[COMMENTIAMO] Marvel Collection ANAD

Testata Panini per la All-New All-Different Marvel

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  1. Norrin Radd
     
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    Commento Pantera nera vol.1 "Una nazione ai nostri piedi

    In vista dell'imminente uscita del secondo volume mi sembra più che giusto recuperare il commento al primo volume di una delle migliori serie ANAD, ormai uscito qualche mese fa.

    Premessa sugli autori: Ta-Neishi Coates non è uno scrittore di fumetti, ma uno scrittore e giornalista reporter, vincitore del National Book Award con il suo libro "Tra me e il mondo" sulla condizione degli afroamericani negli States e questo ha dato al fumetto una risonanza enorme (in Italia un'anteprima è uscita anche sulla rivista Internazionale). Il disegnatore, Brian Stelfreeze, non lo conoscevo (anche lui non credo abbia fatto molto nel mondo dei comics), ma posso assicurare che non sbaglia un colpo all'interno della storia.

    Fatta questa premessa quello che ci si potrebbe aspettare è un qualcosa di totalmente altro rispetto al canone supereroistico classico, cosa che rimane vera però solo in parte. Ta-Neishi infatti introduce da una parte alcuni elementi più o meno nuovi incastonandoli alla perfezione nella storia del personaggio.

    Da un lato infatti riporta l'ambientazione in Wakanda, isolando Pantera Nera dal resto del Marvel Universe (non si fa la minima menzione alla sua militanza negli Ultimates ad esempio), come aveva fatto Don McGregor nella sua storica run, si inventa nuovi e complessi personaggi (su tutti Changamire e i due antagonisti) e ne reinventa di vecchi in modo incredibile ma perfettamente coerente (le Dora Milaje). Dall'altro non dimentica per nulla l'evoluzione che il personaggio ha subito nel corso della sua storia recente e, non a caso, il volume si apre proprio con un richiamo alle ultime vicende che Tchalla ha vissuto e, anche caratterialmente, il protagonista appare simile a tratti alla caratterizzazione della serie di Maberry e Hudlin.

    La storia che ne esce è un thriller fantapolitico condito in salsa supereroistica veramente di pregio. Ci si può azzardare anche a definire questi primi 6 numeri un piccolo capolavoro, in cui si sviluppano parallelamente e si intrecciano più trame e il confine fra buoni e cattivi diventa sempre più labile. Le motivazioni messe in campo da ogni parte sullo scacchiere sono tutte condivisibili e, forse per la prima volta, il personaggio di Tchalla viene davvero messo di fronte a cosa significa regnare. Il tutto si svolge inoltre nella bellissima cornice del Wakanda, sia quello ipertecnologico della città che quello tribale dei villaggi, disegnato impeccabilmente da Stelfreeze.

    Come già accennato, ciò che rende questa storia veramente notevole è la caratterizzazione dei personaggi. Non tanto di Tchalla in realtà, quanto dei comprimari, su cui spicca la figura della Regina Madre e delle due Dora Milaje ribelli.

    Insomma una storia consigliatissima in un'edizione, quella Marvel Collection, che anche dal punto di vista estetico non delude mai. Sembra quasi che la scelta della Panini sia quella di stampare in questa raccolta le migliori serie sulla piazza dell'ANAD :)
     
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  2. Norrin Radd
     
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    Pantera Nera vol.2

    Questa settimana ho fatto il pieno in fumetteria e quindi non potevo non prendere anche il secondo volume della saga di Coates, "La Banda". Sul piano grafico Stelfreeze, fresco di candidatura all'Eisner, è sostituito su questo volume da Sprouse, non male ma non al livello del predecessore.

    Il proseguo delle storie di Pantera Nera (n.5-8) vede, a differenza del primo, una presenza più pressante di comprimari dal Marvel Universe, alcuni dei quali molto azzeccati, come Manifold, che diventa la spalla naturale di Tchalla, altri, e in particolare quelli che compongono The Crew, che dà il nome al volume, un po' meno. Il gruppo infatti è composto, oltre che dagli stessi Pantera Nera e Manifold anche da Tempesta (passi per lei, che ci sta), Luke Cage e Misty Night (decisamente meno inseriti nella storia invece). Ad ogni modo questa piccola nota negativa occupa solo poche pagine del volume, un episodio neanche così importante ma che a quanto pare fa da preludio al lancio di una nuova serie (chiamata appunto The Crew).

    Superato questo primo scoglio prosegue il thriller fantapolitico con Tchalla sempre più combattuto fra la sua natura di eroe-scienziato e quella di monarca. Una specie di Dottor Jekyll e Mr. Hyde visto che, quando Tchalla deve affrontare i vari gruppi di oppositori, spesso si avvicina un po' a una specie di versione africana del Dottor Destino. Ciò nonostante la storia prosegue, seppur con qualche traballamento sui livelli della precedente. Viene approfondito il ruolo di Changamire, personaggio a volte di contorno ma sicuramente importantissimo nella storia, e si indaga bene il conflitto interiore (e fisico) di Tchalla con i terroristi, ma vera protagonista del volume è Shuri. La vediamo dialogare con la madre sul piano dello spirito wakandiano finché, nel finale del volume, viene recuperata e "resuscitata"dal fratello e Manifold (non era proprio morta, ma lasciata in una strana condizione di non-vita dall'Ordine Nero).

    Insomma una saga consigliatissima, anche perché, nonostante i piccoli difetti di questo secondo volume, le premesse ci sono tutte per tornare ai livelli del primo e anche oltre :)
     
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  3. Norrin Radd
     
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    Karnak. Il punto debole di ogni cosa

    Ammetto di non aver avuto nessuna intenzione di prendere questo volume: non nutro particolare simpatia per gli Inumani e conoscevo molto poco il personaggio. Tuttavia la mia attrazione per Warren Ellis e la copertina del volume disegnata da Aja (che ha fatto tutte le bellissime copertine, contenuto anche nel volume stesso) mi hanno alla fine convinto a spendere questi 14€, che alla fine si sono rivelati del tutto meritati!

    Dimenticatevi il Karnak semi-comico della miniserie Ulysses e anche quell'incarnazione della Torre della Saggezza, dimenticatevi in parte anche l'inumano al servizio di Medusa che abbiamo visto sulla serie Inumani. Il Magister Karnak di Ellis è un personaggio solitario, che viene chiamato dello Shield ad occuparsi di un nuovo inumano praticamente onnipotente. Quello che ne esce è un fumetto dalle tinte molto oscure, a metà fra uno dei più spietati film d'azione e un trattato filosofico di Shopenauer, il tutto condito con punte di black humor e delle consuete provocazioni ellissiane (bellissimo ad esempio il momento in cui l'inumano di cui è alla ricerca Karnak compare con una maglietta con la faccia di Xavier e la scritta "Charlie don't surf").

    "La mia maledizione è che posso vedere il punto debole in ogni cosa. Sistemi. Filosofie. Strutture. Persone. Ogni cosa."
    Credo che questa sia la citazione che meglio identifica lo spietato Karnak di Ellis, dipinto con un carisma tale da far sì che i comprimari della storia, fra cui spicca l'agente Coulson, ruotino tutti in funzione della sua figura. La sfida che si trova ad affrontare il Magister è sia filosofica che fisica: ogni avversario è affrontato prima sul piano fisico, con sequenze d'azione spettacolari in cui Karnak diventa forse il più letale personaggio mai visto in azione, e poi su quello filosofico, con il nichilismo dell'inumano filosofo messo costantemente alla prova dalla fede degli adepti nel nuovo inumano.

    Fra le sequenze d'azione non mancano dei momenti in cui accadono cose piuttosto sconcertanti. Su tutti un momento poco descrivibile nel terzo numero, abbastanza allucinante.

    La serie, autoconclusiva e di 6 numeri tutti contenuti in questo volume, è disegnata dai molto bravi Gerardo Zaffino e Roland Boschi, anche se il tratto oscuro e un po' più sporco di Zaffino mi sembra quello più efficace per la trama imbastita da Ellis.

    Consigliatissima! Mi sono innamorato del personaggio praticamente subito. Se vi piace Warren Ellis e il personaggio di Karnak questa è la serie che fa per voi!

    PS-Fra l'altro non sapevo che l'abilità di Karnak non derivasse dalle nebbie terrigene (lui non vi è stato sottoposto dai suoi genitori), ma che fosse invece frutto di addestramento. Questo rende il personaggio ancora più interessante nella storia!
     
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    Commento Visione
    Un po peggio di un uomo - Un pò meglio di una bestia

    Imperdibile. Geniale. Irresistibile. Affascinante. Sono solo alcuni degli aggettivi che mi vengono in mente se dovessi descrivere questi due volumi scritti da un magistrale Tom King e disegnati da un bravissimo Hernandez Walta.

    Non voglio rivelare niente sulla trama, dico solo che la storia la potete trovare in due volumi cartonati dal costo (decisamente ne vale la pena) di 14 euro l'uno. Assolutamente auto-conclusiva, ed assolutamente da non perdere.

    Sicuramente la migliore storia del 2017 che ho letto fino ad ora.

    10/10 meritatissimo.
     
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  5. Norrin Radd
     
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    CITAZIONE
    Sicuramente la migliore storia del 2017 che ho letto fino ad ora.

    10/10 meritatissimo.

    Con la recensione di Stranger mi sono convinto a recuperare i due volumi di Visione (che a suo tempo avevo mancato perché rapidamente esauriti nella mia fumetteria). Oggi li ho recuperati e oggi li ho finiti di leggere. Una storia incredibile! Dialoghi bellissimi, disegni impeccabili di Walta (mi è piaciuto ancora di più che su Magneto) e una trama di cui è giusto non spoilerare nulla ma che merita tutte le parole di elogio che ha già usato Stranger.

    Una sola cosa voglio dire: ma quanto è quella la scena della preghiera di Viv e Visione nel secondo volume? Ho avuto i brividi!

    PS-Contentissimo inoltre perché a quanto pare rivedremo Viv nei Campioni :)
     
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  6. Norrin Radd
     
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    Moon Knight vol.2

    E il buon Lemire continua sulla sua altrettanto buona strada. Il senso di spaesamento in questo secondo volume è totale, molto di più rispetto al primo. Le vite di Marc Spector e dei suoi alter ego convivono su piani paralleli quasi ai limiti dello sfondamento della quarta parete in un mix di assurdità, surrealismo e psicologismo veramente unico. Il tema delle personalità multiple sfruttato appieno come nemmeno Ellis era riuscito a fare. A un certo punto si intuisce dove andrà a parare questo secondo volume, ma il colpo di scena si mantiene comunque abbastanza vivo per sorprendere comunque un po' alla fine. Ci sono dei momenti nella storia in cui sembra di trovarsi in un film di Lynch e, fra tutti i personaggi, spicca Steven Grant come perno attorno al quale sembra districarsi questa complessa illusione. Il tutto accompagnato da un comparto grafico variegato ma molto valido e adatto allo stile cangiante della storia. Insomma, Lemire quando ha carta bianca dimostra di saperci davvero fare.

    Una nota negativa va però fatta alla Panini, che, per supplire al fatto che la serie anche negli USA sembra procedere a rilento, ha riempito uno dei cinque slot del volume con una storia classica di Moon Knight. Niente da dire sulla storia per carità, ma mi ha un po' infastidito! A questo punto avrei preferito un volume più piccolo e uno sconto sul prezzo, ma vabbè... fortunatamente la qualità della storia compensa bene questo difetto. "Lemire val bene una messa", insomma :)
     
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20 replies since 18/4/2017, 18:21   155 views
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