Lovecraft e il razzismo

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  1. Luxdex74
     
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    Ciao a tutti. Sono capitato qui più che altro per l'argomento in questione. Sono ovviamente un grande appassionato di Lovecraft e la notizia non può farmi piacere, direi per niente. Ho letto la notizia, pare che tutto si sia sviluppato qualche anno fa, venne premiata un'autrice Nigeriana, la quale rimase sbigottita e contrariata trovando in una poesia di HPL riferimenti chiaramente razzisti sulla razza negra, o nera, o di colore. Insomma pregiudizi razziali, questo è il sunto. Tutto ciò non può far piacere, tuttavia mi sembra che si sia scoperta l'acqua calda. Non è una novità questo presunto razzismo di Lovecraft. Se ne è parlato e riparlato, già Houellebecq ne aveva trattato recentemente l'argomento.
    Però, c'è un però... Ossia l'ambiente, il tempo, la società in cui si vive e cresce. E questo è un qualcosa che spesso sfugge, parliamo di un paese dove lo schiavismo era stato ufficialmente abolito non molto tempo prima, dove il Ku Klux Klan era tollerato, dove ancora oggi si parla di razzismo e di integrazione, cose direi di cronaca molto attuale. Questo non per giustificare, ma perché ignorare ciò è semplicemente sbagliato.
    Inoltre in Lovecraft più che di razzismo, anche se ve ne sono tracce, si può parlare chiaramente di xenofoboia. Egli era chiaramente fobico, addirittura nel suo soggiorno a New York questa fobia si trasformò in paranoia, qualcuno narra che per la paura andasse in giro con del veleno pronto da ingerire come emergenza estrema. Di questo stiamo parlando.
    Poi si dimentica tutto il resto, cioè che aveva amici Ebrei, che sposò una donna anch'essa ebrea. Si dimentica, questo si legge in tutta la corrispondenza che abbiamo a disposizione, la predisposizione che aveva per aiutare gli altri, spesso lanciò scrittori riscrivendo in toto le opere che gli avevano proposto, senza lasciare il proprio nome in bella vista. A mio avviso era una persona di grande profondità e umanità, con qualche problema è anche vero, con pregiudizi legati al tempo o alla società, chiaramente non possiamo assolverlo, questo no, ma almeno provare a capirlo forse si.
    E il contributo che ha lasciato alla narrativa è enorme, una persona che durante la propria esistenza visse di stenti, correzioni di scritti altrui e si ritagliava il tempo per poter scrivere le proprie opere, credendo in principi che farebbero impallidire gran parte di letterati, non solo della sua epoca, ma credo di qualunque epoca. Un uomo che cercò di vivere per la propria arte.
    Ecco, si sono dimenticati qualcosa e sono riusciti a banalizzare così una grande persona, oltre che un grande artista.
     
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21 replies since 13/11/2015, 01:24   446 views
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