Neuralink
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    Non apro un sondaggio da sempre, spero di aver fatto tutti bene.
    Come da titolo: sareste disposti a farvi impiantare Neuralink in futuro?
    Il progetto di Elon Musk è quello di unire uomo e computer impiantando un chip nel cervello, il sogno bagnato di ogni transumanista e forse uno dei concetti più basici dietro a molti futuri distopici della fantascienza. L'intento sarebbe probabilmente quello di appianare i problemi derivanti dall'uso dell'IA (un argomento che meriterebbe un thread a parte) facendo in modo che l'uomo si fonda con essa, le applicazioni di Neuralink in teoria potrebbero andare dall'avere un continuo accesso istantaneo a ogni informazione fino al diventare un vero e proprio Matrix col quale fuggire dalla realtà, questa però è più una grossa speculazione, ma intratteniamo il pensiero, immaginiamo che Neuralink, o qualsiasi altra cosa simile, sia anche capace di creare una seconda vita per il suo utilizzatore.
    La domanda è semplice a prima vista, ma inviterei a pensare alle ramificazioni sociali per gli scettici: un tempo anche lo smartphone era uno strumento poco usato e considerato da molti pericoloso, come Internet prima ancora, oggi invece rappresenta la norma, sembra che saremmo incapaci di vivere senza, rende il nostro mondo più comodo e per certi versi sembra quasi indispensabile. Neuralink un giorno, semmai verrà davvero creato, potrebbe diventare col passare del tempo uno strumento di importanza similare, così diffuso da essere usato per le operazioni di tutti i giorni, a volte lasciando nessuna alternativa.
    Cosa fareste a quel punto? Vi fareste installare Neuralink? La vostra risposta è legata più a un motivo filosofico o utilitarista? E come pensate che invecchierà la vostra risposta? :asd:

    EDIT: eee ho sbagliato, se non ricordo male solo i mod possono modificare un sondaggio?
     
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    Assolutamente no.
    Il fatto poi che l'idea sia di musk aumenta la mia contrarietà :asd:
     
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    Anche io sono per il no, ma se un giorno lo avessero tutti e ti chiedessero il contatto Neuralink o roba simile per lavorare, cosa faresti?
    Io rifiuterei di impiantarmelo a costo di andare a vivere come Ted Kaczynski. Meno gli ordigni ovviamente :asd:
     
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    immagino che, se dovesse diventare realtà, farà la fine di qualsiasi innovazione tecnologica: all'inizio ci sarà un po' di reticenza da parte di alcuni ed entusiasmo da parte di altri ma poi diventerà normalità.
    SE dovesse diventare realtà.

    mi sembra abbastanza inutile riflettere sul "me lo metto o non me lo metto", perchè potrà essere il dilemma dei primi 5 minuti ma se poi si sdogana c'è poco su cui farsi le pippe mentali.

    penso che la riflessione utile da fare è: quando avverrà? è una cosa dell'immediato futuro oppure rimane ancora una remota fantasia?

    per il resto: non abbiamo grossa possibilità di scegliere
     
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    Non saprei, abbiamo sempre una scelta, ci sono persone che rifiutano ancora di usare smartphone e hanno fatto un downgrade per esempio, dipende da quanto pensi che sia dannoso e quanto sono forti le tue convinzioni a riguardo, se verrà implementato noi non avremmo voce in capitolo sulla sua creazione, nè sulle scelte altrui, ovviamente, ma possiamo scegliere per noi stessi.
    Il progresso ormai è visto come un'inevitabilità, si va avanti senza chiederci se dovremmo farlo o meno, ma solo perchè possiamo, eppure dovrà pur esserci un punto in cui diciamo che si sta andando troppo avanti, o troppo velocemente almeno. So che già siamo sorvegliati e la tecnologia è abbastanza invasiva da permetterci di creare l'argomentazione che Neuralink non farebbe la differenza, ma io penso che le ramificazioni in termini di sicurezza siano più spaventose di quanto non siano già, insomma, parliamo di un chip all'interno del tuo corpo, esistono già cose simili che fino ad ora si sono dimostrate un fallimento sul fronte sicurezza.
    La tua considerazione non è errata, non possiamo parlare con assoluta certezza di come agiremmo in futuro, ma solo di quel che pensiamo adesso e può quindi sembrare irrilevante una risposta, ma diventa davvero difficile a mio parere solo se i tuoi princìpi e valori non hanno basi salde, non dobbiamo rassegnarci ugualmente all'idea che siamo parte di un gregge e che quindi succederà anche per noi e basta, possiamo dire di no, a volte è così semplice e le barriere che inscatolano la nostra mente sono forti tanto quanto noi vogliamo che lo siano.
    Voglio dire, non dico che dobbiamo fare un'inversione a U e return to monke, ma se esistono comunità come gli Amish e simili che vivono perfettamente cosa ci impedisce di prendere una scelta personale su un'innovazione tecnologica? L'idea che ci sarebbe la possibilità che l'unico modo di dire no porterebbe inevitabilmente a uscire dalla società, che ci fa così paura? Non è detto, ma anche se fosse, cos'è più importante per te?
    Tanto vale farsi attaccare al Matrix e diventare batterie che vivono in una simulazione, no?
     
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    A parte il fatto che la batteria umana di Matrix credo sia una bischerata gigabolica, non esiste una scelta univoca a tale dilemma.

    Ma diciamo che la tecnologia non è solo la comunicazione. Gli Amish rifiutano se non erro anche una buona porzione di moderna medicina. Metodi per conservare il cibo. Mezzi di trasporto, che oggettivamente a loro possono essere superflui, ma questo funziona solo in determinati contesti). Metodi di produzione del cibo, che se venissero aboliti ormai condannerebbero a morte certa migliaia se non milioni di persone.
    Vivono bene?
    Bene rispetto a chi?
    Abbiamo dati forniti da fonti attentidibili sulla qualità della vita, indice di natalità, aspettativa di vita, mortalità infantile ecc...?

    Comunque: se si tratta solo di rinunciare alla tecnologia per le comunicazioni più innovativa, come ha detto già ferry, il problema è se e come questo influenza la tua vita, per quanto fastidioso sia.
    Un po'come le medicine per le malattie croniche. Se influenza il tuo lavoro negativamente, purtroppo non è una vera scelta. Ricostruire la propria vita in modo radicale è impegnativo, a volte impossibile (per motivi economici, logistici ecc...) e questo quando sei solo.
    Figuriamoci con una famiglia sulle spalle. Ci entrano di mezzo parecchi dilemmi etici fra le altre cose.

    Il neuralink credo esista già, anche se non è un chip nel cervello. Praticamente è una tecnologia (ancora sperimentale o un fase di studio, mi pare di aver capito) simile a quella che nei film di Iron Man Tony stark usava per controllare le funzioni dell'armatura usando direttamente i pensieri. Non così avanzata! Ma ci si arriverà. In pratica sono dei sensori simili quelli usati per gli esami neurologici non invasivi. Elettrodi che captano attività cerebrale, la teasmettono a un qualche tipo di macchina che la traduce in comandi per mecchine semplci come i droni giocattolo.
    Per ora dovrebbe avere una portata e delle applicazioni super limitate. Non ne so molto onestamente, solo sentito dire. Se ho sparato qualche trazzata non me ne vogliate troppo. Non so nemmeno se lo chiamano neuralink e non credo possa essere usato per scaricare informazioni direttamente nel cervello, cosa che (ma qui servirebbe uno ferrato in neuroscienze per dirlo co sicurezza) ritengo estremamente improbabile per i limiti fisici del nostro organismo.
    Musk sogna parecchio. Forse troppo? Non sono la persona giusta per giudicare onestamente.
     
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    A parte il fatto che la batteria umana di Matrix credo sia una bischerata gigabolica

    È un film e il mio era un eufenismo, non prenderlo letteralmente.

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    Ma diciamo che la tecnologia non è solo la comunicazione. Gli Amish rifiutano se non erro anche una buona porzione di moderna medicina. Metodi per conservare il cibo. Mezzi di trasporto, che oggettivamente a loro possono essere superflui, ma questo funziona solo in determinati contesti). Metodi di produzione del cibo, che se venissero aboliti ormai condannerebbero a morte certa migliaia se non milioni di persone.

    Non ho suggerito nè di seguire lo stile di vita degli Amish in ogni dettaglio e nemmeno che dovrebbe essere uno stile di vita diffuso su vasta scala, il mio era un esempio, se nel mondo esistono comunità che vivono senza molte delle nostre invenzioni tecnologiche, non vedo perchè, in un ipotetico estremo, una persona non potrebbe scegliere di cambiare il proprio stile di vita rifiutando alcune innovazioni tecnologiche e vivendo in modo più semplice se lo desidera.
    Non ho detto "accetta Neuralink o diventa Amish", non ho detto "rifiuta la medicina", per farla più semplice: se esistono comunità che hanno rifiutato la società moderna e vivono benissimo, anzi, i loro numeri a volte vanno solo in crescita, come nel caso degli Amish, dati obbiettivi, si potrebbe scegliere, in un ipotetico estremo in cui vivere senza progressi tecnologici scomodi sia impossibile per vivere nella nostra società, di privarci di qualche innovazione tecnologica e vivere al di fuori delli status quo moderno se lo si reputa un compromesso accettabile. In quanto nell'ESEMPIO degli Amish abbiamo precedenti che provano che è possibile.

    CITAZIONE
    Vivono bene?
    Bene rispetto a chi?
    Abbiamo dati forniti da fonti attentidibili sulla qualità della vita, indice di natalità, aspettativa di vita, mortalità infantile ecc...?

    Troverai articoli che sostengono che il loro tenore di vita porti a molti meno casi di malattie cardiovascolari e diabete e in certi casi anche aspettativa di vita ragionevolmente alta, non sono quì per difendere il caso degli Amish però, visto che li ho solo usati come esempio, ma dato che lo chiedi.

    CITAZIONE
    Comunque: se si tratta solo di rinunciare alla tecnologia per le comunicazioni più innovativa, come ha detto già ferry, il problema è se e come questo influenza la tua vita, per quanto fastidioso sia.

    Appunto volevo portare a questo tipo di considerazione, quale sarebbe il punto in cui non è più sostenibile vivere in una società che fa un largo utilizzo di una tecnologia che reputi dannosa?
    Non lo sai e non vuoi ipotizzare? Va bene, lasciamo che lo facciano altri. Ma questo sempre che quel punto possa effettivamente mai arrivare, non è detto che ci si troverà subito in una situazione in cui saremmo costretti a fare una scelta drastica nel futuro immediato alla diffusione di massa di Neuralink.

    CITAZIONE
    Un po'come le medicine per le malattie croniche

    Non lo trovo affatto un paragone equivalente, perchè da un lato abbiamo una scelta su uno stile di vita, dall'altro una scelta che in moltissimi casi fa la differenza diretta fra vita e morte prematura, non siamo allo stesso livello di proporzionalità.

    CITAZIONE
    Ricostruire la propria vita in modo radicale è impegnativo, a volte impossibile (per motivi economici, logistici ecc...) e questo quando sei solo.
    Figuriamoci con una famiglia sulle spalle. Ci entrano di mezzo parecchi dilemmi etici fra le altre cose.

    Nessuno lo mette in dubbio, ma si tratta sempre di scelte personali. È interessante sondare le capacità di scelta di una persona parandola di fronte a situazioni come questa. Saresti disposto a farlo? "Sì, perchè lo preferisco", "no, perchè è troppo difficile", "no, perchè non vale la pena rinunciare a tutte le altre comodità", "no, perchè non voglio costringere la mia famiglia a farlo", eccetera eccetera.

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    Non so nemmeno se lo chiamano neuralink e non credo possa essere usato per scaricare informazioni direttamente nel cervello, cosa che (ma qui servirebbe uno ferrato in neuroscienze per dirlo co sicurezza) ritengo estremamente improbabile per i limiti fisici del nostro organismo.
    Musk sogna parecchio. Forse troppo? Non sono la persona giusta per giudicare onestamente.

    L'intera premessa è ipotetica, ho preso un riferimento basato sull'attualità e su ciò che alcuni scienziati pensano di riuscire a fare, ma è irrilevante per la scelta, o il dilemma, se preferiamo, che sto cercando di proporre. Possiamo anche chiamarlo PincoPalloMetaLinkUltraTurbo, mi interessa di più sapere che scelta prendereste nel caso venisse implementata una tecnologia transumanista con la capacità di alterare profondamente sensazioni, percezioni e il nostro modo di vivere il mondo e l'informazione, nello specifico, il famoso chip nel cervello.
     
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    CITAZIONE (Victor Von Doom @ 3/10/2023, 17:59) 
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    A parte il fatto che la batteria umana di Matrix credo sia una bischerata gigabolica

    È un film e il mio era un eufenismo, non prenderlo letteralmente.

    Meglio così. Ma meglio anche non usare iperbole. Credo siano inadatte a questo particolare discussione. E rischiano di fare esempi facilmente fraintendibili per boiate lanciate lì :).

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    Ma diciamo che la tecnologia non è solo la comunicazione. Gli Amish rifiutano se non erro anche una buona porzione di moderna medicina. Metodi per conservare il cibo. Mezzi di trasporto, che oggettivamente a loro possono essere superflui, ma questo funziona solo in determinati contesti). Metodi di produzione del cibo, che se venissero aboliti ormai condannerebbero a morte certa migliaia se non milioni di persone.

    Non ho suggerito nè di seguire lo stile di vita degli Amish in ogni dettaglio e nemmeno che dovrebbe essere uno stile di vita diffuso su vasta scala, il mio era un esempio, se nel mondo esistono comunità che vivono senza molte delle nostre invenzioni tecnologiche, non vedo perchè, in un ipotetico estremo, una persona non potrebbe scegliere di cambiare il proprio stile di vita rifiutando alcune innovazioni tecnologiche e vivendo in modo più semplice se lo desidera.
    Non ho detto "accetta Neuralink o diventa Amish", non ho detto "rifiuta la medicina", per farla più semplice: se esistono comunità che hanno rifiutato la società moderna e vivono benissimo, anzi, i loro numeri a volte vanno solo in crescita, come nel caso degli Amish, dati obbiettivi, si potrebbe scegliere, in un ipotetico estremo in cui vivere senza progressi tecnologici scomodi sia impossibile per vivere nella nostra società, di privarci di qualche innovazione tecnologica e vivere al di fuori delli status quo moderno se lo si reputa un compromesso accettabile. In quanto nell'ESEMPIO degli Amish abbiamo precedenti che provano che è possibile.

    Invero.
    Mi viene da pensare agli Zulu in Sud Africa che hanno cominciato ad abbandonare le città per tornare a vivere in piccole comunità a causa dei costi della vita eccessivi, per fare un altro esempio.

    Ovviamente, quando fai un discorso del tipo "in una piccola comunità ci sono meno persone che soffrono di diabete che in una metropoli" bisogna anche ricordare che in una metropoli ci sono anche molte più persone e basta.
    Il campione è troppo diverso.
    Sul discorso "quale vita è migliore" il discorso si riduce ad un semplice "pro e contro da ambo le parti".

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    Vivono bene?
    Bene rispetto a chi?
    Abbiamo dati forniti da fonti attentidibili sulla qualità della vita, indice di natalità, aspettativa di vita, mortalità infantile ecc...?

    Troverai articoli che sostengono che il loro tenore di vita porti a molti meno casi di malattie cardiovascolari e diabete e in certi casi anche aspettativa di vita ragionevolmente alta, non sono quì per difendere il caso degli Amish però, visto che li ho solo usati come esempio, ma dato che lo chiedi.

    Intanto, dovrei conoscere meglio la fonte di questi articoli.
    Ormai diffido di gran parte della stampa. Quella specialistica che si occupa di divulgazione scientifica è forse ancora meglio della media, ma ripeto, così sul vago non dico ne vero ne falso, ne male ne bene.

    Comunque, non mi dici niente che non posso immaginare come vero. Il problema è che anche se fosse vero, non basta una minore insorgenza di problemi cardiovascolari e diabete per definire una vita più sana di un'altra.
    Direi inoltre che si può ottenere un risultato simile con una migliore educazione alimentare pur non abbandonando una società tecnologicamente avanzata. Mi pare uno sforzo più pragmatico e accessibile. Fra l'altro, più semplice da ottenere con la tecnologia di comunicazione più avanzata.
    Il problema è morale, più che tecnologico. Ovviamente, tenendo conto dell'uso semi coercitivo dei media da parte della grande distribuzione.

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    Comunque: se si tratta solo di rinunciare alla tecnologia per le comunicazioni più innovativa, come ha detto già ferry, il problema è se e come questo influenza la tua vita, per quanto fastidioso sia.

    Appunto volevo portare a questo tipo di considerazione, quale sarebbe il punto in cui non è più sostenibile vivere in una società che fa un largo utilizzo di una tecnologia che reputi dannosa?
    Non lo sai e non vuoi ipotizzare? Va bene, lasciamo che lo facciano altri. Ma questo sempre che quel punto possa effettivamente mai arrivare, non è detto che ci si troverà subito in una situazione in cui saremmo costretti a fare una scelta drastica nel futuro immediato alla diffusione di massa di Neuralink.

    Ci sono più aspetti da considerare io l'ho fatta semplice.
    Ridurre la dipendenza dalla tecnologia adesso per prevenire una "decadenza" verso il futuro a base di Neuralink è impratico e richiederebbe una involuzione globale dello stile di vita.
    Se il cambiamento si limita ad una minoranza, si arriverebbe solo alla inevitabile quanto involontaria ostracizzazione di tale minoranza, più o meno grande che sia.
    Potrebbero vivere bene lo stesso? Non si può veramente sapere senza provare. Ma sarebbe un esperimento ben complesso e potrebbe non essere reversibile.
    Premesse che richiedono una ulteriore valutazione.
    Pretendere invece di distaccare una nazione dalle più moderne tecnologie sarebbe una condanna a morte per la medesima.
    Assolutamente improbabile ora come ora e credo anche in futuro.

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    Un po'come le medicine per le malattie croniche

    Non lo trovo affatto un paragone equivalente, perchè da un lato abbiamo una scelta su uno stile di vita, dall'altro una scelta che in moltissimi casi fa la differenza diretta fra vita e morte prematura, non siamo allo stesso livello di proporzionalità.

    Oh no, non necessariamente fra vita e morte nel secondo caso, ma diciamo vita con sgradevoli conseguenze o meno.

    Lo stesso, se lo stile di vita tecnologico all'avanguardia ti è indispensabile.
    Pensa ad un programmatore, un designer, un agente di borsa, uno youtuber...Chiunque abbia una attività che si basa anche solo diametralmente sui benefici o strumenti forniti dalla tecnologia moderna e nessuna altra abilità commerciabile utile. Sarebbe la sua "morte". O sicuramente sgradevoli conseguenze. Molto sgradevoli. Un sacrificio che sarebbe un atto di hybris richiedere.
    Non è facile cambiare una vita.

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    Non so nemmeno se lo chiamano neuralink e non credo possa essere usato per scaricare informazioni direttamente nel cervello, cosa che (ma qui servirebbe uno ferrato in neuroscienze per dirlo co sicurezza) ritengo estremamente improbabile per i limiti fisici del nostro organismo.
    Musk sogna parecchio. Forse troppo? Non sono la persona giusta per giudicare onestamente.

    L'intera premessa è ipotetica, ho preso un riferimento basato sull'attualità e su ciò che alcuni scienziati pensano di riuscire a fare, ma è irrilevante per la scelta, o il dilemma, se preferiamo, che sto cercando di proporre. Possiamo anche chiamarlo PincoPalloMetaLinkUltraTurbo, mi interessa di più sapere che scelta prendereste nel caso venisse implementata una tecnologia transumanista con la capacità di alterare profondamente sensazioni, percezioni e il nostro modo di vivere il mondo e l'informazione, nello specifico, il famoso chip nel cervello.

    Volevo solo dire che probabilmente non si arriverà mai allo scenario di Musk. Credo ci siano tecnologie meno invasive già in fase di studio che potrebbero far ottenere lo stesso risultato con minore stress fisico.
    Voglio dire: perché passare per le forche caudine di un intervento chirurgico complesso per un impianto nel sistema nervoso centrale, se si può ottenere lo stesso indossando un cappello?
    Oppure! Può darsi che lo scenario di Musk sia successivo, con una evoluzione tecnologica che porterà ad un upgrade con impianti cerebrali per l'interfaccia tecnologica.
    Ma ci sono troppi punti oscuri in questo ipotetico scenario. Credo sia letteralmente troppo presto per questa risposta.

    Personalmente comunque, ritengo che i benefici del progresso tecnologico superino i suoi possibili lati negativi.
    La tecnologia non smetterà di avanzare (cigni neri permettendo) e di conseguenza ci si dovrà tenere sempre al passo. Per vari motivi.
    Detto questo, si può ancora vivere e lavorare senza smartphone. Impratico ma fattibile. Magari non senza cellulare e magari non sempre sarà possibile rimanere quanto più low tech possibile, ma direi che ancora non è venuto il giorno in cui tutta la tecnologia perfino quella più diffusa è assolutamente irrinunciabile.
    Non è nemmeno impossibile abbandonare completamente uno stile di vita per un altro radicalmente diverso.
    Possible però non corrisponde necessariamente a "è davvero una buona idea".
     
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    CITAZIONE (Victor Von Doom @ 3/10/2023, 20:21) 
    Ma come mai è così disprezzato?

    mera invidia sociale.
     
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    Meglio così. Ma meglio anche non usare iperbole. Credo siano inadatte a questo particolare discussione. E rischiano di fare esempi facilmente fraintendibili per boiate lanciate lì :).

    Non credo affatto che sia inadatto, io caso di Matrix è un ipotetico molto estremo e pura fantascienza, per quello che riusciamo a creare al momento, ma bisogna anche essere capaci di trattare degli scenari molto estremi e usare eufenismi per comprendere fino a che punto sia possibile mettere dei limiti ragionevoli a una discussione e scandagliare il succo dei nostri valori.
    O visto che si tratta di eufenismi appunto, dovrebbe essere implicito che è un limite a cui tutti siamo ragionevolmente opposti e quindi, non pensarci troppo.

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    Invero.
    Mi viene da pensare agli Zulu in Sud Africa che hanno cominciato ad abbandonare le città per tornare a vivere in piccole comunità a causa dei costi della vita eccessivi, per fare un altro esempio.

    Sta succedendo davvero? Non sarebbero gli unici a ricercare un ritorno alle origini, per quanto siano contaminati da alcuno dei peggiori lati della modernità anche comunità di aborigeni e indiani americani in un certo senso optano per una società parallela, ma nulla al livello degli Amish.

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    Ovviamente, quando fai un discorso del tipo "in una piccola comunità ci sono meno persone che soffrono di diabete che in una metropoli" bisogna anche ricordare che in una metropoli ci sono anche molte più persone e basta.
    Il campione è troppo diverso.
    Sul discorso "quale vita è migliore" il discorso si riduce ad un semplice "pro e contro da ambo le parti".

    Siamo d'accordo su questo, ma se io campione preso in esame è ragionevolmente grande da poter fare una stima generica di entrambi possiamo notare una differenza che va oltre la semplice differenza numerica, detro questo, non mi sono soffermato molto a ricercare questo specifico caso, il mio punto è che, generalmente, si può dire che non se la passino male.

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    Direi inoltre che si può ottenere un risultato simile con una migliore educazione alimentare pur non abbandonando una società tecnologicamente avanzata. Mi pare uno sforzo più pragmatico e accessibile.

    Non credo affatto che sia così semplice. Il cibo che consumiamo noi è molto più trattato e presenta microplastiche, la contaminazione in ambito industriale è inevitabile al punto da essere prevista, in Italia probabilmente meno che in altre zone del mondo, e avresti ragione che anche lì basterebbe un'istruzione migliore, produrre il proprio nutrimento o anche cacciare, ma per farlo devi vivere ai margini in senso pratico e allo stesso tempo diventa sempre più difficile sulla carta data la brutta abitudine del governo di rompere le scatole su ciò che puoi o non puoi avere o puoi e non puoi coltivare dentro casa tua, quindi un certo grado di distacco rimane inevitabile anche in quel caso. Il discorso che fai è pragmatico fin quando non tieni conto di altri fattori che ti spingono a fare un passo più in avanti, a quel punto non diventa più pratico, ma quasi ingenuo.

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    Il problema è morale, più che tecnologico.

    Ma la tecnologia modifica lo stile di vita e sanguina nella cultura, cambiando inevitabilmente valori e morale nella società in largo, il nostro mondo è molto diverso da com'era un paio di decenni fa, il quesito che pongo è di base uno morale, che tende ad analizzare princìpi e valori di chi vi vuole partecipare, passando per un mezzo molto pragmatico che è quello tecnologico. Prendi ad esempio come i social network abbiano cambiato la struttura sociale, ora applica un discorso simile a quello che stiamo trattando: quali sono le tue preoccupazioni morali che derivano da un'innovazione tecnologica di questo tipo? Quali sono secondo te le ramificazioni per la nostra civiltà? E come si configurano ai tuoi valori? È questo alla fine che sto chiedendo.

    CITAZIONE
    Oh no, non necessariamente fra vita e morte nel secondo caso, ma diciamo vita con sgradevoli conseguenze o meno

    Dipende molto da che malattia si sta parlando, in certi casi le tue aspettative di vita si abbassano drasticamente senza il trattamento adeguato, e in altri potrebbe non avere un effetto immediatamente riconoscibile ma a lungo andare impatta direttamente sulla saluta al punto da farla una questione di vita o di morte.

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    Lo stesso, se lo stile di vita tecnologico all'avanguardia ti è indispensabile.

    Diversamente quì puoi decidere se i benefici della tecnologia moderna sono importanti per il tuo stile di vita o meno, se ad esempio ritieni che lo smartphone sia deleterio per la tua soglia di attenzione e per il rapporto che hai con il mondo dato dall'effetto di avere stimolazione istantanea a portata di mano, non incide direttamente sulla tua aspettativa di vita, ma puoi decidere se rinunciarvi, giudicando se ti conviene il compromesso che può rendere la tua vita un po' più scomoda. Certe persone sembra non possano permettersi un lusso simile in base alla loro scelta professionale, ma anche lì dipende solo dall'individuo.

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    Sarebbe la sua "morte". O sicuramente sgradevoli conseguenze. Molto sgradevoli. Un sacrificio che sarebbe un atto di hybris richiedere.
    Non è facile cambiare una vita.

    Ma quì si tratta di quello che vogliamo noi come singoli individui, quando parlo di queste innovazioni tecnologiche non impongo a nessuno di abbandonare le comodità moderne per uno stile di vita che ritengo più ideale, ma appunto chiedo quale sia la scelta personale che siamo disposti a fare. Io stesso non lo sto facendo, perchè evidentemente il compromesso attuale mi conviene, ma può arrivare in futuro qualcosa che mi potrebbe far cambiare idea, se ad esempio le attività un giorno chiedessero pagamento solo tramite Neuralink (ancora, è un esempio, come se ne possono fare milioni) a cui io non sono mai stato favorevole, arriverei al punto di rigettare le comodità moderne. Ma questo sono io, non richiede hubris, è una mia scelta personale, quindi chiedo: qual'è la vostra?

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    Voglio dire: perché passare per le forche caudine di un intervento chirurgico complesso per un impianto nel sistema nervoso centrale, se si può ottenere lo stesso indossando un cappello?

    Non lo so, ma questo è quello che viene al momento speculato e in base a quello si pone il mio quesito. Il fatto che sia un impianto chirurgico è parte integrante della conversazione.

    CITAZIONE
    Personalmente comunque, ritengo che i benefici del progresso tecnologico superino i suoi possibili lati negativi.
    La tecnologia non smetterà di avanzare (cigni neri permettendo) e di conseguenza ci si dovrà tenere sempre al passo. Per vari motivi.

    No, non puoi fermare il progresso per quanto tu voglia, è vero, e una volta scoperchiato il vaso di Pandora non è facile, se non addirittura potremmo dire che è impossibile, rimettere il genio nella lampada. Ma possiamo adattarci infinitamente? Teoricamente sì, ma il prezzo qual'è? Ne vale la pena? È un patto Faustiano? A mio dire sì.

    CITAZIONE
    Possible però non corrisponde necessariamente a "è davvero una buona idea".

    Beh...appunto, lo stesso vale per il contrario, solo perchè una cosa la possiamo fare grazie all'avanzamento del progresso, non equivale al fatto che sia una buona idea metterlo in atto.
     
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    CITAZIONE (Victor Von Doom @ 4/10/2023, 15:06) 
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    Meglio così. Ma meglio anche non usare iperbole. Credo siano inadatte a questo particolare discussione. E rischiano di fare esempi facilmente fraintendibili per boiate lanciate lì :).

    Non credo affatto che sia inadatto, io caso di Matrix è un ipotetico molto estremo e pura fantascienza, per quello che riusciamo a creare al momento, ma bisogna anche essere capaci di trattare degli scenari molto estremi e usare eufenismi per comprendere fino a che punto sia possibile mettere dei limiti ragionevoli a una discussione e scandagliare il succo dei nostri valori.
    O visto che si tratta di eufenismi appunto, dovrebbe essere implicito che è un limite a cui tutti siamo ragionevolmente opposti e quindi, non pensarci troppo.

    Non mi piace perché è un approccio fuorviante. Un esempio simile può impressionare, ma non fornire uno scenario che realisticamente si può verificare.
    Quando si parla di scenari catastrofici non è necessariamente sbagliato sovrastimare, ma sempre nell'ambito di ipotesi realistiche.
    Matrix è fantascienza sciatta.

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    Invero.
    Mi viene da pensare agli Zulu in Sud Africa che hanno cominciato ad abbandonare le città per tornare a vivere in piccole comunità a causa dei costi della vita eccessivi, per fare un altro esempio.

    Sta succedendo davvero? Non sarebbero gli unici a ricercare un ritorno alle origini, per quanto siano contaminati da alcuno dei peggiori lati della modernità anche comunità di aborigeni e indiani americani in un certo senso optano per una società parallela, ma nulla al livello degli Amish.

    Comunque è un problema economico/finanziario: queste persone resterebbero pure nelle città, ma le spese sono eccessive. Così mi è stato spiegato, in breve.

    Comunque non ho mai approfondito il fenomeno. Non credo sia una diaspora così massiccia. Ma sì: è già accaduto.

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    Un risultato simile con una migliore educazione alimentare pur non abbandonando una società tecnologicamente avanzata. Mi pare uno sforzo più pragmatico e accessibile.

    Non credo affatto che sia così semplice. Il cibo che consumiamo noi è molto più trattato e presenta microplastiche, la contaminazione in ambito industriale è inevitabile al punto da essere prevista, in Italia probabilmente meno che in altre zone del mondo, e avresti ragione che anche lì basterebbe un'istruzione migliore, produrre il proprio nutrimento o anche cacciare, ma per farlo devi vivere ai margini in senso pratico e allo stesso tempo diventa sempre più difficile sulla carta data la brutta abitudine del governo di rompere le scatole su ciò che puoi o non puoi avere o puoi e non puoi coltivare dentro casa tua, quindi un certo grado di distacco rimane inevitabile anche in quel caso. Il discorso che fai è pragmatico fin quando non tieni conto di altri fattori che ti spingono a fare un passo più in avanti, a quel punto non diventa più pratico, ma quasi ingenuo.

    Quelli di cui parli sono parametri richiesti dalla legge. Entro i quali determinate contaminazioni sono insignificanti per la salute. Son stati fatti studi al riguardo e ancora vengono effettuati.
    Sulla eccessiva flessibilità dei parametri non mi pronuncio. Lord Umber è il chimico. Eventualmente senti lui.

    Sono frutto di osservazioni sui rischi di metodi di lavorazione del cibo. Mi dirai che non siamo migliorati molto da allora? Ma siamo comunque migliorati.
    Secondo un discorso analogo molto poco serio, gli antichi romani erano psicopatici, amanti del sangue e della violenza per colpa della contaminazione del piombo nell'acqua.
    La contaminazione da piombo delle fonti di approvvigionamento acquifero possono essere un serio pericolo per la salute. Ma indovina un po'? Le tubature in piombo ancora esistono e non c'è nessuna epidemia di psicopatie.

    Ora: indubbiamente diabete, obesità, problemi csrdiovascolari sono causati anche dell'eccesso di determinate sostanze nei nostri alimenti e dal consumo eccessivo, a volte patologico che ne viene fatto.
    Ma non ci illudiamo: sono le stesse sostanze che troveresti in qualsiasi alimento.

    Il vero problema è come la gente si approccia al cibo.
    Il vero problema è che per vari motivi, programmi di educazione alimentare seri non si sono mai fatti.

    Come ho detto, il problema è morale. E a nessuno importa abbastanza, sia dalla parte produttori che da quella consumatori.

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    Il problema è morale, più che tecnologico.

    Ma la tecnologia modifica lo stile di vita e sanguina nella cultura, cambiando inevitabilmente valori e morale nella società in largo, il nostro mondo è molto diverso da com'era un paio di decenni fa, il quesito che pongo è di base uno morale, che tende ad analizzare princìpi e valori di chi vi vuole partecipare, passando per un mezzo molto pragmatico che è quello tecnologico. Prendi ad esempio come i social network abbiano cambiato la struttura sociale, ora applica un discorso simile a quello che stiamo trattando: quali sono le tue preoccupazioni morali che derivano da un'innovazione tecnologica di questo tipo? Quali sono secondo te le ramificazioni per la nostra civiltà? E come si configurano ai tuoi valori? È questo alla fine che sto chiedendo.

    Stai decontestualizzando e passando di palo in frasca.
    Le mie parole erano inserite in un contesto specifico relativo alla cattiva educazione alimentare e alle sue conseguenze. Nient'altro.
    Evita per cortesia. Non voglio pensare male, ma è irritante.

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    Oh no, non necessariamente fra vita e morte nel secondo caso, ma diciamo vita con sgradevoli conseguenze o meno

    Dipende molto da che malattia si sta parlando, in certi casi le tue aspettative di vita si abbassano drasticamente senza il trattamento adeguato e in altri potrebbe non avere un effetto immediatamente riconoscibile ma a lungo andare impatta direttamente sulla saluta al punto da farla una questione di vita o di morte.

    È solo una precisazione senza troppa importanza (nessuna precisazione è inutile).
    Il punto è che in genere non peggiori la tua vita per scelta.
    Perdere il lavoro per rinnegare la tecnologia ha effetti sgradevoli analoghi a smettere di curarti una malattia cronica, è una frattura dell'equilibrio della propria esistenza, quindi una scelta autolesionista ne più ne meno.

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    Lo stesso, se lo stile di vita tecnologico all'avanguardia ti è indispensabile.

    Diversamente quì puoi decidere se i benefici della tecnologia moderna sono importanti per il tuo stile di vita o meno, se ad esempio ritieni che lo smartphone sia deleterio per la tua soglia di attenzione e per il rapporto che hai con il mondo dato dall'effetto di avere stimolazione istantanea a portata di mano, non incide direttamente sulla tua aspettativa di vita, ma puoi decidere se rinunciarvi, giudicando se ti conviene il compromesso che può rendere la tua vita un po' più scomoda. Certe persone sembra non possano permettersi un lusso simile in base alla loro scelta professionale, ma anche lì dipende solo dall'individuo.

    Scelta solo a parole.
    Sono sempre meno le opzioni professionali in cui l'apporto della tecnologia, in un modo o nell'altro è meno che essenziale.
    La competitività dipende da essa e il guadagno e la sostenibilità di un'impresa dipende dalla competitività.
    Il mondo sceglie per noi alla fine.

    Pensa solo ai medici, che devono sottoporsi a corsi di aggiornamento periodici. La conoscenza all'avanguardia non basta mai.

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    Sarebbe la sua "morte". O sicuramente sgradevoli conseguenze. Molto sgradevoli. Un sacrificio che sarebbe un atto di hybris richiedere.
    Non è facile cambiare una vita.

    Ma quì si tratta di quello che vogliamo noi come singoli individui, quando parlo di queste innovazioni tecnologiche non impongo a nessuno di abbandonare le comodità moderne per uno stile di vita che ritengo più ideale, ma appunto chiedo quale sia la scelta personale che siamo disposti a fare. Io stesso non lo sto facendo, perchè evidentemente il compromesso attuale mi conviene, ma può arrivare in futuro qualcosa che mi potrebbe far cambiare idea, se ad esempio le attività un giorno chiedessero pagamento solo tramite Neuralink (ancora, è un esempio, come se ne possono fare milioni) a cui io non sono mai stato favorevole, arriverei al punto di rigettare le comodità moderne. Ma questo sono io, non richiede hubris, è una mia scelta personale, quindi chiedo: qual'è la vostra?

    Nessuna.
    Perché non devo farla ora.
    Non so nemmeno se dovrò mai farla.
    Nessuno scenario ipotetico sarà meno che questo: una speculazione. Non c'è confronto reale con qualcosa che non è reale.

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    Voglio dire: perché passare per le forche caudine di un intervento chirurgico complesso per un impianto nel sistema nervoso centrale, se si può ottenere lo stesso indossando un cappello?

    Non lo so, ma questo è quello che viene al momento speculato e in base a quello si pone il mio quesito. Il fatto che sia un impianto chirurgico è parte integrante della conversazione.

    Era una domanda retorica Vic.
    Non lo farebbe nessuno.
    Uno è un buco nel cranio, l'altro un cappello con upgrade.
    Lo capisci subito quale delle due tecnologie è più pratica, no?
    Però!
    Come approfondimento della sobrietà intellettuale umana, proverei a fare uno studio al riguardo con questo scenario specifico.
    Potrebbe essere interessante. Ma non ho il tempo sigh!

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    Personalmente comunque, ritengo che i benefici del progresso tecnologico superino i suoi possibili lati negativi.
    La tecnologia non smetterà di avanzare (cigni neri permettendo) e di conseguenza ci si dovrà tenere sempre al passo. Per vari motivi.

    No, non puoi fermare il progresso per quanto tu voglia, è vero, e una volta scoperchiato il vaso di Pandora non è facile, se non addirittura potremmo dire che è impossibile, rimettere il genio nella lampada.

    Miiii che mischione di tropi :lol: !
    Ma l'ho rifatto anch'io.
    Sì: decisamente impossibile :)
    Sempre cigni neri (altamente improbabili) permettendo.

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    Ma possiamo adattarci infinitamente? Teoricamente sì, ma il prezzo qual'è? Ne vale la pena? È un patto Faustiano? A mio dire sì.

    Il diavolo se lo sono inventati i teologi medievali Vic. Non ci mettiamo anche la fantasia, che il discorso è piuttosto complicato già di suo.

    Il tuo problema alla fine, è un non problema.
    Primo perché temo che nessuno di noi arriverà a vedere un futuro molto più avanzato di quello che viviamo ora.
    Secondo perché chi nasce in un mondo impara ad accettarlo e le future generazioni accetteranno e si adegueranno eventualmente a questo eventuale futuro perché per loro sarà la quotidianità.
    Con tutte le possibili eccezioni del caso, che però, credo, se ci saranno, saranno una minoranza insignificante.

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    Possible però non corrisponde necessariamente a "è davvero una buona idea".

    Beh...appunto, lo stesso vale per il contrario, solo perchè una cosa la possiamo fare grazie all'avanzamento del progresso, non equivale al fatto che sia una buona idea metterlo in atto.

    Vic, abbiamo smesso di vivere nelle caverne e con la luce a candela perché era una vita che faceva schifo.
    Semplice e chiaro.
    C'era di meglio e abbiamo deciso di cambiare.
    L'istinto base umano è egoistico. Le scelte di migliorare lo stile di vita sono egoistiche anche se di riflesso, beneficiano coloro che non siamo noi.
    Ora: non voglio squalificare la validità dell'ego, ma l'es non lo escluderai mai del tutto.
     
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