Lovecraft e il razzismo

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    Cinico ottimista

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    CITAZIONE (Victor Von Doom @ 13/11/2015, 01:24) 
    Volevo portarvi a conoscenza del fatto che Howard Phillips Lovecraft non rappresenterà più il premio letterario World Fantasy Award.
    Il motivo apparentemente è una critica al noto razzismo dello scrittore di Providence.
    Il razzismo è, ovviamente, una cosa deplorevole e molti autori ne sono stati colpevoli durante l'epoca di Lovecraft, ciò è dovuto alla mentalità del tempo, è frutto di un modo di pensare antiquato. È comunque degno di nota considerare quali autori disprezzassero malignamente le persone di colore, quali provassero risentimento e quali invece avessero semplicemente il concetto di razzismo inculcato erroneamente dai propri educatori.
    Allo stesso tempo, è notevole precisare come Lovecraft fosse un uomo mentalmente disturbato a causa degli abusi subiti in gioventù e che non fece mai male a una mosca.
    Alla luce di questi fatti vi chiedo: è corretto negare in toto il genio di Lovecraft e il suo notevole contributo alla cultura popolare? Trovo che sia doveroso istruire la gente del razzismo di Lovecraft e riconosco i suoi limiti come scrittore, ma i suoi meriti sono innegabili. Molti scrittori, da D'Annunzio a Tolkien, avevano un lato oscuro, molto spesso principalmente causato dalle idee della loro epoca, eppure è stato anche grazie a loro che il modo di pensare della società umana è progredito, trovo ingiusto privare Lovecraft di tale onorificenza. Di seguito posto un link per chi è interessato ai dettagli della questione, mi farebbe molto piacere sentire la vostra opinione a riguardo.

    http://bookslive.co.za/blog/2015/11/10/avo...s-initial-call/

    La chiave dei questa mia replica mia risposta è "innocuo", parola che userò spesso da qui in avanti e c'è un perché!

    Negare la bravura di Lovecraft come scrittore per questo motivo non è corretto a mio avviso: prima di tutto, nelle sue storie c'era davvero poco di questo suo credo. Qualcuno potrebbe dire che la paura di queste entità extraterrestri (nel senso di non appartenenti al nostro mondo, non necessariamente alieni di altri pianeti) sia una trasposizione della paura del diverso e quindi del sentimento razzista dell'autore e non escludo che qualcuno l'abbia fatto in altra sede.
    Sicuramente c'è una possibilità che ci sia del vero: ma quanto?
    Come hai scritto tu Vic, Lovecraft era un uomo profondamente contorto: non del tutto malato di mente o disturbato, ma nemmeno equilibrato.
    Quale artista lo è davvero comunque?!
    Spendo qualche riga per dire qualcosa al riguardo se non vi dispiace: musicisti, pittori, scrittori ecc.....i più grandi possiedono una sensibilità che li porta inevitabilmente a camminare fra le montagne della follia (ok, forse non era necessaria la citazione, per giunta capisco che non sia del tutto appropriata, ma spero mi perdonerete: l'occasione era troppo ghiotta :P).
    Grandi cretori di bellezza e meraviglia magari, ma quanti di loro non avevano una poersonalità anche solo vagamente borderline? O qualche tendenza suicida? O problemi di dipendenza da alcool, farmaci e droghe? O anche solo qualche momentaneo, imbarazzante tracollo emotivo?
    Quello che voglio dire è che come molti scrittori di genere, probabilmente le creazioni di Lovecraft sono per lo più uno "sfogo" dei suoi incubi, incrocianti con alcuni miti già esistenti (questa non è mia: tempo fa ho letto da qualche parte una teoria secondo la quale i grandi antichi e degli esterni siano "nati" a partire da certe antiche e misconosciute divinità mesopotamiche......io non ne sono molto sicuro, o quantomeno penso che l'influenza sia meno profonda di quanto si creda; di certo non ho approfondito l'argomento).
    Era quindi (sempre a mio avviso) un uomo che esorcizzava i suoi demoni personali cercando prima di tutto di identificarli, di dare loro una forma. Una forma di carta, inchiostro e parole, ma comunque un aspetto (per quanto inquietante) che gli permettesse di identificarli per combatterli a modo suo.
    Sì, lo so! Questa è psicologia spicciola. La verità è spesso molto più complessa. Ma come ho scritto (comunque per sicurezza lo ripeto qui) la mia è solo un'ipotesi.

    Tornando all'argomento principale, se ricordo bene, era un razzista, ma un razzista innocuo.
    Del tipo che non capiva il razzismo e che di conseguenza non lo abbracciava come facevano altri: era soprattutto un uomo del suo tempo, cresciuto a pane, £$%§zate e (questo non lo sapevo per certo, ma mi fido della parole di Vic) abusi che hanno finito per segnarlo.
    Mescoliamo il tutto e cosa viene fuori?
    Alla fine Lovecraft poteva avere idee retrograde su etnie diverse, ma la sua era ignoranza ereditata, non vero fanatismo, ne tantomeno odio. Come ha scritto Vic, era un uomo innocuo.
    Me lo immagino capace più di mettere in imbarazzo se stesso che a disagio un altra persona, uscendosene con qualche assurda teoria paleoscentifica sui limiti intellettuali di questa o quall'altra razza, o trattando un uomo di colore, un indiano americano, o un cinese, come dei cavernicoli o dei primati superstiziosi e a malapena senzienti. Non per cattiveria, ma perché crede che altrimenti non lo capirebbero, o qualcosa del genere.
    Insomma: quel tipo di comportamento strambo e scorretto, ma sempre più ridicolo che offensivo, che ad una persona strappa uno sguardo perplesso e un pensiero tipo "Ma che è ubriaco questo?", o magari un cazzotto in faccia e morta lì.
    Insomma: me lo immagino innocuo, ridicolo, più dannoso per se stesso che per altri. Fossero tutti così i razzisti!

    Parentesi: l'ideaologia razzista in se non è affatto innocua e per l'appunto la maggior parte dei razzisti non sono innocui manco per scherzo.
    Quindi capisco che con i tempi che corrono e di conseguenza, che sia importante lanciare quanto più possibile un messaggio di tolleranza zero!
    Non credo che decidere di "disonorare" Lovecraft come è stato fatto, farebbe risentire più di tanto lui personalmente.
    E credo sia una scelta più o meno motivata.
    Perché "più o meno"? Perché onestamente, è una goccia nel mare, visto il problema di cui parliamo: una decisione politicamente corretta, innocua (nel senso di poco determinante, nel panorama generale del problema del razzismo nel mondo) e forse proprio perché innocua, non necessaria.
    Per la serie: "vuoi fare qualcosa di serio contro il razzismo? Fallo! Altrimenti lascia perdere!"
    Però, però.....pensarla così è forse troppo presuntuoso.
    In fondo io che ho fatto? Nemmeno questo.
    Si poteva insomma fare di più, magari anche senza mancare di rispetto a questo autore che nel su piccolo è una pietra miliare (o quasi) di un intero genere letterario (e forse di due a voler guardare la cosa in maniera più "ampia"). Non lo so onestamente: in attesa della soluzione vera e propria (sperando ci sia), una goccia nel mare è comunque meglio di niente e questa pallida sfumatura del giusto spirito, il desiderio sincero di liberarsi di un'ideologia sbagliata, va apprezzata e rispettata in quanto tale!

    Tornando a Lovecraft un altro po' prima di concludere, mi viene da fare un'altra considerazione puramente ipotetica: è facile rompere un bambino.
    Ovvero: è facile crescerlo male e trasformarlo in qualcosa che non è.
    Non ne ho idea: di nuovo, non sono uno psicologo, ma ho la mia esperienza personale di persona "spezzate" dai genitori, dalla società, dalle avversità o da tutte queste cose insieme!
    Quindi non credo di essere nel torto.
    Nel caso di Lovecraft però io guardo al risultato e quello che vedo, non mi dispiace: citando ancora Vic, parliamo (come ho già scritto) di un uomo che magari poteva snocciolare cavolate razziste e perfino offendere, che forse è stato influenzato marginalmente anche nella sua produzione letteraria. Che era portatore sano (ma non contagioso, badiamo bene) di un'ideaologia ereditata e palesemente sbagliata, ma che comunque non ha mai odiato davvero qualcuno per il colore della pelle o roba del genere.
    Non si è messo un cappuccio in testa andando in giro ad impiccare poveracci presi a caso per la strada.
    Non era un fanatico che faceva apostolato di razzismo radicale.
    Che tutto considerato non ha ceduto a nessun comportamento davvero malvagio.
    Come è successo?
    Fortuna?
    Può darsi! Di sicuro anche quella serve.
    Voglio però credere che nel profondo, abbia trovato qualcosa di più che strani uomini pesce (ora la smetto, prometto). Forse un giorno questo scrittore (che come ha detto Vic, aveva i suoi limiti, ma è stato comunque capace di passare alla storia), quest'uomo disturbato e strano si è svegliato e si è guardato dentro e ha trovato il modo di affrontare qualcosa di orribile che gli cresceva dentro e di NON essere la persona peggiore possibile che poteva diventare!

    In conclusione, non mi scandalizzo per questa scelta di togliere il suo nome da un premio letterario, ne la approvo. Non c'è una posizione giusta o sbagliata in proposito, per tutti i motivi che ho scritto.
    In effetti, in questo caso, non mi interessa averla una posizione universalmente nel giusto!
    C'è la mia posizione e poi ci sarà/saranno quella/e di tutti gli altri: per quel che mi riguarda, Lovecraft rimane uno degli scrittori che apprezzo, quello che ha scritto non ha fatto di me un razzista o un fanatico di qualche genere e tanto mi basta.
    E nessuno dei tratti politicamente scorretti della sua personalità mi porterà a bruciare l'antologia dei suoi racconti^^.
     
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