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CITAZIONE (Victor Von Doom @ 4/10/2023, 15:06) CITAZIONE Meglio così. Ma meglio anche non usare iperbole. Credo siano inadatte a questo particolare discussione. E rischiano di fare esempi facilmente fraintendibili per boiate lanciate lì . Non credo affatto che sia inadatto, io caso di Matrix è un ipotetico molto estremo e pura fantascienza, per quello che riusciamo a creare al momento, ma bisogna anche essere capaci di trattare degli scenari molto estremi e usare eufenismi per comprendere fino a che punto sia possibile mettere dei limiti ragionevoli a una discussione e scandagliare il succo dei nostri valori. O visto che si tratta di eufenismi appunto, dovrebbe essere implicito che è un limite a cui tutti siamo ragionevolmente opposti e quindi, non pensarci troppo. Non mi piace perché è un approccio fuorviante. Un esempio simile può impressionare, ma non fornire uno scenario che realisticamente si può verificare. Quando si parla di scenari catastrofici non è necessariamente sbagliato sovrastimare, ma sempre nell'ambito di ipotesi realistiche. Matrix è fantascienza sciatta.
CITAZIONE CITAZIONE Invero. Mi viene da pensare agli Zulu in Sud Africa che hanno cominciato ad abbandonare le città per tornare a vivere in piccole comunità a causa dei costi della vita eccessivi, per fare un altro esempio. Sta succedendo davvero? Non sarebbero gli unici a ricercare un ritorno alle origini, per quanto siano contaminati da alcuno dei peggiori lati della modernità anche comunità di aborigeni e indiani americani in un certo senso optano per una società parallela, ma nulla al livello degli Amish. Comunque è un problema economico/finanziario: queste persone resterebbero pure nelle città, ma le spese sono eccessive. Così mi è stato spiegato, in breve.
Comunque non ho mai approfondito il fenomeno. Non credo sia una diaspora così massiccia. Ma sì: è già accaduto.
CITAZIONE CITAZIONE Un risultato simile con una migliore educazione alimentare pur non abbandonando una società tecnologicamente avanzata. Mi pare uno sforzo più pragmatico e accessibile. Non credo affatto che sia così semplice. Il cibo che consumiamo noi è molto più trattato e presenta microplastiche, la contaminazione in ambito industriale è inevitabile al punto da essere prevista, in Italia probabilmente meno che in altre zone del mondo, e avresti ragione che anche lì basterebbe un'istruzione migliore, produrre il proprio nutrimento o anche cacciare, ma per farlo devi vivere ai margini in senso pratico e allo stesso tempo diventa sempre più difficile sulla carta data la brutta abitudine del governo di rompere le scatole su ciò che puoi o non puoi avere o puoi e non puoi coltivare dentro casa tua, quindi un certo grado di distacco rimane inevitabile anche in quel caso. Il discorso che fai è pragmatico fin quando non tieni conto di altri fattori che ti spingono a fare un passo più in avanti, a quel punto non diventa più pratico, ma quasi ingenuo. Quelli di cui parli sono parametri richiesti dalla legge. Entro i quali determinate contaminazioni sono insignificanti per la salute. Son stati fatti studi al riguardo e ancora vengono effettuati. Sulla eccessiva flessibilità dei parametri non mi pronuncio. Lord Umber è il chimico. Eventualmente senti lui.
Sono frutto di osservazioni sui rischi di metodi di lavorazione del cibo. Mi dirai che non siamo migliorati molto da allora? Ma siamo comunque migliorati. Secondo un discorso analogo molto poco serio, gli antichi romani erano psicopatici, amanti del sangue e della violenza per colpa della contaminazione del piombo nell'acqua. La contaminazione da piombo delle fonti di approvvigionamento acquifero possono essere un serio pericolo per la salute. Ma indovina un po'? Le tubature in piombo ancora esistono e non c'è nessuna epidemia di psicopatie.
Ora: indubbiamente diabete, obesità, problemi csrdiovascolari sono causati anche dell'eccesso di determinate sostanze nei nostri alimenti e dal consumo eccessivo, a volte patologico che ne viene fatto. Ma non ci illudiamo: sono le stesse sostanze che troveresti in qualsiasi alimento.
Il vero problema è come la gente si approccia al cibo. Il vero problema è che per vari motivi, programmi di educazione alimentare seri non si sono mai fatti.
Come ho detto, il problema è morale. E a nessuno importa abbastanza, sia dalla parte produttori che da quella consumatori.
CITAZIONE CITAZIONE Il problema è morale, più che tecnologico. Ma la tecnologia modifica lo stile di vita e sanguina nella cultura, cambiando inevitabilmente valori e morale nella società in largo, il nostro mondo è molto diverso da com'era un paio di decenni fa, il quesito che pongo è di base uno morale, che tende ad analizzare princìpi e valori di chi vi vuole partecipare, passando per un mezzo molto pragmatico che è quello tecnologico. Prendi ad esempio come i social network abbiano cambiato la struttura sociale, ora applica un discorso simile a quello che stiamo trattando: quali sono le tue preoccupazioni morali che derivano da un'innovazione tecnologica di questo tipo? Quali sono secondo te le ramificazioni per la nostra civiltà? E come si configurano ai tuoi valori? È questo alla fine che sto chiedendo. Stai decontestualizzando e passando di palo in frasca. Le mie parole erano inserite in un contesto specifico relativo alla cattiva educazione alimentare e alle sue conseguenze. Nient'altro. Evita per cortesia. Non voglio pensare male, ma è irritante.
CITAZIONE CITAZIONE Oh no, non necessariamente fra vita e morte nel secondo caso, ma diciamo vita con sgradevoli conseguenze o meno Dipende molto da che malattia si sta parlando, in certi casi le tue aspettative di vita si abbassano drasticamente senza il trattamento adeguato e in altri potrebbe non avere un effetto immediatamente riconoscibile ma a lungo andare impatta direttamente sulla saluta al punto da farla una questione di vita o di morte. È solo una precisazione senza troppa importanza (nessuna precisazione è inutile). Il punto è che in genere non peggiori la tua vita per scelta. Perdere il lavoro per rinnegare la tecnologia ha effetti sgradevoli analoghi a smettere di curarti una malattia cronica, è una frattura dell'equilibrio della propria esistenza, quindi una scelta autolesionista ne più ne meno.
CITAZIONE CITAZIONE Lo stesso, se lo stile di vita tecnologico all'avanguardia ti è indispensabile. Diversamente quì puoi decidere se i benefici della tecnologia moderna sono importanti per il tuo stile di vita o meno, se ad esempio ritieni che lo smartphone sia deleterio per la tua soglia di attenzione e per il rapporto che hai con il mondo dato dall'effetto di avere stimolazione istantanea a portata di mano, non incide direttamente sulla tua aspettativa di vita, ma puoi decidere se rinunciarvi, giudicando se ti conviene il compromesso che può rendere la tua vita un po' più scomoda. Certe persone sembra non possano permettersi un lusso simile in base alla loro scelta professionale, ma anche lì dipende solo dall'individuo. Scelta solo a parole. Sono sempre meno le opzioni professionali in cui l'apporto della tecnologia, in un modo o nell'altro è meno che essenziale. La competitività dipende da essa e il guadagno e la sostenibilità di un'impresa dipende dalla competitività. Il mondo sceglie per noi alla fine.
Pensa solo ai medici, che devono sottoporsi a corsi di aggiornamento periodici. La conoscenza all'avanguardia non basta mai.
CITAZIONE CITAZIONE Sarebbe la sua "morte". O sicuramente sgradevoli conseguenze. Molto sgradevoli. Un sacrificio che sarebbe un atto di hybris richiedere. Non è facile cambiare una vita. Ma quì si tratta di quello che vogliamo noi come singoli individui, quando parlo di queste innovazioni tecnologiche non impongo a nessuno di abbandonare le comodità moderne per uno stile di vita che ritengo più ideale, ma appunto chiedo quale sia la scelta personale che siamo disposti a fare. Io stesso non lo sto facendo, perchè evidentemente il compromesso attuale mi conviene, ma può arrivare in futuro qualcosa che mi potrebbe far cambiare idea, se ad esempio le attività un giorno chiedessero pagamento solo tramite Neuralink (ancora, è un esempio, come se ne possono fare milioni) a cui io non sono mai stato favorevole, arriverei al punto di rigettare le comodità moderne. Ma questo sono io, non richiede hubris, è una mia scelta personale, quindi chiedo: qual'è la vostra? Nessuna. Perché non devo farla ora. Non so nemmeno se dovrò mai farla. Nessuno scenario ipotetico sarà meno che questo: una speculazione. Non c'è confronto reale con qualcosa che non è reale.
CITAZIONE CITAZIONE Voglio dire: perché passare per le forche caudine di un intervento chirurgico complesso per un impianto nel sistema nervoso centrale, se si può ottenere lo stesso indossando un cappello? Non lo so, ma questo è quello che viene al momento speculato e in base a quello si pone il mio quesito. Il fatto che sia un impianto chirurgico è parte integrante della conversazione. Era una domanda retorica Vic. Non lo farebbe nessuno. Uno è un buco nel cranio, l'altro un cappello con upgrade. Lo capisci subito quale delle due tecnologie è più pratica, no? Però! Come approfondimento della sobrietà intellettuale umana, proverei a fare uno studio al riguardo con questo scenario specifico. Potrebbe essere interessante. Ma non ho il tempo sigh!
CITAZIONE CITAZIONE Personalmente comunque, ritengo che i benefici del progresso tecnologico superino i suoi possibili lati negativi. La tecnologia non smetterà di avanzare (cigni neri permettendo) e di conseguenza ci si dovrà tenere sempre al passo. Per vari motivi. No, non puoi fermare il progresso per quanto tu voglia, è vero, e una volta scoperchiato il vaso di Pandora non è facile, se non addirittura potremmo dire che è impossibile, rimettere il genio nella lampada. Miiii che mischione di tropi ! Ma l'ho rifatto anch'io. Sì: decisamente impossibile Sempre cigni neri (altamente improbabili) permettendo.
CITAZIONE Ma possiamo adattarci infinitamente? Teoricamente sì, ma il prezzo qual'è? Ne vale la pena? È un patto Faustiano? A mio dire sì. Il diavolo se lo sono inventati i teologi medievali Vic. Non ci mettiamo anche la fantasia, che il discorso è piuttosto complicato già di suo.
Il tuo problema alla fine, è un non problema. Primo perché temo che nessuno di noi arriverà a vedere un futuro molto più avanzato di quello che viviamo ora. Secondo perché chi nasce in un mondo impara ad accettarlo e le future generazioni accetteranno e si adegueranno eventualmente a questo eventuale futuro perché per loro sarà la quotidianità. Con tutte le possibili eccezioni del caso, che però, credo, se ci saranno, saranno una minoranza insignificante.
CITAZIONE CITAZIONE Possible però non corrisponde necessariamente a "è davvero una buona idea". Beh...appunto, lo stesso vale per il contrario, solo perchè una cosa la possiamo fare grazie all'avanzamento del progresso, non equivale al fatto che sia una buona idea metterlo in atto. Vic, abbiamo smesso di vivere nelle caverne e con la luce a candela perché era una vita che faceva schifo. Semplice e chiaro. C'era di meglio e abbiamo deciso di cambiare. L'istinto base umano è egoistico. Le scelte di migliorare lo stile di vita sono egoistiche anche se di riflesso, beneficiano coloro che non siamo noi. Ora: non voglio squalificare la validità dell'ego, ma l'es non lo escluderai mai del tutto.
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