[Saga] Zombie Killers

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  1. Arevish
     
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    Partecipanti
    Arevish - The Wolverine
    botolo1 - Darclaw
    aldaris - Moon Knight


    The Wolverine Liv 5 Exp 18


    La nostra storia inizia con un uomo, un uomo che corre. Affannato, il fondo dei pantaloni ingiallito dalla povere, gli occhiali offuscati dal sudore e della fuliggine, i biondi capelli fradici appiccicati a ciocche sulla fronte. L'uomo alza la testa verso il cielo, un cielo terso e grigio, continuando a salire la collinetta priva di vita dove troverà la sua salvezza. E sale..e sale..
    Smettila di parlare a vuoto e aiutami!!
    Parlare a vuoto? E loro chi sono?
    Disse deadpool, indicando un punto imprecisato dell'orizzonte. Un punto dal quale stavano provenendo centinaia e centinaia di zombi.
    Smetti di parlare agli zombi e spara!
    Ok Ok, come vuoi tu...
    I due uomini si ergevano sopra una collina fangosa, sparando verso le frotte di zombi che li accerchiavano, alle loro spalle, una porta metallica senza fondo.
    Non devono raggiungere il portale!
    Lascia che lo raggiungano invece! Saranno un problema di qualcun altro!
    Tu non capisci, se l'epidemia si diffonde oltre il nostro mondo--
    TI SEI FATTO MIA MOGLIE!
    ....C-cosa..
    Oh scusa, il momento mi ricordava The Walking Dead, mi sono lasciato trasportare, LOL. Come la faccio la voce di Rick eh? Eh? Come la faccio?
    L'altro uomo si concentrò sullo sparare, non trovando cosa rispondere a quell'affermazione. Deadpool lanciò la pistola in testa ad uno zombie, ormai arrivato troppo vicino, sfoderò la spada e decapitò con un taglio netto il non morto più vicino.
    BANG! Acciaio di Valyria, che te ne pare, sacco di carne?
    Deadpool voltò lo sguardo al suo improbabile compagno, che ormai aveva smesso di ascoltarlo
    Questa era A Game of Thrones. Niente eh? Tze...ma che razza di nerd sei?
    Con un pugno alla tempia, il mercenario chiacchierone scaraventò uno zombie dritto contro la porta. Il morto vivente si accasciò sui comandi della corda metallica, attivandola
    No! Che cosa hai fatto, pazzo!?

    _______


    La camera dove lo avevano sistemato non era male, sempre meglio della prigione in cui l'avevano relegato al suo arrivo. Lo staff di ARMOR era sorprendentemente amichevole, anche troppo, e O'Riordan era molto accondiscendente riguardo le necessità del canadese.
    Le porte della sala tattica si aprirono con un sonoro SQUISH ed il tenente, ora Direttore Temporaneo, O'Riordan si girò di scatto verso l'entrata.
    Oh, sei già in uniforme.
    La parola "Costume" gli dava ai nervi. Armor protegge la terra dalle minacce dimensionali, non hanno supereroi fighetta in costume, ma soldati ed agenti scelti in uniforme.
    Profuma di casa
    Disse logan accennando un sorriso.
    Che è successo?
    Uno squarcio dimensionale nel Queens, al momento non ho uomini disponibili, ti dispiacerebbe andare ad indagare?
    Il direttore parlava di fretta, teneva il collo girato verso Wolverine e gli occhi puntati su di lui ma il corpo era ancora concentrato sugli schermi che aveva di fronte.
    Certo, vuoi anche che ti prenda un caffe mentre sono fuori?
    O'Riordan era un brav'uomo, e Logan aveva già collaborato diverse volte con ARMOR, ma non gli andava a genio venire usato come un soldatino. Wolverine si sbracò sulla sedia più vicina, appoggiando con forza i piedi sul tavolo. Il direttore si era ora voltato completamente verso di lui.
    Logan, per favore, è una cosa seria, non posso---
    Uno schermò alle sue spalle lampeggiò, catturando per un secondo l'interesse del direttore.
    Mi spiace doverti liquidare così ma sono davvero oberato, passa da Katie, ti fornirà lei i dettagli.
    Fantastico, una gita dalla dottoressa schizzata è proprio quello che ci vuole per iniziare la giornata.
    Volo.
    Concesse Logan sarcastico, poi fece una specie di grugnito, accettando di malgrado quel trattamento, si alzò e si diresse verso l'armeria.

    Ehi Katie, O'Riordan mi ha detto che--
    BANG! Un proiettile lo colpì in piena fronte
    Ehi ma che cazz
    Ciao Logan! -Il sorriso di Leramani era così radioso da brillare più del sole, l'enorme fucile fumante, attaccato ad una torretta alle sue spalle, era molto meno incoraggiante- Sto facendo un'esperimento, stuzzicando i tuoi 5 sensi ferali nel modo adeguato forse potrei riuscire a conferirti una specie di senso di ragno. Riusciresti a prevedere anche i pericoli più improvvisti, come questo. Non sarebbe fantastico?
    L'espressione della piccola scienziata era gioviale come quella di una bambina di otto anni che gioca con il suo cagnolino, quella di Logan somigliava più ad un muflone in carica.
    Non sono il tuo criceto da esperimenti.
    Hai ragione, sei il mio ghiottone.
    Wolverine roteò gli occhi.
    Che hai per me?
    Okkaaaaaai, la situazione è questa. Qualcuno ha aperto un portale per arrivare nel nostro mondo. Sembra un modello piuttosto vecchio, ma pur sempre progettato per il viaggio dimensionale, mentre come puoi vedere -Disse indicando uno schermo gigante dove linee, barre e numeri si susseguivano in maniera confusionaria- La natura dello squarcio è troppo rozzo, sembra più una spaccatura casuale che un tentativo di trasporto.
    Howlett rimase a guardare quei dati di cui non capiva nulla quasi ipnotizzato, lei gli arruffò i capelli ridendo
    Che bello il mio Wolverine quando cerca di fare lo scienziatello!
    Cocca...Lo sai che una volta ho steso Hulk?*
    Lei spalancò gli occhi e la bocca, fingendo sorpresa, facendo finta di rimanere senza fiato per la notizia.
    E tu lo sai che ho costruito il mio primo motore per areonavi a otto anni?
    Intendi ieri quindi?
    Ma piantala. Hai bisogno di qualcos'altro prima di partire?
    Una birra.
    Fuori le chiappe dal mio laboratorio.
    eheheh
    Il mutante camminò fino ad arrivare al garage di ARMOR. Aveva fatto richiesta che gli venisse consegnato uno specifico veicolo per le sue missioni. Doveva essere l'unico coperto da un lungo telo nero per far si che non si impolverasse. Logan afferrò il telo a due mani e lo lanciò via.
    Si
    Sorrideva a trentadue denti. Una Harley Davidson V-Rod, nera come la notte. Infilò il cappucciò e salì sulla moto, 4 minuti e ventotto secondi dopo era sul posto

    * The Wolverine ha steso Hulk su Memorie di uno Wolverine: Soul Storm. Privata in attesa di pubblicazione xD Io adesso sono sul posto, il primo che voorei incontrare è Darkclaw, descrivi pure come fai a trovarti li e perchè e se vuoi ingaggiarmi tu prima che lo faccia io, poi posterò di nuovo io. Vi farò un segnale quando potete entrare voi altri xD


    Edited by Arevish - 1/10/2012, 15:46
     
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    Strano quanto la sua vita fosse cambiata in pochi giorni; si era ritrovato dall'affrontare un ninja con il potere di tramutarsi in fumo al combattere contro un samurai non morto controllato dalla Mano, arrivando finanche ad infrangere quella che considerava la promessa più importante mai fattasi: entrare in un gruppo di suoi simili, di cosiddetti eroi.
    Agli occhi dell'uomo della strada tutto ciò poteva anche apparire normale, quasi una tappa forzata, per chiunque volesse intraprendere la lotta al crimine con mezzi non convenzionali, ma in realtà Logan la pensava in maniera completamente diversa: si considerava ben diverso dallo stereotipo dell'eroe osannato dalla folla, che combatte le sue battaglie alla luce del giorno; la popolarità lo repelleva, e da sempre aveva preferito muoversi nell'ombra, lontano dagli occhi della folla.
    Ora, almeno in parte, le sue certezze erano crollate, visto che, per la prima volta, si era ritrovato ad affrontare avversari che senza alleati non avrebbe mai potuto sconfiggere; solo ripensare alle arti oscure che lo avevano messo a dura prova gli procurava sensazioni discordanti: da una parte, la facilità con la quale era stato messo al tappeto, il suo fattore di guarigione annullato, lo rendeva furioso, ma dall'altra la mentalità da scienziato continuava a suggerirgli che d'ora in avanti avrebbe dovuto mettere in conto anche attacchi di questo tipo, e soprattutto che avrebbe dovuto trovare una difesa adeguata.
    Infine, non meno importante, era la questione riguardante cosa gli fosse successo mentre guariva dal taglio alla gola infertogli da Jingoro. Nonostante si fosse arrovellato per tentare di risolvere il mistero, non riusciva a darsi una spiegazione convincente: chi era quel misterioso spadaccino con cui aveva incrociato gli artigli, e dove si trovava durante il combattimento? Possibile che il suo cervello avesse inventato tutto per colmare il gap creatosi nel momento in cui era sprofondato nell'oblio della morte apparente?
    In ogni caso, non aveva tempo per pensarci adesso: nonostante avesse preferito non uscire dalla nuova base sin dal momento in cui Vincent ce lo aveva condotto, intento a studiarla in ogni minimo particolare, sentiva che era arrivato il momento di tornare ad effettuare la sua solita ronda: dopotutto, quale migliore modo di testare i computer di cui il posto disponeva se non quello di scandagliare le zone circostanti, in cerca di qualche pista calda?
    Pochi minuti dopo, preso il necessario, era già fuori, direzione Queens; era lì che gli avanzati sensori avevano rilevato qualcosa di insolito, qualcosa legato a delle anomalie spaziotemporali; Logan odiava questo genere di cose, paradossi e viaggi nel tempo compresi, ma sentiva che ad occuparsi della questione dovesse essere necessariamente lui.
    Qualcuno lo avrebbe chiamato premonizione, altri destino, ma Logan non credeva a queste idiozie; si sforzava di mantenersi freddo e razionale, nel tentativo di tenere a freno la sua natura ferina, e bollava come improbabili, nel migliore dei casi, tutti gli episodi che trascendevano la logica: strano, per qualcuno che agiva in un mondo popolato da esseri capaci letteralmente di strappare un muro a mani nude, ma vero. Ecco perché la magia della Mano lo aveva scosso così profondamente.
    E nonostante si considerasse, seppur in parte, cambiato, certe abitudini erano dure a morire: non aveva avvisato Zoro e Vengeance Samurai, quasi a riprova che, almeno per quella notte, Dark Claw avrebbe continuato a camminare da solo.

    Spostandosi fra i tetti, sfuggente come un ombra e cullato dal vento sferzante, si ritrovò ben presto a raggiungere l'obiettivo prefissatosi, notando che, in lontananza, una macchiolina nera si muoveva rapidamente, avvicinandosi sempre di più. Decise quindi di attenderne l'arrivo, iniziando a scorgerne le fattezze: si trattava di una moto, una Harley per la precisione, ed il suo conducente gli procurò un brivido a cui non seppe dare una spiegazione. Ciò che più lo incuriosiva, però, era come il rilevatore di cronotoni procuratosi alla base stesse letteralmente impazzendo: che il nuovo arrivato fosse proprio l'anomalia che cercava?
    Mentre quello scendeva dal veicolo, gli scivolò alle spalle, estraendo gli artigli.
    Ok cocco, ora mi dici chi sei e cosa hai a che fare con il casino rilevato dai miei dispositivi.
    Magari era stato troppo avventato, ma, ancora una volta, una strana forza sembrava spingerlo ad agire in tale maniera.
     
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    Sceso dalla moto, Wolverine cominciò a guardarsi intorno, arricciando il naso in cerca di qualche possibile odore, qualche traccia da seguire. All'improvviso, uno spostamento dell'aria, un ombra in movimento quasi impercettibile, qualcosa era piombato alle sue spalle.
    Snikt! Sentì alle sue spalle. Era impossibile non riconoscere quel suono.
    Ok cocco, ora mi dici chi sei e cosa hai a che fare con il casino rilevato dai miei dispositivi.
    Wolverine cercò di fiutare l'odore del suo "misterioso" assalitore. L'odore era familiare, molto familiare, eppure non si trovava di fronte al Wolverine di Terra 725, la Tracia di Base del suo odore non era simile a quello delle altre creature di questo universo, inoltre c'era anche qualcos'altro, un essenza che aveva già trovato nei suoi viaggi.
    Con uno scatto improvviso il canadese si allontanò di pochi metri dal suo avversario, estraendo i sei artigli, ed indicandolo con tre di essi.
    Stavo giusto per farti la stessa domanda....cocco?
    Il mutante trattenne a stento una risata, aveva incontrato centinaia di eroi alternativi nei suoi viaggi, ma il costume di questo suo alter ego era quanto mai eccentrico ed originale.
    Che cosa sei, un me stesso in versione Drag Queen?
    Osservò Darkclaw a lungo, nell'oscurità della notte, squadrandolo dall'alto al basso.
    Carini gli stivaletti.
    Quelle specie di alette all'altezza del ginocchio avevano catturato più di ogni altro dettaglio l'attenzione di Logan, che optional ridicolo per quel costume.
    Questo Wolverine, chiunque esso fosse, gli era piombato addosso, minacciandolo prima di fare domande, forse era sconvolto per il viaggio, ad ogni modo uno Wolverine, soprattutto se alternativo, non era un avversario da sottovalutare, smorzare un po' la tensione senza cercare direttamente il duello sembrava una strategia ragionevole.
     
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    Il nuovo arrivato continuava a stupirlo di più ogni minuto che passava; con un rapido scatto si era allontanato dal raggio d'azione di un possibile attacco, sguainando poi sei artigli identici ai suoi.
    Il gesto lo lasciò esterrefatto: aveva passato troppo tempo a studiare l'eccezionale lega che ricopriva ogni osso del suo corpo per non riuscire a riconoscerla all'istante, e di certo il bagliore sinistro proiettato da quelle lame che ora lo additavano era perfettamente speculare a quello delle sue. Ma come era possibile che, all'infuori di lui, qualcuno si avvalesse di artigli di adamantio? Ricordava perfettamente ogni singolo istante vissuto nell'inferno di Arma X, e lui era stato l'unico capace di resistere ai disumani esperimenti che ne comprendevano l'utilizzo: nessun'altro, infatti, avrebbe potuto sopportare l'avvelenamento causato dal metallo senza un incredibile fattore di guarigione come il suo.
    Per la prima volta, lo sfiorò l'idea che l'uomo potesse davvero rappresentare il suo alter-ego di un'altra dimensione, ma gli indizi erano ancora troppo pochi per poter tramutare l'ipotesi in certezza.
    Stavo giusto per farti la stessa domanda....cocco?
    Se non altro, questo aumentava le probabilità che la sua sensazione si rivelasse esatta; non ebbe però nemmeno il tempo di replicare, dato che l'uomo riprese a parlare, stavolta trattenendo a stento le risa.
    Che cosa sei, un me stesso in versione Drag Queen? Carini gli stivaletti.
    Nonostante l'intento di provocarlo fosse chiaro, Dark Claw rimase impassibile, deciso a non rispondere per le rime né tantomeno a provare un attacco dettato dall'ira.
    Si era allenato per troppo tempo a reprimere i suoi istinti più bassi per cadere in un tranello tanto scontato: sapeva bene che, prima di uno scontro, una parola poteva rivelarsi più efficace di un attacco vero e proprio, se detta nel modo giusto; molti finivano per farsi offuscare dalle emozioni, e, punti nell'orgoglio, si lanciavano sul nemico in maniera del tutto irrazionale, finendo per essere messi al tappeto prima ancora di accorgersene.
    Iniziò invece a spostarsi in cerchio, studiando ogni aspetto del possibile viaggiatore dimensionale; impiegò ognuno dei suoi sensi ipersviluppati per avere un quadro completo, rimanendo comunque in stato di allerta, pronto ad effettuare una qualsiasi contromossa.
    Più il tempo passava, però, più appariva chiaro come l'uomo, chiunque egli fosse, non aveva intenzione di attaccarlo: inoltre, l'odore che emanava somigliava in maniera incredibile al suo, fornendo così l'ennesima riprova a favore del fatto che si trovasse realmente al cospetto di un suo doppio.
    Decise quindi di prendere l'iniziativa, rinfoderando gli artigli e facendosi più vicino; quando si trovò a pochi passi dal nuovo arrivato fissò gli occhi nei suoi, scrutandolo intensamente.
    Nonostante si somigliassero in maniera quasi imbarazzante, Logan poteva affermare sin da subito che vi erano dei particolari che li differenziavano: quell'uomo puzzava di alcol e dopobarba scadente, e l'inconfondibile odore dei sigari lo circondava come una nuvola mefitica.
    Era interessante notare come, seppur il suo fattore di guarigione lo rendesse immune agli effetti collaterali di qualsivoglia alcolico o droga, non avesse mai provato piacere per questa ala dei piaceri carnali; da anni ormai, dai tempi dell'Esercito per la precisione, ci aveva rinunciato del tutto.
    Lo stesso invece non si poteva dire dell'uomo che adesso lo stava scrutando, lo sguardo leggermente beffardo piantato nel suo.
    Senza staccargli gli occhi di dosso, aprì un angolo della bocca, borbottando in modo che le parole fossero percettibili solamente a breve distanza.
    Mai provato ad usare un dopobarba meno scadente? Oppure dopo non ti resterebbe abbastanza per procurarti i tuoi sigari da quattro soldi?
    Qualcuno avrebbe potuto criticare la sventatezza della sua azione, ma, al momento, Dark Claw non si sentiva minimamente in pericolo.
    Più che altro, gli sembrava di parlare con uno specchio che gli offriva un'immagine distorta di se stesso, e voleva vedere fin dove il suo doppio si sarebbe spinto.

    A questo punto, è necessaria una precisazione; Dark Claw conosce, almeno in linea di massima, i supereroi più importanti di NY, se si esclude Wolverine. I motivi di questo "vuoto di memoria" verranno trattati in una prossima privata.
     
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  5. Arevish
     
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    Mai provato ad usare un dopobarba meno scadente? Oppure dopo non ti resterebbe abbastanza per procurarti i tuoi sigari da quattro soldi?
    Uno scambio di battute, reazione inaspettata ma positiva, sempre meglio di una minaccia o un'azione offensiva. Si aspettava che questa sua versione di se stesso con mantello e stivaloni neri fosse un tristone spara monologhi, era sorpreso da questa sua ironica risposta.
    Possiamo rimanercene qui a lanciarci provocazioni per tutta la notte, oppure puoi dirmi come e perchè sei arrivato nel mio universo.
    Gli artigli di Dark Claw erano diversi da quelli di Logan, seghettati verso la punta, non lo aveva notato al loro primo incontro. Forse possedeva anche poteri che Wolverine non aveva, ma questo a Logan non interessava scoprirlo in modo diretto.
    Un grido indistinto squarciò il silenzio della notte, rendendo all'improvviso la serata più interessante (Dopo un po' combattere versioni alternative di se stessi stanca). Logan annusò l'aria per un attimo, poi si voltò di scatto diretto in un vicolo ancora più stretto e buio di quello in cui si trovava adesso.
    Puzza di morte.
    Una ragazza, giovane, probabilmente non aveva nemmeno raggiunto i trenta era accasciata a terra, con la testa appoggiata al muro. Letteralmente ricoperta di sangue, i capelli luridi coprivano il suo volto.
    Il Canadese notò un ragazzo, in piedi a qualche metro di distanza, sembrava conciato piuttosto male anche lui, barcollava ed emetteva dei lamenti per il dolore.
    L'olezzo di morte che riempiva l'aria era nauseante, sembrava che dodici cavalli si stessero decomponendo in quel vicolo, tracce di sangue erano sparse ovunque.
    Brutto bastardo.
    Sussurrò logan, dirigendosi verso l'uomo in piedi ad artigli sguainati.
    Puoi entrare in scena Moon Knight, ma prima di postare accordiamoci un attimo sulla natura della tua entrata in scena :sisi:

     
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    P 18



    CITAZIONE
    Equipaggiamento:
    - Shuriken a forma di luna
    - Tirapugni chiodato
    - Bastoni bianchi (tipo quelli di Devil)

    Il bastone vola dritto per la sua traiettoria: non ha bisogno di un palo dove rimbalzare, non lo deve bloccare per le gambe, lo deve fermare e basta.
    Io sono troppo impegnato con uno di loro, anche se mi serve ben poco per sistemarlo, mentre i suoi occhi cercano i miei, ma vedono solo quelli della vendetta.
    Nel tempo che mi serve per colpirlo con il mio tirapugni, il bastone colpisce la testa di quello che cerca di fuggire, cade sbattendo la testa, il sangue fa il resto, comparendo piano piano da sotto di lui.

    "Sembra proprio un'altare"

    Khonshu sta prendendo le misure ad occhio, come se volesse arredare quel posto.
    Nessuno può sfuggirmi, avrò le mie risposte, e loro me le daranno.

    tipregotiprego

    Le sue gambe sono inutilizzabili al momento, con due shuriken impiantati nelle sue ginocchia può solo pregare. Cosi facendo, prega per me.

    no NO!

    Non avevo pensato alla pistola, quella che teneva sotto la giacca, che io ho lanciato lontano, ero talmente preso dagli altri che lui è riuscito a raggiungerla.
    Ha paura, ma riesce a prendere la mira, e spara. Prima che lo faccia io ruoto su me stesso, per lui potrebbe sembrare una danza, col mantello che segue i miei movimenti, fendendo l'aria, mentre mi abbasso e afferro un'altro shuriken, finito il giro, il mantello copre tutto, i proiettili vagano verso il nulla e dal bianco appare una luna che colpisce la sua mano, costringendolo a mollare l'arma.

    AAHHHHH!

    Ho dovuto usare ben 3 di queste armi per sistemarlo, dovrebbe ricevere un trattamento speciale, ed è proprio quello che farò.

    Dov'è?

    Lo afferro per il bavero, e lo alzo da terra, lui è un peso morto.

    DOV'E'??

    Urlo, non mi va di tirarla per le lunghe. Lui sembra non rendersene conto, meglio svegliarlo, e in un attimo si ritrova lanciato verso il luogo dove il suo collega è riverso a terra, con la testa rotta e il sangue che scorre. Sembra funzionare.

    Solo un ultima volta: Lui dov'è??

    Lui-Lui chi?

    Il figlio di Mezzanotte


    Lo capisco subito dai suoi occhi.

    Non-non so di chi... Tipregotiprego... Non colpirmi... Mi costituisco, lo giuro

    L'uomo passato qui pochi minuti fa...

    Q-Quello?? Io non so chi sia. E' arrivato qui, e poi è sparito dal retro... Poi sei arrivato tu


    Alzo la mano col tirapugni in un gesto di rabbia.

    TIPREGOTIPREGO!!!!

    Lo mollo a terra, non posso perdere tempo con loro. Fatti due passi mi ricordo di una cosa.

    Per cosa devi costituirti?

    Per... e-...


    Non ha ancora capito. Non mi serve avvicinarmi, capisce subito.

    DROGA... droga... Qui è pieno di... Ehi, ma che v...

    Un pugno diretto in pieno volto, ed è stato fortunato, è morto sul colpo.

    "Sai, per un attimo pensavo non l'avresti più sistemato"

    E' in quel momento che sento un grido li vicino, forse è lui.

    "Si corri, ""mio eroe, salvami"", ahahahaha"

    Uscito dal magazzino, mi ritrovo in un attimo nel vicolo da dove è giunto l'urlo disperato: Una donna è appoggiata al muro, sanguina, dietro a lei cè un ragazzo. Non è quello che pensavo di trovare.
     
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    Come si aspettava, nonostante l'apparente aria smaliziata ed arrogante ostentata, quel viaggiatore dimensionale era un tipo a posto: l'avergli riposto a tono sembrava averlo colto impreparato, ma questo non significava che la cosa gli fosse dispiaciuta.
    I due continuarono a squadrarsi, entrambi con lo sguardo fisso in quello dell'altro, fino a quando Wolverine prese la parola.
    Possiamo rimanercene qui a lanciarci provocazioni per tutta la notte, oppure puoi dirmi come e perchè sei arrivato nel mio universo.
    Dark Claw rimase allibito: per la seconda volta da quando si erano incontrati il suo doppio, o presunto tale, dava per scontato il fatto che provenisse da un'altra dimensione; per un momento si chiese se, per caso, la perturbazione rilevata alla base lo avesse risucchiato senza che se ne accorgesse minimamente. Controllò di nuovo il rilevatore, giusto per sicurezza, e notò che le coordinate spaziotemporali non differivano minimamente da quelle registrate poco prima: probabilmente, il viaggio doveva aver confuso il nuovo arrivato, facendogli dimenticare la sua vera origine.
    Al momento, almeno, questa era l'unica spiegazione che sapeva darsi.
    La tua dimensione? Cocco, non so da dove arrivi ma, da quanto ne so, io sono sempre stato l'unico tizio con gli artigli in giro. Quindi, se magari cominciassi col dirmi chi sei e cosa ci fai qui, sarebbe già un passo avanti. Ti chiami Wolverine, vero? Te lo avevo sentito dire poco prima.
    Ad un tratto, un odore acre, dolciastro, invase le sue narici, facendolo trasalire: aveva sentito troppe volte quel puzzo per non saperlo classificare: era l'inequivocabile tanfo di morte, ed a quanto pareva anche Wolverine fiutava la stessa traccia: se non nel carattere, almeno nell'ambito dei poteri i due restavano molto simili.
    Aveva intenzione di venire a capo dell'intera faccenda, ma adesso una questione ben più urgente si profilava: una volta scoperta la causa di ciò che stava fiutando, avrebbe fatto luce anche sulla provenienza di quel doppio.
    Il modo in cui gli aveva parlato lo lasciava ancora stranito: sembrava così sicuro di ciò che aveva detto, da non lasciare spazio a dubbi; se Dark Claw non avesse controllato nuovamente i dati in suo possesso, avrebbe quasi creduto alle sue parole. Senza contare che l'ipotesi della confusione post-viaggio non lo convinceva appieno: Wolverine non presentava i tipici sintomi dello stato confusionale, ma anzi agiva con il pieno controllo di se stesso.
    Mentre pensava, continuava a seguire la traccia, con il temporaneo alleato alle calcagna: quando l'odore si fece più intenso, erano ormai in prossimità di un vicolo.
    La scena che si andò a profilare era agghiacciante, anche per chi, come lui, si vantava di avere uno stomaco forte: accasciata ad un muro, una giovane donna si reggeva a stento, ricoperta completamente di sangue, il volto nascosto dai capelli fradici. Poco vicino, un uomo altrettanto fradicio barcollava verso di loro, emettendo mugugni e lamenti.
    Se già la vista era raccapricciante, però, la cosa peggiore era l'odore; zaffate disgustose lo raggiungevano, provocandogli dei conati di vomito: sembrava che fosse da tempo in atto un processo di decomposizione, anche se non vi era alcun cadavere, almeno a prima vista.
    Anche se la situazione era poco chiara, Wolverine stava già fremendo di rabbia: i denti digrignati in una smorfia bestiale, emise un leggero sussurro in direzione dell'uomo, per poi lanciarsi ad artigli sguainati contro di lui; Dark Claw tentò di fermarlo, mettendogli una mano sulla spalla, ma invano.
    NO!
    Come sospettava, il suo doppio non aveva alcun controllo dei suoi istinti animaleschi, preferendo gettarsi a capofitto nell'azione: come aveva imparato a sue spese, questo non poteva che rivelarsi deleterio.
    Non aveva intenzione di permettere che un possibile innocente ci andasse di mezzo, e decise quindi di intervenire; estrasse il rampino, sparando ai piedi del mutante, nel tentativo di intercettarlo: nel caso si fosse sbagliato, si sarebbe scusato in un secondo momento.
    Subito dopo si avvicinò alla donna, per assicurarsi delle sue condizioni.
     
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  8. Arevish
     
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    Dark Claw non solo non si dimostra ostile, ma è anche sorprendentemente collaborativo, nonostante la sua ostinazione nel dire di essere originario di questo universo. Tuttavia non stava dicendo il falso, e questo lo confermavano i super sensi ferali del canadese, O'Riordan lo aveva avvisato che terra 725 era un esempio più unico che raro di melting pot Omniversale. Non solo questa dimensione è una sorta di Nexus per viaggiatori di altri mondi, ma a volte esseri estranei al multiverso di logan si trovano ad essere originari della stessa terra 725. In effetti, l'odore di Dark Claw emanava anche qualcosa che già aveva incontrato nel corso dei suoi viaggi, un odore tipico del multiverso dei 52.
    Lasciando per un momento dove stanno le elucubrazioni dimensionali, Wolverine continuava a dirigersi a passo lento verso il ragazzo. Teneva gli artigli rivolti verso il basso e si muoveva in modo leggermente ingobbito, come un lupo mannaro, o un lupoide. Era arrivato verso il suo obiettivo, protese la mano verso la sua gola cercando di afferrarlo, per poi interrogarlo, ma il rampino del suo doppione interferì nella procedura. Aveva sentito il rumore dello sparo e il grido di Dark Claw con largo anticipo, eppure il rampino gli legò la caviglia facendolo cadere comunque per terra. Logan riuscì a tagliare la corda solo quando ormai stava già precipitando verso il suolo.
    Ringhiò, mentre Wayne si dirigeva verso la ragazza ferita.
    D'un tratto, l'artigliato canadese percepì qualcosa di diverso nell'aria, qualcosa che non aveva sentito fino a poco prima perchè soffocato dall'olezzo di morte che emanava da quel vicolo, dove ora si trovava. Sangue. Tanto sangue. E proveniva da un edificio proprio li vicino, ma anche...dalle non più candide mani del cavaliere della luna.
    Moon Knight.
    Mugugnò mentre si alzava, calcando con disprezzo ogni singola lettera di quel nome. Che ci faceva il giustiziere di Konshu anche lui in quel vicoletto dimenticato da Dio?
    L'antieroe in bianco aveva catturato l'attenzione di Logan, ma questa venne deviata da un balbettio del ragazzo che si trovava di fronte a lui. Se ne era completamente dimenticato.
    "Aiuto" sembrava stesse dicendo, mentre balbettava altre parole incomprensibili. L'agente di ARMOR fissò il corpo dell'uomo davanti a se. Era ferito, aveva segni di morsi e gli abiti erano stracciati. Bolleva dalla febbre.
    Il sangue gelò nelle vene di Logan, forse il ragazzo non era un bel vedere, ma non era da lui che proveniva quel fetore di morto. Si voltò di scatto rivolto verso il suo compagno dal mantello nero.
    Quando Dark Claw si era avvicinato alla ragazza, questa aveva cominciato a voltarsi lentamente a destra e sinistra con la testa, cercando un equilibrio, come se annusasse l'aria. Toccò con la mano morta la spalla del mutante, cercando appoggio, o almeno così sembrava. Poi cercò di raggiungerlo anche con l'altra mano, cingendogli il collo per sostenersi, ma senza fargli male, come se credesse lei stessa di essere una vittima. Nel momento in cui Wolverine si era voltato per accertarsi della sua ipotesi, i capelli erano scivolati dalla fronte della ragazza, mostrando il suo volto deforme. Bubboni di peste sui lati del volto, carnagione pallida e occhi arrossati, senza dimenticare i lati della bocca e il mento completamente inzuppati di sangue.
    Aveva una ferita alla fronte, probabilmente dovuta alla collutazione con il ragazzo, che doveva averla colpita per allontanarla, mandandola a sbattere contro il muro.
    Lo scattò fu rapidissimo ed improvviso, la ragazza cercò di affossare i denti nella faccia o nella gola di Dark Claw con una velocità quasi sovraumana.
    Attento!
    Gli grido Wolverine non appena capì quello che stava succedendo.
    Avrebbe voluto azzardare e chiamarlo Logan, ma ancora non sapeva come si faceva chiamare il suo misterioso alleato.
     
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    Il rampino raggiunse l'obiettivo prefissato, stringendosi intorno alle gambe di Wolverine e facendogli perdere irrimediabilmente l'equilibrio. Dark Claw sapeva bene che il mutante sarebbe stato bloccato solo momentaneamente, ma il temporaneo impedimento gli avrebbe comunque impedito di compiere mosse avventate; come era prevedibile, Logan si liberò pochi istanti dopo essere rovinato a terra, fendendo il metallo come fosse burro.
    Se non avesse saputo bene con chi aveva a che fare, Dark Claw sarebbe anche potuto rimanere impressionato dalla facilità della contromossa, ma aveva già imparato da tempo come non esistesse materiale capace di reggere il confronto con l'adamantio, se non in casi più unici che rari.
    Si avvicinò alla ragazza, avvertendo però qualcosa di strano; mentre annullava la distanza che li separava, si rese conto che l'aria diveniva, se possibile, ancor più irrespirabile: sembrava quasi che fosse lei la causa scatenante del fetore.
    Quando, infine, i due si trovavano a pochi passi l'uno dall'altro, divenne chiaro che qualcosa non andava; la donna gli si avvicinò, tenendosi dalla sua spalla, e dimostrando un'insolita forza; molto strano, tenendo anche conto delle condizioni disastrose in cui versava.
    Dark Claw avrebbe voluto chiederle se avesse riportato qualche ferita grave, quando quest'ultima scattò in avanti, stringendolo in una stretta morsa e scostandosi i capelli dal volto.
    Quello che l'artigliato vide sembrava essere uscito da uno dei suoi peggiori incubi, in una delle notti in cui i fantasmi di Weapon X lo tormentavano: gli occhi, iniettati di sangue ma allo stesso tempo vuoti, lo fissavano intensamente, con un'espressione malvagia; la faccia era totalmente coperta da bubboni purulenti, vibranti e disgustosi, mentre la bocca era colma di sangue raggrumato.
    Aperte in una smorfia disgustosa, le fauci presentavano una fila di denti irregolari e spezzati, anch'essi rossi di sangue; pezzi di carne penzolavano fra le gengive, mentre la mostruosità tentava di azzannare Dark Claw alla'altezza della gola.
    Il mutante, però, non si fece trovare impreparato, e prima ancora che Wolverine potesse gridargli di fare attenzione, aveva già portato indietro il capo, mandando a vuoto il tentativo di morso; subito dopo, estratti gli artigli, recise di netto la testa di quell'essere infernale: un zampillo di sangue nero scaturì dalla ferita, investendolo come un geyser infetto: il liquido era innaturalmente caldo, e puzzava così come il corpo dal quale era appena fuoriuscito.
    Disgustato, Logan allontanò il cadavere con un calcio, mentre si girava verso Wolverine: adesso voleva davvero dei chiarimenti.
    Sapeva che il canadese aveva qualcosa a che fare con quello che era appena successo, altrimenti non si spiegava il motivo della sua presenza;, inoltre, durante la colluttazione un nuovo individuo si era unito alla festa: si trattava di Moon Knight, un vigliante notturno che Logan conosceva solo di fama.
    Avrebbe avuto il tempo di conoscerlo meglio, di certo, ma al momento aveva solo intenzione di fare chiarezza sulla situazione in cui si trovava.
    Va bene, amico, adesso voglio davvero sapere cosa diavolo sta succedendo qui!
     
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    Non siamo da soli"

    Mi basta osservare poco più in la, e vedo Wolverine, impossibile da non riconoscere. Dietro a lui vedo Khonshu, vestito come Wolverine, ma più oscuro, se cosi si può dire... E' la prima volta che lo vedo comportarsi cosi...

    "Di certo ha sentito anche lui il grido della donna"

    Vorrei avvicinarmi al ragazzo, ma il Canadese non mi lascia il tempo di farlo, sguaina gli artigli, e si getta contro di lui, ma è ora che le cose si fanno strane: E' Khonshu stesso a gridargli di non farlo, e lo blocca usando una corda!!!

    "Non è Khonshu!!!"

    "Suvvia!! Pensavi fossi cosi matto da vestirmi in quella maniera orribile? Rispecchia tutto quello che non sono"


    Nero. Serio e attento alla vita altrui, no, dovevo capirlo subito, rappresenta il contrario di Khonshu, cosa che non gli piace.

    "Credimi, ne verranno fuori solo dei guai..."

    Intanto Logan si libera, e solo allora mi nota, e mi squadra come se lo avessi appena offeso, solo essere li con loro sembra irritarlo.

    Moon Knight.

    Dice il mio nome quasi ringhiando, non che la cosa mi importi, non sono qui per essere simpatico a lui, voglio solo trovare il figlio di Mezzanotte.
    Logan si avvicina all'uomo, mentre l'altro in costume si avvicina alla ragazza, mentre per me non rimane molto da fare.

    "Lascia stare questi buffoni in costume, hai una luna da colorare"

    Mi volto e comincio ad andarmene, ma è un secondo grido a farmi tornare li, questa volta era Logan a urlare.

    Attento!

    La scena che si presenta ora era la testa recisa della donna, che perdeva sangue copiosamente, da parte dell'altro tizio in costume, che possiede degli artigli simili al Canadese, il che mi lascia confuso.

    Va bene, amico, adesso voglio davvero sapere cosa diavolo sta succedendo qui!

    Giusta domanda...


    Non sono uno stinco di santo, ma uccidere una donna cosi su due piedi non mi piace, quindi vedrò di farmi dire perchè l'ha fatto dopo averlo attacco con due shuriken. Fortuna che ho tirapugni pronto...
     
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  11. Arevish
     
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    Non ho capito se e quando attacchi aldaris
     
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    Dopo che Dark Claw fa la sua domanda
     
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  13. Arevish
     
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    Va bene, amico, adesso voglio davvero sapere cosa diavolo sta succedendo qui!
    Giusta domanda...
    No!
    La situazione mi sta sfuggendo di mano, non posso lasciarmi trascinare in un combattimento da questi due invasati

    Eppure piacerebbe tanto, al Canadese dalle ossa adamantine, abbandonarsi ad un bel combattimento di strada... Lo staff di ARMOR era insolitamente felice di avere Wolverine tra loro, ma la struttura segreta dove si trovava la loro base era oppressiva, ed al di fuori di essa Logan non aveva contatti in questo mondo. Una bella rissa tra super eroi sarebbe stato il massimo per scaricare la tensione, super eroi che picchiano duro e dotati (due su tre almeno) di fattore rigenerante. Eppure Logan aveva imparato molto bene quale poteva essere il prezzo di una sola azione avventata...aveva imparato ad evitare i duelli o a finirli nel tempo minimo possibile. Il viaggio dimensionale aveva cambiato nel profondo il carattere burbero ed attaccabrighe del mutante. Ricorda ancora i primi giorni di viaggio dimensionale, quando veniva strappato dalla realtà stessa e sparato in un'altra. Era talmente traumatico, ed impossibile da contrastare...avrebbe affettato l'aria stessa se avesse potuto.
    C'è sempre stata una parte "Zen" nell'anima di Wolverine, se non altro tutto questo casino l'aveva aiutato a portarla fuori.
    Con un gesto saldo e rapido della mano, Logan afferrò i due Shuriken lanciati dal cavaliere di Konshu. Le lame a forma di mezzaluna si conficcarono nella carne, sfilacciandone i filamenti come una catana che sfilaccia un cestino di vimini. Un rivolo di sangue gli scivola dal palmo destro, dove le lame bianche sono ancora conficcate.
    Strappa con l'altra mano gli Shuriken dal palmo, fissandoli per un secondo. Gli venne in mente di un suo vecchio combattimento avvenuto una vita fa contro Moon Knight per il manto di Konshu, ah! Quel combattimento fu così spietato che Logan era ridotto a uno shiskebab quando finirono!
    Adesso calmiamoci. La ragazza era già morta da tempo, probabilmente era uno--
    Il terreno cominciò a vibrare con una violenza innaturale, le leggi di gravità sembravano essere state invertite, e fu come se qualcuno avesse vomitato negli stomaci dei tre eroi presenti. Uno...squarcio, comparì nello spazio, come se qualcuno avesse deciso di fare affette la realtà con un coltello da burro.
    Non seppe nemmeno come, ma Wolverine si ritrovò catapultato via dall'universo, di nuovo, e quel dannato congegno che gli avevano impiantato nella testa sembrava non poter fare nulla per aiutarlo. Non potè fare a meno che soffocare qualche imprecazione nella mente, durante i pochi attimi di lucidità.
    La fredda notte di New York era sparita. Davanti a lui si trovava uno spettacolo raccapricciante, orde di non morti che correvano verso di lui, con le bocche grondanti di sangue.
    --Zombi.
    Alle sue spalle una porta metallica luminosa.
    Lo scenario in cui si trovavano sembrava richiamare quelli di Ken Shiro, una terra morta, desertica, con dei grattacieli crollati in lontananza. Un altro bel pasticcio.
     
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    Prima ancora che Wolverine potesse rispondere alla domanda portagli, Moon Knight prese la parola, borbottando qualcosa con fare poco raccomandabile; subito dopo, scagliò due shuriken nella direzione di Logan, incurante dei danni che quest'ultimo avrebbe potuto riportare: l'artigliato fissò per un attimo le lame che scintillavano alla luce sporca dei lampioni, mentre gli si avvicinavano descrivendo una traiettoria perfetta.
    L'avventatezza del sedicente eroe lo aveva lasciato leggermente basito, ma non tanto da non permettergli di reagire velocemente al tentativo di attacco: dopotutto, l'avatar di Konshu era famoso proprio per i metodi violenti che impiegava contro i criminali e per il discutibile modo di farsi giustizia.
    Sguainò nuovamente gli artigli, ancora sporchi del nero sangue che avevano versato poco prima, e si preparò ad intercettare le stellette, senza sapere, però, che le armi non sarebbero mai giunte a destinazione: Wolverine le aveva bloccate con la mano, afferrandole al volo; queste si erano comunque conficcate nella pelle, dilaniandola orribilmente e provocando una leggere fuoriuscita di sangue.
    Il gesto del mutante aveva dissolto ogni dubbio residuo sul fatto che possedesse a sua volta un fattore di guarigione: dopotutto, nessun individuo sano di mente, eroe o meno, avrebbe fatto altrettanto se non avesse avuto la sicurezza di guarire in breve tempo.
    Nonostante tutto, però, Darkclaw era certo che il dolore non fosse mancato, e bastava osservare l'espressione contrariata di Wolverine per convincersene; c'era qualcosa nel suo sguardo, però, che sembrava suggerire che la pena non fosse al momento l'unica sensazione provata dal canadese: anche se velata dalla maschera, la sua espressione era mutata per un istante, in maniera quasi impercettibile.
    Quell'espressione.... Sembra quasi.... Nostalgia? Come se stesse ricordando qualcosa.... Non devo dimenticarmi che, probabilmente, viene da un'altra dimensione.
    Adesso calmiamoci. La ragazza era già morta da tempo, probabilmente era uno--
    Il terreno cominciò a vibrare paurosamente, mentre le leggi stesse della realtà sembravano andare in pezzi; Logan si accasciò a terra, poggiandosi su di un ginocchio, mentre il mantello lo ricopriva quasi completamente: sembrava che la testa stesse per scoppiargli, le orecchie ronzavano e la vista diventava sempre più sfocata.
    Ad un tratto, una sorta di squarcio comparì dal nulla, vibrando di una qualche forza innaturale; se Darkclaw avesse potuto accorgersi di ciò che stava accadendo a pochi metri da lui, sarebbe rimasto senza parole: ancora una volta, quelle leggi scientifiche a cui si appigliava con tanta forza si erano infrante, lasciando il posto ad un'inspiegabile anomalia spaziotemporale.
    Ancora intontito, si sentì trascinare via da una forza invisibile, il mondo che conosceva che spariva davanti ai suoi occhi.
    Quando tutto terminò, il paesaggio che gli si presentò era raccapricciante, e solo l'autocontrollo sviluppato in tanti anni di allenamento gli permise di non impazzire: non poteva affermare con certezza dove si trovassero, ma niente sembrava negare che potessero essere ancora a New York; ciò che però appariva certo, era che la Terra aveva vissuto momenti migliori.
    Uno scenario apocalittico, con palazzi distrutti sullo sfondo ed un orda di non morti ributtanti gli si stagliò davanti, mozzandogli il fiato: ma dove diavolo era finito, maledizione?
    --Zombi.
    Wolverine completò la sua frase, ma poco importava ormai: in che guaio si erano cacciati potevano vederlo facilmente da soli.
     
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    Ancora non mi spiego come permetta Wolverine che quella sua copia oscura giri tranquillamente con lui presente. C'è da dire che i suoi artigli sono identici, il che porta a porsi diverse domande, anche se in realtà sono stato lontano dagli affari di New York da tanto tempo che può essere successo di tutto.
    Mi sorprende comunque vedere Wolverine che protegge il suo simile beccandosi gli artigli con una mano, ferendosi gravemente.
    Osserva i shuriken come se fossero un pezzo del suo passato, come se ne avesse avuto un assaggio preliminare, ma per quanto mi riguarda non è cosi.

    Ora proteggi chi uccide una donna moribonda?

    Adesso calmiamoci. La ragazza era già morta da tempo, probabilmente era uno--


    In quel momento tutto trema, come se ci fosse un terremoto in arrivo. Il mio istinto mi porta a guardarmi intorno, compreso l'alto: a New York questo di solito è provocato dal criminale di turno in arrivo, qualcuno di grosso.
    Ma qui è diverso, perchè la città sembra sparire in un attimo, come risucchiata da una forza esterna, lasciando il posto a un ambientazione più deserta e lugubre.

    --Zombi.

    Tanti... Troppi zombie. E sembra vogliano noi. Estraggo i bastoni e mi preparo a difendermi.
     
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