Evil in Disguise

Saga D&D

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    Scopo del topic

    La discussione nasce affinché l'intera community del Marvel Italia Forum possa leggere delle gesta di 5 intrepidi (forse) eroi all'interno di questa saga che si dipanerà nel tempo. In questo topic potrete godere di un punto di vista oggettivo, mentre qui ognuno di loro può raccontare le vicende così come le ha vissute il proprio personaggio.

    Differenza fra Saga e Campagna

    In realtà è un discorso puramente soggettivo, che cambia da Master a Master. Personalmente ho deciso di suddividere una Saga in diverse Campagne.

    Partecipanti

    Ferry: Gioca con un nano artefice di nome Nalubantur. La sua passione è la birra, ed ha lasciato il proprio paese per mettersi in viaggio alla ricerca della ricetta perfetta per produrre la migliore.



    botolo1: Gioca con un drow Warlock di nome Sharas. E' in fuga dalla sua città natale, Menzoberranzan, in seguito ad una sconfitta che lo aveva destinato a diventare un Drider. Certo di avere il favore di Lolth dalla sua, affiora in superfice in cerca di conoscenza e potere.



    Dead Man 89: Gioca con un dragonide druido di nome Elkedinn. Parte dalla sua città natale per completare il rito che lo avrebbe consacrato a capo clan, ma non vi fa ritorno dopo aver saputo che la sua gente è stata sterminata da un clan rivale che si è insidiato in casa sua. Si mette quindi in viaggio per accrescere il proprio potere e fare ritorno con degli alleati alla riconquista della propria terra.



    Coso, Gavriscon in compresse: Gioca con un mezzorco barbaro di nome Bjorn. Nasce in seguito al rapimento ed abuso della sua madre umana da parte del suo padre Orco. In seguito verrà liberato dal nonno umano e, cresciuto tra disprezzo e vergogna, abbandonerà presto quella dimora, preferendo una vita senza nessuno piuttosto che con qualcuno da cui è disprezzato.



    Deadpisnello: Gioca con un umano paladino di nome Wilmore Asmith. Appartiene ad una ricca famiglia di mercanti, ed intraprende fin da giovane una carriera militare che ben presto finisce in tragedia. Durante un conflitto contro un clan di orchi il suo battaglione subisce una pesante sconfitta e, in fin di vita, Wilmore riesce a salvarsi solo grazie alla sua fede ed al giuramento di dedicare la vita alla vendetta sul male.



    The Long Journey



    Giorno 1

    * All'interno della taverna "Pesce Spada" di Baldur's Gate il paladino umano Wilmore Asmith, il barbaro mezzorco Bjorn e l'artefice nano Nalubantur vengono assoldati da un vecchio di nome Gustav come scorta per se stesso ed un ragazzo di nome Caled. Lo scopo del viaggio è condurre i due sani e salvi da Baldur's Gate a Berdusk, loro città di origine. Sostengono di essere giunti a Baldur's Gate per un viaggio di istruzione a beneficio di Caled, giovane rampollo di una famiglia nobile di Berdusk. I tre avventurieri vengono assoldati con prezzi differenti l'uno dall'altro. Nalubantur intuisce di poter chiedere più degli altri ed ottiene quello che vuole. Il gruppo decide di reincontrarsi l'indomani all'alba davanti le porte di Baldur's Gate per iniziare il viaggio.

    Giorno 2

    * Il giorno dopo, davanti le porte di Baldur's Gate, il gruppo assiste al tentativo di un Warlock Drow di nome Sharas di entrare all'interno della città, ma viene respinto dalle guardie cittadine. Gustav decide di assoldare anche lui, contando sul fatto che il Drow possa scoraggiare eventuali aggressori lungo la strada. Come compenso pattuiscono una cifra in denaro ed un lasciapassare per le città civilizzate della regione. Il gruppo così composto finisce dritto fra le zampe di un branco di feroci lupi. Durante la battaglia il Paladino fa da scudo per i compagni più fragili, finendo per soccombere alla potenza del nemico. A salvargli la vita però interviene un dragonide druido di nome Elkedinn, il quale aiuta il gruppo a sconfiggere l'insidia. Gustav recluta anche lui e, sfruttando la sua bontà d'animo, lo assolda pro bono. Durante la notte Nalubantur origlia una conversazione fra Gustav e Caled, in cui il ragazzo chiede al vecchio sussurrando "di dire al gruppo chi sono veramente".

    Giorno 3

    Al mattino, prima che gli altri si sveglino, Nalubantur scrive un biglietto con su scritto "Mentono" e lo passa a Sharas, il quale decide di non fare nulla per il momento. Il gruppo si rimette in cammino, ma ben presto finisce in una imboscata Goblin. Caled viene rapito dal capo dei Goblin e Gustav si lancia al suo inseguimento. Gli avventurieri, dopo aver ucciso coloro che volevano sorprenderli, si lanciano anch'essi all'inseguimento del capo goblin. Grazie all'abilità di Elkedinn nel seguire le tracce giungono al covo dei goblin, ed una volta sgominata la banda criminale, liberano Caled e si ricongiungono con Gustav, il quale era sparito per qualche misterioso motivo.

    Giorno 4

    Nalubantur, la guida del gruppo, decide di rischiare e conduce il gruppo nel dominio di Fort Morningold, insediamento umano atto a difendere le città del sud dalle invasioni del nord. Fra i finanziatori del forte vi sono sia Baldur's Gate che Berdusk. Gli avventurieri vengono intercettati dalla cavalleria del forte e condotti con la forza da Gie Zanalmo davanti al generale Lucian Lionhearth. Alla minaccia d'arresto del generale Caled decide di vuotare il sacco, e dichiara di essere in realtà Darvin Greycastle, nuovo Re di Berdusk, accompagnato da Nek Okra, mago di corte. Darvin racconta a Lucian ed al resto del gruppo di come un potente e malvagio stregone si sia recentemente insediato nella sua città natale, di come abbia sterminato la famiglia reale e del fatto che lui è l'ultimo sopravvissuto e quindi, erede al trono per successione. Lucian Lionherth decide quindi di stringere un patto con il sovrano e, se lo libereranno da un flagello che lo assilla da ormai diversi mesi, sarà lieto di porre la sua cavalleria al servizio del Re per la riconquista di Berdusk. Spiega quindi agli altri che il problema sono degli alberi redivivi e giganteschi che, ogni giorno, attaccano il forte. La milizia riesce sempre a respingerli, e nella prateria la cavalleria annienta facilmente il nemico, ma quando cercano di rintracciare la fonte del problema all'interno della foresta dei denti affilati, nessuno ne esce vivo. Chiede quindi al gruppo di avventurarsi all'interno della foresta e risolvere il problema per lui. Dopo diverse discussioni e proteste (e mercanteggiamenti vari) il gruppo accetta. Ad accompagnarli ci sarà anche il capitano Gie Zanalmo.

    Giorno 5

    Gli avventurieri si addentrano nel fitto della foresta, scoprendone la devastazione ad opera dell'uomo. Al loro primo combattimento contro uno di questi alberi risvegliati il barbaro sembra uscire fuori di testa e comincia ad attaccare i compagni senza accennare a fermarsi. Il gruppo intuisce che la colpa è dell'ascia trovata all'interno del covo dei goblin e, dopo che Wilmore Asmith stende Bjorn a suon di cazzotti, Elkedinn decide di gettare l'arma maledetta nel fiume. Il gruppo riprende il viaggio e si trova ben presto faccia a faccia con l'origine delle orde di Alberi Risvegliati, una driade di nome Chiontar. Ella racconta la sua storia, e dice loro che un tempo era la ninfa del fiume Chiontar, le cui acque lambivano anche il forte. Anni fa aveva conosciuto Lucian per caso, ed i due si erano innamorati. Quando però lo spirito del bosco venne a sapere del loro amore, tolse lo spirito di Chiontar dal fiume e lo relegò all'interno di un albero nella foresta dei denti affilati. Da la driade potè assistere alla brutalità degli uomini del forte che, giornalmente, abbattevano gli alberi e deturpavano la foresta per costruire le loro macchine d'assedio. Si rese quindi conto che lo spirito del bosco aveva avuto ragione e, quando fu libera, giurò vendetta nei confronti di Lucian. Il gruppo, incoraggiato da Gie Zanalmo, nonostante ciò diede battaglia a Chiontar. Elkedinn, che inizialmente si era schierato a favore della driade, con un colpo di scena improvviso le si rivolta contro. La compagnia riesce ad ucciderla e Gie Zanalmo le taglia la testa come prova del successo della loro missione.

    Giorno 6

    Tornati al forte, Gie Zanalmo poggia la testa di Chiontar ai piedi di Lucian Lionhearth. La missione è stata un successo. E mentre il generale si complimenta con gli avventurieri, Elkedinn, sotto l'influsso del bastone di Chiontar, decapita il generale con la propria sciabola. La testa del generale e quella di Chiontar si incontrano sul pavimento per un ultimo, macabro, bacio d'addio. Elkedinn viene imnprigionato, e tocca alla compagnia dimostrare che il druido aveva compiuto l'azione sotto l'influsso malefico del bastone. Dopo averlo dimostrato con successo, Gie Zanalmo diviene il nuovo generale del forte ed il gruppo si rimette in viaggio.

    Giungono quindi ad appena due giorni di cammino da Berdusk, e decidono di passare la notte in una locanda per avventurieri di passaggio. La cena si svolge in allegria e spirito goliardico, tanto da spingere Nalubantur ed Elkedinn ad una gara di bevute, dalla quale il dragonide esce sconfitto. Durante la notte vengono assaliti da un gruppo di drow mercenari che, guidati dal taverniere corrotto, attaccano di sorpresa. Il motivo dell'attacco è Sharas, fuggito da Menzoberranzan privo del favore di Lolth. Durante la lotta Sharas scopre che a guidare le sue azioni e donargli il suo potere non è Lolth, come egli aveva pensato, bensì un altro spirito a lui sconosciuto.

    Giorno 7

    Giunti ad un giorno di cammino da Berdusk il gruppo comincia ad incontrare i primi non morti, progenie dello stregone malvagio che infesta la città ed il cui potere si sta espandendo a vista d'occhio.

    Giorno 8

    Il gruppo si incontra con la cavalleria di Fort Morningold su un altura dalla quale è possibile vedere sia la città che la torre del mago poco distante. Decidono quindi di dividersi, e mentre Darvin Greycastle si recherà a Berdusk insieme a Gie Zanalmo ed alla cavalleria, per liberarla dall'orda di non morti, il resto del gruppo composto da Wilmore Asmith, Nalubantur, Elkedinn, Bjorn, Sharas e Nek Okra darà assedio alla torre del mago con l'intento di estirpare il male alla fonte.

    Giunti alla torre i nostri eroi sono sottoposti ad una prima prova spietata. Essi devono infatti fronteggiare i propri doppelganger composti di ombra. Nek Okra comincia ad accusare un malessere interiore, ed è l'unico del gruppo al quale non si manifesta un doppelganger. Le ombre sembrano non subire alcun danno, e Nek Okra non è in grado di combattere, piegato dal malessere che gli attanaglia le viscere. Sharas, il brillante drow warlock, ha l'intuizione di spegnere le torce. In assenza di luce non ci possono essere ombre. Il nemico è sconfitto. Salgono quindi al secondo livello della torre, dove Nalubantur scopre la presenza di numerose trappole. Anzichè procedere con cautela il Paladino, fedele al suo temperamento, decide di buttarvisi in mezzo, finendo per costringere il gruppo a fronteggiare numerosi nemici.

    Giunti all'ultimo piano della torre Nek Okra è praticamente in ginocchio, ed il gruppo scopre ben presto il perché. Davanti a loro si trova il malvagio stregone, un essere identico in tutto e per tutto a Nek Okra, che però si fa chiamare Ken Arko. Si scopre quindi che Nek Okra stava conducendo degli esperimenti sulle realtà quando incontra un essere extradimensionale di straordinaria potenza. L'essere in questione si rende però conto che Nek Okra è sì abbastanza potente da permettergli di attraversare la barriera fra le realtà, ma è anche trattenuto dai suoi scrupoli morali. L'essere decide quindi di estrapolare da Nek Okra la sua parte malvagia, dando così vita a Ken Arko. L'essere è presente nella stanza sotto forma di occhio gigante che emerge dal pavimento. Il gruppo lotta, rischiando la vita a più riprese, ma riuscendo infine a sconfiggere sia Ken Arko che l'essere extradimensionale. Nek Okra muore in seguito alle ferite riportate dal suo doppelganger, al quale era legato sia spiritualmente che fisicamente attraverso una catena semi-trasparente di colore verde smeraldo.

    Il gruppo sfrutta lo specchio presente nella stanza di Ken Arko per raggiungere la sala del trono. Ora si spiega come fece Ken Arko ad assassinare la famiglia reale senza dover passare dalle strade cittadine. Nella sala del trono il gruppo trova Darvin Greycastle, Gie Zanalmo e le truppe del forte intenti a combattere i non morti. Ma la scomarsa dell'occhio e del suo catalizzatore, Ken Arko, danno fine al tutto, ed i non morti si sciolgono creando pozzanghere di liquido nauseabondo.

    Giorno 9

    Il gruppo festeggia il successo della missione. I cittadini tutti si mobilitano per la ricostruzione, mentre Gie Zanalmo e le sue truppe fanno ritorno al forte. Agli eroi viene assegnata una tenuta cadauno ed un forziere ricolmo d'oro. Inoltre gli viene dato il titolo di "Campione di Berdusk" ed un secondo titolo personalizzato per ognuno di loro.

    Elkedinn "Scarface"

    Nalubantur "l'Intoccabile"

    Wilmore "Paladino Orizzontale" Asmith

    Bjorn "Il Folle"

    Sharas "Lingua Tagliente"

    To be continued...
     
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