Posts written by Victor Von Doom

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    CITAZIONE
    Non mi piace perché è un approccio fuorviante. Un esempio simile può impressionare, ma non fornire uno scenario che realisticamente si può verificare.
    Quando si parla di scenari catastrofici non è necessariamente sbagliato sovrastimare, ma sempre nell'ambito di ipotesi realistiche.
    Matrix è fantascienza sciatta.

    Non lo trovo affatto fuorviante, è un eufenismo che usa un esempio molto estremo ma archetipico abbastanza da risultare comprensibile che ha la funzione di delineare un limite di ragionevolezza basato sui nostri princìpi, nella fattispecie: in Matrix uno dei personaggi se ben ricordi (l'ho visto ere orsono, e solamente io primo, non ricordo i nomi al momento) fa un patto col Matrix affinchè possa vivere una vita agiata nel mondo virtuale, perchè il mondo reale è una landa desolata, ma in questo modo rigetta la realtà per una comoda finzione. Applichiamolo al discorso generico del progresso tecnologico, la scelta di sottomettersi a una IA tirannica in cambio di comodità così posta può sembrare non contemplabile se i tuoi princìpi sono la verità e l'individualità, nel mondo reale questo tipo di dilemma non sarebbe così bianco e nero ma si paleserebbe in una maniera differente, se ad esempio Neuralink riuscisse a rendere la nostra vita più comoda ma lo crederesti un patto Faustiano in quanto solleva delle preoccupazioni in senso di sicurezza, o privacy, o qualsiasi altra cosa, ecco che effettivamente ci troviamo in una situazione non poi così difficile. Nel mondo di fantasia abbiamo un personaggio che è disposto a vivere nella bambagia e a soddisfare i suoi più bassi istinti perchè il progresso tecnologico ha portato un mondo su cui non ha controllo ma a cui ha deciso di piegarsi, si possono tracciare parallelismi anche in casi così estremi.
    Comunque preferisco Dark City, ma il primo Matrix non è affatto male.

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    Quelli di cui parli sono parametri richiesti dalla legge. Entro i quali determinate contaminazioni sono insignificanti per la salute.

    Ehhh...se mi tiri fuori la legge ti dico che è completamente irrilevante, la contaminazione è comunque sì assolutamente inevitabile e non è sempre nociva, ma poni una fiducia troppo elevata sulla diligenza delle industrie alimentari e delle istituzioni a riguardo. L'HACCP non è sempre seguita, non è difficile trovare storie di lotti guasti o di gravi violazioni, e sono solo i casi che hanno fatto notizia. Non abbiamo dati esaustivi per le microplastiche nella fattispecie, ma potrebbe rappresentare un problema. "Insignificanti" lo avrei messo tra virgolette al posto tuo, è una tua opinione, come ci sono persone che possono dare un'importanza maggiore a questo tipo di controlli e come vengono effettuati e risultare la situazione non soddisfacente, è comunque una preoccupazione molto ragionevole.

    CITAZIONE
    indubbiamente diabete, obesità, problemi csrdiovascolari sono causati anche dell'eccesso di determinate sostanze nei nostri alimenti

    Che è comunque il mio punto principale, quindi è più che legittimo pensare che, attenendosi alle giuste misure, è meglio un cibo più fresco e organico rispetto alla roba industriale. Ma ancora, si tratta di scelte personali, non di imposizioni su vasta scala, sia chiaro per evitare un altro fraintendimento simile, ovviamente i metodi moderni di produzione del cibo sono molto più sostenibili da un certo punto di vista, ma dirò, se tutti producessimo ciò che mangiamo sarebbe indubbiamente meglio.

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    E a nessuno importa abbastanza, sia dalla parte produttori che da quella consumatori.

    Dipende dai casi, ti sbagli, ci sono consumatori a cui importa parecchio.

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    Stai decontestualizzando e passando di palo in frasca.
    Le mie parole erano inserite in un contesto specifico relativo alla cattiva educazione alimentare e alle sue conseguenze. Nient'altro.
    Evita per cortesia. Non voglio pensare male, ma è irritante.

    Assolutamente no, perchè anche se abbiamo fatto esempi diversi il discorso che ho fatto è comunque applicabile, con innovazione tecnologica si intende ANCHE quella in campo alimentare, dall'innovazione di passare al semplice raccoglimento alla coltura vera e propria nella preistoria, fino alle ultimi innovazioni moderne in campo alimentare, nuovi dilemmi sono sorti e la cultura e la morale sono cambiate di conseguenza, perchè nulla esiste in un vuoto.

    CITAZIONE
    Il punto è che in genere non peggiori la tua vita per scelta.
    Perdere il lavoro per rinnegare la tecnologia ha effetti sgradevoli analoghi a smettere di curarti una malattia cronica, è una frattura dell'equilibrio della propria esistenza, quindi una scelta autolesionista ne più ne meno.

    La gente fa di continuo scelte che peggiorano la propria vita, spesso senza accorgersene, ma se da un lato è ovvio che non prendendo la giuste medicine finisci per avere effetti negativi per la tua vita e quindi è di per se una scelta prettamente autolesionista volontaria, salvo turbe mentali, dall'altro lato puoi prendere la scelta di mollare il lavoro a Sylicon Valley e andare anche a vivere nei boschi se preferisci, gli effetti possono essere differenti e intricati, quindi si, non è un esempio che si conforma a quanto trattato, non ha le stesse proporzionalità.

    CITAZIONE
    Scelta solo a parole.
    Sono sempre meno le opzioni professionali in cui l'apporto della tecnologia, in un modo o nell'altro è meno che essenziale.
    La competitività dipende da essa e il guadagno e la sostenibilità di un'impresa dipende dalla competitività.
    Il mondo sceglie per noi alla fine.

    Pensa solo ai medici, che devono sottoporsi a corsi di aggiornamento periodici. La conoscenza all'avanguardia non basta mai.

    Quì possiamo forse trovare un certo punto di incontro, sicuramente ci sono sistemi in gioco che ci impediscono di fare determinate scelte, ma il mio punto dell'equilibrio fra campo professionale e stile di vita non contempla necessariamente che le due cose possano coesistere, e lì sei tu a scegliere fra le due cose.

    CITAZIONE
    Nessuna.
    Perché non devo farla ora.
    Non so nemmeno se dovrò mai farla.
    Nessuno scenario ipotetico sarà meno che questo: una speculazione. Non c'è confronto reale con qualcosa che non è reale.

    È una tua opinione e la rispetto, io personalmente ho un'opinione più lungimirante a riguardo, tu potresti considerare la tua più pragmatica e posso comprendere il perchè.

    CITAZIONE
    Era una domanda retorica Vic.
    Non lo farebbe nessuno.

    Non ci metterei la mano sul fuoco :asd: non siamo tutti uguali, aldilà della leggerezza con cui l'hai posto, se volessimo intrattenere l'idea, io sarei d'accordo con te, ma per vari motivi che non sto quì a elencare qualcun altro potrebbe preferire un impianto. Ma ripeto, l'idea del chip è a mio parere parte integrante della discussione, perchè come riconosci anche tu può essere un punto di preoccupazione ed è così che viene posta l'idea, quindi trovo poco utile ma non del tutto inutile parlare di metodi diversi di implementare questa tecnologia, dirotta la discussione.

    CITAZIONE
    Il diavolo se lo sono inventati i teologi medievali Vic. Non ci mettiamo anche la fantasia, che il discorso è piuttosto complicato già di suo.

    Assumo che sia una battuta, lo sai che è un modo di dire 😂

    CITAZIONE
    Il tuo problema alla fine, è un non problema.
    Primo perché temo che nessuno di noi arriverà a vedere un futuro molto più avanzato di quello che viviamo ora.

    E non lo puoi sapere, lo sviluppo tecnologico è accelerato drasticamente negli ultimi decenni, io sono ancora giovane, ma noto come le cose siano diverse rispetto a due decenni fa, ancor di più per i nostri genitori, figurati per i nostri nonni (per chi ancora li ha in vita), non è impensabile il fatto che vedremo cose nel corso della nostra vita che credevamo essere fantascienza (come, non lo so, la videochiamata ad esempio) come può anche essere che il progresso subirà una decelerazione. Stiamo solo iniziando a sperimentare con IA e computer quantistici, ma il passaggio fra teoria e pratica può essere più breve di quanto pensiamo. Se non vuoi intrattenere questa idea va bene, può darsi però che un giorno nascerà una tecnologia che ti sembra caduta dal cielo e visti che non hai pensato prima agli effetti che potrebbe avere ti coglierà alla sprovvista, ma non direttamente te magari, forse parliamo di generazioni prossime, se vediamo la Generazione Z e il loro modo di approcciarsi al mondo con la tecnologia penso che abbiamo dei brutti indicatori, mi porta a pensare che in futuro dovremo essere più coscienziosi.
    Puoi fare la differenza? Probabilmente no, ma magari sì, anche la non lo puoi sapere.

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    Secondo perché chi nasce in un mondo impara ad accettarlo e le future generazioni accetteranno e si adegueranno eventualmente a questo eventuale futuro perché per loro sarà la quotidianità.

    Ma quotidianità è neutro, non vuol dire che sia una cosa positiva, ci possono essere casi in cui il progresso porta benessere nello status quo e altri in cui porta miseria, sicuramente siamo noi a gettare le basi per i problemi che avranno le generazioni future, ed è per questo che è buono parlarne, non possiamo avere l'attitudine del "tanto è inevitabile, di conseguenza lo facciamo comunque e poi saranno cazzi loro adattarsi e trovare una soluzione".

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    Vic, abbiamo smesso di vivere nelle caverne e con la luce a candela perché era una vita che faceva schifo.
    Semplice e chiaro.
    C'era di meglio e abbiamo deciso di cambiare.

    Questo lo trovo molto più fuorviante del mio punto sul Matrix, ho detto più volte che non sto suggerendo di tornare al paleolitico, ma guarda una cosa, se lo dici per delineare dei limiti alla conversazione con un costrutto estremo posso risponderti: sì, certo, hai ragione, siamo d'accordo che il nostro stile di vita sia migliore di quello dell'uomo delle caverne, però non è quello che intendevo :lol:

    CITAZIONE
    Son contento che sei tornato più attivo Vic! Hai sempre argomenti attraenti su cui soffermarsi.
    Purtroppo son io che per vari motivi latito

    Grazie mille, mi lusinghi :) e mi fa molto piacere che hai aperto le danze ai pro-chip :asd:
    La teoria della simulazione è un rabbit hole che meriterebbe un altro thread, ma comunque, in quel caso saremmo stati inseriti nel sistema inconsapevolmente, mentre con l'ipotetico Neuralink sci-fi è una scelta nostra, qual'è la tua prospettiva da questo punto di vista? Se scoprissi che stiamo vivendo in Matrix ad esempio. A me non piacerebbe granchè, non lo vedrei necessariamente come un motivo per saltare in un'altra simulazione, anzi 😂
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    Insomma, diciamo che per il momento siamo dipendenti dal carbonfossile su quel versante e dobbiamo conviverci, fare dei passi verso un sistema a basse emissioni è una cosa in cui non vedo lati negativi, ma meglio farlo gradualmente ovviamente, invece di tagliare completamente la produzione come vogliono fare questi psicopatici e portare a un genocidio. Ovviamente ci troviamo in una situazione in cui è difficile immaginare altro ma ciò non vuol dire che non ci arriveremo in futuro, quindi il tuo esempio dei buoi mi pare palese in questo senso.
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    Meglio così. Ma meglio anche non usare iperbole. Credo siano inadatte a questo particolare discussione. E rischiano di fare esempi facilmente fraintendibili per boiate lanciate lì :).

    Non credo affatto che sia inadatto, io caso di Matrix è un ipotetico molto estremo e pura fantascienza, per quello che riusciamo a creare al momento, ma bisogna anche essere capaci di trattare degli scenari molto estremi e usare eufenismi per comprendere fino a che punto sia possibile mettere dei limiti ragionevoli a una discussione e scandagliare il succo dei nostri valori.
    O visto che si tratta di eufenismi appunto, dovrebbe essere implicito che è un limite a cui tutti siamo ragionevolmente opposti e quindi, non pensarci troppo.

    CITAZIONE
    Invero.
    Mi viene da pensare agli Zulu in Sud Africa che hanno cominciato ad abbandonare le città per tornare a vivere in piccole comunità a causa dei costi della vita eccessivi, per fare un altro esempio.

    Sta succedendo davvero? Non sarebbero gli unici a ricercare un ritorno alle origini, per quanto siano contaminati da alcuno dei peggiori lati della modernità anche comunità di aborigeni e indiani americani in un certo senso optano per una società parallela, ma nulla al livello degli Amish.

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    Ovviamente, quando fai un discorso del tipo "in una piccola comunità ci sono meno persone che soffrono di diabete che in una metropoli" bisogna anche ricordare che in una metropoli ci sono anche molte più persone e basta.
    Il campione è troppo diverso.
    Sul discorso "quale vita è migliore" il discorso si riduce ad un semplice "pro e contro da ambo le parti".

    Siamo d'accordo su questo, ma se io campione preso in esame è ragionevolmente grande da poter fare una stima generica di entrambi possiamo notare una differenza che va oltre la semplice differenza numerica, detro questo, non mi sono soffermato molto a ricercare questo specifico caso, il mio punto è che, generalmente, si può dire che non se la passino male.

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    Direi inoltre che si può ottenere un risultato simile con una migliore educazione alimentare pur non abbandonando una società tecnologicamente avanzata. Mi pare uno sforzo più pragmatico e accessibile.

    Non credo affatto che sia così semplice. Il cibo che consumiamo noi è molto più trattato e presenta microplastiche, la contaminazione in ambito industriale è inevitabile al punto da essere prevista, in Italia probabilmente meno che in altre zone del mondo, e avresti ragione che anche lì basterebbe un'istruzione migliore, produrre il proprio nutrimento o anche cacciare, ma per farlo devi vivere ai margini in senso pratico e allo stesso tempo diventa sempre più difficile sulla carta data la brutta abitudine del governo di rompere le scatole su ciò che puoi o non puoi avere o puoi e non puoi coltivare dentro casa tua, quindi un certo grado di distacco rimane inevitabile anche in quel caso. Il discorso che fai è pragmatico fin quando non tieni conto di altri fattori che ti spingono a fare un passo più in avanti, a quel punto non diventa più pratico, ma quasi ingenuo.

    CITAZIONE
    Il problema è morale, più che tecnologico.

    Ma la tecnologia modifica lo stile di vita e sanguina nella cultura, cambiando inevitabilmente valori e morale nella società in largo, il nostro mondo è molto diverso da com'era un paio di decenni fa, il quesito che pongo è di base uno morale, che tende ad analizzare princìpi e valori di chi vi vuole partecipare, passando per un mezzo molto pragmatico che è quello tecnologico. Prendi ad esempio come i social network abbiano cambiato la struttura sociale, ora applica un discorso simile a quello che stiamo trattando: quali sono le tue preoccupazioni morali che derivano da un'innovazione tecnologica di questo tipo? Quali sono secondo te le ramificazioni per la nostra civiltà? E come si configurano ai tuoi valori? È questo alla fine che sto chiedendo.

    CITAZIONE
    Oh no, non necessariamente fra vita e morte nel secondo caso, ma diciamo vita con sgradevoli conseguenze o meno

    Dipende molto da che malattia si sta parlando, in certi casi le tue aspettative di vita si abbassano drasticamente senza il trattamento adeguato, e in altri potrebbe non avere un effetto immediatamente riconoscibile ma a lungo andare impatta direttamente sulla saluta al punto da farla una questione di vita o di morte.

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    Lo stesso, se lo stile di vita tecnologico all'avanguardia ti è indispensabile.

    Diversamente quì puoi decidere se i benefici della tecnologia moderna sono importanti per il tuo stile di vita o meno, se ad esempio ritieni che lo smartphone sia deleterio per la tua soglia di attenzione e per il rapporto che hai con il mondo dato dall'effetto di avere stimolazione istantanea a portata di mano, non incide direttamente sulla tua aspettativa di vita, ma puoi decidere se rinunciarvi, giudicando se ti conviene il compromesso che può rendere la tua vita un po' più scomoda. Certe persone sembra non possano permettersi un lusso simile in base alla loro scelta professionale, ma anche lì dipende solo dall'individuo.

    CITAZIONE
    Sarebbe la sua "morte". O sicuramente sgradevoli conseguenze. Molto sgradevoli. Un sacrificio che sarebbe un atto di hybris richiedere.
    Non è facile cambiare una vita.

    Ma quì si tratta di quello che vogliamo noi come singoli individui, quando parlo di queste innovazioni tecnologiche non impongo a nessuno di abbandonare le comodità moderne per uno stile di vita che ritengo più ideale, ma appunto chiedo quale sia la scelta personale che siamo disposti a fare. Io stesso non lo sto facendo, perchè evidentemente il compromesso attuale mi conviene, ma può arrivare in futuro qualcosa che mi potrebbe far cambiare idea, se ad esempio le attività un giorno chiedessero pagamento solo tramite Neuralink (ancora, è un esempio, come se ne possono fare milioni) a cui io non sono mai stato favorevole, arriverei al punto di rigettare le comodità moderne. Ma questo sono io, non richiede hubris, è una mia scelta personale, quindi chiedo: qual'è la vostra?

    CITAZIONE
    Voglio dire: perché passare per le forche caudine di un intervento chirurgico complesso per un impianto nel sistema nervoso centrale, se si può ottenere lo stesso indossando un cappello?

    Non lo so, ma questo è quello che viene al momento speculato e in base a quello si pone il mio quesito. Il fatto che sia un impianto chirurgico è parte integrante della conversazione.

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    Personalmente comunque, ritengo che i benefici del progresso tecnologico superino i suoi possibili lati negativi.
    La tecnologia non smetterà di avanzare (cigni neri permettendo) e di conseguenza ci si dovrà tenere sempre al passo. Per vari motivi.

    No, non puoi fermare il progresso per quanto tu voglia, è vero, e una volta scoperchiato il vaso di Pandora non è facile, se non addirittura potremmo dire che è impossibile, rimettere il genio nella lampada. Ma possiamo adattarci infinitamente? Teoricamente sì, ma il prezzo qual'è? Ne vale la pena? È un patto Faustiano? A mio dire sì.

    CITAZIONE
    Possible però non corrisponde necessariamente a "è davvero una buona idea".

    Beh...appunto, lo stesso vale per il contrario, solo perchè una cosa la possiamo fare grazie all'avanzamento del progresso, non equivale al fatto che sia una buona idea metterlo in atto.
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    Be gli specialisti esistono per quello, anche perché il genio universale è solamente un mito e anzi spesso sfocia nel tuttologo ignorante che spesso ne trovi a bizzeffe

    Concordo, soprattutto sulla parte del tuttologo, ma è comunque giusto essere cauti e non sfociare nel credenzialismo, anche se quello è più il caso degli "esperti" farlocchi di cui parli più avanti.

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    un esempio, anche se non collegato al GW, è successo a Dublino nel Trinity College dove ne hanno pizzicato uno che faceva dei magheggi con i numeri e li la sua carriera fini. Quindi anche qui, niente grande autorità papale che vieta che si dica la verità, anzi nelle riviste più scrause, quelle dove potrebbe pure pubblicare chiunque, non ci sono manco dei veri e propri controlli, infatti le tesi usate da ecologisti e negazionisti spesso sono prese da qui, perché se provassero con riviste diciamo un po' più importanti, non penso capirebbero e soprattutto non troverebbero manco mezzo dato a loro favore.

    Beh, questo è il problema della strumentalizzazione della scienza unita al credenzialismo, i politicanti trovano un seguito e un profitto, come diceva Greta, ma prima ancora di lei c'era Al Gore che sosteneva che New York sarebbe stata una città sommersa nel 2015, oggi i due lavorano in tandem e vanno a conferenze dove gente che ha un sacco di soldi e potere politico ma poca competenza scientifica compra la balla della catastrofe climatica, similmente i lestofanti con un titolo lo sfruttano per pubblicare articoli poco credibili per un pubblico assetato di dardi da usare contro l'idea del cambio climatico.

    CITAZIONE
    Comunque Vic, capisco quello che intendi, non bisogna elevare alcuni scienziati a profeti o oracoli, infatti nella comunità scientifica si ascoltano i pareri ma alla fine della fiera è il metodo scientifico e come viene applicato a permetterci di arrivare alla comprensione del fenomeno in esame, insomma la scienza non è democratica: o dimostri o niente.

    Esatto, come ho detto la narrativa è organica in quanto replicabile secondo il metodo scientifico, ma l'idea che la scienza possa essere assimilabile al consenso pubblico è ciò di cui parlavo, può portare la comunità a rifiutare nuove idee in quanto parliamo di persone che hanno dedicato il lavoro di tutta una vita su una teoria (attualmente comprovata, ma non credo di usare un termine improprio con "teoria" nel senso stretto del termine, correggimi se sbaglio) su cui poggia la loro intera carriera. Non dico che è così, solo che è possibile, in tutta chiarezza, sono a favore della teoria del cambio climatico in quanto non abbiamo dati che possano confutarla, com'è logico che sia, ma mi tengo aperto a nuove idee.
    Non dico che sia questo il caso, ma solo che è nel reame delle possibilità.
    Il problema che molti hanno con il catastrofismo climatico, fra i tanti, è quello di essere una narrativa che rischia di rendere la scienza un dogma e trovo doveroso reiterare questo punto per ovvie ragioni, anche se capisco come, vedendolo da un punto di vita più obbiettivo e poggiato nella realtà, possa sembrare una considerazione non necessaria.

    CITAZIONE
    Gli inibitori di ureasi sono in commercio li puoi trovare su internet, mentre sul cemento green siamo ancora nella fase iniziale, stiamo parlando di una ricerca del 2015-2016, i prezzi sono il doppio rispetto a quello normale, però so che lentamente si sta ritagliando il suo spazio, anche perché ha un certo grado di auto-riparazione, visto che l'erosione generato dalla pioggia viene subito annullata grazie all'effetto dell'ureasi, che genera un processo di biomineralizzazione che ripara le possibili crepe. Immaginati un materiale con questa capacità per 2 secoli e che abbatte le emissioni di CO2, un affare su tutta la linea, però bisogna trovare un metodo per facilitare la produzione ma anche qui dei progressi si stano facendo e chissà.

    La mia domanda è: che ne pensi del punto riguardo i fertilizzanti chimici quindi? È inesatto dire che in quel caso abbiamo bisogno necessariamente del carbonfossile per colture su larga scala?

    Alla fine si sta parlando più del cambio climatico che degli attivisti, ma immagino che ci sia poco da dire da quel punto di vista, non credo che troveremo qualcuno che li sopporta molto presto, ma ok, loro hanno virato la conversazione su loro stessi, meglio riportarla sui giusti binari :asd:
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    Niente, non ci cavo un ragno dal buco, dovevo togliere Elon Musk dall'equazione 😂
    Ma come mai è così disprezzato?
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    A parte il fatto che la batteria umana di Matrix credo sia una bischerata gigabolica

    È un film e il mio era un eufenismo, non prenderlo letteralmente.

    CITAZIONE
    Ma diciamo che la tecnologia non è solo la comunicazione. Gli Amish rifiutano se non erro anche una buona porzione di moderna medicina. Metodi per conservare il cibo. Mezzi di trasporto, che oggettivamente a loro possono essere superflui, ma questo funziona solo in determinati contesti). Metodi di produzione del cibo, che se venissero aboliti ormai condannerebbero a morte certa migliaia se non milioni di persone.

    Non ho suggerito nè di seguire lo stile di vita degli Amish in ogni dettaglio e nemmeno che dovrebbe essere uno stile di vita diffuso su vasta scala, il mio era un esempio, se nel mondo esistono comunità che vivono senza molte delle nostre invenzioni tecnologiche, non vedo perchè, in un ipotetico estremo, una persona non potrebbe scegliere di cambiare il proprio stile di vita rifiutando alcune innovazioni tecnologiche e vivendo in modo più semplice se lo desidera.
    Non ho detto "accetta Neuralink o diventa Amish", non ho detto "rifiuta la medicina", per farla più semplice: se esistono comunità che hanno rifiutato la società moderna e vivono benissimo, anzi, i loro numeri a volte vanno solo in crescita, come nel caso degli Amish, dati obbiettivi, si potrebbe scegliere, in un ipotetico estremo in cui vivere senza progressi tecnologici scomodi sia impossibile per vivere nella nostra società, di privarci di qualche innovazione tecnologica e vivere al di fuori delli status quo moderno se lo si reputa un compromesso accettabile. In quanto nell'ESEMPIO degli Amish abbiamo precedenti che provano che è possibile.

    CITAZIONE
    Vivono bene?
    Bene rispetto a chi?
    Abbiamo dati forniti da fonti attentidibili sulla qualità della vita, indice di natalità, aspettativa di vita, mortalità infantile ecc...?

    Troverai articoli che sostengono che il loro tenore di vita porti a molti meno casi di malattie cardiovascolari e diabete e in certi casi anche aspettativa di vita ragionevolmente alta, non sono quì per difendere il caso degli Amish però, visto che li ho solo usati come esempio, ma dato che lo chiedi.

    CITAZIONE
    Comunque: se si tratta solo di rinunciare alla tecnologia per le comunicazioni più innovativa, come ha detto già ferry, il problema è se e come questo influenza la tua vita, per quanto fastidioso sia.

    Appunto volevo portare a questo tipo di considerazione, quale sarebbe il punto in cui non è più sostenibile vivere in una società che fa un largo utilizzo di una tecnologia che reputi dannosa?
    Non lo sai e non vuoi ipotizzare? Va bene, lasciamo che lo facciano altri. Ma questo sempre che quel punto possa effettivamente mai arrivare, non è detto che ci si troverà subito in una situazione in cui saremmo costretti a fare una scelta drastica nel futuro immediato alla diffusione di massa di Neuralink.

    CITAZIONE
    Un po'come le medicine per le malattie croniche

    Non lo trovo affatto un paragone equivalente, perchè da un lato abbiamo una scelta su uno stile di vita, dall'altro una scelta che in moltissimi casi fa la differenza diretta fra vita e morte prematura, non siamo allo stesso livello di proporzionalità.

    CITAZIONE
    Ricostruire la propria vita in modo radicale è impegnativo, a volte impossibile (per motivi economici, logistici ecc...) e questo quando sei solo.
    Figuriamoci con una famiglia sulle spalle. Ci entrano di mezzo parecchi dilemmi etici fra le altre cose.

    Nessuno lo mette in dubbio, ma si tratta sempre di scelte personali. È interessante sondare le capacità di scelta di una persona parandola di fronte a situazioni come questa. Saresti disposto a farlo? "Sì, perchè lo preferisco", "no, perchè è troppo difficile", "no, perchè non vale la pena rinunciare a tutte le altre comodità", "no, perchè non voglio costringere la mia famiglia a farlo", eccetera eccetera.

    CITAZIONE
    Non so nemmeno se lo chiamano neuralink e non credo possa essere usato per scaricare informazioni direttamente nel cervello, cosa che (ma qui servirebbe uno ferrato in neuroscienze per dirlo co sicurezza) ritengo estremamente improbabile per i limiti fisici del nostro organismo.
    Musk sogna parecchio. Forse troppo? Non sono la persona giusta per giudicare onestamente.

    L'intera premessa è ipotetica, ho preso un riferimento basato sull'attualità e su ciò che alcuni scienziati pensano di riuscire a fare, ma è irrilevante per la scelta, o il dilemma, se preferiamo, che sto cercando di proporre. Possiamo anche chiamarlo PincoPalloMetaLinkUltraTurbo, mi interessa di più sapere che scelta prendereste nel caso venisse implementata una tecnologia transumanista con la capacità di alterare profondamente sensazioni, percezioni e il nostro modo di vivere il mondo e l'informazione, nello specifico, il famoso chip nel cervello.
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    Non saprei, abbiamo sempre una scelta, ci sono persone che rifiutano ancora di usare smartphone e hanno fatto un downgrade per esempio, dipende da quanto pensi che sia dannoso e quanto sono forti le tue convinzioni a riguardo, se verrà implementato noi non avremmo voce in capitolo sulla sua creazione, nè sulle scelte altrui, ovviamente, ma possiamo scegliere per noi stessi.
    Il progresso ormai è visto come un'inevitabilità, si va avanti senza chiederci se dovremmo farlo o meno, ma solo perchè possiamo, eppure dovrà pur esserci un punto in cui diciamo che si sta andando troppo avanti, o troppo velocemente almeno. So che già siamo sorvegliati e la tecnologia è abbastanza invasiva da permetterci di creare l'argomentazione che Neuralink non farebbe la differenza, ma io penso che le ramificazioni in termini di sicurezza siano più spaventose di quanto non siano già, insomma, parliamo di un chip all'interno del tuo corpo, esistono già cose simili che fino ad ora si sono dimostrate un fallimento sul fronte sicurezza.
    La tua considerazione non è errata, non possiamo parlare con assoluta certezza di come agiremmo in futuro, ma solo di quel che pensiamo adesso e può quindi sembrare irrilevante una risposta, ma diventa davvero difficile a mio parere solo se i tuoi princìpi e valori non hanno basi salde, non dobbiamo rassegnarci ugualmente all'idea che siamo parte di un gregge e che quindi succederà anche per noi e basta, possiamo dire di no, a volte è così semplice e le barriere che inscatolano la nostra mente sono forti tanto quanto noi vogliamo che lo siano.
    Voglio dire, non dico che dobbiamo fare un'inversione a U e return to monke, ma se esistono comunità come gli Amish e simili che vivono perfettamente cosa ci impedisce di prendere una scelta personale su un'innovazione tecnologica? L'idea che ci sarebbe la possibilità che l'unico modo di dire no porterebbe inevitabilmente a uscire dalla società, che ci fa così paura? Non è detto, ma anche se fosse, cos'è più importante per te?
    Tanto vale farsi attaccare al Matrix e diventare batterie che vivono in una simulazione, no?
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    Anche io sono per il no, ma se un giorno lo avessero tutti e ti chiedessero il contatto Neuralink o roba simile per lavorare, cosa faresti?
    Io rifiuterei di impiantarmelo a costo di andare a vivere come Ted Kaczynski. Meno gli ordigni ovviamente :asd:
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    Non apro un sondaggio da sempre, spero di aver fatto tutti bene.
    Come da titolo: sareste disposti a farvi impiantare Neuralink in futuro?
    Il progetto di Elon Musk è quello di unire uomo e computer impiantando un chip nel cervello, il sogno bagnato di ogni transumanista e forse uno dei concetti più basici dietro a molti futuri distopici della fantascienza. L'intento sarebbe probabilmente quello di appianare i problemi derivanti dall'uso dell'IA (un argomento che meriterebbe un thread a parte) facendo in modo che l'uomo si fonda con essa, le applicazioni di Neuralink in teoria potrebbero andare dall'avere un continuo accesso istantaneo a ogni informazione fino al diventare un vero e proprio Matrix col quale fuggire dalla realtà, questa però è più una grossa speculazione, ma intratteniamo il pensiero, immaginiamo che Neuralink, o qualsiasi altra cosa simile, sia anche capace di creare una seconda vita per il suo utilizzatore.
    La domanda è semplice a prima vista, ma inviterei a pensare alle ramificazioni sociali per gli scettici: un tempo anche lo smartphone era uno strumento poco usato e considerato da molti pericoloso, come Internet prima ancora, oggi invece rappresenta la norma, sembra che saremmo incapaci di vivere senza, rende il nostro mondo più comodo e per certi versi sembra quasi indispensabile. Neuralink un giorno, semmai verrà davvero creato, potrebbe diventare col passare del tempo uno strumento di importanza similare, così diffuso da essere usato per le operazioni di tutti i giorni, a volte lasciando nessuna alternativa.
    Cosa fareste a quel punto? Vi fareste installare Neuralink? La vostra risposta è legata più a un motivo filosofico o utilitarista? E come pensate che invecchierà la vostra risposta? :asd:

    EDIT: eee ho sbagliato, se non ricordo male solo i mod possono modificare un sondaggio?
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    CITAZIONE
    si tratta per lo più di gente ignorante molto spesso affiliata al terrapiattismo o al complotto in voga.

    È una prospettiva che mi suona un po' strana, ha senso perchè anche io in un certo modo penso che li si potrebbe categorizzare fra i complottisti, ma non è lo stesso tipo di gente che crede al terrapiattismo, anzi, sono fra quelli che credono di parlare per conto della scienza come se fosse una divinità e non uno strumento umano.

    CITAZIONE
    Per me il cambiamento climatico è un tema che solo i professionisti possono trattare, tutto il resto, me compreso, può fare del proprio meglio seguendo le linee guida suggerite dal UNEP e specialisti vari

    Sì e no a mio parere. Ovviamente bisogna sapere quello che si dice, perlomeno avere senso critico, ma affidarsi ciecamente agli specialisti è in parte uno dei motivi per cui esistono questi gruppi, che facendo leva sull'appello all'autorità non ripensano due volte alla propria posizione, c'è solo il responso dato da alcuni esperti, gli altri esperti che non si allineano sono visti alla stregua degli eretici poichè vanno contro una narrativa considerata consolidata e scolpita nella roccia, impossibile da mutare. Similmente, non si può mettere in discussione ogni cosa e serve un certo grado di fiducia, per mancanza di un termine migliore, nei confronti di chi certe cose le studia, o si finisce per passare dalla parte del negazionismo, ci vuole il giusto equilibrio, se è vero che la scienza non è dogma e non è consenso generale, e anche vero che se esiste una narrativa scientifica consolidata molto probabilmente è organica e non pilotata. Meglio sarebbe dire a mio parere di tenere la mente aperta, leggere davvero gli studi, confrontarli con altri, non lasciarsi abbagliare da un sentimento che sfocia nel semi-religioso, può capitare che in nome di proteggere una narrativa certi studi vengano offuscati, siamo umani, anche gli scienziati.

    CITAZIONE
    Di sicuro non si può vietare di fare crociere cosi de botto, anche perché si tratta di un'industria che da lavoro e fa girare soldi, di certo non è un settore vitale per l'economia di un paese, ma poi vorrei chiedere a questi "combattenti per il futuro" come intendono gestire tutte le persone che perderebbero il proprio lavoro perché loro vogliono un cambio drastico e repentino della nostra società, invece di un processo lento e programmato.

    Il problema più grosso che ho col progresso scientifico è questo, molti parlano della meccanizzazione come un processo capitalista per esempio, che in virtù di massimizzare la capacità di produrre capitale molta gente meno capace e istruita rimane senza prospettive per il futuro, ma alla fine del ciclo la soluzione sarebbe quella di creare una società più virata sul Socialismo inevitabilmente, quando il sistema tecnocratico diventa egemonico al punto che non c'è più bisogno di forza lavoro. Prendiamo i camionisti per esempio, è uno dei ruoli più quotati per gli uomini con un'istruzione superiore e media, ed è un mestiere indispensabile, ma se lo automatizzassimo molta gente perderebbe un'opzione molto importante per una carriera lavorativa. È un po' un discorso tangente al tuo, ma il punto è lo stesso, non possiamo pensare a un progresso fine a se stesso, solo perchè è possibile fare una cosa a volte è meglio fare un passo indietro e cercare di mettere in atto delle reti di sicurezza prima di implementarlo, quindi sono molto d'accordo che l'idea di un cambiamento repentino invece che graduale può essere disastroso, in questo caso per altri motivi molto più seri, direi che l'andamento al quale stiamo andando è accettabile, non bisogna forzare la mano, anche perchè direi che la nostra incapacità di prevedere il futuro in questi termini è ben documentata. Poi in termini di progresso tecnologico è anche vero che porta sempre una maggiore prosperità e un boom di nascite, accompagnati dalla creazione di nuove figure per mantenere le infrastrutture, è un pattern direi ben definito, soprattutto in campo energetico, quindi potrebbe anche essere un problema che ai risolve da solo, la domanda è fino a che punto siamo in grado di tirare l'elastico prima che si rompa.

    CITAZIONE
    Come hai detto tu, con una retorica da fine del mondo, come se avessimo i profeti scesi dal monte Sinai, allontanano le persone su una tematica importante e largamente accettata dalla comunità scientifica, dando paradossalmente maggior seguito ai negazionisti

    In linea di massima l'opinione pubblica è molta schierata contro questi attivisti, la cosa che non riesco a capire è come quelli che li difendono non riescano ad afferrare il fatto che queste proteste non hanno portato alcun beneficio alla loro causa, sono non necessarie, irritanti, dannose e controproducenti, evidentemente non è il sentiero giusto da intraprendere, ma continuano sulla linea di pensiero che se fermano la vita quotidiana delle gente li costringono a riflettere al problema del cambiamento climatico, quando chiaramente indirizzano le reazioni delle persone su loro stessi più che sulla causa, non riesco a spiegarmi come non siano in grado di afferrare questo concetto, se non con il fatto che effettivamente hanno una mentalità da setta, o forse è perchè sono pagati dalle NGO per farlo.

    CITAZIONE
    Poi a livello di ricerca per tecnologie o metodi più ecosostenibili ne so qualcosa, dato che nel mio internato tesi avevamo fatto una ricerca su inibitori dell'enzima ureasi per il recupero di ammoniaca e riuscire a fertilizzare il terreno con il minor impatto ambientale, tra l'altro una ricerca sull'ureasi è stata fatta anche in olanda per creare il primo concrete green, grazie al fatto che l'ureasi promuove la formazione di carbonato di calcio. Teniamo conto che la produzione di cemento genera un inquinamento che fa impallidire quello delle auto, quindi è una futura grande vittoria.

    Interessante, e finora quanto si è dimostrato sostinibile a livello produttivo e monetario?

    CITAZIONE
    restringimento del buco dell'ozono, la diminuzione in larghezza della famosa isola di rifiuti, etc

    Se non sbaglio anche le aree verdi del pianeta si stano infoltendo.

    CITAZIONE
    fare terrorismo psicologico, avventandosi come degli sciacalli su ogni evento catastrofico, gridando al GW e alla fine del mondo è contro producente, tanto quanto queste sceneggiate di gente che butta zuppa sui quadri o gente che ferma il traffico

    Secondo me è semplice sindrome da protagonista, non hanno nessuno scopo o battaglia importante nelle loro vite e devono quindi riempire quel buco in qualche modo. D'altronde se hai un vuoto delle dimensioni di Dio dentro di te qualcos altro troverà il modo di riempirlo.
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    Sono quasi completamente d'accordo con quel che dici, ma non credo che non vadano a bloccare le navi da crociera per via del rischio di una cattiva prospettiva, se consideri come bloccano abitualmente la strada al comune cittadino che deve andare a lavoro, a scuola, in ospedale, la "battaglia di sinistra" come hai detto tu, se ne sbatte altamente della classe sociale, fra l'altro molti di loro sono figli di papà senza uno scopo nella vita e che non hanno mai avuto difficoltà, non sono mica esponenti della classe operaia, ma non gli importa di questo.
    Emissioni zero e lo stop al carbonfossile non sono praticamente possibili comunque, finchè non si trova un altro metodo per creare i fertilizzanti necessari, interrompere l'utilizzo del carbonfossile significa condannare a morte certa miliardi di persone.

    A me piace molto delineare il parallelismo che passa fra questi gruppi e i fanatici religiosi politeisti dei tempi antichi.
    Per mettere fine a siccità e alluvioni, i popoli indigeni dell'America precoloniale quali Maya e Inca erano soliti compiere sacrifici umani per placare la furia del Dio Sole, guarda a questi attivisti, pensano che un'Apocalisse sia vicina, da decenni spostano la data della fine del mondo, credono che i motivi di siccità e alluvioni siano dovuti all'azione dell'uomo e che l'unico modo di placare il clima sia quello di sacrificare il prossimo. Lo fanno con queste proteste, impedendo alla gente di andare a lavoro o addirittura in ospedale, sostengono che il mondo è sovrapopolato, anche se non è affatto vero, e che dovremmo smettere di fare bambini che da grandi consumerebbero carbonfossile, per salvare il pianeta e infine, inconsapevolmente, sarebbero lieti complici della morte di miliardi e della povertà di altrettanti.
    Io non li vedo diversamente da come vedo una setta.
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    Negli ultimi tempi, questo gruppo attivista per l'ambiente ha fatto il giro del mondo, sia letteralmente che figurativamente tramite i telegiornali, accumulando sia consensi positivi che negativi.
    Sono stati molto criticati soprattutto per le loro tattiche,che per quanto siano non violente sono riuscite ad attirare verso di loro le antipatie di molta gente per essere generalmente una grossa spina sul fianco.
    Sono molti i gruppi attivisti per l'ambiente e contro il cambio climatico, non è nulla di nuovo, è da decenni che gruppi come Greenpeace combattono per proteggere l'ambiente, però il veloce flusso di informazioni dell'Internet odierno ha contribuito molto alla proliferazione di opinioni sempre più polarizzanti riguardo questi gruppi e anche nei confronti della narrativa del cambio climatico. Il cambio climatico stesso è ironicamente uno scrigno di Pandora tutto a parte che passa un po' in secondo piano alla discussione degli attivisti, è una cosa che toccherei solo lateralmente in questo thread, ma la mia domanda è: cosa ne pensate di queste proteste?

    Io ovviamente ho un'opinione abbastanza forte che chi mi conosce può facilmente indovinare :asd:
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    È uno degli schizo-posting più paranoici in assoluto, se gli USA invadono il Messico (e potrebbe accadere con Niki Haley come presidente, ma non ha uno straccio di chance, eventualmente occhio a DeSantis) mi sposto immediatamente nell'entroterra in mezzo al nulla :asd:
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    CITAZIONE (botolo1 @ 30/9/2023, 21:50) 
    Hai mai sofferto di paralisi del sonno e illusioni ipnagogiche, per caso?

    No, mai. Ho un amico che ne ha avute un paio e spero che non mi accada.
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    Bump.
    Mi piacerebbe raccontare il sogno di cui parlavo:
    Solitamente i miei incubi hanno temi ricorrenti: o squali, o la fine del mondo, o The Ring, non dico che ogni incubo che io abbia mai avuto avesse uno di questi elementi, ma quelli più vividi riguardano sempre questi, una volta però c'è stata un'eccezione che mi ha particolarmente colpito.
    Avevo appena finito il turno di notte e dopo aver sistemato quel che dovevo mi sono disteso a letto per riposare. La mia ragazza quella settimana aveva il turno del mattino, quindi ero solo in casa e passavo il tempo sul telefono come al solito, guardacaso quella volta avevo deciso di riaprire /x/ dopo tanto tempo e stavo leggendo dei greentext, quindi probabilmente hanno avuto un certo effetto su quello che avrei successivamente sognato.
    Ricordo che poco prima di dormire mi ero accasciato su un lato, con la luce arancione del sole mattutino che trapelava dalle tapparelle, probabilmente erano dettagli stupidi, però l'atmosfera mi rimase impressa.
    Improvvisamente sentii delle braccia che stringevano dolcemente attorno al mio collo, facendomi svegliare, mi giro e trovo dietro di me la mia ragazza, appena tornata da lavoro, che mi sorrideva in modo caloroso e mi incitava a rilassarmi e a continuare a riposare. Senza farmi alcuna domanda quindi ho appoggiato di nuovo la testa sul cuscino mentre lei mi coccolava. Dopo poco però iniziai a sentire la stretta che si faceva sempre più forte e mi impediva quasi di respirare, quando finalmente mi sveglio dal mio torpore riesco a divincolarmi via dalla presa e la spingo via. In quel momento realizzo (e forse lo dico pure) che quella non era la moa ragazza, e lei, girandosi di nuovo di scatto verso di me, mostra una faccia grottesca, distorta, un ghigno innaturalmente ampio scolpito sul volto e gli occhi privi di palpebre che mi fissano divertiti.
    In quel momento mi sveglio, mi guardo attorno e l'atmosfera è esattamente uguale a come l'avevo lasciata prima di addormentarmi, così come la mia posizione. È stato strano, quasi come se fosse successo davvero ma poi come per incanto la cosa fosse svanita senza lasciare traccia.

    Ovviamente è stato solo un incubo, per quanto realistico potesse sembrarmi e per quanto mi abbia lasciato un'impressione bizzarra. Però fa riflettere riguardo alcune antiche credenze, che risalgono addirittura ai tempi della Babilonia se vogliamo, credenze di Lilith, spiriti femminili della notte che sorprendono gli uomini nel sonno cercando di sedurli e prosciugarne le energie vitali. Tali credenze probabilmente più che ai sogni sono più legate al fenomeno delle polluzioni notturne, e gli uomini superstiziosi hanno cercato di razionalizzarle a modo loro con storie di spiriti del vento e demoni femminili.
    Insomma, perchè una Succube mi ha fatto visita e come faccio a rievocarla? 😂

    Per chi conosce /x/ come botolo saprà che le succubi sono uno dei temi più ricorrenti (e comunque non lessi nulla a riguardo quel giorno) e a volte riesce a risultare piuttosto "cringe", se mi concedete l'inglesismo.
    E boh, non so come finire il post, ma se avete delle considerazioni da aggiungere o storie da condividere sarei molto curioso.
10305 replies since 24/11/2008
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