[SAGA] Revanche

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    Giorni fà...

    La pista che Logan stava seguendo lo aveva portato ad un vecchio magazzino che si affacciava sul porto di Madripoor, nella zona povera. Non era solo, assieme a lui c'era Kitty Pride, Shadowcat, che lo aveva seguito con il suo drago Lockhead.
    Era stato intercettato qualche giorno prima un messaggio criptato dell'Hydra e, sapendo che Wolverine è il migliore in quello che fà, gli era stato chiesto di dirigersi nel luogo di origine, Madripoor, e recuperare l'oggetto di cui il messaggio parlava. Logan non aveva ben compreso di cosa si trattasse ma lo SHIELD riteneva fosse importante, sopratutto Fury, e quindi aveva accettato. Che c'entrava Shadowcat in tutto ciò? Si ipotizzava che il loro obbiettivo fosse contenuto in un una sorta di criptex tecnologico e la ragazza poteva aiutare Logan ad aprirlo senza che le misure di sicurezza ne distruggessero il contenuto, e le sue capacità combattive oltre che i suoi poteri sarebbero state molto più utili che inviare un soldato con le stesse capacità di risolvere il rompicapo.
    Fiuti qualcosa? chiese lei, osservando il luogo.
    A parte l'odore del pesce? Si... c'è stato qualcuno di recente qui
    Controllo la parte sottostante disse la ragazza, utilizzando i suoi poteri e passando attraverso il suolo, per poi tornare su immediatamente Logan, c'è una base segreta qui sotto!

    MEZZ'ORA DOPO

    I combattimenti nella base duravano da un bel po', incessanti, ma i due mutanti erano un'ottima accoppiata e si erano allenati assieme per diverso tempo nella stanza del pericolo, si conoscevano e sapevano che tattiche adoperare. L'unico problema era che non si trovavano nel luogo indicatogli, forse le coordinate che erano state date loro erano errate ma ciò che sapevano era che, invece di affrontare l'Hydra, stavano affrontando la Mano.
    Sarebbero tornati indietro se quel gruppo di ninja non avesse chiuso le vie di fuga con delle barriere che gli artigli di Wolverine avrebbero potuto distruggere in troppo tempo, tanto erano spesse e numerose, mentre la Mano li attaccava. Avevano dunque deciso di restare, affrontarli e scoprire a cosa serviva quel posto, per poi riferire a Fury o a chi ne era interessato cosa avevano scoperto, distrutto, ucciso o fermato.
    Lasciatisi dei nuovi cadaveri alle spalle, giunsero in una stanza che sembrava più la camera di un ospedale piena di computer che una camera della base. Dei lettini presenti uno solo era occupato e Wolverine si bloccò.
    Sniff Sniff odorò l'aria Questo odore...
    Che odore? Cosa succede? chiese incuriosita Kitty.
    Nel misto di odori vari della stanza, il mutante ne coglieva uno familiare e quindi decise di avvicinarsi al lettino, per osservarne il suo occupante. La Pride lo chiamò, forse per fermarlo, ma lui continuò il cammino, doveva scoprire di chi era quell'odore.
    Giunse di fronte al lettino e sgranò gli occhi per la sorpresa...

    potete anche essere già a Madripoor con il primo post se volete
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  2. Stellina di giorno
     
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    "Io una volta fui ragazzo e ragazza, cespuglio e uccello, e muto pesce nelle onde. La Natura cambia tutte le cose, avvolgendo le anime in strane tuniche di carne. Le più degne dimore per le anime degli uomini"
    Pitagora, filosofo greco (571-497 a. C)


    09.00 a.m. , Braddock Castle, Sussex, Inghilterra

    Alle prime ore del giorno la campagna inglese, il countryside, è un luogo di passaggio; le fate, gli gnomi, i goblin, gli alberi parlanti e gli elfi tornano ad Oltremondo per prendere parte ai banchetti di Re Oberon mentre le loro controparti terresti (uccelli, grilli, api e fiori) iniziano un'altra giornata del loro breve ciclo mortale.
    La campagna sembra distendersi a vista d'occhio: sulla linea dell'orizzonte si riesce a distinguere un puntino minuscolo, Braddock Castle, la dimora dei Braddock da 8 secoli a questa parte.
    Un fiumiciattolo non più largo della falcata di un orco delle foreste attraversa la pianura verdeggiante irrigando con il suo passaggio un boschetto di canne e giunchiglie adombrate da alcuni salici piangenti vecchi quanto l'Inghilterra stessa. Sotto questi alberi Re Artù ha amato la sua Ginevra, sotto questi alberi Lancillotto glie l'ha portata via con un bacio e sempre qui sotto giace profondamente addormentata Elizabeth Glorianna Braddock, una creatura non meno straordinaria e degna dell'ambiente che la circonda.
    Liz stava leggendo alcuni versi di William Wordsworth alla luce di alcuni fuochi fatui la notte passata quando il sonno l'ha sorpresa lasciandola addormentata ai piedi di un rigoglioso salice. Tutti i Braddock amano la natura e la natura ama loro e li cura e protegge come fa con i suoi figli più prossimi, così quando Psylocke è caduta tra le braccia di Morfeo il salice sopra di lei ha teso la sua chioma verso il basso fino a coprirla con le sue fronde riparandola dal freddo della notte e dalla rugiada mattutina.
    I pensieri insistenti e monotoni di un tasso intento a scavare la sua nuova tana raggiungono Liz nel sonno riportandola lentamente alla coscienza, fino a che la mutante apre gli occhi e stiracchiandosi si produce in un rumoroso sbadiglio.
    YAAAWWWNNNN
    "...accidenti...avrò dormito almeno 10 ore...devo tornare a casa, Brian sarà in pensiero"
    Psylocke s'alza in piedi, si avvicina al ruscello e prende due volte l'acqua con le mani per dissetarsi. Una donna dai capelli viola e arruffati le restituisce lo sguardo dal corso d'acqua.
    Fatto ciò si incammina scalza verso il castello distante poco più di 2 miglia; Certo, essendo una telecineta Psylocke librarsi in volo verso casa e raggiungerla in pochi minuti ma l'aria e fresca e il sole piacevole quindi "che fretta c'è?"
    Dopo una passeggiata lunga mezz'ora Liz raggiunge il portone principale di Braddock Castle e lo attraversa entrando all'interno per poi dirigersi verso la sua stanza. Camminando lungo il corridoio la donna si spoglia degli shorts e della maglietta che aveva indosso per entrare subito nella doccia e togliersi di dosso l'odore di erba e rugiada.
    Passando davanti al suo letto l'attenzione della mutante viene attirata da un luccichio, il suo telefono cellulare (griffato X-men) segnala un mms non letto.
    Psylocke siede sul letto e apre il messaggio, all'interno c'è una foto scattata con un altro apparecchio, il mittente è sconosciuto ma si firma "W."
    La foto comparsa sul display scuote la mutante a tal punta che questa lascia cadere il telefono a terra e si porta le mani tra i capelli mormorando - no no no no no.

    19:00 p.m. , Madripoor, Sud-Est asiatico

    Psylocke raggiunge Madripoor via mare, come una turista qualsiasi, per non dare nell'occhio. L'addestramento ninja della mutante è di livello superiore, quasi ai livelli dell'assassina greca Elektra Nachtios, ma nel caos dell'Isola dove tutto sembra passare inosservato è invece fin troppo facile essere osservati senza accorgersene.
    Wolverine ha lasciato a Elizabeth una pista telepatica da seguire, un vecchio trucco che il canadese ha insegnato a tutti i telepati degli X-men: Logan ha fatto in modo di lasciare un ricordo di se, anche inconscio, solo ad alcune persone che ora sono visualizzabili da Psylocke come punti rossi su di una mappa geografica. Terribilmente astuto.
    Liz segue le tracce fino a quello che già sapeva essere la sua prima tappa: il cimitero di Madripoor.
    Da qui è stato trafugata la "cosa" che la mutante è venuta a cercare ed è quindi da qui che parte la pista.
    Elizabeth cammina attraverso le lapidi spaccate e annerite dal tempo a passo sicuro, sa precisamente dove deve andare. Quando arriva davanti la lapide giusta Liz constata che la terra al di sotto di essa è stata smossa di recente e che nessuno si è dato troppo da fare per nascondere il suo operato.
    Psylocke raccoglie una manciata di terra e la lascia ricadere a terra, pensosa, prima di incamminarsi verso l'uscita. La pista continua e la mutante la segue fino ad arrivare ad un bar, una bettola sudicia e male illuminata, nel distretto del porto. Il luogo dove avvengono il 90% degli affari loschi che ammorbano la città.
    Liz, fasciata in un soprabito scuro, siede al bancone e sonda mentalmente tutti gli avventori ed i passanti nelle immediate vicinanze: quando avrà trovato la nuova traccia si rimetterà in marcia.
     
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    Era stato un periodo molto impegnato per Vincent. A New York era scoppiata un'epidemia da parte della setta ninja della Mano che comportava la trasformazione di tutti coloro che venivano infettati in zombie, e non avrebbe potuto fermarla se dalla sua parte non ci fossero stati alleati validi, in particolar modo Hydro, mutante con il dono di poter comandare l'acqua. Il capo della mano, Matsuo Tsurayaba, aveva fatto rapire l'uomo con la maledizione di essere uno zombie per via di una maledizione voodoo, Simon William Garth, per estrarre dal suo DNA il codice genetico che gli avrebbe permesso di creare un virus con cui devastare, distruggere ed annientare la popolazione di New York.
    Zombie da tutte le parti, ogni persona che veniva morsa entro poco tempo era già un morto vivente ansioso di di affondare i propri denti nella carne di qualche sventurato passante. Invece incontravano Vincent, il quale li faceva a fette con la propria spada. Salvò diverse vite quella notte, tra cui dei bambini che avevano avuto la bella pensata di giocare a pallacanestro proprio quella notte ed una giornalista che per poco non veniva fatta a fette da una donna ratto. Davvero una notte indimenticabile.
    Non solo zombie, ma anche ninja della Mano, un tizio che è sopravvissuto ad una spada nel petto ed una in mezzo al cranio ed un uomo capace di trasformarsi in un essere indescrivibile alto tre mentre e largo na caterva che solo l'aiuto del mutante idrocineta poté permettere di ucciderlo. Invece accadde qualcosa che mai avrebbe pensato: il capo della Mano, ex capo direi, venne ucciso da qualcuno di sconosciuto, con comportamenti e movenze da ninja, oltre che la capacità di scomparire disegnando kanji per terra. Vincent aveva riflettuto su tutti questi avvenimenti per diversi giorni, in particolare l'assassino di Tsurayaba, ma non gli venne in mente nulla che potesse dargli un indizio su chi o cosa potesse essere. Sperava di venirne a conoscenza, un giorno.
    Da quando questi fatti accaddero, in città si erano fatte tante cose per ristabilire l'ordine, e per fare ciò nessuno parlava mai di quanto accaduto, neanche un accenno. Non vennero pubblicati giornali, né pubblicati articoli su internet, niente. Avrebbe solo peggiorato le cose.
    A volte l'ignoranza è la cosa migliore. Persino io avrei fatto volentieri a meno di tutta quella devastazione, quei cadaveri e quel sangue. Ho trovato dei nuovi alleati, ma ne valeva la pena? Tutte quelle vite per degli alleati? questa domanda perseguitava Vincent che nonostante sapeva che non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo, avrebbe voluto potere fare qualcosa prima che venisse creato anche il primo zombie, prima che Simon venisse rapito ed utilizzato per scopi malvagi.

    Un giorno di "ordinaria tranquillità", Vincent ricevette una chiamata dal proprio sensei, Silver Samurai. Non lo sentiva da molto, ed era l'unica persona, oltre ai suoi fratelli Bushido, a cui aveva parlato dei fatti della Mano. Rimase molto scioccato, soprattutto perché la setta in questione aveva a che fare con quella chiamata. Era una maledizione...
    <questa linea è sicura?>
    <l'ultima volta che ho controllato lo era.>
    <la questione è seria, spero lo sia.
    La Mano è tornata.>
    <...ma che palle... che vogliono stavolta?>
    <tu me l'hai confermato. Matsuo è morto, e se ciò che credo è vero, il nuovo capo cercherà di ottenere l'aiuto di tutti i migliori della Mano.
    Ho bisogno che tu vada a Madripoor e controlli che non facciano qualcosa che temo faranno.>
    <va bene, sensei, mi farò questa gita, ma cosa speri di trovare?>
    <io spero che tu non trovi nulla.>
    si dissero altre cose, ma non verranno riportate.
    Capiti gli intenti e le preoccupazioni del samurai d'argento, Vincent s'imbarcò in un aereo speciale che il suo maestro gli aveva prenotato, dove non avrebbero badato alle armi del samurai della vendetta.

    Arrivato all'isola di Madripoor rimase abbastanza affascinato dalla città. Era la prima volta che ci metteva piede e fu piacevolmente sorpreso dall'architettura della città. Sarebbe rimasto ben volentieri a visitarla, ma non c'era tempo.
    Vincent andò al cimitero dell'isola, cercando la tomba di cui il suo sensei gli aveva parlato. Su una lapide ci sarebbe dovuto essere scritto "Revanche". Nel mentre la cercava vide una ragazza dai capelli viola e da un soprabito, pensando inoltre che fosse stupenda, ma tornò preso al suo dovere. Fu quasi curioso che la ragazza stava proprio nel punto in cui avrebbe trovato la lapide che cercava.
    Andò a controllare, e non poté non notare che la terra era strana, quasi come se avessero scavato poche ore prima, ed una piccola piramide di terra era stata lasciata accanto ad essa. Gli venne il sospetto che quella ragazza avesse a che fare qualcosa con la tomba, e decise di seguirla.
    Finì in un bar, vi entrò, attirando l'attenzione di tutti i presenti armato com'era, ed andò al bancone dove si era seduta la ragazza, sedendosi anch'egli. Ordinò una birra per non destare attenzione e disse un'unica parola che la ragazza avrebbe sicuramente sentito sicuramente, nonostante il macello del locale: Revanche.

    Edited by Lionblaze - 30/6/2013, 02:17
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    Armatura: sembra il suo costume di un tempo, ma si tratta di una corazza ultraleggera di fabbricazione Contraxiana.
    Entro certi limiti, controlla il suo potere: nel caso impazzisse di nuovo, limiterebbe l'emissione energetica verso l'esterno impedendo al Fante di Cuori di causare disastri, almeno per un po'.
    La sua funzione principale , rimane quella di proteggere il Fante di Cuori dagli attacchi esterni.

    Biocomputer: è una parte del suo cervello rigenerato; piccolo come un chicco di riso, costituito da un complicatissimo intreccio di polimeri proteici non presenti sulla terra. Contiene tutte le sue memorie precedenti alla morte.
    Non è accessibile a chiunque: è stato costruito traendo spunto dai “contenitori di anime” una tecnologia dei Dutui-Alphan ormai superata. Solo questo tipo di entità può interfacciasi con esso: non è una macchina, quindi non è collegabile ai tecnopati e non è sensibile alle stimolazioni cerebrali, quindi nemmeno alle onde telepatiche.
    Lo scopo di questa tecnologia è preservare le memorie e permettere al Dutui-Alphan “parassita” di estrarle e riversarle nella mente del suo “ospite” gradualmente.
    Infatti, l'elevata complessità del cervello di Jack, lo rende particolarmente sensibile al processo di ricostruzione mnemonica artificiale sviluppato dai Contraxiani.
    Le caratteristiche del biocomputer impediscono connessioni sensoriali e quindi, anche gli aggiornamenti delle memorie in esso contenuto in tempo reale: uno dei compiti dell'ospite alieno, è proprio quello di aggiornare il sistema, progressivamente.


    Abiti civili: cappello e impermeabile per nascondere la sua armatura alla meglio.

    [QUALCHE GIORNO PRIMA]

    Non si era reso conto di quanto gli mancasse lo spazio finché non ci era tornato: sentiva che gli mancava qualcosa sulla Terra. Il silenzio, il panorama, l'assenza di gravità.....ma soprattutto il silenzio: da qualche tempo a questa parte, nella sua ita era diventato un bene di lusso.
    Quello a dire il vero non era nemmeno lo spazio profondo, ma non voleva uscire dalla portata della telepatia di Robert Grayson, casomai gli servisse una mano per una di quella faccende da Agenti di Atlas che lo tenevano impegnato negli ultimi anni.
    A dire il vero, sentiva di non essere stato particolarmente d'aiuto come gli avevano detto.
    Si era sentito molto più realizzato durante la sua ultima vacanza in messico, quando aveva bruciato vivi tutti quei narcotrafficanti.
    In effetti, non si sentiva molto a suo agio nemmeno adesso: certo, orbitare intorno al pianeta insieme al satellite della Fox era rilassante, senza contare che l'intera esperienza, aveva il suo fascino.
    Però gli mancava il senso di profonda realizzazione che provava quando entrava in un ginepraio e mandava all'aria gli affari di qualche pericoloso criminale senza che lui potesse farci niente.
    Poi, a dire il vero, gli mancava la compagnia: Bob era fastidioso quando era una voce in mezzo alle altre nella sua testa, ma lo era anche di più quando era la sola ed unica voce nella sua testa, eccetto la sua.

    [OGGI]

    Sarebbe scorretto dir che Jonathan aveva scelto Madripoor tirando una monetina.
    Tanto per cominciare, non avrebbe potuto tirarla come si deve in assenza di gravità e poi, non aveva tasche dove tenerla.
    Si era procurato i vestiti da civile una volta aterrato: una vera fortuna che il mondo fosse pieno di borseggnatori armati di coltello con la sua stessa taglia e dire che alla fine, era solo un piccolo pianeta in mezzo a tanti.
    Quello che sicuramente non aveva programmato, era il suo exploit d'apertura: se poteva atterrava sempre in mare, aiutava ad assorbire gli effetti collaterali del rientro nell'atmosfera in freta e furia.
    Sì, ok: Bob gli diceva sempre di andare più piano, ma era più forte di lui. Gli piaceva troppo, la sensazione dell'attrito contro....tutto il resto.
    Il problema era che Madripoor aveva un sacco di navi che gli giravano intorno. Non era completamente disinformato sull'argomento, questo no. Sperava che scegliendo un punto così distante dalla costa non avrebbe trovato niente contro cui andare a sbattere tuffandosi nell'oceano.....beh, lo consolava il fatto che si trattava "solo" di una nave pirata in meno al mondo.
    La sua vacanza non poteva cominciare meglio in effetti: però potendo scegliere, avrebbe preferito un approccio più discreto.
    Si trattava pur sempre della città del crimine del sud-est asiatico, la gente tendeva ad essere sospettosa in certi ambienti. Adesso qualcuno si stava sicuramente cheidendo se quella cosa caduta dal cielo che aveva trapassato un bastimento carico di merce rubata e/o di contrabbando, era solo un asteroide, ma soprattutto, si stavano quasi sicuramente chiedendo dove fosse finita, quella "cosa".
    Era sufficientemente sicuro che nessuno lo avesse visto spostari sott'acqua ed emergere vicino a quel bacino di carenggio. Inoltre, non aveva visto nessuna nave con attrezzatura per l'esplorazione dei fondali lasciare il porto e dire che se ne stava lì seduto a fissare il maggior numero di approdi possibile da giorni.
    Un'esperienza monotona e fodamentalmente inutile: onestamente, non poteva vedere tutto quello che girava da quelle parti.
    Per questo ad un certo punto semplicemente gettò via il giornale che non sapeva leggere e si avviò, rigorosamente a piedi, verso strade più interessanti.
    Sicuramente avrebbe trovato uno di quei locali del posto, pieno di gente pocor accomandabile, magari gente poco raccomandabile E importante, armata, meritevole delle sue attenzioni o come minimo, diuna "calorosa" stretta di mano.
     
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    continuate a postare fino a che non ritengo che sia meglio proseguire oppure fino a che non vi siete accordati per continuare assieme, sempre se ne avete l'intenzione, altrimenti vedo come gestirvi separati
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  6. Stellina di giorno
     
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    "..I stumble into town just like a sacred cow
    Visions of swasticas in my head
    Plans for everyone
    It's in the white of my eyes.."



    Bourbon.<两个手指,加冰> (tradotto dal cinese: "Bourbon.Due dita, on the rocks")
    Psylocke siede al bancone di una squallida bettola nel porto di Madripoor. Gioca con il ghiaccio all'interno del bicchiere, ogni tanto assapora il whiskey scadente, e vigila mentalmente e costantemente sulla situazione intorno a lei, ancora in cerca della nuova traccia lasciatale da Wolverine.
    Nel locale c'è un chiasso infernale, un gruppo di pescatori locali ha ingaggiato una serie di partite a Poker mahjong con alcuni Marines americani di stanza su un atollo vicino Madripoor e gli stranieri non si sa come stanno mettendo alle strette gli indigeni continuando a vincere mano su mano senza perdere da 10 partite. Quando un pescatore inizia a maledire l'America e a minacciare di strapparsi i capelli e nuotare nudo fino al Giappone se perderà un'altra mano a poker Psylocke non può fare a meno di trattenere una risatina. E' la mutante che continua ad inviare le immagini delle carte degli avversari nelle menti dei Marines, un piccolo passatempo che l'ha sempre divertita, fin da quando suo fratello maggiore Jamie usava i suoi poteri di alterazione della realtà per cambiare le carte in mano all'altro fratello, Brian, a partita in corso.
    Psylocke osserva cosa le succede alle spalle guardando lo specchio posto dietro al bancone e non può fare a meno di notare l'ingresso di un uomo nel locale, un giovane con completo nero e camicia rossa, un uomo che sta osservando la telepate quasi dal suo arrivo sull'isola. L'aria è elettrica intorno a lui.
    Liz fa finta di niente e lascia che l'uomo si avvicini e prenda posto al bancone come lei. Prima ancora che lei possa dire qualcosa è lui a pronunciare una singola parola:
    Revanche
    Psylocke usa i suoi poteri per congelare le menti di tutti i presenti nel locale, compreso uno strano omino calvo che corre nudo verso il canale, esclusa quella del giovane. Furtivamente porta la mano destra sotto il soprabito e la stringe intorno all'elsa di una delle due katane che sono celate da esso.
    Sai di cosa parli? domanda al giovane.
     
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    Non era un grande amante dell'alcol, a dire il vero non beveva una birra da mesi, e l'ultima fu in compagnia del suo maestro. Nonostante i momenti in cui subiva le punizioni per anche il più stupido dei motivi, era legato al suo sensei, che gli offriva momenti in cui una birra bevuta in compagnia vale più di qualsiasi cosa, a eccezione della compagnia di una bella donna. In quell'occasione Vincent stava bevendo una birra insieme a una bella donna, anche se indirettamente.
    Vincent non era uno stupido, non l'aveva mai pensato lui, neanche quando faceva le cose più stupide, e fino a quel momento non aveva dato a nessuno la sensazione di esserlo, e anche se fosse accaduto avrebbe dato prova di non esserlo. Persino in quell'occasione in cui aveva tirato fuori una parola delicata come "Revanche" apparentemente senza motivo e senza neanche pensarci era in realtà una tattica. Essa era servita ad attirare l'attenzione della ragazza seduta a fianco a lui e che nel frattempo aveva ordinato un Bourbon. Ecco, quel genere di alcolico non gli era mai piaciuto.

    Non appena Vincent nominò quel nome, accadde forse la seconda cosa più strana mai vista, dopo gli zombie: tutti coloro che erano nel bar si fermarono di colpo come fossero stati i personaggi di un film messo in pausa. Il barista si fermò mentre versava una birra in un boccale facendolo uscire tutto, i marine ed i pescatori che giocavano a poker avevano fatto cadere le carte mentre alcuni di loro erano rimasti con l'espressione di quando sbraitavano per la sospetta fortuna dei marine, e tramite una finestra Vincent poté notare un uomo nudo che si fermò mentre era in procinto di correre, cadendo da un lato. Tutti erano fermi, tutti tranne lui e lei.
    Una telepate... molto interessante.
    Era la prima volta che ne incontrava una. I poteri telepatici gli erano sempre piaciuti, soprattutto perché il suo sensei gli aveva parlato molto degli X-Men durante il suo addestramento, in particolar modo del famoso Charles Xavier, chiamato anche Professor X, e gli diceva sempre che cose come quella avvenuta in quel momento erano scherzi per lui.
    Sai di cosa parli? chiese la ragazza in tono serio, quasi difensivo, e Vincent notò che una mano mancava all'appello.
    Ridacchiò e rispose.
    Tieni a freno la tua mano, se volessi farti del male ti avrei già attaccata, e inoltre ti basterebbe bloccarmi. sorseggiò la birra So di cosa parlo. Revanche, la donna il cui corpo sei andata a trovare al cimitero, è scomparsa. Non so perché la cerchi, ma spero tu sappia cosa fai. sorseggiò nuovamente la birra facendola arrivare a metà boccale Che ti dice la parola "Mano" ed il nome "Matsu'o Tsurayaba"? disse guardandola negli occhi.
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    Armatura: sembra il suo costume di un tempo, ma si tratta di una corazza ultraleggera di fabbricazione Contraxiana.
    Entro certi limiti, controlla il suo potere: nel caso impazzisse di nuovo, limiterebbe l'emissione energetica verso l'esterno impedendo al Fante di Cuori di causare disastri, almeno per un po'.
    La sua funzione principale , rimane quella di proteggere il Fante di Cuori dagli attacchi esterni.

    Biocomputer: è una parte del suo cervello rigenerato; piccolo come un chicco di riso, costituito da un complicatissimo intreccio di polimeri proteici non presenti sulla terra. Contiene tutte le sue memorie precedenti alla morte.
    Non è accessibile a chiunque: è stato costruito traendo spunto dai “contenitori di anime” una tecnologia dei Dutui-Alphan ormai superata. Solo questo tipo di entità può interfacciasi con esso: non è una macchina, quindi non è collegabile ai tecnopati e non è sensibile alle stimolazioni cerebrali, quindi nemmeno alle onde telepatiche.
    Lo scopo di questa tecnologia è preservare le memorie e permettere al Dutui-Alphan “parassita” di estrarle e riversarle nella mente del suo “ospite” gradualmente.
    Infatti, l'elevata complessità del cervello di Jack, lo rende particolarmente sensibile al processo di ricostruzione mnemonica artificiale sviluppato dai Contraxiani.
    Le caratteristiche del biocomputer impediscono connessioni sensoriali e quindi, anche gli aggiornamenti delle memorie in esso contenuto in tempo reale: uno dei compiti dell'ospite alieno, è proprio quello di aggiornare il sistema, progressivamente.


    Abiti civili: cappello e impermeabile per nascondere la sua armatura alla meglio.

    Quando aveva detto sorridendo che cercava guai, gli avevano consigliato una sperifica zona vicino ad un canale. Ancora prima di arrivare, un ragazzino aveva cercado di rubargli un portafogli che non sapeva nemmeno di avere in tasca, un paio di idioti lo avevano urtato e avevano urlato qualcosa in cinese.
    Gli aveva scaraventati in acqua scoppiando a ridere come uno scemo senza nemmeno chiedersi cosa volevano e tanti saluti al basso profilo.
    O almeno così credeva: sentiva centinaia di odori che si mescolavano, nessuno piacevole, per non parlare delle voci che si accavallavano e di tutte quelle facce sconosciute, ma nessuno faceva troppo caso a quello che faceva lui.
    Jonathan invece, si sarebbe voluto prendere un momento per osservarle tutte quelle facce, per vedere se c'era qualcuno che riconosceva e che non gli andava a genio di veder respirare: sarebbe stato un discreto passatempo, ma non riuscì a trovare un posto per sedersi, così aveva continuato a camminare.
    I suoi pensieri, andarono a certe succursali di banche asiatiche famose per il riciclaggio di denaro sporco della malavita.
    O forse erano solo voci, chissà: però erano pur sempre banche, sicuramente avrebbe trovato una ragione per fargliela pagare in modi molto fantasiosi e distruttivi.
    Come quando aveva infilato la macchina di quel tipo nel consiglio di amministrazione della Lehman Borther in cima al Pyramid.
    Ehehehehehe!
    Inutile negarlo: fu una bastardata fine a se stessa. Infantile, stupida.....indimenticabile, meravigliosa e via dicendo.
    Inutile negare anche questo: se Jonathan guardava al passato, a tutte le cose "cattive" che aveva fatto da quando l'avevano clonato.....non riusciva a provare un briciolo di rimorso nemmeno per una.
    Ok: aveva fatto del male a delle persone.
    Persone cattive, in un modo o nell'altro, che non temevano la legge, che non avevano paura di violare le regole.
    Ora forse un po' di parua, ne avevano.
    Ora forse sarebbero stato meno disinvolti nel violare le regole della società: magari non sono regole perfette, magari alcune andrebbero discusse, ma per quanto si sforzasse, Jonathan non riusciva a pensare quale beneficio potesse ricavare la comunità se qualcuno trasgrediva una semplice linea guida come "non rubare ad un poveraccio i risparmi di una vita solo per comprarti una villa a Maui" oppure "non strangolare il figlio dei vicini solo perché questo ti fa sentire potente e rispettato" e così via.
    Quindi che gente del genere avesse paura o non potesse più provare paura, ne altro, sembrava una cosa buona.
    Come sapeva, che sarebbe stata una cosa buona, per esempio, vedere come i dirigenti della filiale di una certa banca di Singapore, nuova Mecca dell'evasione fiscale inernazionale, avrebbero preso una improvvisa esplosione della loro camera blindata.
    Sì: Madripoor era un posto pieno di opportunità e gli faceva venire un sacco di idee.
    Strano: in tutta quel caos di voci, l'unica che non sentiva, era quella del vecchio Bob.
    Possibile che avesse la testa troppo affollata per udire i suoi consigli da grillo parlante?
    Cosa ancora più strana: un tizio, seduto fuori dal locale che gli avevano consigliato, se ne stava immobile con un bicchiere appoggiato alle labbra e il suo drink che colava fuori dai lati della sua bocca direttamente sui pantaloni.
    Sembrava paralizzato o qualcosa del genere.

    Edited by Vandal - 6/7/2013, 15:07
     
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  9. Stellina di giorno
     
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    Tieni a freno la tua mano, se volessi farti del male ti avrei già attaccata, e inoltre ti basterebbe bloccarmi. So di cosa parlo. Revanche, la donna il cui corpo sei andata a trovare al cimitero, è scomparsa. Non so perché la cerchi, ma spero tu sappia cosa fai. Che ti dice la parola "Mano" ed il nome "Matsu'o Tsurayaba"?

    Psylocke sta per rispondere all'uomo quando sente qualcosa, una specie di feedback telepatico, una pressione ai confini della sfera psichica che ha creato per congelare la zona. Al momento non riesce ad identificarla quindi scuote la testa e torna a prestare attenzione al vicino.
    Senza togliere la mano dalla spada inizia a parlare:
    Evidentemente non mi conosci altrimenti sapresti quanto odio essere seguita, specialmente da gente che puzza di vigilante da un miglio come te.
    Pronunciando queste ultime parole la telepate lancia un rapido e breve attacco mentale al suo interlocutore tentando di capire il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile. Le informazioni che Liz raccoglie sono poche e confuse: immagini dell'infanzia, il primo bacio, qualche ricordo doloroso di un allenamento particolarmente duro ed in tempi più recenti uno stralcio di conversazione tra l'uomo ed una persona che Psylocke ha avuto modo di conoscere tanto tempo prima.
    Silver Samurai, la Mano e Matsu'o Tsurayaba. Mhhmhmh vediamo un po'...il primo l'ho affrontato una vita fa (letteralmente) ma devo dire che in quel periodo non ero proprio in me (letteralmente), il secondo è un gruppo di ninja ammuffiti che può considerarsi estinto da quando ho messo piede su quest'isola ed il terzo..beh...abbiamo avuto i nostri trascorsi e sono certa che prega ogni giorno che io non scopra dove si nasconde. Ora...
    Pronunciando queste parole la mutante si alza dallo sgabello e lascia cadere a terra il soprabito che copriva la sua uniforme e celava le due spade:

    ...spetta a te dirmi cosa vuoi da me e perché mi hai seguita. E, ti avverto, farai bene ad essere molto convincente.

    Ancora una volta Psylocke avverte quella strana sensazione ai limiti del suo scudo psichico ma stavolta l'interferenza è più vicina, anzi molto vicina, e la donna riesce anche a distinguere i contorni dell'essere che sta per entrare in gioco, una persona che proprio non si sarebbe aspettata di trovare lì a Madripoor.
    telepaticamente al Fante di Cuori: "E' da un pezzo che non ci si vede Jonh...

    Edited by Stellina di giorno - 29/12/2013, 15:38
     
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    Evidentemente non mi conosci altrimenti sapresti quanto odio essere seguita, specialmente da gente che puzza di vigilante da un miglio come te.
    E chi ha detto che sarei un vigilante?
    disse Vincent in risposta alla frase di Psylocke. Vigilante era una persona che non sempre aveva visto di buon occhio, perché nonostante rispettava personaggi come Spider-Man, il venire messo a confronto con personaggi come lui era sbagliato. Lui non vigilava, non puniva, lui ristabiliva l'onore dove esso veniva minacciato o sfregiato. O almeno, così preferiva pensare.
    Passarono alcuni secondi di silenzio tra i due, con Vincent che beveva birra e guardava il bel viso della mutante e lei che ricambiava lo sguardo con uno sguardo abbastanza rabbioso. Non sapeva ciò che stava facendo la ragazza, probabilmente qualcosa legato al suo potere, ma doveva farle capire di non essere suo nemico, o si sarebbe ritrovato come tutti coloro che avevano avuto la sfortuna di ritrovarsi in quel bar, o vicino al canale, se prendiamo in considerazione il calvo nudo fuori dal locale.

    Poi, Psylocke parlò nuovamente.
    Silver Samurai, la Mano e Matsu'o Tsurayaba. Mhhmhmh vediamo un po'...il primo l'ho affrontato una vita fa (letteralmente) ma devo dire che in quel periodo non ero proprio in me (letteralmente), il secondo è un gruppo di ninja ammuffiti che può considerarsi estinto da quando ho messo piede su quest'isola ed il terzo..beh...abbiamo avuto i nostri trascorsi e sono certa che pregna ogni giorno che io non scopra dove si nasconde. Ora... dicendo così si alzò quasi infuriata togliendosi il soprabito e lasciando vedere la sua uniforme, rivelando le sue katane ...spetta a te dirmi cosa vuoi da me e perché mi hai seguita. E, ti avverto, farai bene ad essere molto convincente.
    Prima di fare o dire qualsiasi cosa, il primo pensiero che fece Vincent fu Complimenti a mamma... riferendosi alla bellezza di lei, nonostante fosse sicuro che l'avrebbe percepito, per poi tornare al discorso che la ragazza fece prima e risponderle.
    Non dovrai più preoccuparti di Tsurayaba, è morto qualche settimana fa. Ero presente quando è stato ucciso, ma non sono stato io. finì la birra lasciando dei soldi sul bancone e si alzò Comunque non ho intenzione di combatterti, non sono tuo nemico. Il mio sensei, Silver Samurai, mi ha inviato qui perché teme che quelli della Mano abbiano in mente qualcosa che ha a che fare con colei che portava il nome di Revanche. Non avevo idea che mi sarei imbattuto in te, prima del cimitero non ti ho mai vista prima. Credo tu possa verificarlo con i tuoi poteri. fece passare qualche secondo per permettere a Psylocke, nel caso volesse seguire quel consiglio, di cercare la verità nella mente di Vincent, per poi parlare di nuovo.
    Credo possiamo risolvere la questione in modo pacifico, non ho alcuna intenzione di combattere contro di te. mentre parlava teneva le mani alzate, lontano dalle sue armi, ma pronto ad afferrarle nel caso che la ragazza non volesse sentir ragioni, cosa che dubitava, non sembrava il tipo di persona che agiva prima di pensare.

    Edited by Lionblaze - 4/7/2013, 21:55
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    giusto, non ho pensato a Psylocke che uccise Matsu. L'evento non è mai avvenuto qui da noi, è targato 2010 e dunque dopo Vendicatori Divisi, il momento da cui il nostro gdr si allontana dalla continuity marvel. Chiedo scusa
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    Quindi dobbiamo modificare?
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  13. Stellina di giorno
     
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    Ok quindi non è mai successo qui sul gdr?
     
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    esatto mai successo. Preferirei modificaste, confermare quell'evento nel passato di Psylocke abbisognerebbe di un retcon per non rischiare di incasinare la nostra continuity probabilmente e penso sia più veloce modificare un post che il passato del pg
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  15. Stellina di giorno
     
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