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L'X-Bunker è una struttura segreta realizzata da Cable e Forge, poco distante da Lincoln nel Nebraska.
E' costituita da un lungo corridoio che scende per circa cinquanta metri sotto terra, aprendosi poi in un'ampia sala rettangolare da cui si accede a:
- Deposito [armi ed equipaggiamenti]
- Laboratorio
- Sala riunioni
- Refettorio/sala comune
- Dormitorio
- Cerebro
L'intera struttura possiede spesse mura di cemento armato, intervallate e rivestite da lastre d'acciaio spesse otto centimetri. E', inoltre, protetta da numerosi sistema di sicurezza di tecnologia proveniente dal futuro, rimaneggiata da Cable e Forge. E' possibile, in ultima analisi, l'accesso solo se autorizzati dal sistema.
Dall'esterno l'ingresso non è visibile, essendo celato da un ologramma psichico che impedisce di percepire il portello d'acciaio rotondo agli ospiti indesiderati. Al centro del portello v'è un scanner di retina per identificare e concedere le autorizzazioni.
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CAPITOLO 1 SPOILER (clicca per visualizzare)partecipanti ed ordine post:
- Gambit Grampasso
- Angelo -Ferry-
- X-25 Ifirid
- Darwin |Gil-galad|
- Deadpool universo mar-vel. -
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Era stata proprio una nottataccia quella appena trascorsa. Dopo l'incontro inaspettato con Belladonna Boudreaux aveva vagato in giro per la città, rimbalzando da un locale all'altro, scivolando via da uno sgabello per finire subito dopo in quello di qualche altro pub, continuando a bere nel vano tentativo di cancellare gli eventi delle ultime ore. Ma non era facile dimenticare. Neanche l'alcool sembrava un rimedio sufficiente. L'incontro aveva fatto riemergere troppi ricordi, troppe emozioni celate nel subconscio pronte a riemergere per divorarlo dall'interno. Ovviamente i sensi di colpa costituivano in maniera preponderante la suddetta miscela. Sensi di colpa per il suo passato, per quello che aveva fatto da ragazzo, per quello che era stato costretto a fare per Sinister. Tutte cose che Rogue aveva già riportato a galla di recente, quando aveva scoperto che genere di persona era stato ma adesso, beh ritrovarsi faccia a faccia con un pezzo del proprio retaggio era stato il colpo di grazia. Con Rogue le cose sembravano in procinto di migliorare, avevano ripreso a parlarsi nelle ultime settimane, non proprio confessioni d'amore, ma già il saluto e qualche convenevole erano enormi passi avanti rispetto al doloroso e disarmante silenzio che li avevano preceduti. Ed ora questo.
Una mano sulla spalla lo strattonò gentilmente mentre una voce di ragazza sussurrava il suo nome:
Signor LeBeau...Signor Le Beau...si svegli per favore...dobbiamo rifare i letti, dare una ripulita...è ora di andare.
Aprì gli occhi e fissò quel visino grazioso. Un rivolo di bava gli scendeva lungo il mento, mentre un braccio penzolava beato sfiorando il pavimento. Si rese conto che non stava facendo un bella figura offrendo alla vista della giovane ragazza quel quadro desolante.
Ooooh mon Dieu, la mia testa. Credo che stia per esplodere
Si asciugò la bava con la manica della giacca, si mise a sedere sul letto portando la testa fra le mani e fissando il pavimento, nel tentativo di ricostruire le ultime ore. Pian piano stava realizzando dove si trovava.
Un rifugio per senzatetto. E' qui che sono venuto dopo il tour de force da un locale all'altro. Perché diavolo non sono tornato a casa?
Interruppe il flusso dei suoi pensieri al suono della voce della ragazza che lo riportò alla realtà:
Va tutto bene signor LeBeau? Possiamo fare qualcosa per lei? Si sente bene?
Rallenta mon amour, un'altra domanda e dovrai cogliere il mio cervello con un cucchiaio dal pavimento. Si, sto bene, alla grande direi. *Argh*....Dimmi solo dove posso trovare del caffè ed un bloody mary.
Di sotto c'è la caffetteria signor LeBeau, ma non credo che facciano il Bloody Mary *smile*
Remy...Remy e basta, senza signore o LeBeau. Anche perché hai una pronuncia terribile trésor, quindi risparmiamoci questa sofferenza a vicenda...scusami, sono un cafone. Ti auguro una buona giornata ma belle.
Buona giornata anche a lei Remy...
Si alzò dal letto, confuso, e si avviò verso l'uscita, mentre la ragazza iniziava a disfare il letto per cambiare le lenzuola.
9:00 am, un'ora dopo.
Era seduto alla caffetteria quando sentì una voce in testa dirgli:
"Se ricevi questo messaggio non sei stato contaminato dal potere di Guerra. Siamo rimasti in pochi, dobbiamo combattere Apocalisse. E' tempo di muoverci."
All'improvviso il mondo attorno a lui divenne bianco, c'era solo un simbolo, una grossa X contenuta all'interno di un cerchio perfetto. L'immagine sparì all'improvviso, sostituita da una sorta di cartina geografica con delle coordinate segnate sopra.
Lincoln, Nebraska...
Così come era iniziato tutto finì in un lampo. Ne rimase profondamente scosso. Pensava che le proprie difese psichiche interferissero contro quel genere di intrusioni, se non l'avevano fatto significava soltanto una cosa..
Abbiamo un telepate di un certo livello qui...
Non sapeva cosa aspettarsi, non sapeva cosa fare. Gli venne in mente la carta da gioco con quel "Gambit" scritto sopra con un rossetto. Due inviti misteriosi nel giro di 48 ore. Doveva essere molto fortunato, o sfortunato, a seconda dei punti di vista. Decise in ogni caso di seguire il suo istinto. Chi lo stava contattando aveva parlato di una minaccia non da poco, Apocalisse. Non riusciva ad immaginare chi potesse contattarlo per contrastare una minaccia a cui, era evidente, non avrebbe saputo ne potuto rispondere.
Beh, almeno stavolta non mi stanno chiedendo di entrare in un giro losco. Potrebbe essere la mia occasione di riscatto. Forse guadagnerei qualche punto agli occhi di Rogue. Devo accettare, se non altro per conoscere chi c'è dietro..Oh Remy Remy, questa tua curiosità un giorno ti condurrà dritto sotto qualche metro di terra fresca.
Si mosse in taxi per quasi tutto il tragitto, finché gli fu possibile. Non appena ritenne che il tassista non dovesse proseguire oltre, per il suo stesso bene, abbandonò la vettura, e noleggio in un negozio lì vicino una motocicletta. Il casco era escluso, il vento fra i capelli gli avrebbe donato una magnifica piega.
Arrivato sul posto si trovò davanti ad una parete rocciosa apparentemente priva di ingressi. Eppure il punto doveva essere quello, lo rivedeva chiaramente nella propria mente. Si avvicinò ad essa, e la sfiorò con le dita. Anche al tatto sembrava una semplice parete in pietra millenaria. indagò se c'erano spiragli o scanalature da qualche parte, ma non ne vide. Quella che aveva davanti si presentava a tutti gli effetti come roccia compatta ed impenetrabile.
Interessante....Apriti Sesamo...
Si sentì terribilmente stupido ad averlo detto, e si augurò che nessuno l'avesse sentito. In ogni caso non sembrava esserci anima viva nei paraggi. Si allontanò dalla parete e si sedette su di una roccia alta circa un metro, accese una sigaretta e guardando il cielo si rivolse ad un interlocutore invisibile.
Avanti mon ami, manda un segno...
Edited by Grampasso - 9/7/2023, 08:32. -
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[ENTRO]
Il viaggio sull'elicottero privato marchiato WWIII [che non è una sigla bellica, ma le iniziali del proprietario] fu piuttosto piacevole: era un mezzo acquistato non più di sei mesi prima, condotto da un pilota esperto con un passato nelle forze armate, con dotazioni lussuose nei limiti della compatibilità col itpo di veivolo.
A Warren parvero tre ore d'incubo: da quando aveva di nuovo le ali, volare in un mezzo meccanico - anche qualora fosse egli stesso alla cloche di guida - gli provocava inquietudine. Compativa gli uomini che non potevano provare l'ebrezza divina di sbattere le ali e librarsi nel cielo per ammirare il mondo dall'alto. Inoltre era anche molto ecologico.
Signor Warthington, la boscaglia è troppo fitta e non ho un punto d'atterraggio sicuro. Dovrò lasciarvi a cinque chilometri: mi spiace.
Cinque chilometri A PIEDI? non se ne parla.
aprì una botola sotto i sedili, tirando fuori due zaini che lanciò ad entrambi i suoi ospiti.
Cari, buoni, vecchi paracadute. Spero sappiate usarli.
Altrimenti vi raccolgo io in qualche modo.
Sfoggiò un sorriso raggiante, mostrando la sua dentatura perfetta, a Darwin e X-25. Non attese oltre: aprì il portello e si lanciò in picchiata, spiegando le ali solo a poche decine di metri da terra per rallentare la caduta. I suoi occhi mutanti videro con ampio anticipo l'uomo che attendeva all'ingresso del bunker. Rimase in volo, planando in cerchio lentamente, come un avvoltoio sulla preda. Stava solo attendendo i suoi compagni, ma in quelle circostanze era meglio sembrare minacciosi che indifesi.. -
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[ENTRO]
Non riusciva a porre una chiara opinione sull'uomo che si trovava loro di fronte: a seconda di chi chiedevi era un santo od un mostro, un'eroe di massimo rilievo o un corruttore satanico che si fingeva essere angelico per portarti all'inferno.
Di certo non è un demone, ne ho visti vari e non sono così.
Decise di non pensarci più, non era così importante la natura della sua persona visto che stavano dalla stessa parte. Mat stesso sarebbe stato definito un abominio da molti, una nascita innaturale, ma ciò non cambiava minimante chi era ora ed importava ben poco nel grande gioco delle parti. Ciò che aveva osservato metteva le cose in una prospettiva particolarmente differente.
Arrivati sopra la loro destinazione ci volle molto poco per capire che si sarebbero dovuti paracadutare sullo stesso. Mat prese al volo lo zaino e lo montò. Aveva un'alternativa al volo, ma preferì evitare di dover spiegare da dove provenisse.
Spero che il secondo lancio questa settimana vada meglio del primo. Ci vediamo giù.
Detto questo si lanciò. Doveva ammettere che non era male sentire il vento sulla faccia mentre stava in caduta libera e la vista era altrettanto affascinante. Aspettò finanche non fosse necessario aprire il paracadute per proseguire la sua discesa in maniera sicura, finendo ad una decina di metri da un uomo che stava all'ingresso del bunker. Si tolse rapidamente l'imbracatura per poi rivolgersi a lui. Puzzava di alcol ed indossava decisamente gli abiti del giorno prima, se non di più. Di nuovo, qualcosa dentro di lui non apprezzava quel volto. Si chiese cosa ci fosse di sbagliato in sè, da quando era stato all'istituto già più di una volta era partito prevenuto con molte delle persone che aveva incontrato.
Che sia prevenuto verso i mutanti? Nah, non è con tutti, solo con alcuni di loro. Che strano...
Decise di lasciare le domande esistenziali per dopo, ora c'era da lavorare. Rivolse la parola allo straniero.
Suppongo tu sia la persona di cui parlava Ciclope.. -
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Era rimasto in silenzio a guardare fuori dal finestrino, senza sapere bene cosa attendersi.
A un certo punto sentì Angelo scambiare delle parole con il pilota dell'elicottero, dopodiché vide una botola aprirsi, mentre Angelo gli lanciava uno zaino: Cari, buoni, vecchi paracadute. Spero sappiate usarli.
In effetti ricordava qualche esercitazione - telepatica - con dei paracadute, ma forse sarebbe stato meglio chiedere a Warren...
Altrimenti vi raccolgo io in qualche modo. e detto questo, Angelo si lanciò in picchiata dall'elicottero.
Si voltò perplesso verso X-25, ma prima di poter aprir bocca questi si lanciò Ci vediamo giù.
Il pilota si voltò verso di lui: Sei pazzo come loro o ti porto al sito di atterraggio?
Darwin guardò lo zaino che teneva in mano, mentre sentiva - lentamente, molto lentamente - le sue ossa alleggerirsi. Iniziò a infilare le tracolle del paracadute: Non si disturbi: tanto mi raccoglierà Ang... il signor Worthington, no?
Detto questo, si lanciò fuori.
Aveva finto sicurezza, ma la verità è che aveva un'unica certezza, ovvero che le sue mutazioni in questo mondo erano lente, molto lente. Di questo passo arriverò al suolo prima di essermi alleggerito abbastanza.
Mise una mano sulla maniglia di estrazione del paracadute: avrebbe atteso fino all'ultimo, ma sapeva già che la sua mutazione non avrebbe reagito in tempo. Devo trovare una soluzione, o rischio di essere un peso morto.... -
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Deadpool - Wade Wilson
lv: 16
Exp: 28SPOILER (clicca per visualizzare)Voce
Pensiero 1
Pensiero 2
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dal suo nascondiglio all'interno del comparto di atterraggio del velivolo, Wade osservò con preoccupazione i tre mutanti lasciare l'aereo per planare con grazia o paracadutarsi in maniera impacciata, rispettivamente.
"so che a caval donato non si guarda in bocca, ma questa volta il mio ragazzo Cable è in guai seri, se questa è la squadra che ha dovuto raccimolare...."
_- Flashback - _
"Se ricevi questo messaggio non sei stato contaminato dal potere di Guerra. Siamo rimasti in pochi, dobbiamo combattere Apocalisse. E' tempo di muoverci."
"Whoa" esclamò Wade, risveglandosi sul sedile posteriore del Taxi abbandonato in una discarica di periferia "non mi veniva un mal di testa così da quella volta che ho per sbaglio scaricato la batteria del manipolatore temporale di Cable per finire di vedere sul tablet la riedizione di Golden Girls" guardandosi intorno con fare assonnato, si rese conto a poco a poco che qualcosa non andava. "mi sento come se avessi dormito per 1635 giorni di fila, e Dopinder non mi lascia mai riposare sul sedile posteriore; quando mi ha recuperato dal Gran Canyon non sembrava di umore sufficientemente buono da cambiare idea... che gli sia successo qualcosa?"
ci pensò sopra una decina di secondi, quindi giunto ad una conclusione si alzò ed uscì barcollando dal Taxi, dandosi un occhiata intorno
"magari è stato trasformato in uno dei cavalieri di Apocalisse?" aggiunse la voce nella sua testa, cercando di essere d'aiuto. la Determinazione dipinta sul suo volto, dichiarò ad alta voce "non preoccuparti vecchio mio, il buon vecchio Wade è qui per salvarti! ora, vediamo se mi ricordo dove Cable tiene quella base segreta nella quale non sono assolutamente autorizzato ad entrare.... dovrò trovare un passaggio, se non ricordo male è piuttosto lontana...."
_-Fine Flashback - _
"intercettare l'aereo di Warrington non è stato un cattivo colpo, ma temo che i mutanti abbiano preso gli ultimi paracadute, e non vorrei dover usare una carica del teletrasporto per un semplice lancio da un aereo...."
dopo un paio di secondi spesi a pensare se fosse il caso di rubare quello dei piloti, Wade si decise, e si lanciò dietro di loro, accellerando rapidamente verso il suolo
"oh beh, non sarebbe la prima volta che faccio una prima impressione profonda!"
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Aveva appena finito la frase che sentì l'inconfondibile suono delle pale di un elicottero in avvicinamento verso la sua posizione. Aguzzò la vista, era ancora un pallino in lontananza, ma si avvicinava rapidamente. Passarono infatti pochi secondi affinché lo raggiungesse del tutto. Vide il portellone aprirsi ed un uomo lanciarsi nel vuoto.
No, non era un uomo, a suggerirglielo erano state le due grosse ali spuntate sulla sua schiena. La sigaretta gli cadde di bocca mentre contemplava quello che era con ogni evidenza un angelo.
Porca p****na! Avevo chiesto un segno mon Dieu, sei stato rapido vedo.
Se questa visione celestiale lo aveva lasciato a bocca aperta, a richiuderla subito dopo fu un secondo individuo che si lanciò dallo stesso elicottero, una palla tozza e sgraziata, totalmente differente dall'uomo con le ali. Quando atterrò ad una decina di passi da lui ebbe la conferma che non si trattava di un galantuomo. Senza neanche salutarlo gli rivolse una domanda:
Suppongo tu sia la persona di cui parlava Ciclope.
Non so cosa dice Ciclope di me, quindi non posso ne confermare ne smentire. Se ha parlato di un Cajun particolarmente carismatico allora sono io, piacere di conoscerti, il mio nome è Remy LeBeau, in arte Gambit.
Si alzò dal sasso sul quale era seduto ed accennò in maniera sarcastica un inchino, scostando il lungo cappotto con una mano. La sua attenzione nel frattempo fu colta da altre due figure che si lanciarono una dietro l'altra, un individuo con una tuta gialla e blu e....
Oh merde...lui no...se c'è lui io me ne tiro fuori.
Il puntino rosso in caduta libera sembrava Deadpool. Remy maledisse quello stesso Dio a cui poco prima aveva chiesto un segno, sentendosi ingannato.
Prima il dolce e poi l'amaro eh.... -
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Angelo attese che entrambi i suoi compagni di volo atterrassero ,in maniera più o meno sicura, continuando a compiere ampi cerchi in aria per temporeggiare. Purtroppo non era un colibrì, nè un elicottero: non possedeva il dono del volo stazionario.
Li seguì subito dopo, scendendo in picchiata fino a quasi sfiorare il terreno per poi spalancare entrambe le ali completamente all'ultimo istante e frenare bruscamente, atterrando elegantemente in piedi e sistemandosi la cravatta.
Guardò il mutante che parlava francese, chiedendosi anche lui se effettivamente fosse quello di cui parlava Ciclope.
C'era un altro oggetto in caduta libera, doveva essersi lanciato successivamente a Darwin e X-25. Dalla traiettoria, proveniva dallo stesso mezzo.
Dannazione!
Doveva essere un clandestino, o una spia, o un assassino. Doveva possedere doni speciali, poichè si era lanciato senza paracadute - e Warren riusciva a vederlo chiaramente, grazie alla sua vista da falco - oppure era totalmente paz-...
....Tutti tranne lui...
Si mise una mano sul volto.
Entrate, Warren ha la chiave.
Un nuovo messaggio psichico raggiunse tutti i presenti. Warren tirò fuori il disco metallico con la X e si guardò intorno, tentando di trovare la serratura, o il terminale, o qualsiasi cosa..
Subito dopo l'illusione che nascondeva l'ingresso svanì, quantomeno per loro, facendo sparire gran parte degli arbusti che si arrampicavano sulla parete di roccia alle sue spalle e rivelando un varco metallico circolare, con un'eloquente X. All'incrocio dei due bracci della croce era collocato un lettore ottico blu. Istintivamente Angelo si voltò, attendendo l'atterraggio di Deadpool con non poca preoccupazione. Io non lo raccolgo... -
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L'uomo si presentò come Remy LeBeau, evidentemente stizzito dalla mancanza di convenevoli da parte di Mat ma con l'olezzo di alcool nell'aria faricava a concentrarsi sull'educazione. Quel nome non gli era troppo familiare, ma Mat assunse che fosse un membro degli X-Men un pò meno noto. Aveva fatto le sue ricerche, ma non troppo in profondità. Stava per interloquire quando vide uno sguardo di quella che gli sembrò preoccupazione comparire sul volto dell'uomo. Si girò anche lui per guardare in alto.
Contava su Angelo per aiutare il ragazzo in caso avesse avuto difficoltà, ma effettivamente non si era neanche assicurato sapesse usarlo, il paracadute. Lo cercò in aria con lo sguardo trovandolo abbastanza rapidamente, non riusciva a capire il suo sguardo ma aveva evidentemente addosso il paracadute e, se si fosse trovato in pericolo, Warrington aveva assicurato loro di salvarli in aria. Quello che non si aspettava era una seconda figura che stava volando verso il terreno. Mat ci ragionò un attimo sopra, concludendo rapidamente che non potendo essere il pilota avevano dovuto avere un altro uomo a bordo, e questo non sembrava avere un paracadute addosso.
Oh, m****.
Alla velocità quale sarebbe arrivato sul terreno o si trattava di un superuomo con durevolezza estrema o avrebbero dovuto raccoglierlo dal terreno con una spatola. Mat preferì non rischiare e urlò a Warren.
Angelo, concentrati su Darwin!
Subito dopo aggiunse qualche parola per il signore al quale stava ora dando le spalle
"Io sono Mathias, perdonami se attendo per i convenevoli ma ho bisogno di concentrarmi."
Detto quello, iniziò la sua preparazione. Pochi, precisi movimenti, il giusto ammontare di parole e non di più; si potevano contare i giorni passati da quando aveva imparato quelle tecniche sulle dita di una mano, ma dato il metodo particolare di apprendimento era come fossero provenienti da anni di studio, oramai insite nel suo corpo come un cancro irremovibile. Da quando era tornato dalla sua esperienza mistica sapeva cose. non si ricordava come fosse venuto a conoscienza della maggior parte delle informazioni che possedeva adesso, solo che erano nel suo bagaglio culturale. Ad esempio, una magia per creare portali in grado di teletrasportare persone da un punto ad un altro. Non era semplice e richiedeva conoscenza del luogo, oltretutto c'era il rischio di aprire un portale su di qualcuno, causandone una morte agonizzante; ovviamente se si potevano vedere i due punti di contatto era un rischio facilmente prevenibile.
Dopo un respiro iniziò.
Hup ehye bugnahor l' mgahehyee, ehyee ph'nglui ehye llll ya ulnah
Le parole erano in una lingua che non esisteva in questa dimensione, inoltre aveva appreso come non importasse in realtà ciò che diceva, almeno non precisamente: la sua era una dichiarazione di intenti, quella assieme all'applicazione di qualcosa che non era in grado di spiegare erano i componenti per permettergli tali azioni.
Due portali si parirono, uno poco sotto Wade ed uno sopra di loro, entrare nel primo avrebbe portato il passeggero ad uscire verso l'alto dal secondo, la elevazione che gli avrebbe consentito di decelerare abbastanza da non rimanere comunque in poltiglia una volta colpito il terreno. A dirla tutta per come era posizionato se fosse stato in grado di muoversi in aria anche Darwin sarebbe riuscito a passare, ma questo avrebbe richiesto una certa dimestichezza con la caduta libera, o una qualche modifica in grado di permettere di planare.. -
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La caduta procedeva inesorabile.
Solo quando la sua quota si era ormai ridotta di metà poté iniziare a sentire i cambiamenti nel suo corpo: le ossa divenivano cave e sentiva il ventre un po' gonfio. Mi starò mica gonfiando come un palloncino, vero? Le sue mutazioni erano sempre state casuali, ma almeno per qualche ora sperava di non fare figuracce imbarazzanti con questo nuovo gruppo.
E comunque sono troppo lente.
Sentì alcune urla dal suolo: non riuscì a capire cosa dicessero, ma probabilmente qualcuno si stava preoccupando della sua mancanza di reazione.
Accettò l'inevitabile e tirò la leva, azionando così il paracadute. Chissà se la mutazione si arresterà o se continuerà...
Non fece in tempo a terminare il pensiero che il contraccolpo del paracadute si fece sentire sulla sua schiena... e un'ombra rosso-nerastra lo superò in caduta libera.
Una persona? ma chi?
Lentamente si stava infine avvicinando al suolo, dove poteva vedere gli altri e un enorme ingresso circolare.
Il suo addestramento di mesi - per quanto virtuali - era stato intenso e proficuo, ma si basava su dei poteri reattivi, istantanei: Come posso rendermi utile qui? non posso passare mesi ad addestrarmi a gestire questi nuovi ritmi...SPOILER (clicca per visualizzare)scusate, so che non è granché (eufemismo), ma in questi giorni l'alternativa potrebbe essere farvi attendere due settimane... desolato. -
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Deadpool - Wade Wilson
lv: 16
Exp: 28
accellerando verso il suolo, Wade notò rapidamente che il gruppo di mutanti al suolo si erano resi conto del suo avvicinarsi; non riuscì immediatamente a riconoscere chi fossero, ma uno che aveva un costume estremamente familiare sembrò prendere a cuore la sua sorte, gridando agli altri di entrare in azione.
"sento già che saremo grando amici, non sarà Hugh Jackman ma ha un nosochè che mi ispira fiducia
vedendo il portale aprirsi a mezz'aria poco sotto di se, si preparò alla sensazione spiacevole che di solito accompagnava il passaggio in varchi magici, probabilmente una conseguenza delle interferenze del suo proprio mezzo di teletrasporto tecnologico. L'idea non gli pareva malvagia, e gli avrebbe risparmiato qualche minuto di sofferenza riducendo la forza d'impatto quel che bastava per atterrare in gran parte integro.
"o la va o mi spacco"
uscendo dall'altro lato del portale , sentì immediatamente l'inversione di gravità rallentarlo, finchè non giunse al picco, per infine precipitare a terra da una decina di metri in mezzo al gruppo di mutanti radunati all'ingresso del Bunker.
dopo aver rapidamente controllato lo stato delle sue ossa e di non aver emorragie evidenti, si voltò verso X-25 con un sorriso sotto la maschera
"grazie per l'atterraggio, ti devo una birra una di queste volte". -
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Gambit sentì nuovamente una voce nella sua testa che disse:
Entrate, Warren ha la chiave.
Il dopo sbornia fece sì che quella voce rimbombasse nella sua testa come l'eco all'interno di una grotta.
Strana similitudine, visto che stiamo per entrare in quella che a tutti gli effetti sembra una grotta. Promemoria, dire al tizio telepatico di montare uno speaker esterno. Un altro messaggio telepatico e qualcuno di loro dovrà cogliere il mio cervello con un cucchiaino dal terreno.
Vide il tipo con le ali farsi avanti stringendo fra le mani un disco metallico. La vicinanza tra il dispositivo ed il meccanismo di occultamento della porta dovettero entrare in sincronia, visto che l'ingresso si palesò subito dopo.
"Io sono Mathias, perdonami se attendo per i convenevoli ma ho bisogno di concentrarmi."
Oh, fai pure.
Hup ehye bugnahor l' mgahehyee, ehyee ph'nglui ehye llll ya ulnah
Eeeh Bidibì bodibì bu!
Puntò le mani verso Deadpool, muovendo le dita mentre con un sorriso sarcastico si prendeva gioco dell'appena conosciuto Mathias. Seguì con piacere il passaggio di Wade attraverso il portale, e pregò fortemente che venisse troncato a metà. Purtroppo lo vide emergere come un proiettile sparato verso l'alto, per poi atterrare al suolo. Si portò una mano alla fronte e pensò amareggiato:
"Non me ne va bene una, eh!"
Si mise le mani in tasca e si diresse verso la porta del bunker.. -
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Mathias fece sfoggio di peculiari doti magiche con le quali salvò il mutante in arancione da uno spiacevole schianto sul terreno. Purtroppo tutti, o quasi, i presenti sapevano che l'assassino si sarebbe spalmato al suolo solo per poco tempo e, subito dopo, avrebbe ripreso a fare battute spiacevoli. Era un mutante potente, tanto quanto o forse più di Logan, ma era anche tremendamente fastidioso.
Warren avvicinò il disco al portellone: la posizione della "serratura" era abbastanza facile da rintracciare ad intuito. Il foro al centro della X sembrava urlare "QUI". Il disco scattò automaticamente dalle mani di Angelo e lievitò fino a riempire la serratura, si illuminò ed emise un rumore meccanico, poi il portello si aprì a spicchi. Ogni spicchio segnato dalla X rientrò nella parete di roccia, rivelando un lungo corridoio metallico illuminato di luce bianca e fredda.
Guardò gli altri, come per cercare approvazione, poi entrò ed iniziò a percorrere il corridoio fino al portello successivo. Questo si aprì e rivelò una stanza meno illuminata di forma circolare. al centro della stanza v'era un tavolo metallico che sembrava fuoriuscire dal pavimento come se fossero un blocco unico, e delle sedie intorno. Due delle sedie erano occupate da due volti noti agli X-Men
Alla buonora. Prendete posto, il tempo scorre rapidamente là fuori.
Cable, figlio di Scott.
Ovviamente.
Al suo fianco uno Cheyenne in divisa da X-men aspettava il resto degli invitati.
Forge
Angelo si limitò a salutarlo con un cenno del capo, prendendo posto ed attendendo tutti gli altriSPOILER (clicca per visualizzare)ragazzi io avevo scritto il post 10 giorni fa. ero convinto di averlo inviato, oggi sono venutio a controllare ed invece era rimasto in bozza.
Edited by -Ferry- - 16/6/2023, 15:30. -
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Il mutante misterioso riuscì a passare dal portale, atterrando relativamente inerme in mezzo a loro. Una volta verificato che fosse in salute e ricevuto il ringraziamento per il pronto aiuto Mat si guardò attorno, verificando come gli altri sembrassero essere non felici di vedere il mutante in rosso e nero. Evidentemente c'erano conoscenze pregresse delle quali il giovane clone era ignorante, ma qualcosa gli diceva che presto avrebbe avuto modo di saperne quanto necessario. Offrì una mano all'individuo mascherato per alzarsi, rispondendogli in tono amichevole.
Nessun problema, non potevo certo lasciarti cadere..ma l'invito è comunque bene accetto.
Accertato che la situazione fosse risolta senza danni, la sua attenzione tornò pienamente al bunker. Angelo si era dato da fare ed aprì loro l'ingresso all'edificio, mostrando il bianco interno. Mat lo raggiunse ed entrarono nel corridoio.
"La scuola deve avere un gran bel patrimonio per potersi permettere posti del genere, io a malapena riesco a permettermi una stanza di appartamento."
Da quando era giunto a New York i soldi si erano rivelati un grosso problema una volta che non potette più contare sui fondi Shadow. Il suo fattore rigenerante evitava di subire troppi danni dalla fame, ma non era certo piacevole. Fortunatamente in una città come la Grande Mela trovare lavori nell'edilizia era semplice, specialmente se eri in grado di sollevare grandi pesi e non ti stancavi per l'intero periodo lavorativo. La bettola in cui dormiva era poco più di un ripostiglio ma Mathias non aveva troppe pretese: gli bastava un luogo in cui sdraiarsi e nulla di più.
Arrivati in fondo al corridoio si trovarono ad osservare un tavolo con due persone già sedute, evidentemente il supporto che gli era stato annunciato non era il Francese all'ingresso.
Sedendosi al tavolo, Mat osservò i due con attenzione. In particolare, l'uomo che si era rivolto loro era peculiare anche per standard mutanti: era in parte macchina.
Ci sono androidi fra gli X-Men? Non sarebbe la cosa più strana che ho visto dopotutto..l'odore ha un non so cosa di familiare. Parentele?
Restò in attesa di spiegazioni sul perchè fossero lì e quale fosse il piano di azione, dopotutto erano lì per motivi più importanti di mere presentazioni..
X-BUNKERQuartier generale di X-Force |
