una parola sul riciclaggio di idee.
    Non facciamo finta che sia una cosa di adesso.

    Purtroppo il fan dei fumetti di supereroi medio VUOLE! La formula "tutto cambia, ma tutto resta uguale".

    C'è da aggiungere che mirando ad un cambio generazionale, bisogna tener conto che anche il fan neofita può informarsi sul personaggio.
    Ormai son rari, chi, come una mia vecchia conoscenza, si buttò su Sandman senza conoscere altro che il titolo e per poco non lo mollava.

    I lettori nuovi, complici anche i social e internet, "sanno" già molto sui fumetti che vanno a comprare per la prima volta e trovarsi spaesati da una storia che magari si è evoluta troppo al di là di quel che sanno perché (scenario ipotetico) la casa editrice o un autore particolarmente innovatore, magari, ha deciso che il personaggio doveva cambiare in modo radicale.

    CITAZIONE
    Non so se il numero degli esigenti sia aumentato onestamente,

    Fra i lettori in generale pare di sì per questo continuo a ritornarci sopra.

    CITAZIONE
    forse si, forse il social permette più interazione e scambio di opinioni,

    Sicuro.
    Ormai se vuoi ti informi su tutta una serie vita morte e miracoli.
    Aiuta molto in tal senso.

    CITAZIONE
    ma boh, non riesco a tradurre questo in una effettiva capacità critica migliore, che poi dovrebbe portare anche ad un diminuito di vendite spiegato.

    Non necessariamente la capacità critica pura, ma diciamo che molti più lettori sanno capire se una storia non è scritta bene.
    Eventualmente!
    Quindi sono tutti più esperti di fumetti?
    Snì.
    Non è una trasformazione così omogenea.

    Di sicuro i lettori sono più esigenti e si accontentano meno.
    Concederebbero meno beneficio del dubbio a un autore emergente o ad un prodotto nuovo.
    Per questo il target diventa importante.
    Non che non lo sia mai stato.

    CITAZIONE
    C'è un corto circuito logico pure in questo senso: se il pubblico è più esigente e l'autore più accurato e competente oltre che attento particolarmente alle esigenze suddette del lettore, perché le vendite sono in netto calo continuo?
    Non torna, ci sono altre cause.

    Ci sono.
    Mai detto che questa era l'unica.
    L'editoria ha sempre più media concorrenti e non sono avversari facili.
    Solo che, oltre a questo, bisogna tenere conto di un pubblico più difficile da accontentare.

    Autore più preparato non si traduce necessariamente in colui che azzecca sempre la formula perfetta per le vendite.
    Devi vederla così: anche se l'attrezzatura da arrampicata è più moderna, anche se il rocciatore si tiene aggiornato in tal senso e si allena sempre più e meglio, la parete da scalare si fa più ripida e difficile, il clima peggiora ecc...
    Alle volte, fare tutto bene non basta.

    Ci sono tante altre cose che possono andare di traverso.
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    Alfredo Castelli :(
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    CITAZIONE (hacktuhana @ 6/2/2024, 12:18) 
    CITAZIONE
    Parlavi della difficoltà degli autori moderni di essere creativi.
    Io volevo solo dire che questo era forse l'ultimo rischio.
    In genere i professionisti sanno dove prendere le idee. E sanno concretizzarle come vogliono.
    Come hai detto giustamente, loro non si affidano al talento. Allenano tutte le loro abilità professionali come un atleta professionista allena il fisico con costanza.

    Non in quel quotato però, lì parlavo del pubblico che seppur conosca meglio le tecniche non ha familiarità con i processi creativi.
    Poi sul talento e lo studio sono d'accordo, il primo non è sufficiente da solo e spesso chi ne ha meno con l'applicazione riesce a sbocciare e trovare doti che manco sapeva di avere.
    La mancanza di idee degli autori a cui mi riferisco è invece un discorso indirizzato soprattutto ai comics, Marvel in particolare, ed è più personale e quindi più basato sul gusto come parere, ed anche agli sceneggiatori cinematografici che non sanno narrare, non che non abbiano idee o non sappiano creare.
    La tendenza è molto più rivolta alle introspezioni psicologiche che non alle costruzioni d'intrecci che, addirittura son visti come appesantimento che il pubblico potrebbe non capire.

    Avrò quotato male.

    Il problema degli intrecci è purtroppo telativo al discorso "cosa il pubblico vuole".

    Man mano che si delinea un pubblico meno avvezzo alla lettura, per fare un esempio e più ai video sul tubo, instagram e tiktok e altre cose simili, abbiamo un'audience che chiede una scrittura magari più trasparente che un fumetto può dare puntando più sul disegno che sulla trama.
    Inoltre, vanno un po' morendo le storie "lunghe", che però se ci fai caso, eventi a parte, erano sempre meno.

    C'è ancora spazio per storie che durano nell'ordine di 2-3 albi con il giusto numero di pagine. Questo sì. Ma è una analisi personale.

    Sull'introspezione...Sicuramente è parte di quella cura crescente verso il personaggio.

    Ti ho già dato ragione quando hai detto che ci sono storie che fanno troppo affidamento sul personaggio affascinante e istrionico. Con un paio di esempi di eccessi a mio avviso palesi.

    Purtroppo è un male sdoganato accidentalmente che è anche figlio di questa tendenza di approfondire i personaggi.
    Poi se una cosa vedono che vende, gli editor ci si buttano e sì: a volte esagerano.

    Onestamente, sta cosa era già in corso con la lunghissima gestione di ASM di De Matteis, che scrittore bravo quanto si vuole, bella l'ultima caccia, bello Absolute Carnage...Ma gente: c'è un limite alle p#%%€ mentali che può far fare ad un personaggio.
    Non so se lo si può considerare uno dei padri della Dark Age, ma uno dei precursori sì.
    Da lì in poi il personaggio lo hanno sempre voluto "profondo", ovviamente aggiornando progressivamente la scrittura.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Rimane comunque vero quello che ho detto: da un decennio circa, il pubblico è diventato progressivamente più esigente.

    Facciamo così, rimaniamo nelle proprie posizioni XD
    Per me quel tipo di esigenza c'è sempre stata, cambiando e mutando ma mai creando dislivelli esagerati sulle vendite.

    C'è sempre stata, ma con le dovute differenze. Un tempo c'erano i fan appassionati, i nerd, i geek, i cultori...Chiamali come vuoi.
    Ma non erano una maggioranza.
    Il pubblico era meno critico, più di bocca buona.
    Nella fase fra la fine degli anni 90 e i primi del 2000 già cominciava a trasformarsi.
    Negli ultimi anni, accanto a loro, si è andato formando un pubblico più "consapevole", cresciuto sia con "esigenze da lettore" specifiche, sia con un gusto diverso, ma comunque orientato verso un certo tipo di scrittura più moderna e se vogliamo più curata.

    Il fatto che si debba tenere conto di questo cambiamento, se si scrive da professionisti, non implica la perdita dell'originalità.
    Il pubblico può trovare quel che vuole anche se uno scrittore/fumettista cerca di uscire dagli schemi.

    CITAZIONE
    Su Cap, non sono scandalizzato, non è il termine giusto.
    Quello è uno spot, lo Steve Rogers che conosco io non lo farebbe, troppa enfasi, "lei è ancora dentro..." maddai XD.
    A me fa ridere comunque, quel che prospetti tu è molto peggio, non avrebbe scuse, son d'accordo.

    Guarda: non lo prospetto affatto e spero di non doverlo mai vedere.
    Era più una iperbole per chiarire il punto: le cose scandalose (se le vedi fare a Cap) sarebbero altre.

    Anche il mio Cap preferito è un personaggio con più sfaccettature.
    Le storie in cui lo ricordo con più affetto sono una storia del ciclo di Cable fondatore di Utopia. I capitoli di Truth: Red White and Black dove appare e una storia di She-Hilk con lui da vecchio che finisce sotto processo per omicidio colposo.

    Ma queste cose irrazionali e patriottiche, sono parte del personaggio. Non sono bad writing.
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    No problem. Aumentiamo un po' il ritmo e basta, va bene?
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    Mi limito a dare 30 punti a tutti.

    Ricordo inoltre che:

    15 vanno anche ai pg di ferry sopra il livello 10

    Lo stesso per Ikaaro e Trononero, ma ai pg sotto il livello 10

    FINE AVVENTURA.

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    CITAZIONE (hacktuhana @ 5/2/2024, 20:15) 
    CITAZIONE
    Non è comune, ma nessun professionista ci arriva impreparato.
    Di questo puoi essere certo.
    Poi, sembra assurdo, ma dipende anche dal "dove".
    In america, la scrittura creativa ha dei corsi di studi nel circuito scolastico/istruzione post superiori. Da noi triste a dirlo, per fare l'esempio opposto, non proprio.
    Quindi posso dire sugli scrittori Marvel ci si può mettere la mano sul fuoco.

    Ma certo, si parlava di cosa il pubblico conosce però, non della preparazione degli artisti o professionisti del settore(e tra le due categorie c'è pure una certa differenza).
    Sulla preparazione penso proprio che invece sia fondamentale, il talento non basta.

    Parlavi della difficoltà degli autori moderni di essere creativi.
    Io volevo solo dire che questo era forse l'ultimo rischio.
    In genere i professionisti sanno dove prendere le idee. E sanno concretizzarle come vogliono.
    Come hai detto giustamente, loro non si affidano al talento. Allenano tutte le loro abilità professionali come un atleta professionista allena il fisico con costanza.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Sul fatto che il pubblico sappia cosa vuole e non cerca altro:
    Praticamente ogni cosa nuova è spacciata XD
    Non ci sarebbero le novità in fatto di correnti artistiche se il pubblico fosse così ferreo e consapevole nelle proprie scelte.
    È altamente influenzabile invece, i suddetti studi di marketing e altro contano proprio sulla malleabilità del consumatore.

    No questo non è necessariamente vero. Il pubblico può trovare quello che cerca nei posti che non credeva.
    Ma sta a chi "produce" farglielo arrivare attraverso ciò che crea.
    Solo che da diversi anni l'impresa si è fatta più difficile.

    Non ho capito:
    il pubblico sa cosa vuole e non cerca altro ma può trovare in posti che non si aspetta quel che non cerca.
    È contorta come cosa onestamente.
    Se sono appassionato di fumetto cerco da esso spunti interessanti e nuovi, anche e se possibile, che sappiano darmi soddisfazione e mi sappiano catturare.
    Avendo anche passione per altro posso pure trovare delle interessanti congiunzioni, scoprire qualcosa che non conoscevo, ma se non fossi predisposto alle novità non mi interesserebbe affatto.
    Comunque sono certo della malleabilità del pubblico come ne è certa la moda, che altrimenti non esisterebbe proprio.
    E qui ci sarebbe da argomentarne parecchio ma facciamo un'altra volta pure, magari dopo quella su Ortolani XD

    Quello che intendevo è che creare una storia per un target, pensando a quale lettore vado a interessare e facendo indagini di mercato al riguardo, presentarlo nel modo giusto per il pubblico per cui è pensato, non nega la creatività dell'autore.
    Rimane comunque vero quello che ho detto: da un decennio circa, il pubblico è diventato progressivamente più esigente.
    E alcune case editrici grandi cercano di massimizzare i lettori e alle volte, questo si traduce in storie che possono essere percepite come ne carne ne pesce.

    CITAZIONE
    No no, è il bersaglio giusto, Cap usato come spot. Il motivo principale per il quale non lo sopporta chi neanche lo legge.

    È una cosa innocua.
    Se nella stessa situazione avesse salvato un'opera d'arte ti saresti scandalizzato?
    È sempre un oggetto.
    Non vale una vita umana.
    Ma c'è chi gli da un valore. Un valore illogico, ma enorme, accettato in nome di valori non quantificabili in unità di misura precise.

    E Cap è sempre stato lo spot vivente dei colori americani. L'hai detto tu del costume e dello scudo.
    Il giorno che lo faranno saparare su qualche poveraccio che cerca di saltare il confine dal Messico al Texas, mi scandalizerò.
    Questo, non è niente.
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    Speriamo di no: è crollata abbastanza roba finora per i miei gusti :asd:
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    Per quanto mi riguarda mi è indifferente Lord :asd: .
    Facevo solo notare che non è bene confondere il jongoismo più becero con una puntina di patriottismo innocuo :)
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    CITAZIONE (hacktuhana @ 4/2/2024, 14:08) 
    CITAZIONE
    Mezzo vero e mezzo no.
    Scrivere, girare un film, creare un videogioco...Si deve tenere conto di quello che è il pubblico a cui si vuole vendere.
    È un ragionamento che fanno tutti i professionisti di questi settori e non solo da ora.
    Assecondare il pubblico sarebbe complicato. Dargli quello che cerca è un'altro paio di maniche.

    Fanno studi anche su cosa il pubblico deve desiderare, lo so, ma manca la componente creativa ed artistica.
    È chiaro che dalla tipologia del prodotto si delinea un target accurato, non è che stiamo parlando per assoluti, magari enfatizzo quando scrivo certe opinioni, ma non sono proprio il tipo che esclude qualcosa, non è saggio XD
    Infatti seppure esalti Gunn e i suoi meriti, sottolineando che è un ottimo regista(che anche con Suicide Squad ha fatto un bel lavoro si), ovviamente so che se la Marvel non avesse progettato di fare un film sui Guardiani e non lo avesse chiamato, non ci sarebbe nulla di cui parlare XD

    Sul quotato:
    Intendo dire che una volta deciso su cosa voler lavorare, su che genere mettersi a creare(che ha quindi un certo target individuabile già di suo), non bisogna chiedersi troppo se qualcosa vada bene o no al pubblico.
    L'autore non deve farlo, i produttori/redattori/supervisori lo faranno per lui XD
    Ma l'autore bravo di solito mette tutti un po' d'accordo.

    Ricorda però che Gunn stesso, essendo un professionista, ha cercato, nei limiti di quello che è il prodotto, di creare qualcosa che il pubblico avrebbe voluto vedere.

    Comunque meglio rimanere sul fumetto: il cinema è un'altra bestia. Ci entrano di mezzo diversi fattori di complicazione che alterano le scelte creative.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Due punti fermi: parlando di storie a fumetti, letteratura e simili, non mi rimangio nulla quando dico che il lettore è più consapevole di come è fatta una storia scritta e perfino disegnata bene.
    Non moltissimi certo, ma il numero sale.
    Anche se la percentuale rimane bassa.

    Ancora meno, ciò che ho già detto sul fatto che sanno cosa loro vogliono e cercano in una storia a fumetti.

    Questo è il punto che sembro faticare a spiegare: il pubblico sa quello che vuole e non cerca altro. È una tendenza che è andata crescendo. Se il prodotto e la casa produttrice "falliscono" nel dargli quello che vuole, cerca altrove.
    Come professionista, sono convinto che nessuno guadagna niente a mettersi contro il pubblico a tutti i costi.
    E onestamente non credo lo abbia mai fatto.

    Per le grandi aziende questo discorso si fa ancora più complesso perché devono fare numeri importanti. Quindi forse è più facile che nella fretta commettano errori. Ma qui temo di poter dire poco altro.
    È un mondo che ancora va lontano dalla mia esperienza.

    Ok, si, si conoscono meglio le tecniche, ma i processi creativi no.
    La capacità di portare il proprio immaginario su un piano reale, condivisibile da altri attraverso un mezzo che faccia da tramite tra la tua mente e quella degli altri, non è cosa comune, per tanti motivi.

    Non è comune, ma nessun professionista ci arriva impreparato.
    Di questo puoi essere certo.
    Poi, sembra assurdo, ma dipende anche dal "dove".
    In america, la scrittura creativa ha dei corsi di studi nel circuito scolastico/istruzione post superiori. Da noi triste a dirlo, per fare l'esempio opposto, non proprio.
    Quindi posso dire sugli scrittori Marvel ci si può mettere la mano sul fuoco.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Sul fatto che il pubblico sappia cosa vuole e non cerca altro:
    Praticamente ogni cosa nuova è spacciata XD
    Non ci sarebbero le novità in fatto di correnti artistiche se il pubblico fosse così ferreo e consapevole nelle proprie scelte.
    È altamente influenzabile invece, i suddetti studi di marketing e altro contano proprio sulla malleabilità del consumatore.

    No questo non è necessariamente vero. Il pubblico può trovare quello che cerca nei posti che non credeva.
    Ma sta a chi "produce" farglielo arrivare attraverso ciò che crea.
    Solo che da diversi anni l'impresa si è fatta più difficile.

    CITAZIONE
    Per il resto sono d'accordo, su Cap no, non del tutto, ma forse è perché "combatto" da tempo quel marchio destroide(in senso negativo) che gli appioppano solo per il costume.
    XD

    Del quale ringrazierei più la versione Ultimates che quella mainstream, onestamente.

    Posso capire la tua battaglia e pure sostenerla, ma credimi: in questo caso specifico, stai sbagliando bersaglio.
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    CITAZIONE (|Gil-galad| @ 4/2/2024, 14:03) 
    Azz.. è morto il capitano? Me l'ero perso :cry:

    Dovevo metterci la foto, lo sapevo :(

    Mi son riguardato Glory in originale per nostalgia (riguardare tutto Brooklyn 99 era un po' laborioso, ma ci arriverò).
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    Non molto a dire il vero, ma grazie Gil.

    Ti dirò (senza critiche sia chiaro): da te una reazione alla notizia della morte del capitano Holt me la sarei aspettata :)
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    CITAZIONE (hacktuhana @ 3/2/2024, 22:59) 
    Ricordo la storia di Rat Man, bellissima, Ortolani sarebbe un esempio di come bisogna fare i fumetti, ha trasportato il pubblico da sé, presentando il suo progetto ed il suo stile.

    Sarebbe una discussione per un'altra occasione.

    CITAZIONE
    Per esempio: al cinema, con i Guardiani della Galassia, James Gunn ha fatto quello che nei comics da decenni non sanno più fare(si è vero è una estremizzazione, i guardiani sono stati un buon trittico anche nei comics infatti, con Nova e la gestione cosmica di Abnett e Lanning ossia DnA XD ), prendere personaggi nuovi o poco noti e crearvi un immaginario raccontando storie.

    Preferisco il lavoro fatto con Suicide Squad.
    I Guardiani della Galassia sono un prodotto MCU non brutto! Non al di sotto della media intesa come qualità della storia e applicazione su un media (cinema) che non pretendo di capire bene come fumetti, ma onestamente mi è sempre sembrato meritare lodi eccessive, per quello che era de facto.

    CITAZIONE
    Ricordo bene quanto ben pochi scommettessero sulla riuscita del progetto, e credo che nessuno si aspettasse il risultato ottenuto.

    Vero.
    Gunn ha fatto qualcosa che nessuno si aspettava.

    CITAZIONE
    Gunn nonostante i paletti Marvel/Disney ha realizzato quello che voleva, ed ha persino influenzato il modus della action comedy, purtroppo fatta malissimo, o quasi, negli altri cinecomics.

    Però secondo me tu stai dando troppo credito a Gunn e poco a chi alla Marvel/Disney sapeva scegliere il target e sapeva quale film serviva per il giusto pubblico.
    E credimi, lì l'hanno scelto bene.

    CITAZIONE
    Quindi non è affatto vero che il pubblico sa quel che vuole, soprattutto è deleterio che lo si assecondi troppo.

    Mezzo vero e mezzo no.
    Scrivere, girare un film, creare un videogioco...Si deve tenere conto di quello che è il pubblico a cui si vuole vendere.
    È un ragionamento che fanno tutti i professionisti di questi settori e non solo da ora.
    Assecondare il pubblico sarebbe complicato. Dargli quello che cerca è un'altro paio di maniche.

    CITAZIONE
    Di arte ed espressioni artistiche il pubblico sa poco e nulla, quel che colpisce nel segno è sempre qualcosa in grado di sorprenderlo.
    Evitare quasi totalmente di provarci è un grave errore e nei comics la Marvel lo fa da decenni, soprattutto gli ultimi.

    Due punti fermi: parlando di storie a fumetti, letteratura e simili, non mi rimangio nulla quando dico che il lettore è più consapevole di come è fatta una storia scritta e perfino disegnata bene.
    Non moltissimi certo, ma il numero sale.
    Anche se la percentuale rimane bassa.

    Ancora meno, ciò che ho già detto sul fatto che sanno cosa loro vogliono e cercano in una storia a fumetti.

    Questo è il punto che sembro faticare a spiegare: il pubblico sa quello che vuole e non cerca altro. È una tendenza che è andata crescendo. Se il prodotto e la casa produttrice "falliscono" nel dargli quello che vuole, cerca altrove.
    Come professionista, sono convinto che nessuno guadagna niente a mettersi contro il pubblico a tutti i costi.
    E onestamente non credo lo abbia mai fatto.

    Per le grandi aziende questo discorso si fa ancora più complesso perché devono fare numeri importanti. Quindi forse è più facile che nella fretta commettano errori. Ma qui temo di poter dire poco altro.
    È un mondo che ancora va lontano dalla mia esperienza.

    CITAZIONE
    In ogni caso, si, il modo di proporre arte si evolve e cambia con il tempo, influenzando periodi e subendone allo stesso modo dal mondo che circonda l'artista.
    Ma la bravura non risiede nell'attualità, sarebbe come dire che la Divina Commedia è illegibile e quindi fa schifo.

    Buffo che tu abbia citato la Divina Commedia.
    Perché sarebbe un buon esempio di strategia e di scrittura professionale.

    La bravura risiede nell'artista, sempre e comunque: su questo non ci sono dubbi.

    CITAZIONE
    Le serie tv uguale, Colombo era fatto bene bene, Star Trek pure sia la classica che le varie next generation, Spazio 1999 molto ben fatta la prima stagione. Doctor Who sempre bello in ogni epoca.

    Beh, diciamo che sono tutti esempi da valutare uno ad uno.

    E ci sarebbe molto da dire.

    Soprattutto su Star Trek e Doctor Who (spazio 1999 non credo di averla mai vista e devo soprassedere gioco forza): sono serie che hanno attraversato i decenni e con alterna fortuna. Due fenomeni da osservare con attenzione se uno studia l'approccio al pubblico.

    CITAZIONE
    Comunque non dico che adesso facciano tutte schifo, ne guardo poche o niente e non mi riesco ad appassionare.
    Mi è piaciuta la serie di animazione Arcane, di cose recenti.

    Ne approfitto: se ti piace Star Trek dai una possibilità a Lower Decks. Pur nascendo e rimanendo una serie con un forte nucleo comedy è davvero un ottimo prodotto dell'universo in questione.
    Solo: temo che non lo abbiano mai doppiato.
    Ti tocca vederlo in originale, ma forse è anche meglio.

    CITAZIONE
    I fumetti vecchi:
    Thor di Lee e Kirby io lo trovo molto valido artisticamente, anche i F4, erano splendidi, altroché. Per non parlare di Buscema, senza il quale la maggior parte dei disegnatori di comics starebbero ancora in alto mare, non confondiamo la professionalità con la tecnologia/tecnica a disposizione.

    Sul discorso tecnologia sono d'accordo. Per i disegni soprattutto. Per i loro tempi, i disegnatori degli esordi e non solo della
    Marvel, hanno sempre realizzato opere notevoli.

    Per le storie anche: erano avanti per i loro tempi, ma ancora molto ingenui e lungi dall'essere privi di difetti.
    Qui l'evoluzione è stata progressiva e non si sono mai fatti passi indietro.
    Parlo da un punto di vista tecnico, non di apprezzamento del pubblico.

    CITAZIONE
    Negli 80 oltre Claremont c'erano Byrne, De Matteis e David, Simonson (e Starlin! XD) tutti capacissimi di scrivere ad altissimi livelli sotto ogni punto di vista.

    In linea di massima ti do ragione. Tutti ottimi scrittori. Con loro si è decisamente alzato, in generale, il livello di cura verso la parte narrativa del media.

    CITAZIONE
    Su Cap: è una scenata ridicola, la bandiera casomai gliela portava nuova, molto più efficace, perché conta il simbolo e non la stoffa.

    Se non avesse avuto alternative, probabilmente.
    Ma non confondiamo troppo Cap con Reed Richards.
    O con noi stessi.

    CITAZIONE
    E comunque pure tutto sto essere militare non è così profondo.
    È un tratto che gli hanno riappioppato più recentemente, soprattutto dopo la versione Ultimate, ma inizialmente Stan Lee lo volle distinguere abbastanza dal periodo dei 50 quando mazzolava gli sporchi comunisti XD
    D'altra parte coi Vendicatori è, fin dal suo ritorno, sempre stato immerso in tematiche più fantastiche ed avventurose.
    Fu molto più spionistico anche nella sua testata solista, molto vicino a 007, volendo, cosa che han ripreso benissimo in The Winter Soldier al cinema.
    Comunque vabbeh è patriottico sennò non continuerebbe a chiamrsi Capitan America, certo XD

    Tutto vero, ma Cap è stato soldato e lo rimane.
    Ai suoi tempi, seppure fosse cambiato il modo di combattere e non c'era più il portabandiera che marciava sul campo di battaglia (ma anche oggi non pensare), tenere alti e prendersi cura dei colori del reggimento e dell'esercito era sia una questione di disciplina che di rispetto di determinati valori.
    Ripeto che lasciar bruciare una bandiera non è questo peccato capitale: in questo contesto specifico poi, men che meno. Era una situazione di emergenza con vite a rischio che nessuno vuol mettere al di sopra di un pezzo di stoffa e infatti Cap prima salva le persone, se ci fai caso e solo dopo, torna a salvare la bandiera.
    Magari un po' stucchevole e romantico, ma finisce qui.
    Il contesto non impone questa scelta narrativa, ne la caratterizzazione di Cap, ma non la esclude affatto.

    Se dovessi estrapolare un messaggio, potrebbe essere: anche se la sopravvivenza non è assolutamente da mettere in secondo piano, non dimentichiamo di salvare ciò che siamo e speriamo di essere, i nostri valori, oltre alla vita.
    Messaggio ingenuo? Sì forse, ma credo che abbiamo vissuto tutti abbastanza a lungo da renderci conto delle conseguenze a lungo termine di accettare troppi compromessi ed una eccessiva elasticità morale.
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    CITAZIONE (hacktuhana @ 2/2/2024, 18:48) 
    CITAZIONE
    Quello che davvero il pubblico vuole, sono storie scritte meglio. Dialoghi meno stereotipati. Narrazione in terza meno opprimente. Trame meno "ingenue" e così via.

    Con questo non sono d'accordo.
    Cioè si, il lettore vuole ste cose ma non significa che siano storie scritte meglio.
    Significa che vuol perderci meno tempo dietro.

    Insomma.
    Le vecchie storie avevano dei tempi...Strani!

    E alcuni dialoghi che non sembravano reali.
    Troppe didascalie troppo lunghe.
    Bisognerebbe andare caso per caso, ma diciamo che lo stile di qualche decennio fa andrebbe un po' aggiornato.

    Ovviamente i gusti dei lettori sono cambiati ed è vero che si cerca uno stile più essenziale che dia velocità alla lettura.

    Non è necessariamente un miglioramento?
    Discutibile.
    Ma eviterei.
    Forse in linea di massima è meglio dire che il pubblico sa meglio ciò che vuole. E non vuole farselo imporre.
    Che i gusti di ora siano più dozzinali è anche discutibile. Il cambiamento delle storie era già in atto e io ritengo che il livello di scrittura professionale in ambito fumettistico sia migliorato negli ultimi anni.
    Gli scrittori sono più preparati. Non sempre realizzano opere che si possano definire iconiche, ma teniamo presente che questo è anche subordinato alle esigenze dell'industria; in generale dal punto di vista tecnico gli scrittori attuali conoscono bene il mestiere quanto e forse più che in passato.
    Certi nomi e opere rimangono comunque in alto, indipendentemente dagli anni che passano.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Guarda come sono cambiate le serie televisive negli ultimi tre decenni

    Sono molto più vuote infatti, molto più annacquate e piene di personaggi con problemi ridondanti, sarà un mio parere eh, ammettiamolo, ma pure qui se ero appassionato di tante serie e adesso non riesco a seguirne una... XD

    Altro insomma: quelle più vecchie avevano zero interesse verso la continuity con poche eccezioni e la caratterizzazione e la creascita dei personaggi lasciava alle volte molto a desiderare.
    S'intende: poi dipendeva dal target.

    Comunque ammetto che negli ultimi anni ho faticato anche io a mantenere interesse per i prodotti televisivi, con pochissime eccezioni.

    CITAZIONE
    Io comunque non sto dicendo che bisogna reinventare le cose, ma che bisogna saper scrivere storie interessanti per quello che capita in esse, non perché il protagonista è un figo o il nemico è calamitante, e questo vale per ogni epoca.

    Vero.
    Purtroppo accade con esiti anche piuttosto importanti, tipo con il batgod e il dottor destinissimo.

    Vedi bene che parli anche tu di storie interessanti e non di storie di qualità.
    L'interesse è nel target, non lo si crea. Non più almeno.

    CITAZIONE
    Non lo sanno più fare, soprattutto negli ambienti cinematografici cui il fumetto fa tanto riferimento.

    Anche qui non facciamo di tutta l'erba un fascio.
    Vediamo adesso un momento di crisi creativa e di pubblico, ma penso sia sintomatico dopo tanti anni di programmazione.
    E sì: probabilmente diverse scelte manageriali non proprio eccellenti.
    Dopo la luce verde a quella cosa che è stato il film su Napoleone di Scott, c'è da chiedersi cosa passa per la testa dei produttori un po' ovunque.

    CITAZIONE
    Riguardo le vecchie generazioni e i nuovi stili grafici: non è che lo dico io con la mia esperienza di gruppo di appassionati del periodo, anche certo, ma ricordo bene certe tematiche nelle lettere della posta sugli albi(certo tradotti in italiano ma la reazione era molto simile a quella negli states, sembrerebbe, da quanto risposto dai redattori), che puntavano il dito contro i disegnatori giovani troppo vicini ai manga.
    A dire il vero pure Simonson veniva criticato per il suo tratto, è che prima ci si stava molto attenti.

    Le lettere dei fan non sono secondo me il massimo dell'obbiettività.
    Onestamente devo ancora vederlo uno stile che si possa definire pesantemente influenzato da quello manga.
    Forse un paio ci vanno vicini, ma mantengono le loro origini occidentali come ossatura imprescindibile.

    CITAZIONE
    È stato un momento delicato il 95/2000, lì si sono allontanati tanti lettori, in tutto il mondo, dalla Marvel(e DC), i dati di vendita erano peraltro gonfiati dalle variant. Parte di questo disamore è stato dovuto all'aspetto grafico, tanto che fu in pratica una delle battaglie della Image, quella di perorare la causa del disegno, e fu recepita soprattutto dai più giovani del periodo.
    Poi le cose si smussano e si confondono ma ricordo in molti decidere di non seguire più questa o quella serie per via dei disegni.
    Io no eh, seguivo tutto XD pure se alcune cose graficamente facevano senso, son sempre stato più attento alle storie.
    E ne ho mandate giù di orripilanti da sempre, per cui è ovvio che la mediocrità non è appannaggio esclusivo del periodo attuale XD
    Poi, ripeto, si non è stato definitivo il flusso, ma lo devi contare tra le dinamiche di chi lascia e chi inizia.

    I manga furono indubbiamente un fenomeno e un colpo alle gambe delle pubblicazioni di fumetti dei supereroi nel nostro paese.
    Intanto, arrivavano ad una generazione cresciuta bene o male con gli anime sdoganati per un target giovane.
    Con qualche eccezione.
    Poi erano una novità anche per i consumatori di anime: le storie erano abbastanza diverse alle volte.
    E avevano contenuti abbastanza "scandalosi" che molti altri fumetti non avevano (tranne certi generi).
    Erano anche precursori del cambiamento dei gusti del popolo dei lettori in generale.

    Nota personale: sulla "disfatta" dei supereroi a favore dell'ascesa dei manga, ci scrisse su una bella storia di Rat-Man il buon Ortolani, una delle mie preferite in effetti.

    Anche in quel campo i gusti sono cambiati di recente.
    Mi riferisco ai manga.
    Non posso dire in meglio o in peggio, non voglio cominciare una discussione qui al riguardo (c'è pur sempre una sezione apposta).

    CITAZIONE
    Infine: no Cap non lo avrebbe fatto, non il mio Cap, non quello che si inginocchia a Corvo Nero o decide di essere Nomad(per due numeri certo XD, ma il gesto è stato emblematico), nemmeno quello di Steranko di Stanotte Muoio.
    No Cap è uno che non fa gesti avventati e sconsiderati che possono mettere in pericolo qualcuno, solo perché magari poi cerca di aiutarti pensando tu sia impazzito o fidandosi che si! C'era qualcuno ancora da salvare.
    Quella è politica spiccia, emblematica o simbolica se vuoi, di cui il personaggio soffre perché è il prezzo del suo costume.

    È un militare di una certa classe.
    Ed è Cap.
    Fidati: è plausibile.
    Soprattutto non ha messo nessuno in pericolo, per un gesto tutto sommato simbolico. Solo se stesso.
    Si è preso tutta la responsabilità delle sue azioni e conoscendo i propri limiti secondo me ha calcolato il rischio anche. Forse accettandone troppo, ma comunque.
    Non lo vedo come una forzatura onestamente.
  14. .
    CITAZIONE (Lord Umber @ 2/2/2024, 21:20) 

    :(
  15. .
    C'è stato un piccolo fraintendimento.

    Il lettore si è fatto più esigente di storie scritte meglio.
    No! L'ho detto...Scusa Hack ma ho il sospetto che tu abbia saltato un pezzo del mio post. Senza offesa è lungo ma...Cavolo!

    Vabbè...Pace.

    Questo è un diacorso che vale per tutta l'editoria.
    Vale anche per altri media.
    Guarda come sono cambiate le serie televisive negli ultimi tre decenni.

    Sul prodotto di più veloce consumo hai ragione.

    Ma è richiesto, anzi è stato richiesto, un innalzamento progressivo dello sforzo non tanto creativo, quanto di capacità degli scrittori di saper scrivere con mestiere storie in grado di coinvolgere il pubblico.

    Il discorso sul bisogno di maggiore originalità per ora lo metto da parte, ma diciamo che sono in parte d'accordo.
    Ma aggiungo questo: cercare di reinventare ancora e ancora la ruota può non essere fattibile e alle volte controproducente.

    I contenuti sono calcolati come parte della strategia con cui si realizza una storia e una parte imprescindibile del bilanciento della stessa.
    Col rischio di qualunquismo e pressappochismo: se in una storia inserisci contenuti intelletualmente complessi, ma "sbagli" qualcosa, questo rovina il risultato finale.

    Espedienti come far "credere" che le radiazioni gamma hanno mutato Bruce Banner in Hulk, per eaempio: ormai questa cosa la debunka un bambino delle elementari.
    Ovvio che non tutti i fan son così proni a farlo.
    Ma diciamo che l'autore sa e la cosa urta un pochino la sua intelligenza.
    Una cosa piccola!
    Ma può piano piano contribuire anche questa a erodere l'interesse verso le storie.

    Il problema dei contenuti impegnativi invece.

    1) Li fai con errori e ti ridono dietro e pensano che sei uno scrittore di poca cultura e magari tendono ad essere meno comprensivi su altre piccole sbavature.

    2) Fai tutto bene, ma NON PUOI! Mettere abbastanza contenuto.
    Non puoi fare un trattato di ecologia e avere ancora spazio per gli F4 che menano l'Uomo Talpa.
    E allora ti dicono che il lavoro è sciatto, o poco rispettoso di "argomenti seri".

    3) Sono un plus valore, il lettore magari non li cerca necessariamente, ma li apprezza.
    Sempre meno! Il discorso sul calo della cultura generale di cui si accennava, sì. E allora ti dicono che sei...Un sacco di termini tecnici che non ripeterò, cercando di non essere non troppo offensivo e basta così.

    Onestamente non so quanto abbia davvero allontanato i lettori il cambio di stile dei comics.
    Intendiamoci: mi son quasi fermato alla prima pagina di Sandmam per colpa dei disegni.
    Anche se è successo, non credo sia stato un allontanamento eccessivo o duraturo ecco.


    Vabbè gente: è Cap.

    Lo avrebbe fatto!
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