Membro dei Vendicatori
- Group
- Administrator
- Posts
- 17,479
- Location
- Horizon Labs
- Status
- Offline
|
|
Lascio qui alcune considerazioni sparse sui primi tredici numeri dell’X Force di Remender del 2011, non avendo trovando un topic dedicatole ai tempi. Non sono un amante degli X Men e le mie conoscenze sul loro conto sono inevitabilmente ridotte, assorbite più per osmosi e per via indiretta dalle varie wiki e media correlati a quello fumettistico, fossero videogiochi, film o l'immancabile, celeberrima, serie tv ‘90s. Ciononostante, questo non mi ha mai impedito di godermi le sparute storie con protagonisti i mutanti che mi sono capitate sottomano, soprattutto se di qualità, come accadde tempo addietro con quell’Age of X in due numeri, un po’ What If un po’ canonico, che toccava praticamente tutte le mie corde: universi paralleli, distopie, versioni alternative fighe ed originali... in questo primo assaggio di X Force ho trovato questo ed anche di più, il tutto impacchettato in un contesto fatto di trame esaltanti, interazioni coerenti e taglienti al punto giusto ed ottimo comparto grafico, capace di fregiarsi di autori di altissimo calibro come Rinic, Opena e Tan.
Le singole storie risultano godibili e si leggono d’un fiato, ogni personaggio sembra avere, per il momento, giusto spazio ed approfondimento caratteriale ed a spiccare è soprattutto la trama corale che, snodandosi un numero dopo l’altro, tinge la vicenda di un senso di minaccia incombente, lugubre, perfettamente in linea con il registro fosco scelto per narrare le operazioni clandestine di quello che, a tutti gli effetti, resta un gruppo di assassini pronto a sporcarsi le mani.
Bello bello, ed immagino che essere abbastanza a digiuno di passato storico mi metta al riparo degli stupri di continuity che ho sentito a più riprese citare come principale difetto del ciclo 
|
|
.