L'IDEALIZZAZIONE DI CAPITAN AMERICA

Topic di discussione sulla figura di Capitan America

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  1. LeoKI
     
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    CITAZIONE (Victor Von Doom @ 21/3/2018, 17:55) 
    Anche considerando il fatto che il governo e Cap siano su strade diverse, non vedo perché Cap non possa lottare per gli ideali su cui poggia la sua nazione, sia esternamente che internamente a essa, e a volte significherà anche collaborare col governo, ma è al di sotto del fatto che altri cittadini innocenti potrebbero morire se non è disposto a difendere la sua nazione, che non potrebbe combattere più per quegli ideali di libertà se tali ideali cadono per mano di forze nemiche, anche considerando che, realisticamente parlando, nulla possa far cadere l'America se non l'America stessa, è una questione di principio, gli USA si trovano dove sono adesso perché hanno lottato, hanno anche intrapreso molte guerre insensate, nessuno lo nega, ma se non avessero fatto nulla, se non avessero lottato per l'indipendenza e per ideali più grande di di loro, la libertà di oggi non esisterebbe, Capitan America non esisterebbe, quindi minimizzare così il ruolo di coloro che lottano per difendere i valori degli USA da minacce esterne è paternalistico, è importante tanto quanto combattere la corruzione interna. La verità è che se Capitan America non combatte anche per gli USA il sogno americano muore, la nazione muore con gli ideali che l'hanno fondata, buona fortuna poi a cercare di promuovere questi ideali per cambiare il mondo in meglio.
    E onestamente, non capisco proprio perché il patriottismo oggi sia visto in modo così negativo, amare la propria cultura e stile di vita, promuoverla e difenderla non è forse una bella cosa? Non significa essere nemico di altre culture, non significa non poter apprezzare gli altri, il mondo è bello perché è vario, giusto?
    E non è detto che Cap, combattendo per il proprio paese, non possa dare l'esempio a un Capitan Italia di amare la propria nazione e lottare per i suoi ideali, per renderla migliore anche.
    Combattere assalitori stranieri non è solo nell'interesse del governo, ma anche nell'interesse di Steve Rogers.

    Il patriottismo, in Italia, è visto in modo negativo perché siamo una democrazia che ha subito il Berlusconismo (che ha dimostrato l'immaturità dell'istruzione sulla politica nel paese), il '68 (che ha visto indebolirsi l'istituzione della scuola a vantaggio della famiglia) e ha la costante pressione sociale e politica della Chiesa Cattolica Romana attraverso i vescovi di Roma.
    Un associazione politica anti-democratica e monarchica che è stata dedita a casi criminali comeil genocidio degli anni 60 attuato in Canada, la scomparsa di Emanuela Orlandi e all'incitamento di sommosse durante lo svolgersi del caso di Eluana Englaro (di cui io sono testimone avendo visto nella parocchia, durante la messa, il prete aizzare la folla dei fedeli alla rivolta).
    L'unica perla dell'Italia è la lotta alla mafia, rappresentata da magistrati come Falcone e Borsellino che hanno dato la loro vita per la legalità.
    E questo fatto mi fa sentire fiero di essere italiano.
     
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    PER LA GLORIA, PER L'ONORE, PER ASGARD!

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    Adesso non andiamo fuori topic, rimaniamo sempre su Cap
     
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    CITAZIONE (Victor Von Doom @ 21/3/2018, 17:55) 
    Anche considerando il fatto che il governo e Cap siano su strade diverse, non vedo perché Cap non possa lottare per gli ideali su cui poggia la sua nazione, sia esternamente che internamente a essa, e a volte significherà anche collaborare col governo, ma è al di sotto del fatto che altri cittadini innocenti potrebbero morire se non è disposto a difendere la sua nazione, che non potrebbe combattere più per quegli ideali di libertà se tali ideali cadono per mano di forze nemiche, anche considerando che, realisticamente parlando, nulla possa far cadere l'America se non l'America stessa, è una questione di principio, gli USA si trovano dove sono adesso perché hanno lottato, hanno anche intrapreso molte guerre insensate, nessuno lo nega, ma se non avessero fatto nulla, se non avessero lottato per l'indipendenza e per ideali più grande di di loro, la libertà di oggi non esisterebbe, Capitan America non esisterebbe, quindi minimizzare così il ruolo di coloro che lottano per difendere i valori degli USA da minacce esterne è paternalistico, è importante tanto quanto combattere la corruzione interna. La verità è che se Capitan America non combatte anche per gli USA il sogno americano muore, la nazione muore con gli ideali che l'hanno fondata, buona fortuna poi a cercare di promuovere questi ideali per cambiare il mondo in meglio.
    E onestamente, non capisco proprio perché il patriottismo oggi sia visto in modo così negativo, amare la propria cultura e stile di vita, promuoverla e difenderla non è forse una bella cosa? Non significa essere nemico di altre culture, non significa non poter apprezzare gli altri, il mondo è bello perché è vario, giusto?
    E non è detto che Cap, combattendo per il proprio paese, non possa dare l'esempio a un Capitan Italia di amare la propria nazione e lottare per i suoi ideali, per renderla migliore anche.
    Combattere assalitori stranieri non è solo nell'interesse del governo, ma anche nell'interesse di Steve Rogers.

    Ma infatti successivamente si opporrà in maniera più concreta alla minaccia perché, come avevo sottolineato, ideologicamente le posizioni di Steve e di Nick/Governo collimano, rimarcando però la piena neutralità da condizionamenti esterni perché nessuno può dettarne tempi e modi. Rispondere all’appello di Fury, in quel momento, per me sarebbe stato più deleterio che altro, aprendo le porte a letture equivoche che avrebbero spinto sull’eterna ingerenza dello Stato su di un eroe che, formalmente, non possiede più alcun obbligo nei suoi confronti: nessuno mette in discussione il valore di chi combatte per difendere la propria patria, ma se per i soldati è onere, oltre che, idealmente, onore, non lo è per Steve, che non può permettersi di indugiare in campanilismi di sorta e se ne erge al di sopra.
    Così come tenderei a non idealizzare il contributo dell’America all’instaurarsi degli odierni equilibri internazionali, ché se spogliato dell’aura di garante dei massimi valori dietro cui s’é sempre trincerato, l’apporto degli States appare mosso quasi esclusivamente da, se non proprio bieco opportunismo, di certo dallo stessa arrogante grandeur che, peraltro, rinfaccia ad altre realtà più scomode, nell’evidente esigenza di legittimare strategie meramente tornacontiste dietro una conveniente cortina di principi. Il che non è necessariamente un peccato endemico degli USA, ogni nazione è tendenzialmente attenta più a sostenersi ed a prosperare che a garantire il benessere internazionale, ma penso che nessuna nemmeno lambisca le vette di ipocrisia americana lavandosi le mani da ogni implicazione. Poi che per un cittadino la discrepanza non sussista ci sta, è comprensibile che chi vive una realtà in prima persona sia realmente convinto della genuinità di un manifesto che, visto dall’esterno, appare molto meno disinteressato ed imprescindibile di quanto risulti ai suoi occhi, eh. È solo che se a Jon Smith nessuno rinfaccia questo trasporto in bocca a Capitan America suona poco credibile, sempre riferito a quella versione che abbraccia i tanto famigerati ideali nella loro accezione più pura e concettuale possibile, alla stregua di idee.
    Il patriottismo è un principio edificante, di base, ma è uno di quei temi che risulta tanto convincente su carta quanto torbido quando contestualizzato in uno scenario concreto: dove sta il confine tra tutela ed espansionismo? Tra “esportare la democrazia”, per parafrasare la retorica USA, ed il colonialismo più becero? È la dottrina Monroe che alimenta il suo solito circolo vizioso aggiornandolo alle dinamiche odierne, ché il proclamo dell’America agli americani suona esaltante solo finché non ci si ricorda che quell’America poi non è che lo fosse mai veramente stata, degli americani. Gli stessi USA che piangono sul latte versato, infarcendo di buoni intenti e di ideali sovranazionali le proprie guerre di riparazione, gettando uomini, mezzi e fondi contro quel terrorismo che una politica estera più accorta avrebbe plausibilmente soffocato sul nascere e non, al contrario, reso un fenomeno globale com’è oggi.
     
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    Questo penso che sia argomento per un altro thread, ho cercato di mantenere la discussione su Capitan America ma temo che potrebbe deragliare completamente col prossimo post, mi limito a commentare in questo modo e la chiudo qui per ora, salvo voler spostare la discussione altrove, poi mi concentrerò su Capitan America di nuovo:
    Il patriottismo può degenerare, diventare boria e arroganza, ma principalmente per me è essere contenti della propria storia e cultura e voler dare un contributo positivo, un vero patriota, come Cap, è anche critico delle condizioni in cui versa il proprio paese e agisce in funzione di un miglioramento, l'espansionismo e il colonialismo non sono termini che possono funzionare in un contesto patriottico perché in quel caso bisogna usare una parola più forte, il patriottismo è mite, il nazionalismo è già più appropriato, ma neanche quello è necessariamente espansionista, ed "esportare la democrazia" non è il "dare l'esempio" di cui parlavo.

    Comunque, quel che dico è che Cap si è rivolto in modo condiscendente in quel momento ed è leggermente disonesto nei confronti di chi vuole difendere il paese, in un secondo momento ha agito anche lui in difesa dal terrorismo, ma se è vero che vi si è dedicato nel momento giusto e che ha preso la scelta migliore, è anche vero che inizialmente si è dimostrato condiscendente e poteva usare argomentazioni più ragionevoli, tutto qui.
     
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    Hmm si, magari i suoi toni non erano dei più diplomatici, ma penso che vista la situazione gli si debba concedere di star versando in uno stato psichico alterato, comprensibilmente. È il tipico episodio in cui sragioni e travalichi, spinto dal tumulto del momento.
     
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  6. LeoKI
     
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    Rispondere all’appello di Fury, in quel momento, per me sarebbe stato più deleterio che altro, aprendo le porte a letture equivoche che avrebbero spinto sull’eterna ingerenza dello Stato su di un eroe che, formalmente, non possiede più alcun obbligo nei suoi confronti: nessuno mette in discussione il valore di chi combatte per difendere la propria patria, ma se per i soldati è onere, oltre che, idealmente, onore, non lo è per Steve, che non può permettersi di indugiare in campanilismi di sorta e se ne erge al di sopra.

    E perché non avrebbe più un obbligo nei confronti dello Stato?
    Non mi risulta sia mai stato espulso dall'esercito o congedato dal servizio.
    E' giovane e capace.
    Se si rifiuta di obbedire all'esercito è tradimento e può essere processato.
     
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    Perché ufficialmente è un centenario. È in congedo, tecnicamente non è mai rientrato davvero in servizio da quand’era stato dato per MiA o KiA che fosse.
     
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    "È giovane" mi pare una affermazione un po' avventata...

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    È che si tiene bene, inganna tanti.
    Il freddo ritarda l'invecchiamento.
     
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  10. LeoKI
     
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    :lol: :lol: :lol:

    Ha 30 anni.
    E' un uomo fatto e finito.
    Comunque, se ha prestato nuovamente servizio per l'esercito contro i terroristi, come ha detto Vic qualche post fa, allora è ritornato in servizio.

    Attendo conferma.
     
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    Fisicamente ha trentacinque-ish anni, ma legalmente, biologicamente ed ufficialmente ne vanta un centinaio: è come se si fosse risvegliato da un lungo coma, seppur ibernato era ancora tecnicamente vivo.
    E non ha lottato per l’esercito, semmai ha offerto il suo aiuto come alleato esterno senza necessariamente affiliarvisi, agendo in solitaria e/o con altri eroi. Cosa che rientra in pieno nei rapporti convenzionalmente intrattenuti dal post-risveglio, più un’alleanza ufficiosa che un regime di sudditanza.
     
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  12. LeoKI
     
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    Qualcuno potrebbe obiettare che essendo un cittadino americano è sottoposto al servizio in quanto è in buona salute.
    Effettivamente, non so quanto un coma possa valere per l'esercito americano dato che recuperano al servizio anche i tossicodipendenti.
    Inoltre, qualcuno potrebbe obiettare che è proprietà dell'esercito o del governo americano in quanto nelle sue vene scorre il siero del super-soldato.
     
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    Ha cent’anni pur dimostrandone trenta, solitamente richiami in servizio un sessantenne solo perché dimostra uno stato di forma invidiabile? Non è così che funziona.
    Inoltre, se non fosse mai scomparso dopo il conflitto sarebbe stato comunque trattato come un veterano e congedato, quindi non si può propriamente biasimarlo per non aver compiuto il proprio dovere nei confronti dello Stato.
    Ho menzionato il coma solo per precisare che il suo corpo ha effettivamente l’età che gli riconosce l’anagrafe e non ci si potrebbe nemmeno appellare a cavilli tecnici nel giudicare il suo caso, non come attenuante all’eventuale reintegro nell’esercito: si tratta di anzianità raggiunta, non di congedo per malattia.
    L’ultima parte fatico a ritenerla accettabile già soltanto dal punto di vista etico, prima ancora di sottolineare come, se davvero il Governo potesse avanzare simili pretese, non si starebbe quotidianamente scervellando su come ricreare la formula che gli scorre nelle vene.
     
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    Tyrannosaurus Dad

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    Credo che da dopo il vietnam negli usa non ci sia più il servizio militare di leva, quindi siano solo volontari

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  15. LeoKI
     
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    Biologicamente, non ha cent'anni.
    Solo anagraficamente.
    In realtà, è stato posto in stasi criogenetica dalla combinazione del gelo, dell'acqua e del siero del super-soldato.
    Il suo corpo non è invecchiato mentre era nel ghiaccio e invecchia molto lentamente, come visto nelle sue ultime serie che vedono coinvolte Arnim Zola e progenie.
    Per quanto riguarda la parte che tu contesti, è possibilissimo che sia successo nel mondo reale.
    Inoltre, il governo degli U.S.A. ha già riprodotto il siero come visto nelle mini-serie su Sentry.
     
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39 replies since 18/3/2018, 10:15   624 views
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