Tutto ciò che c'è di sbagliato col nuovo "Thor" (SPOILER)

E perché adesso leggo MARVEL aggratis

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    L'ho detto e lo ripeto: far scendere le divinità al livello degli esseri umani, anche psicologicamente, rovina questo genere di personaggi. Parte del loro fascino è proprio essere diversi dagli uomini. Tutti questi dubbi, queste incertezze, questi drammi esistenziali, sono roba da esseri umani, non da divinità.

    Non sono molto d'accordo con questo concetto, sia che si parli di divinità nell'accezione più generale del termine, sia che ci si riferisca al singolo Thor; dagli albori, qualunque fosse il medium di riferimento, la figura del dio è stata coniugata secondo due macrofiloni da cui trarre liberamente spunto, e sono convinto che ancora oggi, nonostante tutto, qualsiasi rappresentazione di tali figure sia ad essi riconducibile: un'interpretazione trascendente, assoluta, distaccata, distante dalle perturbazioni tipiche dell'essere umano, ed una più calata nel contesto mortale, fallibile, in balia delle emozioni, dei desideri, e delle pulsioni in genere. Tenderei a ricondurre il pantheon degli dei Marvel al secondo esempio, per quanto ho potuto leggere finora, e ritengo anche che "umanizzarli" sia, a lungo andare, la scelta che ripaga maggiormente, rendendoli nei limiti del possibile personaggi a cui è più facile affezionarsi. Già solo dal mero punto di vista della storia, credo sia più interessante leggere di esseri si sovrannaturali, divini, ma comunque capaci di provare emozioni come chiunque altro, piuttosto che di figure tanto perfette quanto sterili. Anzi, si potrebbe ribattere affermando che è proprio la loro natura divina a rendere le reazioni a cui si lasciano andare talmente esagerate ed assolute agli occhi di un mero umano qualsiasi. Per cui se Thor cade in disgrazia, rovina a terra, se Odino perde le staffe impazzisce ecc ecc.
    Suona di giustificazione, me ne rendo conto io stesso, e non è sicuramente mia intenzione prendere le difese di una storia che disprezzo a mia volta, però è un modo di interpretarla che non mi dispiace. Dando per scontato che non è la chiave di lettura che Aaron o chi per lui ha ordito, ovvio xD
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    Non so quanto sia vero, le divinità pantheonistiche hanno sempre avuto caratteristiche umane.

    Questo.
     
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    CITAZIONE (botolo1 @ 13/2/2015, 15:11) 
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    L'ho detto e lo ripeto: far scendere le divinità al livello degli esseri umani, anche psicologicamente, rovina questo genere di personaggi. Parte del loro fascino è proprio essere diversi dagli uomini. Tutti questi dubbi, queste incertezze, questi drammi esistenziali, sono roba da esseri umani, non da divinità.

    Non sono molto d'accordo con questo concetto, sia che si parli di divinità nell'accezione più generale del termine, sia che ci si riferisca al singolo Thor; dagli albori, qualunque fosse il medium di riferimento, la figura del dio è stata coniugata secondo due macrofiloni da cui trarre liberamente spunto, e sono convinto che ancora oggi, nonostante tutto, qualsiasi rappresentazione di tali figure sia ad essi riconducibile: un'interpretazione trascendente, assoluta, distaccata, distante dalle perturbazioni tipiche dell'essere umano, ed una più calata nel contesto mortale, fallibile, in balia delle emozioni, dei desideri, e delle pulsioni in genere. Tenderei a ricondurre il pantheon degli dei Marvel al secondo esempio, per quanto ho potuto leggere finora, e ritengo anche che "umanizzarli" sia, a lungo andare, la scelta che ripaga maggiormente, rendendoli nei limiti del possibile personaggi a cui è più facile affezionarsi. Già solo dal mero punto di vista della storia, credo sia più interessante leggere di esseri si sovrannaturali, divini, ma comunque capaci di provare emozioni come chiunque altro, piuttosto che di figure tanto perfette quanto sterili. Anzi, si potrebbe ribattere affermando che è proprio la loro natura divina a rendere le reazioni a cui si lasciano andare talmente esagerate ed assolute agli occhi di un mero umano qualsiasi. Per cui se Thor cade in disgrazia, rovina a terra, se Odino perde le staffe impazzisce ecc ecc.
    Suona di giustificazione, me ne rendo conto io stesso, e non è sicuramente mia intenzione prendere le difese di una storia che disprezzo a mia volta, però è un modo di interpretarla che non mi dispiace. Dando per scontato che non è la chiave di lettura che Aaron o chi per lui ha ordito, ovvio xD

    Non ho detto che gli dei non devono provare emozioni, o essere perfetti: senza la natura infida e avida di Loki, la rabbia e l'irruenza di Thor ed Ercole (quest'ultimo comunque ricordiamolo, è un semdio, l'archetipo degli eroi e dei supereroi per antonomasia, quindi è già un altro paio di maniche), la ferocia di Ares, la presunzione dei padri celesti come Odino e Zeus, non ci sarebbero le storie!
    I sentimenti sono importanti, anche per le storie degli dei.

    Ma resta il fatto che si attualizzano e si umanizzano in maniera eccessiva, personaggi che hanno il loro fascino principale, nell'essere parzialmente fuori dal tempo e dallo spazio in cui ci affanniamo noi esseri umani. Si introducono loro in un contesto troppo terra terra, quando dovrebbero essere loro un pretesto per introdurre il lettore in un più fiabesco.
    E lo si fa in modo sciatto: da quel poco che ho potuto leggere e capire, queste due nuove versioni di Thor sono caratterizzate in modo a dir poco banale.
    Una come una moderna icona femminista.
    L'altro come un eroe da romanzo di formazione di poche pretese. E non c'è da stupirsi secondo me, se i risultati sono scadenti.
     
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    Ma può essere che Thora sia una terrestre? Magari si scopre che è una femminista radicale a là Mandarino de foco nell'ultimo ciclo dell'Iron Man di Gillen xD
    Comunque il Thor ampiamente umanizzato non lo reputo un errore, e sto facendo un discorso generale che prescinde la run di Aaron, anzi il suo farsi influenzare dagli umani e finire, per forza di cose, ad assomigliarci è da sempre fondamento della caratterizzazione che gli si dà.
    Mentre in effetti l'attualizzazione è un'altra cosa, ma non è necessariamente negativa: quando ancora leggevo Thor e I Nuovi Vendicatori, durante la gestione Strac, gli asgardiani rinati erano stati costretti a scendere a patti con l'eventualità di vivere su suolo USA a poche centinaia di metri da una citta-che non ricordo quale fosse-, con tutto ciò che questo comportava. Quello l'avevo trovato divertente, ed anche ben scritto. Poi sta all'autore saper esprimersi al meglio, in generale non ritengo un'idea sbagliata a prescindere. Tranne rari casi, ovviamente.
     
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    CITAZIONE (botolo1 @ 13/2/2015, 15:47) 
    Ma può essere che Thora sia una terrestre? Magari si scopre che è una femminista radicale a là Mandarino de foco nell'ultimo ciclo dell'Iron Man di Gillen xD

    Certo che può essere......ma l'idea di un Thor di origine umana presenta gli stessi problemi che ho menzionato e la sua caratterizzazione rimane di una banalità oscena!
    Non è una questione di coerenza, botolo, ma del risultato artistico: il nuovo Thor, o Thora che dir si voglia, non sa di niente!

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    Comunque il Thor ampiamente umanizzato non lo reputo un errore, e sto facendo un discorso generale che prescinde la run di Aaron, anzi il suo farsi influenzare dagli umani e finire, per forza di cose, ad assomigliarci è da sempre fondamento della caratterizzazione che gli si dà.
    Mentre in effetti l'attualizzazione è un'altra cosa, ma non è necessariamente negativa: quando ancora leggevo Thor e I Nuovi Vendicatori, durante la gestione Strac, gli asgardiani rinati erano stati costretti a scendere a patti con l'eventualità di vivere su suolo USA a poche centinaia di metri da una citta-che non ricordo quale fosse-, con tutto ciò che questo comportava. Quello l'avevo trovato divertente, ed anche ben scritto. Poi sta all'autore saper esprimersi al meglio, in generale non ritengo un'idea sbagliata a prescindere. Tranne rari casi, ovviamente.

    Qui ti correggo: la gestione di Strac con Asgard sulla Terra e gli Asgardiani in mezzo alla gente comunque, non tratta l'umanizzazione degli dei. Semmai, con lui gli Asgardiani e Thor non sono mai stati più fedeli a se stessi.
    Camminavano sulla Terra, ma erano sempre Asgardiani.
    Il pregio di quella particolare serie di storie (che sono piaciute molto anche a me, così come mi era piaciuta la caratterizzazione di Thor, forse l'ultima degna di plauso, ma del resto ho smesso dis eguire le sue storie prima di Dark Reign, non posso dirlo con certezza), era questo confronto bizzarro fra uomini e dei che creava situazioni divertenti, tragiche, emozionanti, imbarazzanti, perfino impossibili, ma proprio per questo, belle da leggere!
    Ciò è stato reso in parte possibile, perché gli umani rimanevano umani e gli dei rimanevano dei e la vicinanza di questi "elementi diversi", ciascuno fortemente "reattivo" a livello di caratterizzazione, specie se mescolati, apriva la strada a numerose possibilità, in termine di alchimia delle storie!
    Con personaggi come il Thor di adesso e la sua sostituta, cose del genere non sarebbero minimamente possibili: si identificano e si confondono troppo, con altri personaggi. Non hanno più l'unicità di questo genere di personaggi.

    Edited by Vandal - 15/2/2015, 23:27
     
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    Più che di umanizzazione parlavo proprio di attualizzazione, visto che volenti o nolenti gli dei erano costretti a calarsi in un contesto estraneo ed alieno come la nostra contemporaneità ed a farsi influenzare. Caso eclatante Volstagg, che mantiene i suoi caratteri da eroe epico classico ma si mette in testa di vivere su Midgard. In ogni caso hai ragione quando parli di mondi opposti che si intersecano, influenzandosi ma restando fedeli a sé stessi, tipo il ragazzetto che si innamora della dea ed infine ottiene l'onore di sedere con gli altri asgardiani caduti in battaglia.
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    Con personaggi come il Thor di adesso e la sua sostituta, cose del genere non sarebbero minimamente possibili: si identificano e si confondono troppo, con altri personaggi. Non hanno più l'unicità di questo genere di personaggi.

    Questo è sicuro, non metto neanche io in dubbio il fatto che le ultime storie di Aaron sia di bassa lega. Però su Thor unworthy non concordo pienamente, secondo me ci si può lavorare bene sia sulla testata a lui dedicata sia in progetti corali come le millemila serie dei Vendicatori.
     
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    CITAZIONE (botolo1 @ 13/2/2015, 16:32) 
    Più che di umanizzazione parlavo proprio di attualizzazione, visto che volenti o nolenti gli dei erano costretti a calarsi in un contesto estraneo ed alieno come la nostra contemporaneità ed a farsi influenzare. Caso eclatante Volstagg, che mantiene i suoi caratteri da eroe epico classico ma si mette in testa di vivere su Midgard.

    A parte il fatto, che Volstagg è il classico personaggio che sembra capace di andare d'accordo con chiunque, forse uno degli dei asgardiani più umani, il suo caso non è assolutamente in contraddizione con la linea generale delle storie di Strac. Volstagg decide di vivere si Midgard, ma è sempre Volstagg. Non cambia, come personaggio: si cala come elemento esterno in un'altra realtà, ne fa parte, ma in un modo che stona, pur essendo appunto integrato. Lo stile è sempre questo: vedere gli dei non come uomini, ma in mezzo ad essi, restando dei.
    Ed è divertente, interessante ecc.....perché crea situazioni paradossali (ma non troppo) e passibili di sviluppi imprevedibili.

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    In ogni caso hai ragione quando parli di mondi opposti che si intersecano, influenzandosi ma restando fedeli a sé stessi, tipo il ragazzetto che si innamora della dea ed infine ottiene l'onore di sedere con gli altri asgardiani caduti in battaglia.

    In questo caso, sembra quasi che volessero strizzare l'occhio alla mitologia classica: era destino dei guerrieri/eroi fedeli alla religione degli Aesir, sedere nella sala dei caduti in battaglia di Odino. E il premio nell'aldilà, per gli eroi ritenuti tali dagli dei, è un altro elemento tipico dell'escatologia degli antichi culti politeisti come appunto quello norreno, greco/romano e credo che per quello celtico.
    E' anche una delle scelte più fedeli all'ambientazione dell'MU mainstream, perché lì non c'è un solo paradiso e un solo inferno e ognuno accede al dopovita che più gli si addice al momento della morte.

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    Con personaggi come il Thor di adesso e la sua sostituta, cose del genere non sarebbero minimamente possibili: si identificano e si confondono troppo, con altri personaggi. Non hanno più l'unicità di questo genere di personaggi.

    Questo è sicuro, non metto neanche io in dubbio il fatto che le ultime storie di Aaron sia di bassa lega. Però su Thor unworthy non concordo pienamente, secondo me ci si può lavorare bene sia sulla testata a lui dedicata sia in progetti corali come le millemila serie dei Vendicatori.

    E' solo un'altra spiacevole conseguenza del medesimo processo di decadimento della qualità delle storie. Il Thor Unworthy è troppo umano, come la sua controparte. E diciamocelo: anche un po' troppo personaggio da romanzetto adolescenziale, con tutta 'sta menata della riscerca di se stessi!
    Ripeto: come se non si fossero MAI viste storie del genere fino ad ora.
     
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    l'unica cosa che invece a me da proprio fastidio è la deriva filmistica. La Asgardia che ora abitano, (che è comunque riconosciuta pubblicamente come un pallido riflesso del Regno Dorato extradimensionale che si trova nell'"Asgard-spazio", una dimensione a parte, ora abbandonato dagli Aesir come il regno dei Vanir è stato abbandonato dopo la guerra Aesir-Vanir), sembra sempre piu simile alla Asgard del film. Basti vedere le preview del prossimo numero americano, e si vede che c'è "l'osservatorio di Heimdal" paro paro a quello del film.
     
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    CITAZIONE (universo mar-vel @ 15/2/2015, 19:09) 
    l'unica cosa che invece a me da proprio fastidio è la deriva filmistica. La Asgardia che ora abitano, (che è comunque riconosciuta pubblicamente come un pallido riflesso del Regno Dorato extradimensionale che si trova nell'"Asgard-spazio", una dimensione a parte, ora abbandonato dagli Aesir come il regno dei Vanir è stato abbandonato dopo la guerra Aesir-Vanir), sembra sempre piu simile alla Asgard del film.

    Io ormai c'ho messo una pietra sopra uni.
    Tuttavia, pur essendo una ferita vecchia, fa ancora male: quindi ti capisco eccome U_U!
     
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    Beh questa è una fastidiosa costante comune a tutte le testate legate ai film: costume di Cap, macchinari, IA, officina e corazza di Iron Man e chi più ne ha più ne metta...
     
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    CITAZIONE (botolo1 @ 15/2/2015, 19:27) 
    Beh questa è una fastidiosa costante comune a tutte le testate legate ai film: costume di Cap, macchinari, IA, officina e corazza di Iron Man e chi più ne ha più ne metta...

    L'unica volta in cui è accaduto il contrario (credo), abbiamo avuto Iron Patriot nel terzo film di Iron Man.
    AAAAAAARGGGGH!!!!!!
    Ok, non era Osborn, ma qui eravamo ancora freschi di Dark Reign e io avevo una gran voglia di prendere qualcuno a calci per questo^^.
     
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    Anche Extremis nel terzo film di Iron Man, se è per questo. E sappiamo tutti com'è finita :asd:
     
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    CITAZIONE (botolo1 @ 15/2/2015, 20:13) 
    Anche Extremis nel terzo film di Iron Man, se è per questo. E sappiamo tutti com'è finita :asd:

    C'è già una bella differenza. Se mi inseriscono Extremis o il Distruttore nei film, posso abbozzare e dire "ok, omaggio gradito".
    Certo: il Distruttore dei film di Thor è una barzelletta rispetto a quello vero, ma nei film devono offrire azione e se l'avessero fatto, dando agli asgardiani cinematografici le stesse abilità di quelli dei fumetti......diciamo che non avrebbe avuto molto senso vedere un pianeta Terra ancora intero, alla fine. Almeno: per me non avrebbe avuto senso^^!

    Iron Patriot invece.......cioé: mi omaggiate la più pacchiana delle idee del periodo in cui i cattivi avevano vinto?! Da strapparsi i capelli!

    Comunque il costume di Cap andava cambiato da tempo (non siamo più negli anni '50, che cavolo): quello del film non è male tutto considerato.
     
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    Beh insomma, Extremis più che omaggio è fulcro della pellicola. E vederlo trattato in quel modo mi ha fatto rabbrividire. Ma in fin dei conti ogni cosa di quel film mi ha fatto rabbrividire, quindi direi che siamo lì.
     
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    CITAZIONE (botolo1 @ 15/2/2015, 20:57) 
    Beh insomma, Extremis più che omaggio è fulcro della pellicola. E vederlo trattato in quel modo mi ha fatto rabbrividire. Ma in fin dei conti ogni cosa di quel film mi ha fatto rabbrividire, quindi direi che siamo lì.

    ....a volte spero in una versione di OMD in versione filmica, con il reset di Iron Man 3 :sisi:
     
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    CITAZIONE (botolo1 @ 15/2/2015, 20:57) 
    Beh insomma, Extremis più che omaggio è fulcro della pellicola. E vederlo trattato in quel modo mi ha fatto rabbrividire. Ma in fin dei conti ogni cosa di quel film mi ha fatto rabbrividire, quindi direi che siamo lì.

    Onestamente non sono un esperto di Extremis, ma alla fine direi che ci stava: era una tecnologia rivoluzionaria usata come arma. Capisco che non abbiano inserito tutto, dalla sua vera genesi ecc......ma credo che fosse il meglio che potevano fare, tutto considerato.
    Sì: non era un omaggio in senso stretto, però hanno usato un elemento dei fumetti e non in modo così inappropriato. Ripeto: ci devono essere delle differenze, fra fumetto e film, quello della Marvel è un universo narrativo, non lo puoi condensare in una pellicola di quanto?! Un'ora e mezzo a dire bene?! Senza tagliare qualcosa.

    CITAZIONE (|Gil-galad| @ 15/2/2015, 20:58) 
    CITAZIONE (botolo1 @ 15/2/2015, 20:57) 
    Beh insomma, Extremis più che omaggio è fulcro della pellicola. E vederlo trattato in quel modo mi ha fatto rabbrividire. Ma in fin dei conti ogni cosa di quel film mi ha fatto rabbrividire, quindi direi che siamo lì.

    ....a volte spero in una versione di OMD in versione filmica, con il reset di Iron Man 3 :sisi:

    Proprio l'ideale sì, visto l'andazzo!
    Guarda che bel capolavoro hanno fatto con Spiderman e che capolavoro promette di essere il reboot dei film degli F4!

    Edited by Vandal - 15/2/2015, 23:25
     
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